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Di Maio vola in Israele e rafforza l'unione tra Roma e Tel Aviv

Nena News | nena-news.it

30/10/2020

Il ministro degli Esteri ha siglato ieri il rinnovo di collaborazione tra i due Paesi nel settore, scienza, cultura e sport ribadendo l'importanza degli "Accordi di Abramo". Pompeo, intanto, dagli Usa annuncia: "Nostri cittadini nati a Gerusalemme potranno indicare Israele come luogo di nascita"

Ieri è volato in Israele il ministro degli Affari Esteri Di Maio per rafforzare le relazioni bilaterali tra Roma e Tel Aviv, ma anche la diplomazia economica in chiave energetica nel Mediterraneo orientale. Il titolare della Farnesina ha firmato con il suo omologo israeliano Ashkenazi il rinnovo dell'accordo di collaborazione tra Israele e Italia nei settori dell'istruzione, scienza, cultura e sport. Nella conferenza stampa congiunta, Di Maio ha spiegato che l'intenzione italiana è di aumentare le relazioni economiche con Israele. Il primo obiettivo, ha illustrato, è accrescere "il nostro interscambio commerciale, rafforzare la cooperazione nei settori più innovativi e incoraggiare le nostre imprese ad essere più presenti sul mercato israeliano". Di Maio e Ashkenazi hanno poi convenuto sul fatto che "la nostra collaborazione può essere rafforzata anche costruendo nuove partnership che possono trarre complementarietà dai sistemi economici, mettendo insieme le eccellenze del settore manifatturiero con la grande capacità innovativa delle start-up israeliane". L'Italia ha anche accettato di inviare vaccini contro il Coronavirus in Israele.

Ad esultare per le intese di ieri è soprattutto la società di infrastrutture energetiche Snam (sede centrale a San Donato Milanese) che entra nel mercato israeliano con l'avvio di collaborazioni nella transizione energetica, soprattutto nella mobilità sostenibile a gas naturale, biometano e idrogeno e nelle nuove tecnologie di produzione dell'idrogeno verde. Soddisfatto è l'amministratore delegato di Snam Marco Alverà che ha spiegato come la partnership con le aziende israeliane Delek Drilling, Dan e H2Pro "ci permettono di affacciarci su un nuovo mercato con progetti in settori di nostro interesse come la mobilità sostenibile e l'idrogeno e, contestualmente, di accrescere il nostro know-how in uno dei contesti più innovativi al mondo".

Oltre a parlare di economia ed energia, Di Maio ha anche ribadito l'importanza degli "Accordi di Abramo" (il Piano di "pace" di Trump che di fatto legittima l'annessione israeliana di grandi porzioni di territorio palestinese in Cisgiordania). La loro firma, ha sottolineato, è un contributo positivo verso la pace e la stabilità in Medio Oriente". L'obiettivo è sempre quello: "una soluzione a due stati che sia giusta, sostenibile e praticabile". "L'avvicinamento del mondo arabo ad Israele - ha poi concluso - contribuirà alla stabilità regionale e al riconoscimento del diritto di Israele ad esistere in sicurezza. Questo è un punto cardinale della nostra politica estera in Medio Oriente".

Buone notizie per Tel Aviv giungono intanto anche da oltreoceano: i cittadini statunitensi nati a Gerusalemme, infatti, potranno indicare sui propri documenti consolari Israele come luogo di nascita. E' quanto ha annunciato ieri il Segretario di Stato Usa Mike Pompeo nel corso di una conferenza stampa. Pompeo ha infatti spiegato che "coerentemente con la proclamazione di Gerusalemme come capitale dello Stato d'Israele da parte del presidente Trump il 6 dicembre 2017 e la storica apertura dell'ambasciata degli Stati Uniti a Gerusalemme il 14 maggio 2018, annuncio oggi [ieri, ndr] gli aggiornamenti alle linee guida del dipartimento sui passaporti e agli altri documenti consolari rilasciati ai cittadini statunitensi consentendo a quelli nati a Gerusalemme di scegliere di elencare il loro luogo di nascita come Israele".

Agli interessati, in pratica, sarà proposta un'alternativa: "o richiedere Gerusalemme o Israele come luogo di nascita sui loro documenti". Pompeo ha poi però precisato che, pur riconoscendo la Città Santa come capitale d'Israele e come sede del suo governo, l'amministrazione Trump non prenderà una posizione sui confini della sovranità israeliana in città perché questa decisione resta soggetta ai negoziati sullo status finale tra israeliani e palestinesi. Secondo alcuni analisti, l'annuncio fatto ieri da Pompeo ha come obiettivo quello di conquistare il sostegno dei cristiani evangelici e dei forti gruppi pro-israeliani negli Usa in vista delle presidenziali americane del prossimo 3 novembre che vedono al momento nei sondaggi Trump dietro al rivale democratico Biden.

Le decisioni su Gerusalemme da parte di Trump sono state più volte oggetto dell'attenzione della comunità internazionale che ha ribadito come lo status della città debba essere concordato tra israeliani e palestinesi. In un voto all'Assemblea Generale dell'Onu alla fine del 2018, 128 stati hanno condannato la decisione americana di riconoscere "Gerusalemme come capitale d'Israele".


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