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L'Unione Europea non riconoscerà più Juan Guaidó come presidente del Venezuela

People's Dispatch | peoplesdispatch.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

07/01/2021

L'UE ha annunciato questa sua posizione a seguito dell'insediamento della nuova Assemblea Nazionale che era l'istituzione dalla quale Guaidò aveva rivendicato la presidenza ad interim

Juan Guaidó sta rapidamente perdendo gli ultimi brandelli di legittimità che gli erano rimasti a seguito dell'annuncio da parte dell'Unione Europea che non lo riconoscerà più come presidente ad interim del Venezuela. Guaidò si era autoproclamato presidente il 23 gennaio 2019 dopo essere stato eletto presidente dell'Assemblea Nazionale del Venezuela controllata allora dall'opposizione. La sua pretesa era stata immediatamente riconosciuta dal governo degli Stati Uniti, che sotto l'amministrazione di Donald Trump aveva adottato un approccio più aggressivo verso il paese, rapidamente seguita dai governi di destra latinoamericani, dall'Unione Europea e dalla maggioranza dei suoi stati membri.

La rivendicazione di Guaidò della presidenza ad interim si basava sul suo ruolo di presidente e membro dell'Assemblea Nazionale. Tuttavia, ha perso la presidenza nel gennaio 2020 (secondo la Costituzione venezuelana la presidenza dell'Assemblea Nazionale decade dopo un anno) e ha boicottato le elezioni parlamentari tenute il 6 dicembre. Il 5 gennaio 2021, l'Assemblea Nazionale del Venezuela recentemente eletta si è insediata, come da Costituzione, il che ha messo fine ufficialmente all'Assemblea controllata dall'opposizione in carica dal 2016 al 2021. Con la nuova Assemblea insediata, Guaidò è ufficialmente fuori.

Nonostante il fatto che non riconoscerà più Guaidó, l'Unione Europea non riconosce ancora i risultati delle elezioni del 6 dicembre. Inoltre non ha dato neanche indicazioni relative all'applicazione delle misure coercitive unilaterali al Venezuela da parte di paesi membri dell'UE o all'applicazione eccessivamente rigorosa di queste misure da parte di diverse compagnie e istituzioni finanziarie con sede nell'UE. Molte delle misure di blocco economico imposte da nazioni o società dell'UE sono state giustificate in base al fatto che i loro paesi non riconoscono il presidente Nicolás Maduro e invece riconoscono Guaidó. Rimane da vedere come questo problema sarà affrontato.

L'annuncio dell'UE è arrivato nella stessa settimana della pubblicazione di una rivelazione da parte del Washington Post su una presunta corruzione commessa da Guaidó nello sforzo di usurpare i beni del legittimo governo venezuelano all'estero. Il fatto che questo articolo sia stato pubblicato in un giornale mainstream statunitense che in passato ha preso posizioni molto forti contro Maduro è significativo nel ridimensionare ulteriormente la legittimità di Guaidó.

Nel frattempo, molti sperano che il governo entrante di Joe Biden e Kamala Harris negli USA porterà dei piccoli ma necessari cambiamenti nella politica estera statunitense nei confronti del Venezuela. Biden pare che debba ancora incontrare Guaidó e alcuni analisti credono ci sia speranza per dei negoziati riguardo le misure coercitive unilaterali.

Il 1° dicembre, una petizione è stata inviata alla Commissione Europea a Brussels chiedendo all'Unione Europea di riconoscere le imminenti elezioni venezuelane. La petizione, firmata da oltre 3.500 persone da più di 30 nazioni, critica l'asservimento dell'UE agli orientamenti politici degli USA: "Questo allineamento con la politica dei falchi di Washington è un grave segnale della rinuncia ad una politica estera indipendente, esibita in molti discorsi di intenti." Questo nuovo annuncio dimostra che l'appiattimento politico della UE non durerà per sempre, mentre gli USA perdono sempre più alleati nel loro approccio duro di cambio di regime in Venezuela.


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