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da Global Research - www.globalresearch.ca/PrintArticle.php?articleId=12252
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
La catastrofica diminuizione della produzione alimentare mondiale nel 2009
 
di Eric de Carbonnel - Market Oracle
 
10/02/2009
 
Dopo aver letto della siccità in due importanti nazioni agricole, la Cina e l'Argentina, ho deciso di fare una ricerca per capire in quale misura altre nazioni produttrici di alimenti sono colpite dalla siccità. Questo progetto è durato molto più a lungo del previsto. L’anno 2009 prospetta un disastro umanitario in gran parte del mondo.
 
Per capire la profondità della catastrofe alimentare che il mondo deve fronteggiare quest'anno, si consideri il grafico che rappresenta la produzione agricola di ciascun paese quantificata in dollari statunitensi (USD) nell’anno 2006.
 
 
Ora, si consideri lo stesso grafico in cui sono evidenziati i paesi colpiti dalla siccità.
 
 
I paesi che garantiscono i due terzi della produzione agricola mondiale sono colpiti dalla siccità. I documenti video sulla siccità in Cina, in Australia, in Africa, in Sud America, o negli Stati Uniti, prospettano il medesimo scenario: miseria, colture in rovina, bestiame condannato alla morte certa.
 
Cina
 
La siccità nel nord della Cina, la peggiore degli ultimi 50 anni, si sta aggravando e il raccolto estivo è ora in pericolo. Le zone agricole colpite si sono estese a un’area di 161 milioni mu (10,7 milioni ettari) passando dai 141 milioni mu della settimana scorsa, coinvolgendo 4,37 milioni di persone e 2,1 milioni di animali che rischiano di trovarsi senza acqua potabile. La scarsità delle piogge in alcune parti delle province del nord e del centro è la peggiore mai documentata.
 
La siccità che ha avuto inizio nel novembre, minaccia oltre la metà del raccolto di grano in otto province: Hebei, Shanxi, Anhui, Jiangsu, Henan, Shandong, Shaanxi e Gansu.
 
Henan 
La provincia della Cina con la più grande produzione agricola, Henan, è quella più a rischio di siccità. Dal novembre 2008, Henan ha ricevuto in media 10,5 millimetri di pioggia, quasi l'80 per cento in meno rispetto la media dello stesso periodo degli anni precedenti. La siccità, iniziata nel mese di novembre, è la più grave dal 1951.
 
Anhui 
La provincia di Anhui ha lanciato l'allarme “rosso” per la siccità, con oltre il 60 per cento delle colture a nord del fiume Huaihe afflitto da una grave penuria di acqua.
 
Shanxi 
Il 21 gennaio, lo stato di pericolo per siccità nella provincia di Shanxi è stato definito “arancione”, con un milione di persone e 160.000 capi di bestiame a rischio.
 
Jiangsu 
La provincia di Jiangsu ha già perso più di un quinto del raccolto di grano a causa della siccità. I dipartimenti agricoli locali stanno deviando le acque dei fiumi vicini nel tentativo di salvare le risorse rimaste.
 
Hebei 
Usando una rete di canali, oltre 100 milioni di metri cubi di acqua sono stati portati nella provincia per combattere la siccità.
 
Shaanxi 
Circa 1,34 milioni di acri di colture nella arida provincia di Shanxi sono colpiti e la siccità sta peggiorando.
 
Shandong 
Dallo scorso novembre, la provincia di Shandong ha avuto il 73 per cento di pioggia in meno rispetto allo stesso periodo negli anni precedenti, con previsioni di scarsa precipitazione.
 
I soccorsi cominciamo ad arrivare. Il governo cinese ha stanziato 86,7 miliardi di yuan (circa $12,69 miliardi) per le zone colpite dalla siccità. Le autorità hanno anche fatto ricorso a metodi artificiali per provocare le precipitazioni: alcune zone hanno ricevuto una spruzzata di pioggia dopo che le nuvole sono state colpite con 2.392 razzi e 409 proiettili di cannone carichi di sostanze chimiche. Tuttavia, vi è un limite a ciò che si può fare di fronte a una carenza di acqua così diffusa.
 
Come ho scritto in precedenza, la Cina si trova di fronte a una iperinflazione, e questa siccità senza precedenti farà peggiorare la situazione. Il 18% del grano prodotto nel mondo ogni anno viene dalla Cina.
 
Australia
 
È dal 2004 che l'Australia subisce un’implacabile siccità e il 41 per cento delle contee agricole continuano a subire la peggiore penuria degli ultimi 117 anni documentati. La siccità è stata così grave che alcuni fiumi si sono prosciugati, dei laghi sono diventati tossici; gli agricoltori, senza possibilità di andare avanti, hanno abbandonato le loro terre:
 
a)      Il fiume Murray ha smesso di scorrere alla foce che si è chiusa.
b)      L’acqua sta evaporando dai laghi meno profondi che sono ora a un metro sotto il livello del mare. Se questi laghi evaporeranno ulteriormente, il substrato di terra e fango sotto l'acqua verrà esposto all'aria. Il fango quindi acidificherà, liberando nell’aria acido solforico e una gamma di metalli pesanti. Dopo che si sarà verificato tutto questo, i sistemi dei laghi con fondale basso si trasformerà in palude tossica e non potrà essere recuperato. L’unica opzione per il governo australiano per evitare la catastrofe è autorizzare un influsso di acqua salata, creando un mare morto, oppure pregare perché arrivi la pioggia.
 
Per qualche ragione, in Australia in pratica non esiste più il dibattito sul cambiamento climatico.
 
Gli Stati Uniti
 
California 
Il paese si trova ad affrontare la peggiore siccità della sua storia. È previsto che la siccità sarà la più severa dei tempi moderni, peggiore di quelle del 1977 e del 1991. Migliaia di acri destinati a colture sono stati destinati a maggese e altri ne seguiranno. Il cumulo di neve nella Sierra del Nord, sede di alcuni dei più importanti bacini idrici dello stato, si è rivelato essere solo al 49 per cento della media. Gli enti per l’acqua in tutto lo stato si affrettano ad adottare misure di conservazione.
 
Texas 
La siccità texana sta raggiungendo proporzioni storiche. Le condizioni verificate vicino ad Austin e San Antonio sono state peggiori una sola volta in passato: la siccità del 1917-18. L'88 per cento del Texas è esposto a condizioni insolitamente secche e per il 18 per cento dello stato le condizioni di siccità vengono definite estreme o eccezionali . Le aree colpite si estendono di mese in mese. La situazione è così grave che i bovini cadono e muoiono nei pascoli riarsi. La mancanza di precipitazioni ha lasciato i pascoli senza erba e gli allevatori sono costretti ad alimentare gli animali con fieno. Le colture invernali di frumento hanno subito danni irreversibili. Secondo le previsioni meteorologiche sia nel breve che a lungo termine non ci saranno precipitazioni, il che significa che la siccità è destinata a peggiorare.
 
Regione Augusta (Georgia, South Carolina, North Carolina) 
È da due anni che la regione intorno ad Augusta è stata colpita da una siccità che va sempre peggiorando. Già nei primi mesi del 2009, il disavanzo di precipitazione nella zona sta arrivando a 2,5 cm e gennaio è stato il mese più secco dal 1989.
 
Florida 
Il paese è stato duramente colpito dalla siccità invernale, danneggiando le colture, e in metà dello stato c’è allarme siccità. È probabile che La Niña peggiori la situazione. Una sufficiente quantità di acqua a una temperatura di qualche grado più fredda del normale ha accumulato La Niña nella parte orientale del Pacifico, condizione meteorologica che le previsioni dicono perdurerà almeno fino in primavera. Con La Niña gli stati del sud degli Stati Uniti patiscono generalmente condizione asciutte, esattamente ciò che non occorre in questo momento.
 
Sud America
 
Argentina 
La peggiore siccità dell'ultimo mezzo secolo ha trasformato in polvere le terre fertili di Argentina e ha portato il paese in uno stato di emergenza. Carcasse di bestiame sono sparpagliate nei campi e le colture di soia appassiscono sotto il sole estivo sudamericano. La produzione alimentare è destinata a scendere di almeno il 50 per cento, ma la cifra potrebbe essere più alta. Il raccolto del grano nel 2009 sarà di 8,7 milioni di tonnellate, in calo da 16,3 milioni tonnellate del 2008. La forte preoccupazione per la carenza interna (il consumo nazionale di frumento è di circa 6,7 milioni di tonnellate), ha indotto le autorità a non concedere da gennaio nuove autorizzazioni per l’esportazione.
 
Brasile 
Il paese ha ridotto le previsioni di produzione agricola e le ridurrà ancora dopo aver valutato i danni dovuti alla siccità che ha colpito molte regioni. Il Brasile è il secondo esportatore mondiale di soia e il terzo di mais.
 
Le cifre sul raccolto del mais in Brasile:
 
-         2008: 58,7 milioni di tonnellate
-         Previsione in data 8 gennaio 2009: 52,3 milioni di tonnellate
-         Previsione (ottimistica) del 6 febbraio 2009: 50,3 tonnellate
-         Raccolto del 2009: ???
 
Paraguay 
La grave siccità ha colpito l'economia del Paraguay e ha spinto il governo a dichiarare uno stato di calamità agricola. Sono andati in malora interi raccolti destinati all’alimentazione dei bovini e le piantagioni di soia sono andate quasi totalmente perse in alcune zone.
 
Uruguay 
A causa della peggiore siccità degli ultimi decenni, che minaccia le colture, il bestiame e l'approvvigionamento di prodotti agricoli freschi, il mese scorso l'Uruguay ha dichiarato lo stato di calamità agricola.
 
La siccità, che sta ancora peggiorando, ha determinato un aumento nei prezzi di alimenti e bevande: a gennaio i prezzi al consumo sono saliti al ritmo più veloce degli ultimi quattro anni.
 
Bolivia 
Non una goccia di pioggia in Bolivia da quasi un anno: bestiame sterminato, raccolti distrutti …
 
Cile 
La grave siccità che ha colpito il Cile ha provocato un’emergenza agricola in 50 distretti rurali, e ampi settori dell'economia sono preoccupati del rischio di un razionamento di energia elettrica nel mese di marzo. I mali del paese derivano da "La Niña", un temuto fenomeno climatico con conseguenze potenzialmente disastrose per più della metà del Cile: la persistenza di acqua fredda nel Pacifico in contemporanea con alta pressione atmosferica impediscono alla brina di formarsi (e quindi la pioggia) nelle aree centrali e meridionali del paese. Di conseguenza, il livello dell’acqua nelle dighe idroelettriche e negli altri bacini idrici è ai minimi storici.
 
Africa
 
Corno d'Africa 
L’Africa è minacciata da carenze alimentari e carestia. La produzione degli alimenti in tutto il Corno d'Africa è diminuita a causa delle scarse precipitazioni. Inoltre, la metà dei terreni agricoli ha perso le sostanze nutritive necessarie alla crescita delle piante e il declino della fertilità del suolo in tutta l'Africa sta acuendo le perdite di raccolto dovute alla siccità.
 
Kenya 
Il Kenya, dove non ha piovuto per 18 mesi, è la nazione più colpita della regione. Il paese dovrà importare prodotti alimentari per colmare la carenza che si è verificata e evitare la morte per fame di 10 milioni di persone. I paesi vicini, anche essi colpiti dalla siccità, non saranno in grado di portare aiuto.
 
Tanzania 
Gli scarsi raccolti a causa della siccità hanno spinto il paese a non concedere autorizzazioni per l’esportazione di prodotti alimentari e le autorità hanno intensificato i controlli lungo la frontiera per bloccare l'esportazione. Ci sono 240.000 persone in Tanzania che hanno bisogno di soccorsi immediati.
 
Burundi 
Le colture nel nord del Burundi sono avvizziti, esponendo il piccolo paese dell’Africa orientale alla minaccia di una grave carenza alimentare.
 
Uganda 
Una grave siccità nella regione Karamoja, nel nordest del paese, ha lasciato l’Uganda sull'orlo di una catastrofe umanitaria. C’è poca speranza che le condizioni di siccità e le severe mancanze di generi alimentari, che hanno lasciato la popolazione della Karamoja prossima alla carestia, migliorino prima di ottobre, epoca del prossimo raccolto.
 
Sudafrica 
Il paese si trova ad affrontare una potenziale carenza alimentare: i coltivatori di grano nella parte orientale del Free State, la zona di maggiore produzione di frumento, hanno dichiarato che il raccolto del 2009 probabilmente sarà il più basso degli ultimi 30 anni. I sudafricani sono "molto arrabbiati" che i prezzi dei prodotti alimentari siano in continuo aumento.
 
Altre nazioni africane colpite da siccità nel 2009 sono: Malawi, Zambia, Swaziland, Somalia, Zimbabwe, Mozambico, Tunisia, Angola ed Etiopia.
 
Medio Oriente e Asia Centrale
 
Il Medio Oriente e l’Asia Centrale sono stati colpiti dalla peggiore siccità nella storia recente e la produzione del grano per usi alimentari è scesa ai livelli più bassi degli ultimi decenni. Si stima che la produzione di frumento nella regione maggiormente colpita dalla siccità diminuisca di almeno il 22 per cento nel 2009. A causa della grave siccità e della vastità dell'area colpita, si registra un drastico calo delle risorse per l'irrigazione da bacini idrici, da fiumi e dalle acque sotterranee. I più importanti bacini idrici della Turchia, l’Iran, l’Iraq e la Siria sono tutti a livelli bassi, cosa che ha obbligato a restrizioni sull’erogazione dell’acqua. Visto le drammatiche perdite nei raccolti nella regione, una grave mancanza di sementi è prevista nel 2010.
 
Iraq 
In molte regioni dell’Iraq, nel periodo invernale quando il grano cresce, non ci sono state precipitazioni apprezzabili, e in ampie zone nella parte nord del paese dove i campi normalmente sono irrigati con acqua piovana, gli agricoltori non hanno seminato. Queste regioni che sono principalmente alimentate dalla pioggia, vengono definite a rischio catastrofe agricola quest’anno, in conseguenza a un calo nella produzione di frumento dell'80-98 per cento rispetto ai livelli normali. USDA (Dipartimento di Agricoltura Statunitense) stima la produzione complessiva di frumento in Iraq nel 2009 a 1,3 milioni di tonnellate, un calo del 45 per cento rispetto lo scorso anno.
 
Siria 
La Siria sta affrontando la peggiore siccità degli ultimi 18 anni, e USDA stima la produzione complessiva di frumento nel 2009 a 2,0 milioni di tonnellate, un calo del 50 per cento dallo scorso anno. Quest’estate molti quartieri di Damasco sono rimasti senza acqua e gli abitanti della capitale sono stati costretti a comprarla sul mercato nero. La grave mancanza di precipitazioni questo inverno ha aggravato il problema.
 
Afghanistan 
La mancanza di precipitazioni ha portato in Afghanistan le peggiori condizioni di siccità degli ultimi 10 anni. Le stime USDA per il 2008/09 prevedono una produzione di grano di 1,5 milioni di tonnellate, un calo di 2,3 milioni di tonnellate, cioè il 60 per cento, dallo scorso anno. Normalmente l’Afghanistan produce 3,5-4,0 milioni di tonnellate di grano all'anno.
 
Giordania 
In Giordania la persistente siccità si sta aggravando e in pratica il paese è senza pioggia da un anno. Il governo giordano ha smesso di pompare acqua alle aziende agricole per poterla conservare e usarla come acqua potabile.
 
Altre nazioni del Medio Oriente e dell’Asia colpite dalla siccità nel 2009 sono: i Territori Palestinesi, Libano, Israele, Bangladesh, Myanmar, India, Tagikistan, Turkmenistan, Tailandia, Nepal, Pakistan, Turchia, Kirghizistan, Uzbekistan, Cipro e Iran.
 
La mancanza di credito è destinata a peggiorare la crisi alimentare
 
I tagli al credito per gli agricoltori hanno ridotto la capacità di acquistare sementi e fertilizzanti nel 2008/2009 e limiteranno la produzione agricola in tutti i paesi. Gli effetti della siccità mondiale saranno amplificati se gli agricoltori avranno meno sementi e fertilizzanti da usare.
 
I prezzi pagati agli agricoltori
 
I prezzi bassi pagati agli agricoltori alla fine del 2008 hanno funzionato da freno sulla semina di nuove colture nel 2009. Nello stato del Kansas, per esempio, gli agricoltori hanno seminato nove milioni di acri, l’area più piccola degli ultimi cinquant’anni. La semina del grano quest'anno è scesa di circa 4 milioni di acri negli Stati Uniti e di circa 1,1 milioni di acri in Canada. Pertanto, anche non tenendo conto delle perdite legate alla siccità, negli Stati Uniti, nel Canada e in altre nazioni che producono generi alimentari, la produzione agricola nel 2009 sarà in calo.
 
L'Europa non risanerà la carenza alimentare
 
In Europa, l'unica grande regione agricola relativamente salva dalla siccità, ci sarà un forte calo nella produzione alimentare. A causa di una serie di fattori verificatisi contemporaneamente: semina tardiva, terreni agricoli più poveri, riduzione nell'uso di fertilizzatati e azotati, minori precipitazioni. La produzione agricola europea subirà un probabile calo del 10-15 per cento.
 
Le scorte di prodotti alimentari sono pericolosamente basse
 
Le scorte ridotte di prodotti alimentari rendono particolarmente preoccupante il calo della produzione agricola che si sta verificando in tutto il mondo. Le medie complessive dei livelli delle scorte a fine anno dei principali paesi esportatori (Australia, Canada, Stati Uniti e l'Unione Europea) hanno registrato un calo costante negli ultimi anni:
 
-         2002-2005: 47,4 milioni di tonnellate
-         2007: 37,6 milioni di tonnellate
-         2008: 27,4 milioni di tonnellate
 
Queste cifre di inventario sono pericolosamente basse, soprattutto considerando la possibilità raccapricciante che i 60 milioni di tonnellate di riserve di grano che la Cina dovrebbe avere, in realtà non esistano.
 
Catastrofe alimentare globale
 
Il mondo si dirige verso un calo della produzione agricola dal 20 al 40 per cento, secondo la gravità e la durata dell’attuale siccità globale. Le nazioni che producono generi alimentari stanno mettendo in atto restrizioni sull’esportazione. I prezzi degli alimenti saliranno alle stelle, e, nei paesi poveri con deficit alimentari, milioni di persone moriranno di fame.
 
Il dibattito sulla deflazione dovrebbe concludersi immediatamente
 
La siccità che ha colpito le più grandi regioni agricole del mondo dovrebbe porre fine alla discussione sulla deflazione nel 2009. La richiesta di prodotti agricoli di base è relativamente immune da sviluppi di ciclo economico (almeno rispetto a quelle per l’energia o per i metalli), e con un calo della produzione mondiale che potrebbe oscillare tra il 20 e il 40 per cento, i prezzi per i prodotti alimentari, che stavano già aumentando, sono ora destinati a salire ancora di più.
 
In realtà, i prodotti agricoli DEVONO aumentare di prezzo e al più presto, per evitare mancanze di generi alimentari ancora più gravi e la carestia. I prezzi del grano, mais, soia, ecc devono raggiungere un livello che incoraggi gli agricoltori a seminare ogni acro disponibile e usare i migliori fertilizzanti. In caso contrario, se i prezzi dei prodotti alimentari rimangono ai livelli attuali, la produzione continuerà a diminuire, condannando altre milioni di persone a morire di fame.
 
Rivalutazione competitiva di valute
 
Alcuni osservatori prevedono "svalutazioni monetarie competitive" oltre alla deflazione per il 2009 (una nazione svaluta la sua moneta per favorire le proprie esportazioni). La mancanza di generi alimentari che sta per verificarsi rende ciò altamente improbabile. Svalutare la moneta nel contesto attuale produrrebbe la conseguenza indesiderata di incrementare le esportazioni di prodotti alimentari. Anche con le restrizioni alle esportazioni, come in Cina, la svalutazione porterebbe alla fuoriuscita di quantità significative di grano attraverso il mercato nero.
 
Invece delle "svalutazioni", con ogni probabilità, gli aumenti nei prezzi dei prodotti alimentari porteranno a rivalutazioni competitive monetarie nel 2009. Le riserve in valuta estera esistono proprio per questo tipo di emergenze. Le banche centrali di tutto il mondo abbasseranno i prezzi dei prodotti alimentari nazionali vendendo le riserve per rivalutare le loro monete oppure useranno le riserve per acquistare frumenti sul mercato mondiale.
 
Rivalutare è il metodo più veloce per esercitare un controllo sull’inflazione dei prezzi degli alimenti. Una valuta più forte consente a una nazione di monopolizzare maggiori risorse globali (ad esempio il dollaro sopravvalutato consente agli statunitensi di consumare il 25% del petrolio mondiale, pur avendo solo il 4% della popolazione). Se la Cina dovesse vendere le sue riserve in dollari, la sua enorme popolazione comincerebbe ad abbuffarsi della produzione alimentare mondiale, esattamente come gli Stati Uniti hanno risucchiato il petrolio.
 
Il rovescio della medaglia è che quando una nazione rivaluta e inizia a consumare una fetta più grande delle risorse del mondo, lascia meno per tutti gli altri. Quindi, se la Cina dovesse rivalutare lo yuan, carenze di generi alimentari si verificherebbero a livello mondiale e i prezzi ovunque farebbero un balzo in avanti. Dato che non vi è nulla che fomenta tensioni sociali come le impennate dei prezzi alimentari, le nazioni in tutto il mondo, dalla Russia alla UE, dall’Arabia Saudita all’India venderanno le loro riserve in valuta estera per rivalutare le proprie monete e ridurre il costo delle importazioni di prodotti alimentari. In risposta, la Cina venderà quote sempre maggiori delle sue riserve e così via. Questa è la rivalutazione competitiva di valuta.
 
Davanti a una rivalutazione competitiva, non ci si vuole trovare nella condizione di essere valuta di riserva di riferimento mondiale. È probabile che la divisa statunitense si troverà in grande difficoltà nel momento in cui le banche centrali decidessero di liquidare trilioni di dollari delle loro riserve per comprare prodotti alimentari e rivalutare le loro monete.
 
Eric de Carbonnel
 
http://www.marketskeptics.com