www.resistenze.org - osservatorio - economia - 08-10-08 - n. 244

da Global Research - www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=10362
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
Nessun salvataggio per i miliardari di Wall Street
 
Dieci motivi per opporsi al salvataggio di Wall Street
 
del Prof. James Petras*
 
28/09/2008
 
Il Ministro del Tesoro Paulson e il Presidente Bush, sostenuti dalla leadership democratica, hanno chiesto al Congresso 700 miliardi di dollari per il salvataggio degli istituti finanziari di Wall Street.
 
Negli ultimi anni queste banche hanno raccolto miliardi di dollari concedendo e speculando sui mutui, su ipoteche e altri strumenti finanziari di carta, il cui rischio non è coperto da alcun capitale. Con la caduta del mercato immobiliare, i debiti finanziari di Wall Street sono saliti alle stelle raggiungendo trilioni di dollari e il valore dei titoli è evaporato.
 
Paulson, Bush e la leadership del Congresso vogliono scaricare sui contribuenti statunitensi i debiti privati di Wall Street, accollando sulle attuali e future generazioni di contribuenti carta priva di alcun valore.
 
Paulson, Bush e i leader del Congresso sostengono slealmente che il mancato salvataggio degli impostori di Wall Street porterà al collasso del sistema finanziario. In realtà, circa 200 tra i nostri principali economisti delle più prestigiose università respingono il salvataggio Paulson. La verità è che rifiutare fondi a Wall Street porterà al solo collasso di questo degenerato-speculatore-impostore sistema finanziario, che ha generato l'attuale disfatta economica.
 
Il governo federale può e deve utilizzare le centinaia di miliardi di denaro pubblico per realizzare un sistema nazionale di credito e investimento controllato dal pubblico e sottoposto alla sorveglianza dei rappresentanti politici. Il crollo dell'attuale sistema finanziario in bancarotta è al tempo stesso una minaccia e un'opportunità. Il tracollo di questo sistema corrotto ha portato alla perdita di posti di lavoro e al congelamento del credito e del prestito. La creazione di un sistema bancario di proprietà pubblica offre invece l'opportunità di finanziare le priorità della stragrande maggioranza del popolo americano: la re-industrializzazione dell'economia, un programma generale nazionale per la salute, la sicurezza e la previdenza sociale, la ricostruzione delle infrastrutture decadenti e molti altri programmi essenziali per lo stile di vita americano.
 
La questione non riguarda la falsa alternativa di salvare Wall Street o precipitare nel caos finanziario, quanto invece di scegliere se sovvenzionare gli impostori o instaurare un responsabile, efficiente ed equo sistema finanziario.
 
Dieci motivi per opporsi al salvataggio di Wall Street
 
  1. In un'economia di mercato, i capitalisti giustificano i profitti con l'assunzione dei rischi di perdite. I giocatori non possono tenersi i profitti e passare le perdite ai contribuenti. Essi devono assumersi la responsabilità delle pessime scelte.
  2. Gran parte dei debiti spazzatura, tossici, poggiavano su pratiche fraudolente - opachi strumenti finanziari disgiunti dal patrimonio reale, che hanno però generato enormi commissioni. Tirare fuori dai guai i truffatori, incoraggia solo altre truffe.
  3. Il Tesoro degli Stati Uniti acquisterà pezzi di carta, le banche private conserveranno parte del patrimonio. Mentre noi compriamo limoni loro guidano una Cadillac.
  4. La possibilità del Tesoro di recuperare valore dall'acquisto di crediti inesigibili è vicina allo zero. Quella carta che peserà sui contribuenti, non troverà altri acquirenti.
  5. Le conseguenze a lungo termine del salvataggio saranno di raddoppiare il debito pubblico e ridurre i finanziamenti per i programmi di previdenza sociale, assistenza medica (anche per i poveri), di istruzione e sanità pubblica, aumentando il carico fiscale delle prossime generazioni.
  6. Il dollaro si svaluterà nella misura in cui il debito pubblico perderà attrattiva oltremare, aumenterà il costo delle importazioni e, di conseguenza, una spirale inflazionistica diminuirà ulteriormente il tenore di vita dei lavoratori.
  7. Dirottare fondi su Wall Street, significa sottrarre danari che ci traggano fuori da questa grave recessione.
  8. Il salvataggio acuirà la crisi finanziaria perché, secondo il direttore all'Ufficio Bilancio del Congresso, renderà evidente che molti altri istituti hanno "consistenze tossiche" e non sono quindi solventi. In altre parole, il Tesoro e il Congresso sbarazzano crediti inesigibili per istituti insolventi.
  9. Il salvataggio è volto ad agevolare il prestito, ma se il problema non è di credito, ma (come ha dimostrato l'Ufficio Bilancio del Congresso) l'insolvenza degli istituti finanziari, la soluzione consiste nella creazione di istituzioni finanziarie solventi.
  10. Il salvataggio ignora completamente il fabbisogno finanziario di 10 milioni di proprietari oramai privi del diritto di cancellare l'ipoteca che grava sulla loro casa, ignora il fallimento delle piccole imprese di fronte alla stretta economica e ignora la perdita del posto di molti lavoratori e dei piani di assistenza sanitaria per le loro famiglie a causa della recessione.
 
Alternative al salvataggio di Wall Street
 
La velocità con cui questa gigantesca quantità di fondi pubblici sono stati reperiti dal Ministero del Tesoro e dal Congresso svela l'inganno delle argomentazioni usate per tagliare le spese o evitare di finanziare programmi popolari. In realtà, investire 700$ miliardi nella sanità e nell'istruzione dei lavoratori statunitensi aumenterebbe la produttività, favorirebbe l'apertura dei mercati e accrescerebbe il potere di acquisto dei consumatori, innescando un circolo virtuoso con l'aumento delle entrate pubbliche e la riduzione del deficit di bilancio e della bilancia commerciale.
 
Investimenti di fondi pubblici nei settori manifatturiero, edile, nell'istruzione e nella sanità danno prodotti con un reale valore d'uso e hanno un effetto moltiplicatore sul resto dell'economia, invece di finire nelle tasche dei miliardari che speculano e investono in fusioni e acquisizioni oltremare.
 
Il Tesoro e il Congresso ci dimostrano, inavvertitamente, che sono disponibili i fondi per la ricostruzione dell'economia statunitense, garanzia di salari dignitosi e di assistenza sanitaria adeguata per tutti, se scegliamo rappresentanti che si occupino dei lavoratori degli Stati Uniti e non dei miliardari di Wall Street.
 
*James Petras è Professore (emerito) di Sociologia alla Bartle - Binghamton University di New York. E 'autore di 63 libri pubblicati in 29 lingue, e oltre 560 articoli in riviste professionali, tra cui l'American Sociological Review, British Journal of Sociolog,Social Research, Journal of Contemporary Asia, and Journal of Peasant Studies. Ha pubblicato oltre 2.000 articoli in riviste nonprofessional come New York Times, the Guardian, the Nation, Christian Science Monitor, Foreign Policy, New Left Review, Partisan Review, Temps Moderne, Le Monde Diplomatique, il suo commento è ampiamente diffuso su Internet. Tra i suoi editori: Westview, Routledge, Macmillan, Verso, Zed Books and Books. E' vincitore del premio alla carriera, Sezione marxista, del Robert Kenny Award per il miglior libro, 2002, e le migliori tesi, nel 1968. Il suo ultimo libro è:Zionism, Militarism and the Decline of US Power, andRulers and Ruled in the US EmpireWestern Political Science Association American Sociology Association Pluto John Wiley Random House