www.resistenze.org - osservatorio - lotta per la pace - 13-05-15 - n. 543

Allarme dei generali ex Rdt: Le nuove guerre Usa-Nato non hanno già portato abbastanza dolore?

Firmatari in calce | jungewelt.de - resistir.info
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

06/05/2015

Come personale militare che ricopriva posizioni di responsabilità nelle forze armate della Rdt, ci rivolgiamo con grande preoccupazione al pubblico tedesco per il mantenimento della pace e la sopravvivenza della civiltà in Europa.

Negli anni della Guerra fredda, in cui abbiamo vissuto lunghi periodi di confronto e militarizzazione fino al limite del conflitto aperto, abbiamo impiegato la nostra competenza militare per il mantenimento della pace e per la protezione della nostra Repubblica Democratica Tedesca socialista. L'Esercito Nazionale del Popolo non è stato coinvolto neanche un solo giorno in un conflitto armato e negli eventi del 1989-1990, ha svolto un ruolo di primo piano nel fare in modo che non fossero usate armi. La pace è sempre stata al primo posto dei nostri interessi. Ed è per questo che siamo fermamente contrari all'uso del fattore militare come strumento di politica. L'esperienza rende chiaro che le questioni scottanti del nostro tempo non sono da risolvere con mezzi militari.

Vale la pena ricordare che l'esercito sovietico ha sostenuto il peso della demolizione del fascismo nella Seconda guerra mondiale. Ben 27 milioni di cittadini sovietici hanno dato la vita per questa vittoria storica. Dobbiamo loro e agli alleati, la nostra gratitudine, oggi, in questo 70° anniversario della liberazione.

Ora notiamo che la guerra è tornata ad essere una fedele compagna dell'uomo. Il nuovo ordine mondiale diretto dagli Stati Uniti e dai loro alleati negli ultimi tempi ha portato alle guerre in Jugoslavia, Afghanistan, Iraq, Yemen e Sudan, Libia e Somalia. Circa due milioni di persone sono cadute vittima di queste guerre e in milioni sono divenuti profughi.

Ora i venti di guerra hanno raggiunto l'Europa. E' evidente che la strategia degli Stati Uniti è di eliminare la Russia come concorrente e di indebolire l'Unione europea. Negli ultimi anni, la Nato si è insinuata sempre più in prossimità dei confini russi. Con l'inserimento dell'Ucraina nella Nato, il cordone sanitario verrebbe chiuso, dagli stati baltici al Mar Nero, finendo con l'isolare la Russia dal resto d'Europa. Così, secondo i piani americani, ogni alleanza russo-tedesca sarebbe difficile se non impossibile.

Al fine di influenzare l'opinione pubblica in questa direzione, è in pieno svolgimento una campagna mediatica senza precedenti, in cui politici incorreggibili e giornalisti corrotti stanno battendo i tamburi di guerra. In questa atmosfera surriscaldata, la Repubblica Federale di Germania dovrebbe giocare un ruolo per il progresso della pace. Il posizionamento geopolitico della Germania, la sua esperienza storica e gli interessi oggettivi del suo popolo lo richiedono, esattamente al contrario degli appelli del Presidente federale per una maggiore responsabilità militare e dell'isteria di guerra e la russofobia fomentata dai media.

Mettere gli speroni alla militarizzazione dell'Europa orientale non è giocare col fuoco, ma con la guerra!

Con la consapevolezza della natura distruttiva della guerra moderna e in adempimento delle nostre responsabilità di cittadini, dichiariamo con estrema chiarezza: già da qui ha inizio un crimine contro l'umanità.

Ci si è già dimenticati dei tanti morti della Seconda guerra mondiale, dell'enorme distruzione di tutta l'Europa, dei flussi di rifugiati e del dolore infinito dell'umanità? Non hanno portato già abbastanza dolore le nuove guerre degli Stati Uniti e della Nato? Non hanno già preteso abbastanza vite umane?

Non si capisce forse cosa vorrebbe significare un conflitto militare in un continente densamente popolato, in Europa? Vi giungerebbero aerei militari a centinaia, droni armati carichi di bombe e razzi, migliaia di carri armati e veicoli blindati, sistemi di artiglieria. Nel Mare del Nord, nel Mar Baltico, nel Mar Nero combatterebbero le più moderne navi da guerra e in attesa, dietro le quinte, sarebbero pronte le bombe atomiche.

Non ci sarebbe alcuna distinzione fra fronte e non-fronte. Le madri piangerebbero a milioni i loro figli e mariti, i loro padri, i loro fratelli. Il paesaggio dell'Europa diverrebbe quello di una terra desolata.

Si deve arrivare a questo? No, mille volte, NO!

Quindi ci rivolgiamo al pubblico tedesco:

Tale dinamica deve fermata.

Non abbiamo bisogno di alcuna retorica di guerra, ma abbiamo bisogno invece di discussioni di pace.

Non abbiamo bisogno di alcuna missione all'estero per la Bundeswehr [Forze armate tedesche] e non abbiamo bisogno di alcun Esercito dell'Unione europea.

Non abbiamo bisogno di più finanziamenti per gli obiettivi militari; abbiamo bisogno di finanziamenti per i bisogni sociali e le esigenze umanitarie.

Non abbiamo bisogno di alcuna febbre di guerra contro la Russia; abbiamo bisogno di una maggiore comprensione reciproca, convivenza e vicinato.

Non abbiamo bisogno di alcuna dipendenza militare degli Stati Uniti; abbiamo bisogno della nostra responsabilità per la pace.

Invece di una "Forza di reazione rapida della Nato" ai confini orientali, abbiamo bisogno di più turismo, scambi di giovani e passi verso la pace con i nostri vicini orientali.

Abbiamo bisogno di una Germania pacifica in una pacifica Europa.

Possano i nostri figli, i nostri nipoti, i nostri pronipoti ricordarci in questo modo.

Giacché sappiamo fin troppo bene cosa significa la guerra, leviamo la nostra voce contro la guerra, leviamo la nostra voce per la pace.

Firmatari

Generale dell'Esercito in congedo, Heinz Keßler

Ammiraglio in congedo, Theodor Hoffmann

Colonnello-Generale in congedo, Horst Stechbarth; Fritz Streletz; Fritz Peter

Tenente-Generale in congedo, Klaus Baarß; Ulrich Bethmann; Max Butzlaff; Manfred Gehmert; Manfred Grätz; Wolfgang Kaiser; Gerhard Kunze; Gerhard Link; Wolfgang Neidhardt; Walter Paduch; Werner Rothe; Artur Seefeldt; Horst Skerra; Wolfgang Steger; Horst Sylla; Ehrenfried Ullmann; Alfred Vogel; Manfred Volland; Horst Zander

Vice-Ammiraglio in congedo, Hans Hofmann

Maggiore-Generale in congedo, Olivier Anders; Heinz Bilan; Bernhard Beyer; Günter Brodowsky; Kurt Brunner; Heinz Calvelage; Sebald Daum; Willi Dörnbrack; Alfred Dziewulski; Johannes Fritzsche; Egon Gleau; Otto Gereit; Roland Großer; Peter Herrich; Karl-Heinz Hess; Günter Hiemann; Lothar Hübner; Siegmund Jähn; Günter Jahr; Manfred Jonischkies; Günter Kaekow; Johannes Kaden; Helmut Klabunde; Klaus Klenner; Raimund Kokott; Kurt Kronig; Manfred Lange; Bernd Leistner; Hans Leopold; Klaus Listemann; Heinz Lipski; Hans Georg Löffler; Rudi Mädler; Manfred Merkel; Günter Möckel; Dieter Nagler; Johannes Oreschko; Rolf Pitschel; Hans Christian Reiche; Fritz Rothe; Günter Sarge; Dieter Schmidt; Horst Schmieder; Gerhard Schönherr; Gerhard Seifert; Kurt Sommer; Erich Stach; Manfred Thieme; Wolfgang Thonke; Henry Thunemann; Walter Tzschoppe; Günter Voigt; Gerd Weber; Dieter Wendt; Klaus Wiegand; Heinrich Winkler; Heinz-Günther Wittek; Erich Wöllner; Werner Zaroba; Manfred Zeh; Alois Zieris

Controammiraglio in congedo, Herbert Bernig; Eberhard Grießbach; Hans Heß; Werner Henniger; Klaus Kahnt; Werner Kotte; Helmut Milzow; Gerhard Müller; Joachim Münch

Numerosi Colonnelli e Capitani in congedo, Volker Bednara; Frithjof Banisch; Bernd Biedermann; Karl Dlugosch; Thomas Förster; Günter Gnauck; Günter Leo; Friedemann Munkelt; Werner Murzynowski; Gerhard Matthes; Lothar Matthäus; Friedrich Peters; Helmut Schmidt; Fritz Schneider; Heinz Schubert; Helmar Tietze; Wilfried Wernecke; Rolf Zander; Oberstleutnant a.D. Günter Ganßauge

Un gran numero di funzionari, ufficiali, sotto-ufficiali e soldati dell'Esercito Nazionale del Popolo ha espresso il proprio sostegno.


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