www.resistenze.org - materiali resistenti in linea - biografie - 07-06-11 - n. 367

da www.ptb.be/nieuws/artikel/en-memoire-de-ludo-martens-1946-2011.html
Traduzione dal francese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
In memoria di Ludo Martens (1946-2011)
 
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Il nostro compagno Ludo Martens è deceduto, a seguito di una lunga malattia, nella mattinata di domenica 5 giugno. Ludo è stato fondatore del Partito del Lavoro del Belgio (PTB), di cui è stato a lungo presidente. Lascia due bambini.
 
L'ufficio centrale del PTB
 
6 giugno 2011
 
Figlio maggiore di un produttore di mobili, Ludo Martens cresce nel piccolo comune di Wingene, nelle Fiandre occidentali. A scuola, si appassiona al linguaggio e diventa redattore capo del giornale per l'ABN (Algemeen Beschaafd Nederlands, l'Olandese standard). Quest'amore per la lingua gli resterà nello stile che sarà suo successivamente. Descrive gli impegni, la gente ed il loro modo di vivere, la piccola resistenza popolare, le sconfitte, le sommosse, le piccole e grandi vittorie. È con questo talento che redigerà più tardi, in francese, “Abo, una donna del Congo”, un'opera letteraria sulla resistenza alla dittatura spietata di Mobutu. Ludo sa trascinare il lettore nella sua simpatia per una donna del popolo che, attraverso la lotta di Pierre Mulele contro la dittatura, è passata alla ribalta della scena politica. La Nouvelle Scène Internationale metterà, più tardi, in scena il libro, facendo accompagnare lo spettacolo dalle percussioni di Chris Joris, amico dell'appaSsionato di jazz, Ludo Martens. Scrivere, è impegnarsi. Nel 1994, in compagnia del poeta afro-americano Amiri Baraka (Le Roi Jones), organizza letture su “l'arte in un mondo che vira a destra”. Le letture approderanno ad un “manifesto per una poesia internazionalista” il cui sogno è quello di “ legare in contro-corrente i poeti impegnati del mondo intero”.
 
Ludo, fondatore del Movimento Sindacale degli Studenti
 
Nel 1965, il giovane studente Ludo Martens si reca a Louvain per studiare medicina. È un impegno sociale. È ricco di talento e tanto i suoi compagni di studi, che i professori, vedono in lui un medico eccellente, con un futuro. Ma andrà differentemente, poiché Ludo non è l'uomo che vuole costruirsi una carriera universitaria tranquilla. Diventa attivo nella principale organizzazione studentesca dell'epoca, Katholiek Vlaams Hoogstudentenverbond (KVHV, Unione Cattolica Fiamminga degli Studenti Superiori). In compagnia, tra gli altri, di Walter De Bock e Paul Goossens (tutti e due successivamente fondatori del quotidiano De Morgen) e di Herwig Lerouge, spinge il movimento studentesco in un'altra direzione. Contro le idee conservatrici e restrittive, Ludo Martens saprà indicare una direzione progressista, aperta ed internationalista. La corrente progressista cresce e si traduce nel Studentenvakbeweging (SVB, Sindacato degli Studenti). L’odioso “Via i Valloni” è sostituito da “Via i borghesi”. Non si rivolge soltanto all'establishment cattolico francofono, ma anche alla borghesia fiamminga. Anche il carattere elitario dell'università fiamminga, dove non si incontrano quasi mai figli di famiglie operaie, è nel mirino.
 
Questa posizione non piace al clero, alle autorità accademiche e della destra nazionalistica. Viene fatto di tutto per far sparire il gruppo che circonda Ludo dal movimento e dal giornale che dirige, “Ons Leven” (la Nostra Vita). Vi riusciranno finalmente dopo la pubblicazione di un numero di Ons Leven, che denunciava la pedofilia in ambito ecclesiastico. All'epoca, quest'argomento era così tabù, che le autorità universitarie poterono utilizzare quest'articolo come pretesto per escludere Ludo dall'università.
 
Contro tutto ciò che ci divide: contro il nazionalismo e il razzismo
 
La lotta contro il nazionalismo, limitatamente al nostro paese, costituirà da questo momento un filo rosso nell'esistenza di Ludo Martens. Si sente spesso dire dietro il separatismo, si nasconde un ordine del giorno antisociale ed antisindacale pericoloso. E quando altri partiti, gli uni dopo gli altri, si scinderanno su base linguistica, egli manterrà il PTB come un solo partito unito, i cui membri di tutte le regioni collaborano alla realizzazione dello stesso ideale. Ludo Martens non combatte soltanto il gretto nazionalismo, ma anche il razzismo che divide il popolo. All'università, allarga il movimento alla questione della liberazione dei neri negli Stati Uniti. E, ben più tardi, dopo la prima “domenica nera” del 1991 – svolta elettorale del Vlaams Blok - è uno di quelli del movimento per l'uguaglianza dei diritti. Con l’obiettivo 479.917, sostiene la raccolta delle firme per il diritto alla nazionalità belga degli immigrati che sono in Belgio da almeno 5 anni. Altrettante firme che non sono state raccolte dalla destra estrema alle elezioni. Mentre i pessimisti dicevano che era un’impresa impossibile, migliaia di militanti di ogni luogo e ogni età, percorsero le vie del paese raccogliendo più di uno milione di firme. In compagnia di dieci giovani immigrati, Ludo scrisse il libro “Tien gekleurde meisjes “ (Dieci ragazze di colore) come arma nella lotta contro il razzismo.
 
Lavoratori - studenti: un solo fronte
 
Le riunioni durante il maggio del 68, hanno influenzato il suo pensiero ed i suoi atti in modo decisivo. A Berlino, incontra studenti marxisti tedeschi che lo mettono in contatto con i testi di Marx e di Lenin. Così Ludo ispirerà anche il sindacato degli studenti e riuscirà ad aprire gli occhi degli studenti sul mondo del lavoro: Lavoratori - studenti: un solo fronte!
 
Ludo spiegava spesso che la vera libertà degli intellettuali consisteva nel comprendere come questa società fosse costituita, da dove proveniva l'ingiustizia, quali erano le leggi della storia e del cambiamento e, di conseguenza, come agire. Quando i lavoratori della fabbrica ABR a Louvain iniziarono lo sciopero, i giovani studenti del SVB si dichiarano solidali con la loro azione. Il sindacato degli studenti ha saputo invertire il vento e molti movimenti di solidarietà seguiranno, tra l'altro, con i lavoratori della Ford Genk. Dopo la sua espulsione dall'università di Louvain, Ludo Martens si recherà all'università di Gand, dove continuerà col movimento studentesco. Diventa uno dei dirigenti della lotta contro la censura all'università. La Gentse Studentenbeweging (GSB, Sindacato degli Studenti di Gand) a cui aderivano, tra l'altro, Renaat Willockx e Bob Roeck, si ricongiunge rapidamente al movimento globale per un'università democratica e sviluppa un’attiva solidarietà con i lavoratori.
 
La fondazione di un partito operaio
 
Ludo ha preso coscienza che, per gli studenti, la scelta determinante della loro vita si pone soprattutto alla fine dei loro studi. Quale scelta di vita? Come mantenere l’impegno sociale? In questo dibattito tra gli studenti di sinistra, l'influenza di Ludo Martens è preponderante. Insieme, studiano, tra le altre cose, il “Che fare?” di Lenin. E molti giovani decidono di andare a lavorare in fabbrica. Ma, una volta nella fabbrica, che fare? Nel gennaio 1970, circa 25.000 minatori iniziano uno sciopero selvaggio di sei settimane. Di fronte all'influenza nazionalistica di Volksunie nelle miniere di carbone, viene fondato il Mijnwerkersmacht , un comitato di sciopero in seno al quale si trovano dei giovani minatori, degli studenti del tessuto sociale e dei membri del sindacato degli studenti. Kris Hertogen si rivela come una figura di spicco. Sullo sfondo di uno sciopero lungo e doloroso, un altro dibattito imperversa. Dobbiamo fondare ovunque nuovi comitati di sciopero per arrivare alla formazione di un sindacato combattivo? O dobbiamo tentare di trasformare in modo duraturo la fusione tra il movimento operaio ed il movimento degli studenti impegnati? Dopo molte discussioni e sotto l'influenza di Ludo Martens, si scelse di fondare un nuovo partito. Un partito della classe operaia e non un sindacato. Con un giornale nazionale - che diventerà l'attuale Solidaire - e non un bollettino che si accontenta di mettere insieme semplicemente le esperienze. “Tutto il potere agli operai”, TPO ("Alle macht aan de arbeiders", AMADA), era sorto. Al termine di dieci anni di lavori preparatori, sarà finalmente ribattezzato PTB nel 1979. Un partito al servizio del popolo, tale è la sua ambizione. È anche su questo concetto che nel 1971 è sorta l'ASBL medicina per il popolo, con Kris Merckx che fonda un centro di primo soccorso che pratica la medicina gratuita nelle zone operaie di Hoboken. Il PTB conta oggi più di 4.500 membri, è attivo in 30 città ed in 120 imprese ed uffici, tanto in Vallonia, che a Bruxelles, che nelle Fiandre. Da allora, la medicina per il popolo conta 11 centri di medicina di primo soccorso, che impiegano 60 medici e che curano più di 25.000 pazienti. Nel suo lavoro, “Il partito della rivoluzione”, Ludo Martens consegna l'eredità di piu di trent’anni d'esperienza di lotta per la fondazione di un partito comunista operaio.
 
Assiduo e rigoroso nel lavoro di studio
 
Nell'ambito del giovane partito, Ludo insiste sullo studio assiduo e concreto, sulla base dei fatti. Conduce la lotta contro il discorso vuoto e dogmatico che viene fatto. Occorre avere lo spirito aperto ed occorre apprendere ciò che deve essere appreso, dice spesso. Così, nel 1985, descrive in “Pierre Mulele ou la seconde vie de Patrice Lumumba” la vita del rivoluzionario congolese Pierre Mulele. Consulta numerosi esperti, anche alcuni con cui differisce fondamentalmente di opinione. Riprenderà questo stile più tardi nel suo lavoro su Kabila. Ascolta circa 1.500 testimoni e nota tutto con minuziosità, nella sua scrittura minuscola così tipica. Ludo è assiduo e molto rigoroso. Non una mezza misura, ciascuno deve tentare di superare sé stesso. Si deve porre l’obiettivo molto in alto, studiare e lavorare con serietà e tale è la sua visione della politica per formare i responsabili del partito.
 
Ludo è rigoroso, spesso caparbio, ma ciò non gli impedisce di riconoscere i propri errori. Quando lo sciopero dei minatori del 1971 non fu riconosciuto dai sindacati, ciò condurrà il giovane partito a perseguire una via ostile verso i sindacati. Lo sciopero degli operai dei cantieri navali Boel, a Tamise, prova che avrebbe potuto essere diverso: una delegazione sindacale combattiva e democratica, un fronte unito, beneficia del sostegno di tutti i lavoratori. Quest'esperienza convince Ludo ad affrontare il dibattito per cambiare linea politica. Non l’antisindicalismo, ma un rafforzamento delle forze progressiste nell'ambito del sindacato. Si tratta di proteggere il movimento sindacale contro gli attacchi della destra e dell'establishment e trarre un insegnamento dalle esperienze e correggere gli errori.
 
La contro rivoluzione di velluto
 
Negli anni 60, i giovani fondatori del PTB assistono allo sfaldamento progressivo dei principi marxisti nell’Unione Sovietica. Vedono il regime allontanarsi dal popolo ed assegnarsi sempre più privilegi. Vedono la solidarietà internazionale evaporarsi a profitto di una politica di conciliazione con l’imperialismo. Il revisionismo del partito comunista dell'Unione Sovietica è fustigato e ciò risulta spesso in vivi dibattiti con il Partito Comunista Belga. Sotto l'influenza della Cina, sostiene che l'Unione Sovietica ha irrimediabilmente intrapreso una cattiva strada e ha adottato un comportamento imperialista. Quando a metà degli anni 80, a Mosca, il dibattito divampa, Ludo non esita a riesaminare in modo critico le idee del Partito. Continua a criticare lo statismo del sistema e l'erosione dei principi, ma propone un'analisi della realtà più moderata, che non si limita ad un'analisi semplicistica o di estrema sinistra. Se il capitalismo riesce realmente ad introdursi in Unione Sovietica, dice, sarà una catastrofe non soltanto per milioni di persone che vivono nell'Est, ma anche per il nostro movimento operaio. È la principale constatazione del libro “La contro rivoluzione di velluto”, un lavoro che offre un'analisi meticolosa di questa rivoluzione “morbida„ che si attua ad Est. Se in altri libri ed articoli, Ludo difende le diverse conquiste dei vari paesi socialisti che, secondo lui, sono notevoli ed esemplari, qui cerca anche di capire quali sono le cause del deterioramento che ha condotto al crollo del socialismo dell'Est. Queste analisi hanno contribuito ad aiutare i comunisti del mondo intero a fare il bilancio della prima esperienza in materia di costruzione del socialismo nella storia contemporanea. Questa posizione si trova anche alla base dell'organizzazione annuale del Seminario Comunista Internazionale, un evento che, in questa epoca di globalizzazione, si prefigge di contribuire a facilitare gli scambi tra partiti comunisti e rafforzare il movimento comunista mondiale.
 
Lavorare con persone che hanno idee diverse
 
Ai suoi principi, Ludo, non vi rinuncerà mai. A Louvain, impara a dirigere un grande movimento. Impara a stringere alleanze, lavorare con gente che ha idee diverse dalle sue. Quando nel 1986, il quotidiano De Morgen si trova nelle difficoltà fino al collo, lancia un appello per sostenere il giornale e decide di impegnare tutto il partito in questa campagna. Anche se numerose persone non condividono le opinioni di Ludo, tutti gli riconoscono il ruolo di leader di cui dà prova nella cooperazione. Ciò sarà anche un filo conduttore per le sue azioni nell'ambito del partito. Non fuggire mai la discussione, restare sempre calmo (una tranquillità che fa scaldare gli animi), ma allo stesso tempo sempre con argomentazioni e la messa in questione delle sue idee. Una divergenza d'opinione è una divergenza d'opinione, nulla più. Ludo ha sempre cercato un modo di offrire a ciascuno il posto che gli permetterà di dare il meglio di sé stesso. Era convinto che il fatto di essere capace di lavorare con persone provenienti da ambienti diversi e dotate di capacità diverse, permettesse alla nostra organizzazione di restare unita, mentre la maggior parte delle organizzazioni sorte dopo il maggio del 68 sono scomparse dopo alcuni anni, a causa di tensioni e conflitti interni.
 
In occasione dei vari congressi del partito, Ludo Martens è stato sempre rieletto presidente. Non soltanto per i suoi meriti, ma anche per i progetti e gli impulsi con i quali ha orientato il partito stesso. Resta un uomo profondamente ambizioso. Tuttavia, dal 1999, chiede alla direzione del Partito se può concentrare le sue attività militanti in Congo. Sarà così l'occasione per permettere ad altri compagni di dirigere il Partito. Tra il 1999 ed il 2003, il partito è sotto la direzione di Nadine Rosa-Rosso, segretaria generale. Nel 2004, il partito è diretto dalla Direction Journalière composta da Baudouin Deckers, Lydie Neufcourt et Peter Mertens. Nel 2008, Peter Mertens è eletto nuovo presidente del Partito dal congresso. Ciò che è certamente meno noto, è che Ludo stesso ha posto la prima pietra per la rinascita del Partito. Nel 1999, prima di partire per il Congo, dopo i cattivi risultati elettorali del PTB, ha redatto uno studio considerevole sul settarismo, profondamente ancorato all'epoca nel PTB. Secondo lui, il Partito deve disfarsi del suo atteggiamento che dispensa lezioni e dell’ “ho sempre ragione”. Deve diventare un partito moderno, aperto, senza disconoscere i suoi principi. È la rinascita che è stata approfondita tra il 2004 ed il 2008, che arriva all'8° congresso del PTB. Da allora, il PTB è cresciuto fino a raggiungere oggi, 4.500 membri.
 
Congo: rendere la storia a quelli che la fanno
 
Dietro l'aspetto a volte rigoroso di Ludo, si nasconde un uomo sempre aperto a tutte le esperienze di tutto il pianeta. È del resto nelle discussioni con gli studenti latinoamericani di Louvain, che Ludo e la generazione di sinistra di allora, hanno imparato a conoscere la lotta di Che Guevara e le esperienze di Mao Zedong nella lotta contro il colonialismo e l’imperialismo. Questa solidarietà internazionale incondizionata, che si è espressa interamente anche nella solidarietà con il popolo vietnamita, resterà una caratteristica di Ludo. Il leader studentesco degli anni sessanta, che aveva la possibilità di farsi una carriera borghese (e fra i suoi compagni del maggio del 68 più di uno ha finito per prendere questa via), ha fatto la scelta di una vita semplice. Non si è lasciato sedurre dai grossi salari o dai segni esteriori della ricchezza. Il suo sguardo è la misura del mondo, il suo stile di vita è modesto. È lo stesso in Congo, dove passa dal 1999 i suoi ultimi dieci anni di vita attiva. Nel 1968, il giovane Ludo è già convinto che abbiamo, come rivoluzionari e anticolonialisti, il dovere di sostenere la liberazione del popolo congolese. Il colonialismo belga è stato particolarmente crudele; non aveva dato al congolese alcuna possibilità di studiare. È una delle cause della situazione catastrofica di questo ricco paese africano. La mancanza di quadri ha permesso a Mobutu di creare durante il periodo in cui è stato al potere, una serie di politici corrotti, sempre pronti a consegnare alle imprese occidentali le ricchezze del loro paese. Ludo si impegna nell'aiuto attivo alla liberazione. Sostiene i Congolesi che cercano di far emergere il proprio paese dallo stagnamento; li aiuta a trovare fiducia in essi stessi, ad osservare con orgoglio la propri storia, a riscoprire il passato rivoluzionario del Congo. Vuole rendere la storia a quelli che la fanno. Era l'obiettivo di questi libri su Pierre Mulele, su Léonie Abo e su Laurent Désiré Cabila, in cui esperti riconoscono la serietà e gli oppositori l'efficacia temibile. La malattia, purtroppo, gli ha impedito di completare questo lavoro. Purtroppo ora, spetta a noi rendere la storia a Ludo. Ma i suoi libri, le organizzazioni che ha aiutato a costituire e le migliaia di militanti che ha ispirato nel mondo, formano una base solida per continuare la lotta di liberazione.
 
Commemorazione il 26 giugno
La cerimonia di commemorazione avrà luogo la domenica 26 giugno dalle 11:00 alle 13:00 presso l’Auditorium du Passage 44, boulevard du Jardin Botanique, 44, 1000 Bruxelles
 
Potete inviare i vostri messaggi di condoglianze condoleances@ptb.be
 
 
[N.D.T. Tra le opere di Ludo Martens tradotte in italiano ricordiamo Stalin un altro punto di vista]
 

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