www.resistenze.org - osservatorio - italia - politica e società - 09-12-18 - n. 694

Il voltafaccia sul TAP

Rosa De Matteis

08/12/2018

"Quando sono diventato Presidente del Consiglio dei Ministri, mi sono trovato di fronte a vari dossier, tra i quali quelli dell'opera gasdotto Tap. Dopo aver preso atto delle verifiche che abbiamo condotto, vi erano tutte le ragioni per proseguire questo tipo di opera. Ribadisco e assicuro che le realtà imprenditoriali che sostengono quell' investimento e quell' infrastruttura sono invitate a dar seguito ad azioni orientate al benessere e alla soddisfazione dei territori interessati dall'opera" .

Queste parole, unitamente al sorriso servile che il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha sfoggiato di fronte alla platea di affaristi dell'alta finanza internazionale, gli applausi dei costruttori del gasdotto, sempre in occasione dello Snam Partners'Day tenutosi a Milano presso le officine Volo qualche giorno fa, hanno scatenato la rabbia di chi col M5S aveva stretto un "patto no tap" in campagna elettorale quando, a Melendugno, a San Foca, i vari Di Battista e Lezzi assicuravano : "Con noi al governo quest'opera la blocchiamo in due settimane" e si dichiaravano nemici giurati del Trans Adriatic Pipeline, "opera di follia ingegneristica posta accanto a trentamila persone" , "tubo che sventra campagne in un territorio già provato dall'inquinamento di Ilva,Cerano,trivelle e pesticidi della Monsanto".

Rabbia,dicevamo,e incredulità per un voltafaccia ancora una volta inaspettato. La stessa rabbia e incredulità di quando fu resa pubblica la risata di gusto, al telefono, dell'allora governatore della Puglia Nichi Vendola che commentava con Archinà lo "scatto felino" col quale quest'ultimo aveva strappato di mano il microfono al giornalista Luigi Abbate che "infastidiva" Emilio Riva ricordandogli i morti di tumore di Taranto. Stessa riverenza,stesso prostrarsi ai piedi dei potenti ("Dite a Riva che il Presidente non si è defilato").

La sortita di Conte che invita i signori "maninpasta" del Tap a mostrarsi magnanimi col popolo salentino che pagherà personalmente,sulla propria pelle, la devastazione già in atto del suo territorio, non è altro che l' ennesima dimostrazione che non possiamo più illuderci di poter prendere scorciatoie fantasiose "al di là della destra e della sinistra" per fidarci di qualcuno che , di volta in volta, è onesto, o della nostra regione, o ha il viso pulito, è giovane, donna, omosessuale, padre di famiglia, gay.

Se decidi di lavorare per i padroni del mondo, ogni tuo buon proposito prima delle elezioni sfumerà in qualche modo immediatamente dopo: l'unica scelta da fare è necessariamente di classe, l'unica lotta che paga è la lotta di classe. E il popolo del Sud, privato di tutto, dalla dignità ai servizi, oggi deve reagire e farsi sentire, perchè una strada, una scuola, un ospedale, un lavoro deve essere preteso come diritto e non auspicato come gentile concessione di chi, con i suoi loschi affari, si appropria della ricchezza di tutti, per elargire, poi, qualche briciola alla comunità.

Gli invasori americani davano alcool agli indiani, oggi al Sud stordiscono la gente con qualche evento musicale,o qualche luminaria alla festa di paese o un gratta-e-vinci in spiaggia.

Buon risveglio a tutti!


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