www.resistenze.org - osservatorio - economia - 05-09-16 - n. 600

TISA: il nuovo accordo commerciale che può essere per i pubblici servizi una minaccia più grande del TTIP

Global Justice Now | globalresearch.ca
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

02/09/2016

Il Trade in Services Agreement (TISA), accordo sul commercio dei servizi, può tenere definitivamente al sicuro le privatizzazioni e può aumentare la capacità dei grandi affaristi di condurre le danze in materia di salute, istruzione e servizi di base. I diritti dei lavoratori immigrati possono regredire a sistemi simili a quelli di Arabia Saudita e Qatar. E' verosimile che Regno Unito come la Norvegia sottoscriva il trattato come singola nazione dopo il Brexit.

Un accordo globale sul commercio in corso di negoziazione segreta e coinvolgente 50 diversi Stati può rivelarsi una grave minaccia ai servizi pubblici, secondo una comunicazione pubblicata oggi dal gruppo di mobilitazione Global Justice Now.

Il Trattato sul Commercio nei Servizi, TISA (Trade In Services Agreement n.d.t) è una proposta di accordo internazionale tra 23 parti, inclusa l'Unione Europea e gli USA. A differenza di molti accordi sul commercio, il TISA non riguarda beni ma servizi. L'informativa pensa questo coinvolga punti di discussione come i diritti dei lavoratori, le regolamentazioni bancarie e se servizi pubblici come elettricità ed acqua possano essere gestiti come pubblico bene o invece in funzione del profitto privato.

Nick Dearden, direttore di Global Justice Now, ha detto:

"Questo accordo è una minaccia per la concezione migliore dei servizi pubblici. E' un patto turbocompresso di privatizzazione, basato sull'idea che, piuttosto che servire gli interessi pubblici, i governi devono farsi da parte e lasciare il campo alle grandi imprese. In particolare, abbiamo il timore che il TISA possa includere clausole che mirino ad impedire che i governi possano avere il pubblico controllo dei settori strategici, nonché ad inibire la regolamentazione di quelle grandi banche che hanno creato la crisi finanziaria. Il TISA coinvolgerebbe anche quei paesi che non hanno mai avuto l'opportunità di sviluppare servizi pubblici decenti come il Pakistan. Nessuna sorpresa che l'Uruguay abbia già lasciato il tavolo delle trattative. Noi ci appelliamo perché i parlamentari europei chiedano di fare lo stesso con L'Unione Europea".

"Milioni di persone hanno fatto sentire la voce della loro opposizione ai trattati tossici come il TTIP e il TISA. Una larga coalizione di sindacati, movimenti della società civile e politici progressisti si uniscono per assicurare che venga posto un fermo al TISA come al TTIP - entrambi consentono alle imprese di agguantare poteri enormi a spese della democrazia."

La comunicazione, dal titolo A Blueprint for Global Privatisation (un progetto per la privatizzazione globale) sostiene che:

Il TISA vuole rendere sicure e irreversibili le privatizzazioni dei servizi pubblici. Il TISA contiene meccanismi come le clausole ratchet e standstill (lucchetto e paralisi, n.d.t.) che rendono più difficile revocare le privatizzazioni e provvede a maggiori accessi del mercato per le compagnie straniere.

Il TISA potrebbe essere terribile per il clima. Il TISA consolida l'idea di neutralità tecnoogica in politica energetica. Questo potrebbe stoppare le politiche di favore verso le energie rinnovabili e il disincentivo di carbone petrolio e gas.

TISA significherà più "capitalismo casinò". Il TISA minerà gli sforzi di regolamentazione del settore bancario e volti ad evitare un'altra crisi.

IL TISA minaccia la privacy online. Il TISA promette di dare maggior potere ai desideri di Google e Microsoft di spostare e trattare dati personali oltre i confini delle nazioni con leggi più deboli in materia di dati personali.

Il TISA sarà particolarmente dannoso per i paesi del sud del mondo. Il TISA include paesi come il Pakistan, che può essere ostacolato nello sviluppo di servizi pubblici. Esso è una minaccia anche per le nazioni fuori dal TISA, perché, una volta approvato, i paesi ricchi potranno tentare di imporre misure nello stile del TISA attraverso il WTO.

Il TISA può significare una riduzione dei diritti dei lavoratori immigrati. Alcune proposte in corso di negoziazione prevedono che certi lavoratori immigrati possano essere considerati come "fornitori indipendenti di servizi" e di conseguenza perdano il diritto al salario minimo o a formare unioni sindacali. La permanenza nel paese ospite potrebbe essere legata alla volontà del loro datore di lavoro. Questa forma di lavoro vincolato è già in essere in paesi come l'Arabia Saudita o il Qatar e ha comportato terrificanti condizioni di lavoro sotto la direzioni di padroni senza scrupoli.

Nick Dearden ha aggiunto:

"Molte persone sono state persuase a lasciare l'UE per riprendere il controllo delle politiche economiche domestiche. Ma se si firma il TISA, la capacità di mantenere il proprio controllo pubblico sull'economia  - per regolamentare, proteggere i servizi pubblici, combattere il cambiamento climatico - viene massimamente ridotta. In effetti, si regalerebbero larghe fasce di autonomia politica ai grandi affaristi".

"Due delle più grandi sfide che deve affrontare la società odierna sono la gestione del cambiamento climatico e il tentativo di domare quelle banche e quei mercati finanziari senza regole che hanno causato un così grande danno all'economia mondiale. Ciò che si propone all'interno del TISA restringerà la capacità dei governi di attivarsi su entrambi questi fronti, in un tempo in cui un flessibile ed efficace intervento politico è così gravemente necessario".

Scarica la comunicazione

Global Justice Now è un'organizzazione per la democrazia e la giustizia sociale che prende parte al movimento globale per opporsi ai potenti e creare un mondo più equo e giusto. Mobilitiamo le persone in UK per cambiare ed agire in solidarietà con coloro che lottano contro le ingiustizie, in particolare nel sud del mondo.

La fonte originale dell'articolo è di  Defend Democracy Press


Resistenze.org     
Sostieni Resistenze.org.
Fai una donazione al Centro di Cultura e Documentazione Popolare.

Support Resistenze.org.
Make a donation to Centro di Cultura e Documentazione Popolare.