www.resistenze.org - osservatorio - economia - 19-06-14 - n. 504

L'ultimo accordo di libero scambio

The New Worker * | newworker.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

06/06/2014

I nostri media ci raccontano ben poco del Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti (TTIP, Transatlantic Trade and Investment Partnership), un imponente progetto di accordo di libero scambio tra Stati Uniti e Unione Europea, che negli ultimi anni è stato serenamente sviluppato a porte chiuse visto che le classi dirigenti dell'Ue e degli Usa chiaramente non desiderano che la gente comune sappia molto di quanto viene architettato.

Vanno affermando che si tradurrà in una crescita economica multilaterale su entrambe le sponde dell'Atlantico, creando una vasta area di libero scambio in cui tutto è permesso.

Regolamenti e restrizioni saranno spazzate via e l'unica morale consisterà nel fare soldi. Infatti, i colossi societari saranno in grado di intentare causa a qualsiasi governo nazionale o amministrazione pubblica locale ritenuta d'intralcio al loro cammino verso il massimo profitto.

Sono compresi gli enti che forniscono servizi come l'assistenza sanitaria e l'istruzione gratuite. Il trattato distruggerà le leggi di tutela del lavoro, le norme per la salute e la sicurezza, le leggi di tutela ambientale e qualsiasi struttura che intenda proteggere la popolazione dal pieno dispiegarsi delle forze del libero mercato.

Una bozza di proposta era trapelata a marzo di quest'anno quando la Commissione europea lanciò una consultazione pubblica su una serie limitata di clausole.

Da quanto è filtrato, il testo del trattato stabilisce i limiti legali da non oltrepassare per ogni governo che intenda regolare o gestire in modo pubblico i diversi settori economici, in particolare quello assicurativo e bancario, delle telecomunicazioni e dei servizi postali. Qualsiasi società venga "espropriata" dei suoi investimenti esistenti (cui sia impedito cioè di conseguire il massimo profitto) acquisisce il diritto al risarcimento del valore di mercato, maggiorato degli interessi composti.

Consentirebbe la libera circolazione dei manager d'affari e di certi altri lavoratori tra tutti i paesi firmatari, permettendo inoltre alle corporation di promuovere azioni contro i governi per la violazione dei loro diritti

Alcuni anni fa venne proposto un Accordo multilaterale sugli investimenti (MAI, Multilateral Agreement on Investment) che suscitò indignazione da più parti e che per questo da allora non se ne è sentito più parlare molto. Ora è apparso il TTIP, l'accordo di libero scambio che potrebbe essere ultimato entro la fine di quest'anno.

E' stato descritto come un attacco frontale alla democrazia che sovvertirebbe le nostre leggi e diritti e la sovranità nazionale.

Ma come possono far accettare tutto questo alle classi lavoratrici d'Europa e d'America? Per saperlo basta volgere lo sguardo all'Ucraina e vedere i mezzi cui Nato, Stati Uniti e Unione Europea sono pronti a ricorrere per terrorizzare i lavoratori di quel paese e fargli accettare le barbare misure di austerità del Fmi, imposte come preludio al trascinamento dell'Ucraina nella Ue e nella Nato.

Ma i lavoratori di quel paese le stanno combattendo. Hanno memoria di tempi migliori, dei tempi sovietici, quando il lavoro, la casa, la sanità, i trasporti e l'istruzione erano gratuiti o a costi molto bassi e pienamente assicurati.

Oggi invece, i signori della Nato e dell'Occidente utilizzano le bande terroristiche apertamente naziste, che portano le stesse insegne e usano gli stessi metodi dei loro nonni che aderirono alle SS Halychyna (Galizia) per cercare di ridurre il popolo alla sottomissione.

Si tratta di una prova generale di quanto intendono fare in Europa occidentale e perfino negli Stati Uniti per farci accettare il TTIP?

Le classi dirigenti capitaliste sanno di essere giunte a un punto critico. Il potere economico, politico e militare dei paesi del Bric (Brasile, Russia, India e Cina) è in aumento. Il grande accordo per il petrolio e il gas raggiunto tra Cina e Russia il mese scorso è per loro stato un duro colpo, come lo è per il futuro del petrodollaro. Senza dimenticare che stanno annegando nel mare dei loro debiti tossici.

Ci vogliono deboli e disperati. Sperano che le classi lavoratrici di Gran Bretagna, Europa e America siano deboli, passive e facilmente terrorizzabili. Dobbiamo perciò dimostrare che si sbagliano.

La nostra miglior difesa consiste nel lavorare per l'unità di classe a livello internazionale e per la solidarietà con tutti coloro che stanno combattendo dalla parte dei lavoratori in quella che si preannuncia essere una battaglia per cambiare il mondo.

* Organo settimanale del Nuovo Partito Comunista di Gran Bretagna


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