www.resistenze.org - materiali resistenti in linea - saggistica contemporanea - 29-06-05

Michelino - Trollio: Operai carne da macello

5. Una lapide in ricordo dei nostri morti

 

Perché non si perdesse la memoria – non solo dei nostri compagni di lavoro morti, ma di tutti i lavoratori sacrificati sull’altare del profitto – il Comitato decise di deporre una lapide in loro ricordo nella centralissima piazza del Rondò. Invitammo tutti i nostri associati a partecipare con le loro famiglie ed i bambini.

Avevamo preparato decine e decine di palloncini colorati, ognuno con il nome di uno dei nostri compagni di lavoro scomparsi.

Dopo aver concordato, nella riunione del nostro Comitato, il testo, ordinammo a un marmista la targa. Alla vigilia della manifestazione l’artigiano ci informò che non era in grado di garantire la consegna, lasciandoci... in braghe di tela. Ormai la macchina organizzativa era partita e non potevamo fermarla, così corremmo ai ripari preparandone una di cartone.

Il 24 aprile 1997, un sabato pomeriggio, arrivati in corteo da cascina Novella Occupata, deponemmo la targa di cartone che portava scritto “A PERENNE RICORDO DI TUTTI I  LAVORATORI MORTI A CAUSA DELLO SFRUTTAMENTO CAPITALISTA ORA E SEMPRE RESISTENZA. I COMPAGNI DI LAVORO DI SESTO S. GIOVANNI” accanto a quella che ricorda un martire partigiano della resistenza al nazi-fascismo.

Subito i vigili urbani ci contestarono la deposizione - senza permesso - della lapide ma, davanti ai manifestanti arrabbiati, primi fra tutti i malati di tumore, ripiegarono in buon ordine.

Alcuni giorni dopo mani sconosciute rimossero la lapide. Cominciò allora un braccio di ferro con l’Amministrazione comunale che affermava di non aver mai ricevuto alcuna richiesta per la  posa della targa e noi che sostenevamo il contrario.

Nel frattempo la lapide in marmo era finalmente arrivata ed il 29 maggio presentammo nuovamente la richiesta di autorizzazione. Ogni settimana, due di noi andavano in Comune a sollecitare la risposta  finché - il 10 luglio - arrivò, dall’ufficio della segreteria particolare del sindaco, la seguente missiva: “Con riferimento alla richiesta di autorizzazione per la deposizione di una lapide-ricordo degli operai morti nelle fabbriche di sesto San Giovanni, da voi presentata in data 29 maggio1997 e 7 luglio u.s., si autorizza la deposizione stessa in via Carducci nello slargo antistante lo spazio a verde nei pressi della struttura in legno”.

Così, dopo un mese e mezzo di lotta, riuscivamo a deporre la lapide proprio sul territorio dove una volta sorgeva la Breda, con buona pace di tutti.  

La lapide è ancora lì, a ricordare tutti i morti di sfruttamento.

 

 
La lapide dedicata alle vittime dello sfruttamento

 

 

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