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Socorro Gomes: la ragione del rifiuto palestinese alla mediazione USA

Socorro Gomes, presidente del Consiglio Mondiale della Pace (WPC) | wpc-in.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

22/01/2018

L'occupazione israeliana della Palestina è sempre più isolata, politicamente e diplomaticamente. È chiaro che l'imperialismo statunitense non è altro che un alleato di quella potenza razzista, colonialista e criminale che è Israele. Spetta al movimento internazionale di solidarietà con il popolo palestinese rafforzare la lotta per la sua liberazione, allontanando gli Stati Uniti, una volta per tutte, dal ruolo di mediatore nel processo di pace. Questa è anche la posizione difesa dall'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), in una dichiarazione rilasciata lunedì 15 gennaio 2018.

Il presidente Donald Trump, da quando ha proclamato Gerusalemme capitale di Israele, contro il parere di molti membri delle Nazioni Unite e contro la posizione di un ampio movimento per la pace e la solidarietà internazionale con la Palestina occupata, e, prima ancora, quando il suo governo ha deciso la chiusura dell'ufficio dell'OLP a Washington, ha provocato una situazione che porta all'intensificazione dello scontro.

Per la dirigenza palestinese e per i popoli del mondo è stata la prova definitiva che non è possibile contare sulla mediazione USA, dal momento che gli interessi di questa potenza imperialista coincidono con l'approfondimento della colonizzazione sionista e razzista perseguita dalla politica di segregazione e genocidio della leadership israeliana.

L'opinione della dirigenza palestinese è stata espressa nella dichiarazione del Consiglio centrale dell'OLP riunita a Ramallah il 14 e il 15 gennaio. È emersa anche nel discorso pronunciato durante lo stesso incontro dal presidente palestinese Mahmoud Abbas. Le autorità palestinesi e il popolo contestano un processo di pace che, mediato principalmente dagli Stati Uniti per oltre 20 anni, è stato sistematicamente violato. Tutte le promesse di accordo sono state ignorate o disattese da parte di Israele.

Il popolo palestinese non può aspettare più a lungo mentre osserva l'occupazione radicarsi e trasformarsi in condizione permanente, affrontando incarcerazioni arbitrarie e di massa, massacri, l'espropriazione delle risorse, l'espulsione e il genocidio.

Il Consiglio Mondiale della Pace ha rafforzato le sue attività su questo importante fronte nella lotta dell'umanità e che corrisponde all'impegno di tutti i popoli amanti della pace per la fine della catastrofe imposta al popolo palestinese.

Riaffermiamo la nostra richiesta di rispetto del diritto all'autodeterminazione del popolo palestinese e la fine dell'occupazione israeliana, con l'istituzione di uno stato libero e indipendente, la liberazione di tutti i prigionieri politici e il ritorno dei rifugiati obbligati a questa condizione per sette decenni. Riaffermiamo anche il diritto inalienabile del popolo palestinese di resistere.

Il presidente Trump, d'altro canto, ha imposto al mondo una vergognosa politica estera che è sciovinista, xenofoba, razzista e guerrafondaia, causando reazioni nel mondo a frasi come quella pronunciata la scorsa settimana, in cui ha classificato in modo ingiurioso alcune delle coraggiose nazioni africane e Haiti, vittime di orribili sofferenze e dello spietato sfruttamento da parte delle potenze coloniali e imperialiste.

La politica degli Stati Uniti, specialmente nel caso della Palestina, è sempre stata di sostegno incondizionato ai criminali di guerra del governo israeliano, alleati incondizionati nei piani dell'imperialismo per il mondo e il Medio Oriente in particolare. In cima a questa escalation, Trump ha deciso di colpire gli interessi più sacri del popolo palestinese, che sta già affrontando le conseguenze di cinquant'anni di occupazione militare a settant'anni dalla catastrofe che, dall'occupazione, è diventata un fatto di vita quotidiana.

L'imperialismo USA è respinto irrevocabilmente e non può mantenere la farsa della mediazione. Pertanto, spetta al movimento internazionale di solidarietà con il popolo palestinese sostenere il rafforzamento della lotta e chiedere una soluzione immediata e definitiva che garantisca la liberazione della Palestina. L'imperialismo degli Stati Uniti è stato il garante di questa situazione insostenibile, una vergogna per l'umanità.

Il popolo palestinese ribadisce la sua apertura al dialogo, ma anche la sua sovrana e legittima risoluzione di non sottomettersi più all'arbitrarietà di un falso processo di pace continuamente rimodellato per mantenere la Palestina in condizione di sottomissione. L'eroico popolo palestinese non può aspettare più a lungo. La soluzione della questione palestinese, con la sua indipendenza popolare e il raggiungimento dello stato nazionale, è indispensabile per la pace mondiale.


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