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Trump cancella la Carta delle Nazioni Unite e dichiara guerra al mondo

Consiglio della pace USA | wpc-in.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

30/09/2017

All'assemblea generale dell'ONU, Trump ha cancellato la Carta dell Nazioni Unite e ha dichiarato guerra al mondo, il Movimento della Pace USA non deve e non può restare in silenzio.

Il Presidente Trump ha dichiarato:

- "Gli Stati Uniti d'America sono stati tra le più grandi potenze positive nella storia del mondo ... In America, non cerchiamo di imporre il nostro stile di vita a nessuno".
- "Dobbiamo confermare il rispetto per la legge, il rispetto dei confini e il rispetto della cultura..."
Ma:
- "Come presidente degli Stati Uniti, metterò sempre l'America avanti a tutto".
- "È stato appena annunciato che spenderemo quasi 700 miliardi di dollari per la spesa militare e per la difesa... Le nostre forze militari saranno presto più forti che mai".
- "Un piccolo gruppo di regimi aggressivi... viola ogni principio su cui poggiano le Nazioni Unite".
- "Troppo spesso l'attenzione [delle Nazioni Unite] non si è concentrata sugli esiti, quanto sulla burocrazia e sui processi... Non possiamo aspettare... i burocrati, non possiamo farlo. Dobbiamo risolvere i nostri problemi... o saremo... sconfitti".
- "Gli Stati Uniti hanno grande forza e pazienza, ma se costretti a difendere sé stessi o i suoi alleati, non avrenno altra scelta che distruggere completamente la Corea del Nord. Rocket Man riserva a sé stesso e al suo regime una missione suicida".
- "Fronteggeremo non solo il Nord Corea. È da molto tempo che le nazioni del mondo avrebbero dovuto affrontare un altro regime sconsiderato..."
- "Il governo iraniano nasconde una dittatura corrotta dietro la maschera democratica... Non possiamo lasciare che un regime omicida continui attività destabilizzanti mentre costruisce missili.... L'Accordo sul nucleare con l'Iran è stata una delle transazioni peggiori e unilaterali in cui gli Stati Uniti siano entrati..."
- "Ho anche cambiato totalmente le regole di impegno nella nostra lotta [in Afghanistan] contro i talebani..."
- "Le azioni del regime criminale di Bashar al-Assad ... sconvolgono la coscienza di ogni persona degna... Ecco perché gli Stati Uniti hanno effettuato un attacco missilistico sulla base aerea che ha lanciato l'attacco [chimico]".
- "Gli Stati Uniti sono contro il regime corrotto e destabilizzante di Cuba.... Noi non cancelleremo le sanzioni sul governo cubano finché non farà riforme fondamentali".
- "Abbiamo anche imposto severe e calibrate sanzioni sul regime socialista di Maduro in Venezuela... La dittatura socialista di Nicolas Maduro ha inflitto terribili dolori e sofferenze alla brava gente di quel paese... Siamo pronti a intraprendere ulteriori azioni se il governo del Venezuela persiste sul suo percorso....
- "Il problema del Venezuela non è che il socialismo sia stato attuato male, ma che sia stato attuato con fedeltà... Dall'Unione Sovietica a Cuba fino al Venezuela, ovunque sia stato adottato l'autentico socialismo o il comunismo, esso ha espresso angosce, devastazione e fallimento. Coloro che predicano i principi di queste ideologie screditate contribuiscono solo a perpetuare la sofferenza delle persone... L'America si schiera con ogni persona che vive sotto un regime brutale. Il nostro rispetto per la sovranità è anche un richiamo all'azione".

Lasciamo che le stesse parole del Presidente Trump alle Nazioni Unite parlino da sole. Il suo discorso all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il 19 settembre 2017, era all'insegna della disonestà, dell'ipocrisia, della spregiudicata posizione imperialista e del totale disprezzo per la Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale. Implica anche l'intenzione dell'amministrazione statunitense di rilanciare la vecchia guerra fredda.

Trump ha parlato della "minaccia nucleare" della Corea del Nord, chiamando il leader del paese "Rocket Man", senza menzionare che gli Stati Uniti e le forze alleate contemporaneamente stanno conducendo esercitazioni militari sulle frontiere nordcoreane che mirano alla potenziale invasione di quella nazione. Né ha menzionato il fatto che gli USA hanno installato postazioni antimissile contro il primo colpo presso i confini nordcoreani e mantengono oltre 23.000 soldati in Corea del Sud.

Trump ha parlato della "minaccia nucleare" dell'Iran nel momento in cui l'Iran, pur circondata da tutte le parti dalle forze armate nucleari statunitensi, ha firmato un accordo con gli Stati Uniti e altri cinque Stati, per astenersi dal sviluppare armi nucleari.

Trump ha parlato del "regime criminale di Bashar al-Assad" quando decine di migliaia di terroristi criminali, armati e finanziati dagli Stati Uniti e dai suoi alleati, stanno sconvolgendo il popolo siriano protetti dalle forze illegali di terra e aeree USA in Siria.

Trump ha parlato del "regime destabilizzante di Cuba" senza menzionare il fatto che il governo degli Stati Uniti e la CIA persistono nella destabilizzazione della rivoluzione cubana e del suo governo, hanno tentato di assassinare il suo leader, occupano illegalmente il suo territorio a Guantanamo e continuano il blocco in violazione delle ripetute risoluzioni della stessa Assemblea Generale delle Nazioni Unite a cui Trump si rivolgeva.

Trump ha parlato di "agire" contro la "dittatura socialista" del Presidente Maduro se "il Venezuela persiste nel suo cammino". (In passato aveva anche dichiarato di non "escludere un'opzione militare" contro il Venezuela.) Ma ha nascosto il fatto che gli Stati Uniti hanno agito illegalmente contro la democrazia in Venezuela, quando hanno perpetrato un colpo di stato contro il presidente passato democraticamente eletto Hugo Chavez, e continuano così cercando di abbattere l'attuale presidente, anch'egli eletto democraticamente, Nicolas Maduro.

È evidente dalle parole di Trump che il "percorso" che lo preoccupa di più, non solo in Venezuela ma anche a Cuba, è il percorso dell'assistenza sanitaria pubblica e gratuita, dell'istruzione gratuita e dei servizi pubblici gratuiti per tutti; un percorso che Trump sta cercando di bloccare e far retrocedere nel proprio paese.

Sfortunatamente, l'attenzione di tutti i media e la maggior parte delle obiezioni del movimento di pace sul discorso del Presidente Trump sono state finora concentrate solo sulle sue minacce contro la Corea del Nord e sull'evidente necessità di scoraggiare le tensioni. Ma per quanto importante e urgente sia, significa perdere di vista la foresta per l'albero.

Ascoltando l'intero discorso, è chiaro che la situazione è molto più pericolosa di quanto appare. Stiamo ora affrontando uno spostamento qualitativo della politica estera degli Stati Uniti - annunciata ironicamente nella sede delle Nazioni Unite - al di fuori dei principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale e di una dichiarazione unilaterale di guerra e di interventi degli Stati Uniti su qualsiasi paese che si trovi nella via della sua ambizione per il dominio globale.

La politica di "America First" di Trump, come annunciata da lui nelle Nazioni Unite, sarà il fulcro della politica estera del governo USA. Ciò significa una riorganizzazione totale delle relazioni internazionali per porle unicamente al servizio degli Stati Uniti e dei suoi interessi strategici ed economici. Ovviamente, una tale politica imperialista, come sottolineata da Trump nel suo discorso alle Nazioni Unite, non può essere avanzata senza violare i principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale.

Il movimento della pace degli Stati Uniti ha una responsabilità specifica nell'evitare un esito così catastrofico. Ma nessuna proclamazione o dichiarazione pubblica può in sé impedire la catastrofe. Ciò che è urgentemente necessario è un fronte anti-guerra e anti-interventistico unificato, composto da tutti i segmenti del movimento per la pace, in grado di mobilitare un efficace movimento di massa contro l'imperialismo e la guerra.

Il Consiglio della pace statunitense invita tutte le organizzazioni di pace negli Stati Uniti a guidare manifestazioni locali, regionali e nazionali e visitare i membri del Congresso, realizzare presidi e chiedere al governo degli Stati Uniti di:

- smettere le violazioni USA della Carte delle Nazioni Unite e del diritto internazionale;

- fermare i tentativi USA di sabotare le economie e i sistemi politici di altri Stati; smettere di minacciare e rovesciare governi sovrani; smettere di usare sanzioni economiche come mezzo per sconvolgere i governi sovrani;

- interrompere gli interventi politici e militari statunitensi negli affari interni di altri paesi; rispettare la sovranità di tutte le nazioni, tra cui Siria, Venezuela, Cuba e Corea del Nord;

- rimuovere il blocco economico statunitense contro Cuba; restituire Guantanamo a Cuba;

- fine alle esercitazioni militari congiunte degli Stati Uniti con la Corea del Sud; fermare tutte le forme di minaccia contro la Corea del Nord; firmare un trattato di pace permanente con la Corea del Nord attraverso negoziati diplomatici pacifici;

- rispettare tutti i trattati statunitensi con le altre nazioni, incluso l'accordo sul nucleare iraniano;

- chiudere tutte le basi militari straniere statunitensi in tutto il mondo;

- impegno per ampliare le zone libere dalle armi nucleari nel mondo; sostenere il Trattato ONU di bando delle armi nucleari;

- ridurre drasticamente la spesa militare e di guerra statunitense; ritirare il bilancio militare di 700 miliardi di dollari e spendere i fondi sull'assistenza sanitaria, l'istruzione, la creazione di posti di lavoro e altri servizi sociali.

Il Consiglio della pace statunitense è pronto a unirsi con tutte le forze di pace per organizzare proteste di massa il più ampie possibile contro la politica estera belligerante e imperialista statunitense annunciata da Donald Trump alle Nazioni Unite.


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