www.resistenze.org - osservatorio - europa - politica e società - 28-05-20 - n. 752

Contributo PCTE alla videoconferenza ICWPE su COVID-19 e crisi

Partito Comunista dei Lavoratori di Spagna (PCTE) | pcte.es
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

15/05/2020

La crisi sanitaria e economica della pandemia del COVID-19 in Spagna. La lotta di classe non si ferma.

In primo luogo, desidero trasmettere un caloroso saluto a tutti i Partiti presenti e ringraziare in particolare il KKE per il suo lavoro nell'organizzazione di questa riunione.

Questo plenum della Iniziativa Comunista Europea si svolge con mezzi telematici a causa della situazione generata dalla pandemia del COVID-19 in tutto il mondo. Ciò nonostante, abbiamo la certezza che noi comunisti, siamo, per definizione, flessibili nella tattica, e adattiamo le nostre forme di organizzazione e lotta in modo naturale alle distinte condizioni della lotta di classe che in ogni momento incontriamo. Come abbiamo esposto nel nostro manifesto per il 1° maggio: la lotta di classe non si ferma.

In Spagna gli effetti del COVID-19 sono devastanti e i dati degli ammalati nel nostro paese sono allarmanti. Approfittiamo quindi di questo spazio internazionale per esprimere le nostre condoglianze a tutte le famiglie che hanno perso qualche loro componente in questa grave crisi e per salutare l'enorme lavoro che molti settori della classe operaia hanno realizzato in prima linea da quando è iniziata la pandemia: sanitari, commercio, trasporti… che mantengono la loro attività lavorativa nonostante la  scarsa applicazione delle condizioni minime di sicurezza e protezione.

Per molti anni la sanità pubblica è stata attaccata in Spagna, promuovendo la sanità privata, per cui oggi contiamo su meno posti letto negli ospedali, meno equipaggiamenti sanitari e strumentazione sanitaria, meno installazioni, meno professionisti sanitari e con peggiori condizioni di lavoro rispetto a 10 anni fa. Questo avviene mentre la sanità privata vede incrementare i suoi affari grazie alle carenze della sanità pubblica, che gli trasferisce parte del lavoro che non può assumere. Queste sono le condizioni nelle quali abbiamo affrontato la pandemia e la crisi sanitaria nel nostro paese. E frutto di questo, più di 40.000 professionisti sanitari sono stati contagiati dal virus.

La crisi sanitaria ha messo in evidenza una crisi economica del capitalismo di grande profondità. Il governo della socialdemocrazia in Spagna già ha lanciato vari pacchetti di misure per affrontare questa crisi, misure che, sotto la retorica dello "Scudo sociale per non lasciare nessuno indietro", realmente favoriscono i monopoli e stanno facendo in modo che, nuovamente, siano i lavoratori a pagare questa crisi.

In questo mese e mezzo di Stato d'Allarme, il PCTE è stato molto chiaro nelle sue analisi, denunciando che il governo si schiera chiaramente dal lato della borghesia del nostro paese, al lato dei suoi monopoli e grandi capitalisti. Quando il governo ha dovuto scegliere tra la salute e la vita dei lavoratori, o il mantenimento della produzione per il profitto del padronato, la scelta è stata sempre a favore dei capitalisti. Lo stato ha assunto, inoltre, una grandissima parte dei costi imprenditoriali, convertendo parte del debito imprenditoriale in debito pubblico. E frutto di ciò, più di 4 milioni di lavoratori sono stati colpiti dagli  ERTE (una sorta di cassaintegrazione, ndt) da quando è iniziata questa crisi a marzo, colpendo in particolare i lavoratori giovani e con contratti temporanei.

Nell'ambito sociale le misure approvate dal governo sono limitate e insufficienti. Il denominato "Scudo sociale" cerca di limitare l'impatto che questa crisi di sovrapproduzione e sovraccumulazione ha sui capitalisti, ossia, cerca di non far paralizzare la circolazione del capitale in modo che non si interrompa il ciclo di accumulazione. Con la retorica di queste misure si cerca anche di smobilitare la classe operaia attraverso il discorso della protezione sociale e la logica del "male minore" proprio della socialdemocrazia, e molto utilizzata in questo momento di auge dell'estrema destra nel paese.

In questa situazione, una cosa è chiara, la lotta di classe non si ferma. Anche se ad oggi, i diritti di riunione, manifestazione e la libertà di espressione sono stati limitati di fatto sotto l'argomento della protezione della popolazione contro il virus, è una necessità lottare per i diritti dell'intera classe operaia. Per questo segnaliamo l'enorme rischio sanitario al quale si sta sottomettendo la grande maggioranza dei lavoratori, specialmente quelli con condizioni lavorative più precarie. Per questo denunciamo il ruolo del governo nella gestione di questa crisi, e come le misure che ha assunto sono chiari attacchi contro i diritti della classe operaia.

In questo contesto, il ruolo che sta svolgendo l'UE è una nuova espressione del suo carattere antioperaio e antipopolare. Parlano di solidarietà, ma nella realtà continuano a stabilire meccanismi diretti a flessibilizzare lo sfruttamento della classe operaia e estendere le misure che strangolarono la maggioranza operaia e popolare in molti paesi durante la crisi del 2008. L'UE e i governi sono nemici dei popoli.

Si è già dimostrato nella storia che è possibile una società senza sfruttatori, ma mai potrà sopravvivere una società senza lavoratori. È la società senza sfruttatori che vogliamo costruire, questo è il paese che dobbiamo costruire. E per questo, dobbiamo rafforzare la lotta organizzata contro i capitalisti e i loro governi nei luoghi di lavoro, nei quartieri e nei luoghi di studio, stringendo la nostra relazione con la classe operaia. In questo nuovo paese, lo Stato non sarà più lo strumento che garantisce lo sfruttamento della nostra classe, ma lo strumento della nostra classe per porre fine allo sfruttamento.

La nostra salute esige la fine dello sfruttamento capitalista. Per questo, il socialismo-comunismo rimane urgente e necessario nell'attualità, per garantire un sistema sanitario universale inquadrato in una economia pianificata nella quale i settori strategici sono socializzati e sotto il controllo operaio, di modo che la nostra salute e la nostra vita non dipendano dagli interessi dei grandi monopoli e dei gestori del capitalismo.

Molte grazie e molta forza, compagni.

Partito Comunista dei Lavoratori di Spagna, 15 maggio 2020


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