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Comunicato del Comitato Esecutivo del Consiglio Mondiale della Pace, riunito ad Hanoi, in Vietnam

Consiglio Mondiale della Pace | wpc-in.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

01/12/2017

Prima Parte

La riunione del Comitato Esecutivo (CE) del Consiglio Mondiale della Pace (CMP) si è svolta con successo ad Hanoi, la capitale della Repubblica Socialista del Vietnam, dal 23 al 25 novembre, ospitata dal Comitato della Pace del Vietnam. La prima riunione del CE dopo l'Assemblea Mondiale del CMP a São Luís in Brasile nel 2016, ha riunito 44 delegati rappresentanti 26 organizzazioni di altrettanti paesi.

Il CE ha dedicato una sessione speciale al centenario della Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre e al suo servizio alla lotta per la pace, come deciso dall'ultima Assemblea del CMP. L'importante conclusione dell'incontro è stata che quest'evento straordinario del 20° secolo ha cambiato il corso dell'umanità e aperto la via ad altre trasformazioni sociali, economiche e politiche, dimostrando che la lotta dei popoli può vincere e si possono creare nuove società senza dominazione imperialista e sfruttamento. La Rivoluzione d'Ottobre resta dunque una fonte d'ispirazione per i popoli.

Svolgendosi il nostro CE nella capitale del Vietnam, Hanoi, esprimiamo il nostro profondo rispetto e riconoscimento al popolo vietnamita, che ha combattuto vittoriosamente contro i fascisti giapponesi e i colonialisti francesi come contro gli americani imperialisti nelle loro guerre in Vietnam e ha realizzato risultati notevoli nella costruzione del socialismo e nello sviluppo nazionale, nonostante le conseguenze ancora durature della guerra, in particolare le milioni di vittime intossicate dall'agente arancio, utilizzato all'epoca dall'esercito americano. Il CMP esprime la sua solidarietà totale al popolo vietnamita per tutto questo.

La riunione del CE del CMP ha esaminato la situazione mondiale riguardo le minacce alla pace e alla stabilità, le aggressioni e le guerre imperialiste che crescono in molte parti del mondo, nonchè la risposta dei popoli e dei movimenti pacifisti. Ha espresso la sua più viva preoccupazione di fronte ai pericoli crescenti di un conflitto catastrofico di dimensione mondiale, anche con l'utilizzo di armi nucleari.

In un contesto di crisi economica prolungata del sistema, di gravi minacce di guerra, della continuità di guerre imperialiste lunghe e catastrofiche, di aggressioni, di manovre destabilizzatrici e di militarizzazione accelerata del pianeta, le forze fasciste e reazionarie emergono in diversi paesi. Il CMP ha discusso e predisposto obiettivi e campagne che possono toccare la coscienza delle persone e sensibilizzarle.

Lo scenario internazionale resta instabile, pieno di tensioni e di minacce che diventano sempre più pericolose, mentre la crisi peggiora, conseguenza delle contraddizioni di un sistema politico, economico e sociale disuguale. Due vettori opposti caratterizzano la situazione internazionale. Da un lato, affrontiamo l'offensiva e la competizione delle forze imperialiste ed egemoniche per la sovranità del mondo e per assicurarsi le risorse di popoli e nazioni. In quest'offensiva, gli imperialisti e i loro alleati consenzienti agiscono con furia. Dall'altra, esistono numerose indicazioni sul potenziale di lotta dei popoli e di resistenza delle organizzazioni, dei movimenti e delle forze della pace e del progresso sociale. Il CMP deve cercare di ottenere l'alleanza più ampia possibile ed organizzare azioni comuni che abbraccino tutte queste lotte per raggiungere gli obiettivi comuni. Allo stesso tempo, sforzi specifici devono essere compiuti per scoprire le cause profonde delle guerre, della miseria e della diseguaglianza, promuovendo e rafforzando le forze progressiste, anti-imperialiste e le loro azioni.

Asia

La politica statunitense "di perno asiatico" che trasferisce il 60% della sua potenza militare nella regione, è attuata dal nuovo presidente americano con la potente 7a flotta del Pacifico della US Navy, con più di 200 basi militari americane nella regione, anche in Giappone e in Corea del Sud e con accordi militari bilaterali degli Stati Uniti, compreso il miglioramento dello schieramento delle loro truppe in diversi paesi come già avviene con la presenza di decine di migliaia di soldati americani nella zona.

L'interesse particolare degli Stati Uniti e dei loro alleati nella regione è il controllo geostrategico dell'intera area, delle sue rotte marittime e delle sue risorse naturali, evitando conflitti mortali. Ma è anche quello di contenere la Cina emergente.

Il CMP sostiene tutte le lotte contro la presenza e le manovre militari americane nella regione. A Okinawa, una lotta che coinvolge ampi settori della società continua a svilupparsi contro la costruzione di una nuova base navale americana a Henoko/Nago. Il CMP esprime la sua solidarietà con questi movimenti a Okinawa e in Giappone.

Il Nepal si sta incamminando verso la stabilità politica con le elezioni locali e le prossime elezioni legislative federali e provinciali. Nonostante l'ingerenza straniera che spinge per non procedere alla promulgazione di una nuova costituzione, che tenta di causare conflitti tra i vari attori e le varie comunità interne alla nazione e minaccia la provocazione su base etnica, la costituzione è in via di attuazione. Alle elezioni politiche, esiste una prospettiva per avere nuovamente un governo progressista con il vasto sostegno del popolo nepalese. Il CMP rispetta questo desiderio del popolo nepalese e vorrebbe esprimere i suoi migliori auguri di successo.

Il CMP segue con preoccupazione gli sviluppi nel Mar Cinese Meridionale, in particolare per quel che riguarda i conflitti territoriali tra diversi paesi vicini. Sosteniamo la risoluzione pacifica delle controversie bilaterali e multilaterali tra tutte le parti interessate. Chiediamo a tutte le parti di astenersi da ogni azione unilaterale suscettibile di complicare maggiormente la situazione; ribadiamo la nostra posizione di principio per il rispetto e l'attuazione del diritto internazionale, compresa la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare del 1982 (UNCLOS), che garantisce i diritti sovrani di tutti i paesi. Ci opponiamo fermamente alla militarizzazione della regione e alla presenza militare, alle azioni delle potenze non regionali, in particolare degli Stati Uniti, che hanno chiaramente le loro motivazioni e i loro interessi. Esigiamo il loro ritiro dalla regione e ci appelliamo a tutte le parti per disinnescare militarmente la situazione.

Il Consiglio Mondiale della Pace esprime la sua solidarietà e il suo sostegno al popolo del Laos nei suoi sforzi per liberarsi dalle conseguenze di decenni di guerra, in particolare dagli ordigni inesplosi alla fine degli anni 60 e all'inizio degli anni 70. Tre milioni di tonnellate di bombe sono state sganciate sul Laos. Il 30% delle bombe a grappolo non è esploso, ad oggi alcune persone che lavorano nei loro campi o i bambini che giocano a palla sono mutilati o uccisi da queste ordigni inespli. Inoltre, la loro presenza di in quasi tutte le province ostacola lo sviluppo del paese.

Esprimiamo la nostra solidarietà al popolo Rohingya del Myanmar (Birmania), che affronta una grave crisi umanitaria e che viene braccato e costretto a fuggire per salvarsi la vita. Condanniamo fermamente queste politiche di pulizia etnica. Chiediamo al governo di garantire la sicurezza dei civili e di adottare misure immediate per porre fine alle violenze al fine di ripristinare le normali condizioni socio-economiche, compreso il ritorno dei rifugiati nelle loro case.

Il CE del CMP esprime la sua seria preoccupazione per le lotte religiose e per il crescente fondamentalismo in Asia meridionale, utilizzati per dividere le lotte dei popoli. Chiediamo alle organizzazioni sociali di stare in allarme per questa situazione esplosiva e a mobilitarsi contro tale progetto di divisione.

Il CMP ribadisce la sua richiesta per il ritiro degli USA e della NATO dall'Afghanistan, come condizione per permettere al popolo di decidere liberamente e senza interferenze nei propri affari interni.

La situazione dentro e intorno alla penisola coreana è diventata "esplosiva". Tutte le minacce e le provocazioni militari dovrebbero cessare immediatamente. Tutte le parti interessate dovrebbero prendere provvedimenti immediati verso una soluzione diplomatica e pacifica. Denunciamo la presenza di 28.000 soldati statunitensi nel sud della penisola con ogni tipo di armi altamente sofisticate, comprese le armi nucleari, nonché l'istituzione di una nuova base americana sull'isola di Jeju. Il dispiegamento dello scudo anti-missile THAAD (ndt: in italiano, Difesa d'area terminale ad alta quota) da parte degli Stati Uniti in Corea del Sud, sostiene apertamente un'opzione di primo attacco senza possibilità di rappresaglie. Sta anche minacciando la Repubblica Popolare Cinese e la Federazione Russa. Il CMP esprime solidarietà al popolo coreano per il suo desiderio di riunificazione pacifica nazionale e per il diritto della Repubblica Popolare Democratica di Corea di difendere la propria sovranità e integrità territoriale, nonché le sue risorse naturali.

Il CMP ribadisce la sua posizione di principio sull'abolizione di tutte le armi nucleari e la sua opposizione ai test di tutte le armi nucleari. L'Appello di Stoccolma, un'importante iniziativa storica del Consiglio Mondiale della Pace firmata da centinaia di milioni di persone preoccupate dalla minaccia dell'utilizzo di questi arsenali, resta attuale e continua ad essere una linea direttiva per la nostra azione. Il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (adottato il 7 luglio 2017) è una pietra miliare per la loro totale eliminazione, aspirazione a lungo acclamata dagli Hibakusha (vittime della bomba atomica in Giappone) e dei popoli del mondo. Il trattato riconosce che le armi nucleari sono inumane e hanno conseguenze catastrofiche se vengono ancora utilizzate e contrastano con la Carta delle Nazioni Unite e il diritto internazionale. Tutti gli Stati dovrebbero firmare senza indugio il trattato sull'interdizione alle armi nucleari.

Gli stati dotati di armi nucleari ed i loro alleati non hanno firmato il trattato. Dobbiamo sviluppare una campagna supplementare di sensibilizzazione dell'opinione pubblica, che eserciti su di loro pressione affinché abbandonino la politica "di dissuasione nucleare".

Nello stesso tempo, sottolineiamo il fatto che gli Stati Uniti sono il solo paese ad avere utilizzato tali armi nella storia. Inoltre non si astengono da una opzione di primo colpo nucleare, al contrario, hanno introdotto questa politica nella NATO, che l'ha adottata. Sosteniamo la proposta di una sospensione reciproca delle esercitazioni militari attorno alla penisola da parte degli Stati Uniti, il Giappone e la Corea del Sud con la soppressione del THAAD e la sospensione del programma nucleare della RPDC. Il CMP afferma ancora una volta il suo netto disaccordo con le sanzioni imposte alla RPDC poiché costituiscono un tenttivo di strangolamento del popolo.

Europa

Il caso dell'Ucraina è l'episodio più rilevante e contemporaneo nel continente europeo che mostra tendenze fasciste, così come le azioni imperialiste di assedio e provocazione, nonchè il suo tentativo di accerchiare la Russia. Il regime di destra di Kiev, sostenuto dagli Stati Uniti e dall'Unione europea, svolge un ruolo nella strategia che mira a rafforzare la presenza degli imperialisti in Europa dell'Est e ad affrontare la Russia. Il Consiglio Mondiale della Pace sostiene la lotta del popolo ucraino. Ci opponiamo risolutamente al regime fascista ed esprimiamo una solidarietà senza riserve ai comunisti ucraini e alle altre forze progressiste che sono sottoposte a una odiosa persecuzione .

Seguiamo anche con preoccupazione la persecuzione subita dalle forze pacifiste e anti-imperialiste in Turchia, in particolare contro i membri del CMP, in particolare contro l'Associazione per la Pace della Turchia che è stata vietata nel 2016 dal governo a seguito del tentativo di colpo di Stato. Esigiamo il suo reintegro immediato. Il governo turco è alleato con l'imperialismo americano ed europeo nella regione e promuove un programma reazionario, conservatore e aggressivo contro il suo popolo e i suoi vicini. Come membro storico e strategico della NATO, la Turchia ospita le testate nucleari americane e sostiene direttamente le forze estremiste e i terroristi che combattono in Siria.

Ribadiamo la nostra solidarietà con il popolo cipriota e la posizione del CMP in occasione dell'ultima Assemblea per la riunificazione dell'isola e la fine dell'occupazione turca, in una patria comune per tutti i Ciprioti (greco-ciprioti e turco-ciprioti), senza truppe e basi straniere, senza custodi né tutori, in un paese riunificato, con una sola sovranità, un'unica cittadinanza ed una sola personalità giuridica internazionale, così come descritto nelle risoluzioni pertinenti delle Nazioni Unite. Inoltre, respingiamo e denunciamo gli sforzi per portare Cipro direttamente o indirettamente nella NATO, che è stata anche coinvolta nell'invasione e nell'occupazione parziale dell'isola nel 1974.

Il CMP denuncia la presenza dell'armata della NATO nel Mar Egeo, sotto pretesto dell'afflusso di profughi e di migranti e dei progetti della NATO nella regione. Condanniamo le azioni del governo greco che, pur rinnovando l'accordo militare greco-statunitense sulla base di Souda (Creta), fornisce servizi per il dislocamento di elicotteri militari statunitensi sul suolo greco e la prospettiva di ospitare droni a Creta.

Giorno dopo giorno, il Mar Egeo diventa un cimitero per centinaia di famiglie che fuggono dalla Siria devastata dalla guerra, dall'Iraq e dall'Afghanistan. Le isole greche si stanno trasformando in campi profughi senza risorse sufficienti o adeguate per ricevere e accogliere queste persone. Una delle questioni chiave di questa tragedia resta la regolamentazione europea degli accordi di Schengen e di Dublino II, come pure l'accordo Ue-Turchia. Denunciamo l'ipocrisia dell'Unione europea e dei governi di numerosi paesi nei quali i rifugiati si muovono e che sono apertamente ostili ai rifugiati.

Il CMP ribadisce la sua forte posizione contro la NATO come strumento di dominio imperialista e che collega l'esercito degli imperialisti americani ed europei. L'espansione della NATO verso est, l'accerchiamento della Russia lungo i suoi confini, lo spiegamento di truppe dal Mar Baltico alla Bulgaria e l'installazione di uno "scudo di difesa missilistica" in Polonia e in Romania, intensificano la violenza in modo aggressivo e deliberato. Questo va di pari passo con le sanzioni degli Stati Uniti e dell'UE contro la Russia. La NATO sta sviluppando ed espandendo il suo arsenale per migliorare la capacità di attacco nucleare contro i suoi avversari. Ha deciso di aumentare la spesa militare di tutti i suoi membri al 2% del PIL. Esigiamo e lottiamo per la dissoluzione della NATO su scala mondiale, sostenendo allo stesso tempo la lotta dei popoli di ogni stato membro perché se ne disimpegni. L'Unione europea, sola e/o con la NATO, sta agendo contro i suoi popoli. La sua politica di sicurezza e di difesa comune è uno strumento pericoloso per l'intervento straniero e l'aggressione imperialista in molte parti del mondo.

(Continua)


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