www.resistenze.org - osservatorio - europa - politica e società - 01-10-19 - n. 722

Difendere la libertà di espressione dei comunisti in Europa significa resistere al processo di fascistizzazione del continente

Organizzazioni firmatarie | pcrf-ic.fr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

26/09/2019

Facendo eco ai regimi fascisti dell'Europa orientale (Ucraina, Paesi baltici, Polonia, Ungheria...) che perseguitano i partiti comunisti in connivenza con dei nostalgici di Hitler, il "Parlamento" europeo ha adottato una risoluzione volta a proibire in quanto "totalitari" i simboli del comunismo storico.

Senza dirlo esplicitamente, mirano alla falce e al martello, alla stella rossa, all'effigie del Che e altri emblemi; mirano ai nomi dei comunisti a cui sono titolate le vie delle città, delle stazioni della metropolitana, quei nomi che significano lotta rivoluzionaria contro il capitalismo, il fascismo e l'imperialismo, devoti al progresso sociale, al socialismo e al comunismo.

Per questo motivo, gli eurodeputati mischiano scandalosamente i mostruosi regimi nazifascisti ai loro principali nemici (e vincitori): l'Unione Sovietica, i gloriosi operai e contadini dell'Armata Rossa, i partigiani comunisti che, dalle Brigate internazionali di Spagna alle pianure della Bielorussia passando per la Grecia, la Jugoslavia, l'Italia e altrove, erano ovunque e al prezzo dei più alti sacrifici, la punta di diamante della lotta armata e della vittoria antifascista.

Vergogna per questi euro-parlamentari che, pur dichiarandosi garanti della "democrazia europea" (sic), confondono nell'obbrobrio del Terzo Reich sterminatore, l'Armata rossa liberatrice, i cui sacrifici senza pari, da Stalingrado a Kursk passando per Leningrado, permisero alla bandiera rossa con l'emblema operaio e contadino di svettare vittoriosamente sul Reichstag nazista.

Vergogna per la destra francese, che, solo per vendetta verso il comunismo francese e le conquiste sociali che permise nel 1936, 1945 e 1968, dimentica la frase del generale De Grulle, il quale pur spesso avversario dei comunisti, dichiarò nel 1946: "I francesi sanno che la Russia sovietica ebbe un ruolo di primo piano nella loro liberazione".

Vergogna sugli ideologi e i politici ipocriti, principalmente della socialdemocrazia e degli ecologisti liberali che sotto le spoglie dell'"antitotalitarismo" distruggono il pluralismo politico che rivendicano e perseguitano i comunisti, difensori coerenti dei lavoratori, della pace, delle libertà democratiche e della sovranità delle nazioni.

Attaccando i comunisti, lo scopo di questi personaggi travestiti da democratici è in realtà quello di spezzare la resistenza popolare che monta in tutta Europa contro la dittatura sovranazionale del grande capitalismo europeo.

Noi, militanti comunisti, progressisti, antifascisti, patrioti autentici, internazionalisti e sindacalisti militanti, dichiariamo che continueremo a onorare adeguatamente la simbologia comunista, spalla a spalla con la resistenza antifascista.

Chiediamo a tutti i veri democratici di ogni paese europeo di unirsi contro la caccia alle streghe anticomunista nel continente che, incoraggiata dall'UE sulla strada della regressione sociale generalizzata e dalla NATO in cerca di un'avventura militare contro il popolo russo, prepara la strada al fascismo che poi colpirà TUTTI i suoi oppositori, come ha dimostrato l'esperienza storica in Francia e in qualsiasi altro luogo. Come disse Martin Niemöller (non sospetto di filo-comunismo!): "Quando i nazisti presero i comunisti, io non dissi nulla perché non ero comunista. Quando rinchiusero i socialdemocratici, io non dissi nulla perché non ero socialdemocratico. Quando presero i sindacalisti, io non dissi nulla perché non ero sindacalista. Poi presero gli ebrei, e io non dissi nulla perché non ero ebreo. Poi vennero a prendere me. E non era rimasto più nessuno che potesse dire qualcosa".

Chiediamo ai rappresentanti eletti veramente democratici, in particolare ai sindaci progressisti, di reagire decisamente all'euro-aggressione anticomunista contro le libertà di tutti onorando tanti più luoghi ed edifici pubblici possibili con nomi di comunisti caduti per rendere alla Francia, all'Europa e al mondo, l'indipendenza e la libertà, per onorare in particolare i ministri comunisti che, all'indomani della Liberazione, hanno dato al nostro paese il più grande progresso sociale della sua storia, per salutare il ricordo degli eroi di Stalingrado e dei martiri delle lotte anticoloniali.

Chiediamo inoltre a tutte le organizzazioni che rivendicano il comunismo di radunarsi attorno ai monumenti per commemorare i sacrifici dei martiri della Resistenza, per ricordare agli scellerati parlamentari europei e a tutti i fautori dell'euro-fascistizzazione e delle guerre della NATO in corso o in preparazione, le parole di Brecht: " È ancora fecondo il ventre che ha partorito la bestia immonda". E questo orribile "ventre" ha più che mai il nome dello sfruttamento capitalista, dell'oppressione imperialista, dell'eurofascismo, dell'impostazione antisovietica, dell'euro-maccartismo e dell'anticomunismo.

Association Nationale des Communistes—Collectif communiste POLEX
Comité Internationaliste de Solidarité de Classe
Pôle de Renaissance Communiste en France
Jeunes pour la Renaissance Communiste en France
Rassemblement Communiste
Parti Communiste Révolutionnaire de France



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