www.resistenze.org - osservatorio - italia - politica e società - 05-07-11 - n. 371

Manifestazione NoTav e il tentato omicidio… con il gas CS
 
a cura di Resistenze.org
 
04/07/2011
 
Moltissime cartucce, sparate indiscriminatamente ed in quantità industriale dalle forze di Polizia contro le decine di migliaia di manifestanti che si oppongono alla farsa del Treno (merci) ad Alta Velocità (Tav), sono state ritrovate a Chiomonte e dintorni, in Valsusa. [Reporter indipendente testimonia l’uso di lacrimogeni al CS - http://www.youtube.com/watch?v=l3TNb0mxshQ]
 
Su alcune di queste la scritta recita:
 
Cartuccia cal. 40 mm a frammentazione per lanciatore a caricamento lacrimogeno al CS”
 
Ma cos’è il gas CS?
 
Il gas lacrimogeno è un aerosol di composti lacrimogeni a tossicità variabile che causa forte lacrimazione e bruciore, difficoltà a tenere gli occhi aperti, tosse, difficoltà respiratorie e a volte vomito.
 
Sono usati dalle forze di polizia di tutto il mondo per controllare manifestazioni di violenza collettiva (o per reprimere e disperdere manifestazioni di protesta non autorizzate): per questo scopo si usano sotto forma di candelotti lacrimogeni, artifizi da lanciare con diversi dispositivi e con fucili. Sono cilindri con una piccola carica termica che, innescata dal lancio o dall’impatto con il suolo, riscalda rapidamente il contenitore e fa evaporare la sostanza lacrimogena, che si rende visibile come un fumo biancastro.
 
Fra le molte sostanze lacrimogene impiegate, le più usate sono di gran lunga tre:
 
- Orto-cloro-benzal malonitrile (gas CS) 
- Dibenzen(b,f)-1,4-ossiazepina (gas CR) 
- Cloroacetofenone (gas CN)
 
Il gas CS fa parte dell’equipaggiamento delle forze di polizia italiane dal 1991, con il DPR 5 ottobre 1991, n. 359, (Regolamento che stabilisce i criteri per la determinazione dell’armamento in dotazione all’Amministrazione della pubblica sicurezza e al personale della Polizia di Stato che espleta funzioni di polizia), il quale all’articolo 12, comma 2, recita: “gli artifici sfollagente si distinguono in artifici per lancio a mano e artifici per lancio con idoneo dispositivo o con arma lunga. Entrambi sono costituiti da un involucro contenente una miscela di CS o agenti similari, ad effetto neutralizzante reversibile”.
 
In base alla legge 1975, n.110 (Norme integrative della disciplina vigente per il controllo delle armi, delle munizioni e degli esplosivi), articolo 1, si stabilisce che “Agli effetti delle leggi penali, di quelle di pubblica sicurezza e delle altre disposizioni legislative o regolamentari in materia sono armi da guerra le armi di ogni specie che, per la loro spiccata potenzialità di offesa, sono o possono essere destinate al moderno armamento delle truppe nazionali o estere per l’impiego bellico, nonché le bombe di qualsiasi tipo o parti di esse, gli aggressivi chimici, i congegni bellici micidiali di qualunque natura, le bottiglie o gli involucri esplosivi o incendiari.”
 
Ciò classifica i gas CS come armi da guerra di terza categoria, ossia “armi chimiche”; infatti la vigente regolamentazione in materia include in questa categoria tutti i gas, i liquidi e i solidi, che, diffusi nell’area, in acqua o sul terreno, producono negli esseri viventi lesioni di varia natura, tali da inficiare, permanentemente, la salute dell’organismo umano. Tali sostanze si suddividono in asfissianti (cloro, bromo, perossido di azoto), tossiche (acido cianidrico), vescicatorie (iprite), nervine, irritanti (cloroacetofenone), come i gas usati per i lacrimogeni. Si considerano dunque armi da guerra i “candelotti lacrimogeni” (sentenza della Cassazione 30 gennaio 1982)
 
Il gas “Cs” che scaturisce dopo il lancio dei lacrimogeni è una sostanza chimica messa al bando dalla convenzione di Ginevra mentre invece viene ammesso per risolvere problemi di ordine pubblico. L’Unione europea ha messo a punto un lungo documento nel quale sottolinea l’inopportunità di usare questo gas proprio perché può provocare degli effetti collaterali anche irreversibili. (*)
 
In relazione alle interrogazioni Parlamentari sui gravi fatti di Genova emerge quanto segue: http://documenti.camera.it/_dati/leg14/lavori/stenografici/sed090/bi00r.htm
 
Interrogazioni a risposta scritta:
 
MASCIA, MANTOVANI, RUSSO SPENA e CENTO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
 
risulta che a Genova durante il G8 le forze dell'ordine abbiano esploso migliaia di lacrimogeni sui cui bossoli di alluminio vi era riportata la scritta «cartuccia 40 mm a caricamento lacrimogeno al CS, STA - 1 - 98»;
 
nell'ambito del Comitato parlamentare di indagine sui fatti di Genova l'interrogante, membro del Comitato, aveva chiesto approfondimenti sui gas lacrimogeni utilizzati contro i manifestanti ottenendo dal dottor Valerio Donnini funzionario direzione centrale affari generali - dipartimento pubblica sicurezza (resoconto stenografico audizione del 5 settembre 2001) la seguente risposta:
 
«Per quanto riguarda l'uso del gas, si può parlare di innovazioni solo fino ad un certo punto. Molto tempo fa, utilizzavamo il gas CM ma non essendo un chimico, non so dirle la composizione; si trattava di un gas lacrimogeno sparato, a quei tempi, con il vecchio moschetto 91. Per quanto riguarda, invece, i nuovi lacrimogeni, quasi tutti tranne una piccola parte, che credo sia ancora al CM sono al CS. Non sono gas urticanti - come, invece, ho letto su qualche giornale - ma irritanti, vale a dire che attaccano le vie aeree; ovviamente, risultano più efficienti anche se l'azione irritante si esaurisce dopo pochi minuti non appena ci si allontani dalla zona per così dire satura. Ma non si tratta di una novità; non essendo un tecnico e non facendo parte di quella direzione centrale, non posso essere preciso, ma credo che già dal 1994 la Polizia di Stato, come tutte le altre forze di polizia, utilizzasse gas CS. La novella sono le bombolette spray, anch'esse al CS. 
Hanno quindi la stessa composizione chimica, anzi, per essere precisi, hanno una concentrazione molto minore. 
Le abbiamo volute - ovviamente, lo ripeto, nessuno si aspettava la situazione di Genova - proprio perché consentono di effettuare un tiro selettivo e, quindi, di indirizzare il getto (una specie di getto liquido) verso la persona che si vuole colpire e non indiscriminatamente nel mucchio»;
 
la sigla CS sta per ortoclorobenzalmalonitrile, un gas dagli effetti particolarmente pericolosi denunciati fin dagli anni cinquanta in numerosi studi di carattere scientifico che il senatore Francesco Martone ha raccolto in un dossier;
 
la concentrazione letale di CS per il sistema polmonare del 50 per cento di una popolazione adulta è stimata essere dai 25.000 ai 150.000 mg/m3. Lanciata all'esterno una granata CS genera una nube di 6-9 metri di diametro al centro della quale si può produrre una concentrazione di 2.000-5.000 mg/m3; 
il CS micronizzato e mescolato con un antiagglomerante o trattato con idrorepellenti a base di silicone può rimanere attivo per giorni e settimane, se polverizzato al suolo;
 
secondo uno studio pubblicato nel 1989 dal Journal of the American Medical Association, il CS assorbito verrebbe metabolizzato nei tessuti periferici sotto forma di cianuro, nota sostanza cancerogena. Il professore di tossicologia ambientale all'università Howard e coautore dello studio, Baiulus Walker, in Corea del Sud, dove la polizia locale aveva usato il CS durante manifestazioni (1987), ha riscontrato complicazioni polmonari tra i dimostranti, danni al sistema respiratorio di bambini e casi di danno cromosomico, al punto di affermare che il CS può essere «molto, molto tossico» se usato nelle dosi sbagliate;
 
secondo la commissione medica coreana «l'uso di gas lacrimogeni contro i civili in Corea del Sud è pratica disumana e non accettabile dal punto di vista medico... Consideriamo l'uso di gas CS e di altri gas lacrimogeni con effetti chimici comparabili, equivalente ad una operazione di guerra chimica contro popolazioni civili, e pertanto chiediamo la totale messa al bando dell'uso di queste sostanze»;
 
nello studio sull'uso di gas lacrimogeni (Crowd Control Technologies - An appraisal of technologies for political control) commissionato dal Parlamento europeo (European Parliament Directorate General for Research Directorate A The Stoa - Scientific and Technological Options Assessment - Programme) si afferma, tra l'altro, che ad alti livelli di esposizione, il CS può causare polmonite ed edema polmonare fatale, disfunzioni respiratorie, oppure gravi gastroenteriti ed ulcere perforanti;
 
dai dati raccolti dallo Stoa risulta che l'esposizione a dosi basse di CS aumenta la pressione sanguinea con grave rischio per tutti coloro di età superiore ai trent'anni sotto stress fisico o con un aneurisma non riscontrato. Risulta inoltre che il CS sia irritante, e che alcuni soggetti possono sviluppare dermatite da contatto con conseguente formazione di vesciche;
 
dai dati raccolti dallo Stoa risulta che il CS a dosi più alte è stato associato con disfunzioni cardiache, danni al fegato e morte. Sperimentazioni in vitro hanno dimostrato che il CS è clastogenico (causa la separazione dei cromosomi) e mutageno (causa mutamenti genetici ereditabili), mentre in altri casi il CS può causare un aumento del numero di cromosomi abnormi;
 
il quotidiano britannico The Times ha scritto che alcuni laboratori negli USA stanno lavorando ad altre «armi non letali» a base di bombe che rilasciano odori nauseabondi per evitare le controindicazioni legate al CS e ad altri lacrimogeni;
 
decessi da esposizione a CS sono stati documentati e denunciati da Amnesty International fin dalla metà degli anni novanta;
 
la cartuccia lacrimogena M38/STA-CS, secondo la descrizione che ne viene fatta sul sito della ditta produttrice, la Simad spa di Carsoli (L'Aquila), è composta da un bossolo in alluminio, da una carica propulsiva e da un proiettile in alluminio contenente la carica lacrimogena compressa;
 
il Journal of the American Medical Association aggiunge inoltre che «la possibilità di conseguenze mediche di lungo termine quali formazione di tumori, effetti sull'apparato riproduttivo e malattie polmonari è particolarmente preoccupante, considerando l'esposizione alla quale vengono soggetti i dimostranti e non dimostranti in caso di operazioni di ordine pubblico»;
 
in seguito all'uso di CS per reprimere le manifestazioni contro il Trattato dell'Area di libero commercio delle Americhe a Québec nell'aprile 2001, l'ufficio di pubblica igiene canadese avvisò i residenti di indossare guanti di gomma e lenti protettive nel trattare i residui, ed anche di gettare via cibo contaminato, rimpiazzare i filtri dell'aria condizionata e lavare all'esterno le abitazioni;
 
l'Italia ha ratificato nel 1925 il protocollo di Ginevra contro l'uso di sostanze soffocanti o gas, e nel 1969 almeno ottanta paesi hanno votato per la messa al bando di gas lacrimogeni in operazioni di guerra.
 
L’interrogazione alla fine conclude chiedendo tra le altre cose:
 
“ chi abbia deciso l'impiego di cartucce contenenti CS durante le manifestazioni di Genova del luglio 2001; 
se esistano studi del ministero della salute sugli effetti dei gas tossici utilizzati per reprimere le manifestazioni di piazza e se, qualora non vi fossero, intenda produrli a partire dalla copiosa documentazione esistente, al fine di fornire le opportune direttive al ministero dell'interno; 
se, alla luce dei dati raccolti dal senatore Francesco Martone nel dossier, non ritenga opportuno, a scopo precauzionale, bloccare immediatamente l'uso di gas lacrimogeni contenenti CS”.
 
Dopo 10 anni i fatti si ripetono, la classe politica e le forze di repressione popolare conoscono bene le armi, anche quelle chimiche, in loro possesso, ma incredibilmente si assiste ad una vergognosa e infamante manipolazione dei fatti e della realtà:
 
Esprimo plauso e solidarietà alle forze dell'ordine che hanno subito un pesante numero di feriti”
Giorgio Napolitano, Presidente della Republica Italiana;
 
“I fatti che avvengono in queste ore in Val di Susa con le forze dell'ordine attaccate violentemente mentre difendono il cantiere, sono allarmanti e assolutamente inaccettabili. Qui non si tratta più di come si fa una ferrovia. Qui si tratta di come funziona una democrazia”
Bersani, Segretario PD;
 
“In Val di Susa gli eroi sono i poliziotti e gli operai.”
Casini-Segretario UDC;
 
“Esprimiamo solidarietà e sostegno alle forze dell'ordine impegnate in un'azione a difesa della legalità
Cota, Fassino, Saitta;
 
“Ancora una volta alle forza dell'ordine va il rispetto, la solidarietà e la gratitudine della parte sana dell'Italia” Corsaro, Pdl;
 
“É andata bene, è stato aperto il cantiere e le forze dell'ordine si sono comportate molto bene"
 Maroni, Ministro degli Interni;
 
“ …come pastori desideriamo far sentire tutta la nostra vicinanza e solidarietà a coloro che sono stati feriti, in particolare alle forze dell'ordine che stanno operando in modo straordinario per garantire la legalità”
Mons. Nosiglia, Presidente conferenza Episcopale Piemontese.
 
…Democrazia = Governo del Popolo… Amen!
 
(*) http://www.notav.info
 
Video mini documentario : http://www.youtube.com/watch?v=ePvOfzBDTzE
 

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