www.resistenze.org - osservatorio - della guerra - 20-04-07

da: http://en.fondsk.ru/article.php?id=647
 
Minaccia di una guerra nucleare in Iran
 
di Leonid Ivashov
 
30.03.2007
 
L’analisi dello stato attuale del conflitto con l’Iran mostra che il mondo è di fronte alla possibilità di una nuova guerra che può cominciare ormai entro giorni.
 
Gli Stati Uniti ed i loro alleati hanno iniziato la preparazione psicologica dell’opinione pubblica mondiale sulla possibilità di usare armi nucleari tattiche per risolvere ' la questione iraniana.' La macchina della propaganda degli Stati Uniti sta lavorando alacremente per creare l'impressione che un uso 'chirurgicamente preciso' dell'arma nucleare, con conseguenze solamente limitate, sia possibile. Anche se si sa che questo è falso, fin dagli attacchi nucleari del 1945 degli Stati Uniti su Hiroshima e Nagasaki.
 
Subito dopo il primo attacco nucleare, diverrà totalmente impossibile prevenire l'uso di tutti i mezzi di distruzione di massa disponibili. Le parti in conflitto, nell’eventualità di uno sterminio di massa delle loro nazioni, ricorreranno ad ogni mezzo che hanno senza limitazioni. Inoltre non entreranno in campo solo gli arsenali nucleari di vari paesi, inclusi quelli il cui status nucleare non è riconosciuto ufficialmente; saranno usate senza dubbio armi per la guerra chimica e biologica (e ogni sostanza venefica in genere) che possono essere prodotte sulla base di risorse industriali ed economiche minime.
 
Attualmente, si può affermare che la pace e l’umanità sono in grande pericolo.
 
Consideriamo l'aspetto tecnico-militare della situazione. Nella pratica l'obiettivo dell'operazione dichiarato dagli Stati Uniti- di distruggere 1.500 obiettivi sul territorio dell'Iran - non può essere portato a termine dalle forze già ammassate per la missione. Questo obiettivo può solamente essere soddisfatto se vengono usate munizioni nucleari tattiche.
 
Un esame dell'aspetto politico-militare della questione rivela fatti ancora più significativi. Nella pianificazione dell'attacco all'Iran non è prevista un’offensiva di terra. Attacchi ad installazioni militari ed industriali selezionate possono provocare un danno serio al potenziale difensivo e all’economia iraniana. È probabile che le conseguenze siano sostanziali; ma non catastrofiche dal punto di vista militare. Allo stesso tempo è impossibile guadagnare il controllo del territorio di un paese grande come l'Iran senza un'operazione di terra. L’offensiva pianificata non comporterà solo un consolidamento delle forze in Iran ma anche negli altri paesi musulmani e fra i popoli in tutto il mondo aumenterà l'appoggio per il paese che subisce l’aggressione israelo-statunitense. Certamente Washington è consapevole che il risultato non andrà a rafforzare ma a far perdere delle posizioni agli Stati Uniti nel mondo. Di conseguenza l’obiettivo dell'attacco degli Stati Uniti contro l'Iran deve essere visto in una luce diversa. L’offensiva nucleare deve dare il via all'uso del ricatto nucleare nelle politiche globali degli Stati Uniti e deve trasformare fondamentalmente l'ordine mondiale.
 
Ci sono altre prove della radicalizzazione degli obiettivi degli Stati Uniti e dei loro alleati. Le rivelazioni dell’inizio del 2007 che hanno esposto i piani d'Israele di usare tre ordigni nucleari contro l'Iran, erano piuttosto azzardate per un paese in un ambiente ostile ma certamente erano intenzionali. Significavano che la decisione sul carattere delle attività di Israele era già stata presa, e che tutto ciò che restava da fare era influenzare di conseguenza l'opinione pubblica.
 
Il pretesto per l'operazione contro l'Iran non sembra serio. Giudicando dai punti di vista sia tecnico sia politico, non c'è nessuna possibilità che gli iraniani sviluppino armi nucleari nel prossimo futuro. Si deve ricordare che l’imputazione all'Iraq di possedere armi di distruzione di massa fu usata dagli Stati Uniti come pretesto per la guerra contro il paese. L’Iraq fu di conseguenza devastato e la mortalità di civili è salita a centinaia di migliaia ma nessuna prova per quanto dichiarato è mai stata riscontrata.
 
La domanda veramente importante non è se l’Iran sia in grado di produrre armi nucleari. L'unica funzione di piccole riserve di armi nucleari non sostenute da varie forme logistiche è quella di contenimento. La minaccia di un colpo di ritorsione può fermare un aggressore. Mentre per attaccare altri paesi e vincere una guerra nucleare, nell’eventualità di un conflitto con una coalizione di grandi potenze, sarebbe necessario un potenziale che l’Iran non ha, né è in procinto di avere nel prossimo futuro. Il pretesto che l’Iran possa diventare un aggressore nucleare è assurdo. Chiunque abbia almeno un po' di conoscenza teorica di affari militari dovrebbe capire questo.
 
Quale è la vera ragione per la quale gli Stati Uniti stanno scatenando questo conflitto militare?
 
Le attività che hanno conseguenze di proporzioni globali possono solamente essere intese a trattare una questione globale. E questa questione non è per niente segreta: è la possibilità di un crollo del sistema finanziario globale basato sul dollaro U.S.. Attualmente la massa della valuta U.S. eccede il valore totale dei beni degli Stati Uniti di più di dieci volte. Tutto quello che c’è negli Stati Uniti- le industrie, gli edifici, l'alta tecnologia e così via- è stato ipotecato più di dieci volte in tutto il mondo. Un debito di tali proporzioni non sarà mai rimborsato; può solamente essere alleviato.
 
Gli importi del dollaro nei conti di individui, organizzazioni e tesorerie statali sono una realtà virtuale. Queste registrazioni non sono assicurate da prodotti, beni o qualcosa che esista nella realtà. La cancellazione di questo indebitamento degli Stati Uniti con il resto del mondo trasformerebbe la maggioranza della loro popolazione in depositari di risparmi ingannati. Sarebbe la fine della ben radicata regola del vitello d’oro.
 
Il significato dei prossimi eventi è veramente epico, perché l'aggressore ignora le conseguenze catastrofiche globali della sua offensiva. Ma la bancarotta dei 'banchieri globali ' ha bisogno della forza di un grande evento, di proporzioni globali, per uscire dalla situazione.
 
La soluzione è già pianificata. Per salvare il declino del dollaro, gli Stati Uniti non hanno da offrire al resto del mondo nient’altro che operazioni militari come quelle in Jugoslavia, Afganistan e Iraq. Ma anche questi conflitti locali producono solamente effetti a breve termine. E’ necessario qualche cosa di molto più grande, ed è necessario urgentemente. Il momento diverrà più vicino quando la crisi finanziaria farà comprendere al mondo che tutti i beni degli Stati Uniti, tutti i suoi potenziali industriali, tecnologici ed altro non appartengono veramente al paese. Quindi, tutto deve essere confiscato per compensare le vittime, e dovranno essere revisionati i diritti di proprietà di tutto ciò che è comprato in dollari in tutto il mondo- il tutto prelevato dalla ricchezza di varie nazioni.
 
Che cosa potrebbe provocare la forza di un grande evento della scala richiesta? Tutto sembra indicare che Israele sarà sacrificato. Il suo coinvolgimento in una guerra con l'Iran- specialmente in una guerra nucleare - è legato allo scattare di una catastrofe globale. Gli stati di Israele e dell'Iran sono basati sulle religioni ufficiali dei paesi. Un conflitto militare tra Israele e l'Iran evolverà immediatamente in un conflitto religioso tra il Giudaismo e l’Islam. A causa della presenza di folte popolazioni ebraiche e musulmane nei paesi industrializzati, questo produrrebbe un inevitabile bagno di sangue globale. Tutte le forze attive della maggior parte dei paesi del mondo finirebbero per lottare, non lasciando quasi nessuno spazio alla neutralità. A giudicare dalle crescenti massicce acquisizioni nell'edilizia residenziale da parte dei cittadini israeliani, specialmente in Russia e in Ucraina, molte persone già hanno un'idea di quello che ha in serbo il futuro. Comunque, è duro immaginare un cielo sereno dove può nascondersi il fato imminente. Le previsioni complessive della distribuzione territoriale del combattimento, della quantità e dell'efficienza degli armamenti coinvolti, il carattere di radicamento profondo alla base del conflitto e la gravità del conflitto religioso, non lasciano alcun dubbio che questo scontro sarà a tutti i rispetti molto più terrificante della II Guerra Mondiale.
 
Finora, la risposta agli sviluppi dei principali attori politici del mondo non dà motivo di ottimismo. Le incongrue decisioni dell’Onu riguardo all'Iran, i tentativi di placare l'aggressore che non maschera più le sue intenzioni, ricordano il Patto di Monaco di Baviera alla vigilia della II Guerra Mondiale. Anche l’intenso lavorio diplomatico che si concentra su ogni sorta di questione internazionale esclusa quella principale sulla quale discutere, è indicativo del problema. Questa è una pratica usuale alla vigilia di una guerra, che punta a procurare alleanze con paesi terzi o assicurarsi la loro neutralità. Tale politica cerca di allontanare o ammorbidire i primi attacchi che sarebbero quelli più inattesi e devastanti.
 
È possibile prevenire lo spargimento di sangue?
 
L'unico argomento efficace che potrebbe fermare gli aggressori è la minaccia del loro totale isolamento globale nel loro istigare una guerra nucleare. La realizzazione dello scenario sopra descritto può essere resa impossibile da una completa mancanza di alleati al tandem israelo-statunitense, combinata con forti proteste pubbliche nei paesi. Quindi in questi giorni una posizione netta ed intransigente dei leader di stato e di governo, di statisti, figure pubbliche, leader religiosi, scienziati ed artisti riguardo all'aggressione nucleare preparata sarebbe un servizio incalcolabile all’umanità.
 
Le attività pubbliche coordinate devono essere organizzate con una prontezza adeguata alle condizioni dei tempi di guerra. Le forze di aggressione sono già state ammassate e concentrate ai posti di partenza in stato di piena preparazione al combattimento. I militari degli Stati Uniti non fanno segreto del fatto che tutto può essere una questione di settimane o anche di giorni. Ci sono indicazioni indirette che gli Stati Uniti lanceranno un attacco nucleare sull'Iran già nell’aprile 2007. Subito dopo il primo colpo di vento nucleare, l’umanità si troverà in un mondo completamente nuovo, assolutamente inumano. Le opportunità di prevenire questo esito devono essere usate completamente.
 
Traduzione dall’inglese di Bf per resistenze.org