fonte : Comunicato stampa del Gruppo Consiliare di Rifondazione
Comunista - Regione Piemonte
Da noi Consiglieri regionali del Piemonte una
lezione utile a tutti su come “Difendere il valore reale dei salari
dall’aumento dell’inflazione”
“Il Paese sta vivendo una grave situazione di emergenza sociale. Il tasso
d’inflazione è cresciuto, nel triennio 2001-2003 del 16%. Il 4,2% delle
famiglie vive al di sotto della soglia di povertà assoluta, un altro 11% in
condizioni di povertà relativa (la soglia della povertà relativa, per una
famiglia di 2 persone, è pari ad una spesa di 823,45 € mensili)” Liberazione
28.04.2004.
Non per tutti è così, o almeno non per chi ha la possibilità di approvare e
promulgare leggi per sé! I dati sono sconcertanti:
un Consigliere regionale con domicilio a Torino e una media di 15 presenze
mensili (in Aula o in Commissione) nel maggio 2000 percepiva un lordo di
9.862,77 € ed un netto di 5.766,71 € e nell’aprile
2004 incassava un lordo di 14.513,59 € (+47,15%) ed un netto di 7.779,39 € (+34,9%);
un consigliere regionale, domiciliato a 100 km. da Torino, con la carica di
capogruppo ed una media di 20 presenze mensili, nel maggio 2000 percepiva un
lordo di 13.152,43 € ed un netto di 8.375,53 € e nell’aprile 2004 incassava un
lordo di 19.724,99 € (+50%) ed un netto di 12.180,33 € (+45,42%).
Fin qui le buste paga mensili, ma esiste anche un salario differito: oltre ai
vitalizi, percepibili già a 55 anni d’età, un’altra voce desta scalpore! Il
cosiddetto Trattamento di Fine Rapporto.
Con il golpe di mezza estate dell’agosto 2003, attuato in fase di assestamento
di bilancio, era stato approvato un emendamento che portava da 1 a 2 mensilità, per ogni anno di mandato,
l’importo della liquidazione di ogni consigliere. Un colpo per le casse regionali
poiché se tutti i consiglieri a fine legislatura ritireranno il TFR, malcontati, dovranno essere erogati 7
milioni 500.000 di € (15 miliardi delle vecchie lire).
Ma il diavolo fa le pentole ma non i coperchi!
Nel disordine del golpe non ci si era accorti
che 36 consiglieri su 60 avevano beneficiato dell’anticipo del 75% del
trattamento loro spettante. Siccome gli anticipi non sono acconti, non era e
non è più possibile conguagliare con i nuovi aumenti.
Discriminazione ben pesante alla quale intende porre rimedio l’articolo 9 (che
si allega) inserito nel DDL 627 “Disposizioni collegate alla Legge Finanziaria
per l’anno 2004” che con la bacchetta magica del voto cambiando il termine “anticipo” con “acconto” rende tutti un
po’ più uguali.
Un nuovo salasso per le casse di 750.000 €, malcontati.
In allegato le tabelle esplicative e l’art. 9 modificativo della
legge di riferimento.
Mentre invio questo comunicato stampa (ore 16.30) sta per riprendere il
Consiglio Regionale sulla sessione del Bilancio 2004che, salvo sorprese
dell’ultimo momento è programmato anche alle ore 01.00 ed alle ore 8.00 di
domani mattina, d’altronde è nottetempo che si consumano i misfatti.
Ho presentato una serie di emendamenti che annullano la modifica e
chiedono che, con un atto di nobiltà, il Consiglio riporti l’indennità di fine
rapporto ad una sola mensilità per ogni anno di mandato legislativo al fine di
destinare quelle risorse per i Livelli Essenziali di Assistenza.
Perché queste continue denunce? Per una ragione molto semplice: la ragione di
aumenti così spudorati uniti alla proposta di portare da 60 ad 80 i Consiglieri
della prossima legislatura nasconde una semplice verità; la politica costa e
questo è il modo di aggirare la legge sul finanziamento pubblico ai partiti.
Da qui l’appello ai Direttori dei giornali: si abbia il coraggio di aprire un
dibattito su quale debba essere la giusta remunerazione per chi è chiamato a
ricoprire cariche elettive.
In conclusione: che dire? Ah! se i comuni mortali potessero fare le leggi per
sé. La risposta è retorica: di certo sarebbe garantita la pace sociale.
Mario CONTU
Torino, 29 aprile 2004
Allegato A)
TFR - Normativa vigente L.R. 24/2001 e L.R. 21/2003
1° Caso
Consigliere regionale che non ha percepito acconti
anno 2005 - 2 mensilità per 5 anni di mandato
Fine
mandato
Indennità
di carica consiliare anno 2004 pari ad €
10.205,98 di € 12.007,03
Indennità
di carica consiliare anno 2005 pari ad €
10.614,21 di € 12.487,31 (Ipotesi + 4%)
Indennità
di carica consiliare vigente alla data della
presentazione della domanda pari ad
€ 10.614,21.
Indennità di fine mandato:
€
10.614,21 x 2 mensilità = € 21.228,42 x 5 anni = €
106.142,10
Ritenuta IRPEF da operare € 15.082,59 = Netto € 91.059,51
2° Caso
Consigliere regionale che ha percepito acconti prima dell'entrata
in vigore della L.R. 21/2003
anno
2003 - 1° acconto per 3 anni di mandato - 1 mensilità per 3 anni al 75%
1°
acconto
Indennità
di carica consiliare vigente alla data della presentazione della domanda
(gennaio 2003) pari ad € 7.526,82.
Anticipo
indennità di fine mandato:
€ 7.526,82
x 3 x 75% = € 16.935,35
Ritenuta
IRPEF da operare € 1.739,60 = Netto € 15.195,75
Fine
mandato
anno 2005
- 2 mensilità per 3 anni di mandato al 25% -2 mensilità per 2 anni di mandato
Indennità
di carica consiliare anno 2004 pari ad €
10.205,98 di € 12.007,03
Indennità
di carica consiliare anno 2005 pari ad €
10.614,21 di € 12.487,31 (Ipotesi + 4%)
Indennità
di carica consiliare vigente alla data della presentazione della domanda pari
ad €
10.614,21.
Indennità di fine mandato:
€ 10.614,21 x 2 = € 21.228,42
€ 21.228,42 x 3 x 25% = € 15.921,32
€ 21.228,42 x 2 = € 42.456,84
€ 15.921,32+
€ 42.456,84= € 58.378,16
Ritenuta
IRPEF da operare € 7.844,81 = Netto € 50.533,35
Allegato B)
Art 9. (Modificazione dell'articolo 13 della legge regionale 3 settembre 2001 .
n.24)
1. Al comma 1 dell'articolo 13 della legge regionale 3 settembre 2001, n.24
le parole: "la corresponsione anticipata dell'indennità di fine
mandato" sono sostituite dalle parole "la corresponsione di un
acconto sull'indennità di mandato".
2. Al comma 2 dell'articolo 13 della legge regionale 24/2001, le parole:
"dell'anticipazione medesima" sono sostituite dalle parole:
"dell'acconto medesimo".
3. Al comma 3 la parola: "anticipazione" viene sostituita dalla
parola "acconto".
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