www.resistenze.org - osservatorio - italia - politica e società - 14-03-12 - n. 400

da www.partitocomunistapiemonte.it - politiche della formazione
 
Alcuni temi della questione meridionale di Antonio Gramsci
 
a cura di Dario Ortolano
 
06/03/2012
 
"La borghesia settentrionale ha soggiogato l'Italia meridionale e le isole e le ha ridotte a colonie di sfruttamento; il proletariato settentrionale, emancipando se stesso dalla schiavitù capitalistica, emanciperà le masse contadine meridionali asservite alla banca ed al industrialismo parassitario del Settentrione. La rigenerazione economica e politica dei contadini non deve essere ricercata in una divisione delle terre incolte e mal coltivate, ma nella solidarietà del proletariato industriale, che ha bisogno, a sua volta, della solidarietà dei contadini…Imponendo il controllo operaio sull'industria, il proletariato rivolgerà l'industria alla produzione di macchine agricole per i contadini, di stoffe e calzature per i contadini, di energia elettrica per i contadini; impedirà che, più oltre, l'industria e la banca sfruttino i contadini e li soggioghino, come schiavi, alle loro casseforti…. Avendo in mano le industrie e le banche, il proletariato rivolgerà l'enorme potenza dell'organizzazione statale per sostenere i contadini nella loro lotta contro i proprietari…darà il credito ai contadini, istituirà le cooperative, garantirà la sicurezza personale e dei beni contro i saccheggiatori, farà le spese pubbliche di risanamento e di irrigazione."
 
Il concetto fondamentale dei comunisti torinesi è quello della alleanza politica tra operai del nord e contadini del sud per rovesciare la borghesia dal potere dello Stato.
 
Infatti, continuando la sua analisi, Gramsci ricorda che "… il Mezzogiorno può essere definito una grande disgregazione sociale; i contadini, che costituiscono la grande maggioranza della sua popolazione, non hanno nessuna coesione tra loro… anzi, il contadino meridionale è legato al grande proprietario terriero per il tramite dell'intellettuale…si realizza, così, un mostruoso blocco agrario che, nel suo complesso, funziona da intermediario e da sorvegliante del capitalismo settentrionale e delle grandi banche. Il proletariato distruggerà il blocco agrario meridionale nella misura in cui riuscirà, attraverso il suo partito, ad organizzare in formazioni autonome ed indipendenti sempre più notevoli masse di contadini poveri; ma riuscirà, in misura più o meno larga in tale suo compito obbligatorio anche subordinatamente alla sua capacità di disgregare il blocco intellettuale che è l'armatura flessibile ma resistentissima del blocco agrario……".
[Gramsci, Alcuni temi della questione meridionale ]
 
Dopo poche righe si interrompe il manoscritto che ci consegna gli elementi fondanti di una analisi più che mai attuale.
 
Proviamo ad applicare il criterio seguito da Gramsci nell'analizzare il processo di unità nazionale italiana al processo di unificazione europea ed alle politiche attuate oggi dall'Unione Europea; proviamo ad articolare maggiormente, come la realtà attuale impone, l'analisi delle classi ridefinendo il concetto di proletariato moderno nella sua variegata composizione attuale; proviamo, infine, ad arricchire il ruolo degli intellettuali come cemento di un blocco sociale con l'analisi della funzione della cultura di massa ed il ruolo dei media ed in particolare della televisione nel determinare gli orientamenti generali delle classi e dell'opinione pubblica in generale, ed avremo un'immediata verifica dell'attualità e contemporaneità del pensiero di Antonio Gramsci, ancor oggi il più potente strumento di indagine, ricerca sociale e guida politica per il nostro progetto di trasformazione socialista.
 

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