www.resistenze.org - materiali resistenti in linea - seminari e convegni - 19-11-07 - n. 203

Cronaca di un importante Convegno unitario sul 90° anniversario della Rivoluzione d’Ottobre.

 

[volantino di presentazione]

 

Sabato 10 novembre 2007 presso l’aula magna del liceo statale “F. Severi” di Milano (città capitale del riformismo), si è svolto il Convegno sul 90° anniversario della Rivoluzione d’Ottobre organizzato dal “Comitato 7 Novembre” costituito dalle riviste “Gramsci oggi” di Milano e “Resistenze.org” di Torino con l’adesione di “Contro piano” della Rete dei Comunisti di Roma, del M.U.C. (movimento per l’unità dei comunisti) di Bologna e del Centro Culturale e Casa Editrice “La Città del Sole” di Napoli. Una bella e significativa iniziativa riuscita bene sotto il profilo quantitativo che ha visto la partecipazione di 250 compagne/i e sotto l’aspetto qualitativo con due relazioni di notevole spessore e altrettanti rilevanti interventi che si sono susseguiti per tutto il giorno.

 

Un’iniziativa unitaria e centrale che ha saputo raccogliere l’interesse comune che è diffuso tra i comunisti organizzati e non organizzati nel PRC, nel PdCI, nelle Associazioni, nel sindacato e nella società e attraverso la quale si è provato a ragionare tutti insieme sul significato e sul ciclo inaugurato dalla Rivoluzione d’ottobre del 1917! Infatti, la celebrazione ha assunto un valore particolare che ha voluto ricordare l'Ottobre non per farne una commemorazione nostalgica, ma per renderne vivo l'insegnamento attualizzandolo, in tal senso il Convegno forse ha rappresentato anche una prima tappa importante di un processo di ricomposizione dell’unità dei comunisti che tutti auspichiamo.

 

Un risultato positivo ottenuto dopo un lungo e impegnativo lavoro preparatorio di fronte al quale si sono polverizzati quei piccoli e miseri tentativi di boicottaggio attuati da alcune parti. Alla nostra iniziativa hanno dato la loro adesione decine e decine di organizzazioni nazionali ed estere tra cui molti partiti comunisti di cui abbiamo già dato ampia comunicazione. La Casa Editrice Teti ha aderito e partecipato con i suoi libri e con un numero speciale de “Il Calendario del Popolo” dal titolo La Rivoluzione d’Ottobre Novant’anni dopo”, mentre la Casa Editrice “La città del sole” per l’occasione ha prodotto un fascicolo dal titolo ”il nostro Ottobre” e l’Editore “Giovane Talpa” con il libro “Quando farà giorno compagno?” che è sulla storia della Rivoluzione d’Ottobre. Oltre alle riviste componenti il “Comitato 7 Novembre”, diverse altre sono state quelle che hanno dato la loro adesione come “L’ernesto”, “L’Aurora”, “Gramsci” di R.De Grada, “Nuova Unità”, ecc… Altre adesioni sono pervenute da noti intellettuali e note personalità come il prof.L.Canfora dell’Università di Bari, il prof.L.Vasapollo dell’Università di Roma "La Sapienza", M.Dinucci, F.Omodeo Zorini Presidente dell’Istituto Storico della Resistenza "Piero Fornara" di Novara, M.Gatti Consigliere S.D. della Provincia di Milano, G.Candreva dell’Istituto Pedagogico della Resistenza di Milano e tanti altri ancora.

 

Il convegno è stato gestito per tutto il giorno in modo eccellente e con scrupolosa attenzione dal compagno Sergio Ricaldone, che nella sua qualità di Presidente dell’assemblea ha aperto e dato inizio al Convegno con una introduzione in cui ha focalizzato il legame storico dei principi ispiratori della grande Rivoluzione d’Ottobre con la concreta realtà della lotta della classe lavoratrice e dei comunisti nel mondo contro l’imperialismo e per il superamento del capitalismo. Egli ha precisato che “…In quanto marxisti dobbiamo mantenere ben salda la separazione tra l’esigenza di spiegare scientificamente l’andamento spesso altalenante e contradditorio dei processi storici, dalle valutazioni moralistiche, quelle che sembrano essere diventate la prassi cosidetta innovativa del neo comunismo non violento. Giudizi moralisti che, anziché attenersi alla valutazione oggettiva dei fatti storici appartengono ad uno stato d’animo soggettivo, più o meno vacillante, specie quando ci sono opportunità di avanzamento offerte dalla congiuntura politica….”. Quindi, il filo conduttore di questa iniziativa centrale ha riproposto in modo critico e non apologetico, quali sono stati i risultati del primo tentativo di rivoluzione socialista e il conseguente formarsi, insieme all’URSS, di un movimento comunista a dimensione internazionale.

 

Il presidente, poi ha comunicato alcune informazioni e letto i messaggi pervenuti al nostro convegno primo fra tutti quello di Domenico Losurdo, Professore ordinario di Filosofia della storia nell'Università di Urbino, il quale non potendo essere presente per imprevisti impegni di lavoro ha comunicato la sua completa adesione e partecipazione alla nostra iniziativa da lui ritenuta importante in questa fase politica in cui occorre effettuare un’analisi scientifica della rivoluzione d’ottobre “… ai fini non solo del ristabilimento della verità storica ma anche per rilanciare la lotta contro lo smantellamento dello Stato sociale e il peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle classi popolari, per bloccare o contrastare i piani di aggressione e di guerra dell’imperialismo…”.

 

Dopo la lettura del messaggio, il compagno Ricaldone ha dato la parola ad Alexander Höbel - Borsista dell’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione Nazionale, che ha tenuto la prima importante relazione della giornata sul tema “l’Ottobre Bolscevico”.

 

Ultimata la relazione, per il primo intervento, la parola è stata data a Sergio Cararo - Direttore della Rivista “Contropiano” della Rete dei Comunisti di Roma, il quale è intervenuto sui temi relativi alla crisi dell’imperialismo, sulla rivoluzione d’ottobre e sull’attuale ripresa dell’imperialismo a livello mondiale ed ha concluso il suo intervento dicendo “…La guerra resta uno spartiacque della storia (si dice prima o dopo la guerra) e della politica. Oggi noi abbiamo il diritto e il dovere di chiedere l’ammutinamento dei comunisti dentro e fuori il Parlamento contro la guerra e le responsabilità anche dell’attuale governo nelle politiche belliciste…”

 

Ha fatto seguito l’intervento di Mauro Gemma - della Rivista on line “Resistenze” del Centro di Cultura e Documentazione Popolare di Torino. Il suo intervento ha affrontato la situazione attuale della Russia di Putin descrivendo il complesso contesto in cui il Partito Comunista della Federazione Russa sta conducendo la propria campagna elettorale. Un quadro in cui il PCFR è impegnato all’interno di una dinamica situazione politica internazionale che vede un rafforzamento dell’alleanza strategica della Russia con la Cina mentre crescono i contrasti tra la presidenza russa e l’Occidente, soprattutto dopo la decisione americana di procedere all’installazione del sistema antimissilistico in Europa centro-orientale.

 

Dopo questo intervento, il Presidente ha letto il messaggio pervenuto del compagno Raffaele De Grada - Direttore della Rivista di educazione e cultura “Gramsci nella cui conclusione ha scritto ” …non rinneghiamo i valori della Rivoluzione d’Ottobre che ha avuto il merito di trasformare il mondo facendo fare un balzo alle coscienze degli uomini verso la giustizia. Questo patrimonio è stato raccolto da tutti i resistenti sovietici che hanno combattuto e vinto la tirannia nazista. La nuova lotta è ridare giustizia sociale e libertà all’umanità. Riaffermiamo l’unità dei comunisti per un avvenire di “Pace e libertà” “.

 

Sergio Ricaldone ha poi dato la parola a Stefano Barbieri - Coordinatore Regionale del Piemonte per l’Area dell’Ernesto, il quale nell’articolazione del suo intervento facendo riferimento alla relazione tra Rivoluzione d’Ottobre e potere della classe operaia, ha posto alcuni punti di riflessione molto importanti e di estrema attualità in relazione alla quasi inesistente presenza di quadri dirigenti operai e lavoratori nelle istituzioni e nel Parlamento, nonché negli stessi organi dirigenti dei partiti che in Italia portano ancora il simbolo della falce e martello.

 

Prima di passare all’intervento successivo, il Presidente dell’Assemblea, a proposito del vergognoso documentario pieno di falsità trasmesso da RAI2 contro la Rivoluzione d’Ottobre e i suoi capi, ha voluto ricordare l’intervento di F.Giannini che ha rappresentato l’unica voce in Parlamento in difesa della rivoluzione sovietica del 1917.

 

Poi è intervenuta Cristina Carpinelli - Ricercatrice del “Centro Studi Problemi Internazionali” di Milano e membro del “Centro studi sui problemi della transizione al socialismo”, che ha evidenziato come l'Ottobre del 1917 portò innanzitutto a compimento la fase democratico-borghese del processo rivoluzionario avviato con la prima rivoluzione del 1905 ad esempio con la confisca della proprietà latifondista attraverso cui fu data la terra in uso gratuito ai contadini, mentre nel campo educativo, da una pedagogia del "laissez faire" si passò poi negli anni '20 ad una pedagogia più responsabile di costruzione dell'homo novus della nuova società socialista e il codice sul matrimonio e la famiglia del 1918, s'ispirò soprattutto alla volontà di distruggere il patriarcato feudale.. Nella seconda parte del suo intervento ha commentato quattro films storici prodotti in URSS tra il 1925 e il 1937: “Lenin nell’Ottobre” di Michajl Ili'c Romm, “La corazzata Potiomkin”, “Sciopero” e “I dieci giorni che sconvolsero Il mondo” di S.M.Ejzenstein, tutti registrati in un CD curato dalla stessa compagna per il “Comitato 7 Novembre” che è stato messo a disposizione di tutti i partecipanti durante il convegno.

 

A conclusione della mattinata il Presidente ha dato la parola all’on. Marco Rizzo – Europarlamentare e Coordinatore della Segreteria Nazionale del PdCI che è intervenuto sulla situazione attuale che vede un attacco concentrico proveniente da più parti (dalle destre fino ai riformisti) contro il comunismo e contro i valori della Rivoluzione d’Ottobre, Egli ha detto che è in atto un forte tentativo di emarginare i comunisti e la loro simbologia attraverso accordi elettorali e riforme tese a tale scopo. Da qui la necessità strategica di avviare un processo di ricomposizione dei comunisti.

 

I Lavori sono stati ripresi nel pomeriggio e il Presidente dell’Assemblea ha dato la parola ad Andrea Catone - Direttore del “Centro studi sui problemi della transizione al socialismo”, che ha tenuto la seconda rilevante relazione della giornata sul tema Dal dopoguerra alla dissoluzione dell'URSS, sviluppo e crisi del "socialismo reale".

 

Dopo la seconda relazione il Presidente ha avviato il secondo gruppo di interventi cominciando da Giuseppe Cracas - Coordinatore del Movimento per l’Unità dei Comunisti di Bologna, il quale ha sottolineato che a fronte della crescente offensiva in atto non è più possibile rinviare i processi di unità di classe dei lavoratori e de comunisti, ai quali tutti coloro che si richiamano alla storia del comunismo si devono assumere la responsabilità di dare il proprio contributo politico e di idee.

 

S.Ricaldone ha poi passato la parola a Rolando Giai-Levra - Coordinatore della Rivista “Gramsci oggi” on line di Milano, che ha voluto focalizzare alcune riflessioni sugli strumenti con cui la classe operaia si è resa protagonista del processo rivoluzionario dell’Ottobre con i Soviet in Russia e di lotte avanzate nelle altre parti del mondo come i Consigli di Fabbrica in Italia, sottolineando che è proprio su tale questione, oltre alla costruzione del Partito Politico, che si sono posti in passato e si pongono oggi gli stessi problemi e le basi dell’autonomia e della conquista del potere da parte della classe operaia, anche per il XXI° secolo. Perciò, è necessario rimettere in campo tutto il sapere collettivo per riunificare organicamente le forze produttive e lavorative e per unire i comunisti nella lotta di liberazione della classe lavoratrice dallo sfruttamento capitalistico come ci ha insegnato l’Ottobre Sovietico.

 

Successivamente si è svolto l’intervento di Vittorio Gioiello – Ricercatore del Centro di ricerca “Fenomenologia e Società”, il quale ha cercato di mettere in evidenza come alcuni brani gramsciani che si riferiscono alla rivoluzione d’Ottobre, possano essere punti di riferimento per l’attuale battaglia politico-culturale. Ha sviluppato la critica a Bobbio le cui analisi hanno deformato il pensiero Gramsciano su l'unità dialettica tra politica e società, tra economia e Stato, ha messo in evidenza come sulla base anche di tali alterazioni c’è chi ha operato in una certa direzione per cancellare il ‘900, fatto che “…si pone non solo contro l’esperienza del socialismo, ma persino contro l’esperienza di quanti (alleati, o meno, con i comunisti) si sono posti contro la dittatura politica del fascismo; significa cancellare “tutta” la storia, che, invece, è il contesto nel quale (e proprio per i suoi “tempi lunghi”), è possibile cogliere il senso dei processi che hanno attraversato sia il XIX che il XX secolo…”.

 

L’ultimo intervento è stato di Sergio Manes - Centro Culturale “La Città del sole” di Napoli,

 

che ha evidenziato la necessità di “…sviluppare una pratica che contrasti le alchimie organizzativiste, ma che, soprattutto, indipendentemente da loro, prepari il terreno e avvii percorsi nuovi e esperimenti metodi diversi che sono indispensabili ai comunisti….Occorre mettere al primo posto il recupero della teoria e dell’esperienza del comunismo,, occorre ripristinare un legame concreto con le masse… occorre unire e ridare fiducia ai comunisti, occorre formare una nuova generazione di quadri. Questo è l’insegnamento dell’Ottobre.”.

 

Infine, il Presidente dell’Assemblea ha informato i presenti che l’assenza di alcuni compagni (Claudio Caron, Bruno Casati, Tiziano Tussi, Fausto Sorini e Alessando Leoni) era dovuta soltanto a sopraggiunti altri impegni. Ha comunicato alcuni messaggi e la loro adesione e concreta partecipazione al convegno attraverso i loro contributi scritti che in buona parte sono già stati inviati alla Redazione di “Gramsci oggi” e che verranno pubblicati insieme a tutti gli altri interventi con le due relazioni principali in un fascicolo dedicato interamente al convegno di Milano per il 90° anniversario della Rivoluzione d’Ottobre.

 

A conclusione e chiusura del Convegno, il compagno Sergio Ricaldone ha rilevato la necessità di proseguire su questa strada per sviluppare un bilancio critico, non distruttivo del passato e per rimettere al centro, due decenni dopo la caduta del muro di Berlino, il presente e il futuro di quello che rimane oggi nel mondo delle esperienze che, nella loro diversità, sono state comunque ispirate dall’Ottobre sovietico.

 

Il Presidente ha concluso e chiuso il convegno con un giudizio molto positivo che è stato raccolto da tutti i presenti sulla giornata del convegno organizzato dal “comitato 7 Novembre” che, pur affrontando grosse difficoltà, è riuscito ugualmente a realizzarlo bene e ha augurato a tutti i presenti di poter celebrare in futuro anche il Centenario della Rivoluzione d’Ottobre, naturalmente in condizioni politiche e organizzative migliori per la classe lavoratrice e i comunisti del nostro Paese e del mondo.

 

Rolando Giai-Levra coordinatore della rivista “Gramsci oggi”

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