www.resistenze.org - osservatorio - europa - politica e società - 15-06-10 - n. 323

da Rizospastis 11 giugno 2010 - testo inglese: inter.kke.gr/News/2010news/2010-06-11-hungary
Traduzione dal greco di Giorgio Apostolou
 
Comunicato dell’ufficio stampa del C.C. del Partito Comunista di  Grecia (KKE) riguardo la nuova legge anticomunista in Ungheria
  
Il KKE condanna la mostruosa delibera, ignara della storia e provocatoria, della maggioranza governativa del Parlamento Ungherese con la quale si equiparano i crimini dei fascisti tedeschi e l’olocausto degli ebrei con i presunti “crimini del comunismo”.
 
La delibera governativa arriva al punto di sanzionare penalmente differenti valutazioni sugli avvenimenti storici, imponendo pene di reclusione da 1 fino a 3 anni per per chi oserà negare pubblicamente i presunti “crimini” del comunismo.
 
Il governo del partito liberale Fidesz, rappresentando gli interessi della plutocrazia ungherese e incoraggiato dalle rispettive mosse anticomuniste dell’ Unione Europea, del Consiglio Europeo e delle altre organizzazioni imperialiste continua la sua corsa anticomunista. A fianco della legislazione sulla proibizione dei simboli comunisti ora si aggiunge anche la persecuzione penale per tutti quelli che non sono d’accordo con la lettura (anticomunista) ufficiale degli eventi storici.
 
Questi fatti costituiscono una vera provocazione per la stessa verità storica poiché identificano il socialismo con l’olocausto degli ebrei quando è risaputo che i comunisti sono stati l’avanguardia per la sconfitta del fascismo e grazie agli incalcolabili sacrifici dell’Armata Rossa e dell’URSS hanno salvato e liberato dalla sicura eliminazione fisica centinaia di migliaia di ebrei dai campi di concentramento nazisti.
 
Il popolo ungherese che subisce dalla classe borghese del suo paese la stessa propaganda terroristica circa il fallimento (economico) usata dalla plutocrazia in Grecia, sa bene che il governo si prepara a prendere nuovi provvedimenti antipopolari. Codesta politica è inseparabilmente collegata con l’intensificazione dell’anticomunismo.
 
I borghesi sforzandosi di “blindare” il loro futuro, attaccano il passato socialista e il contributo del socialismo e non esitano ad abbandonare l'ultima parvenza di “libertà”, rivelando così la vera faccia della democrazia borghese che non è altro che la dittatura dei monopoli. Però, malgrado le persecuzioni e le varie proibizioni da parte dei governi e dei loro partiti borghesi non potranno fermare lo sviluppo sociale. La nostra è epoca di passaggio dal capitalismo al socialismo.
 
Le idee comuniste, la lotta per un altro potere, per il socialismo-comunismo è oggi più che mai attuale!
 
L’anticomunismo non passerà!
 
Esprimiamo la nostra completa solidarietà al Partito Comunista Operaio Ungherese ed esigiamo il ritiro immediato di tutte le persecuzioni anticomuniste, dei divieti, dei provvedimenti e delle delibere contro i comunisti e il movimento popolare, che sono stati adottati nei paesi membri dell’UE. 
 

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