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KKE-KNE: Manifestazioni militanti contro i piani per trasformare il paese in un trampolino di lancio per le guerre

Partito Comunista di Grecia (KKE) | kke.gr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

24/10/2018

Con la parola d'ordine: "NO ai piani del governo e degli imperialisti. Fuori la NATO e le sue basi dalla Grecia", si è svolta il 23 ottobre 2018 una manifestazione militante delle organizzazioni del KKE e della KNE ad Atene nel quadro delle molteplici azioni realizzate in tutto il paese, nelle città che hanno basi militari o dove sono in corso piani per installarne di nuove.

Il Segretario generale del CC del KKE, Dimitris Koutsoumpas è intervenuto alla manifestazione ad Atene davanti al Ministero della Difesa, proseguita successivamente con un corteo militante verso l'Ambasciata degli Stati Uniti.

Nel suo discorso Koutsoumpas ha sottolineato, tra le altre cose, che "le basi sono trampolini di lancio per la guerra, che sputano fuoco e morte contro gli altri popoli. Ciò è evidenziato per esempio con la base USA installata a Souda nelle operazioni contro la Libia e la Siria o precedentemente con l'uso del territorio greco per l'intervento e la dissoluzione della Jugoslavia. Le basi esistono da decine di anni, ma ciò non ha fermato l'aggressione della borghesia turca, che sfida i diritti sovrani del paese nel Mar Egeo; il 6% del territorio di Cipro è occupato da basi straniere, ma la presenza delle basi non è servita da deterrente per l'invasione e l'occupazione turca, al contrario! La verità è, quindi, che le basi militari non esistono per la sicurezza dei popoli e per la pace: sono 'strumenti' militari e geopolitici che gli imperialisti disseminano sulle rotte energetiche, delle materie prime, per ottenere vantaggi nella spartizione della torta dei mercati a vantaggio dei propri monopoli, sfruttando i popoli, le risorse naturali e tutta la ricchezza che i lavoratori producono con il loro sudore".

Il Segretario Generale del KKE ha sottolineato che "la logica di tutti coloro che sostengono l'installazione di nuove basi nel nostro paese è spudorata, anzi, tutti riconoscono che questi sono strumenti letali di distruzione e guerra, ma danno priorità alla supposta crescita occupazionale in un certo numero di settori economici! (...) Questo argomento è specificamente rivolto a quegli strati di popolazione che più hanno patito la crisi capitalista, quelli che si dicono: 'Chissà se si troverà più lavoro con le basi; se non fossero qui, sarebbero da qualche altra parte…'. Ma gli operai, il nostro popolo, non devono guardare le cose in modo meschino e miope. (...) Le basi non sono la soluzione alla disoccupazione e all'impoverimento, ma sono solo una calamita che attrae pericoli per sé e i propri figli.

Oggi il governo SYRIZA-ANEL e gli altri partiti borghesi "indorano la pillola" nel tentativo di mettere un "paraocchi" ai lavoratori affinché guardando alla NATO vedano solo i presunti nuovi posti di lavoro che si creeranno con l'apertura delle basi, con l'interesse USA per il cantiere navale di Syros e con quelli di Skaramanga e Elefsina. Tuttavia, i lavoratori devono riflettere che la NATO, con la quale il nostro paese è coinvolto, sta costruendo importanti progetti operativi (...) con la cosiddetta iniziativa 4x30, cioè 30 battaglioni, 30 squadroni aerei e 30 navi da guerra pronti per essere schierati ovunque, al massimo in 30 giorni, mentre si stanno sviluppando piani per l'uso di armi nucleari nel contesto della competizione con la Russia. Questi piani minacciano di sopraffarci, di distruggere le nostre vite, le vite dei nostri figli. In nessun caso, questi piani devono passare, accettando le "30 monete d'argento" promesse dall'ambasciatore statunitense Geoffrey R. Pyatt in giro per il paese per trasformarlo, insieme al governo SYRIZA-ANEL, in una gigantesca base militare USA-NATO."

Come ha sottolineato il Segretario generale, Koutsoubas: "Il KKE e la KNE, continuando la lotta insieme alla classe operaia, agli strati popolari e alla gioventù, chiedono:

- Che la Grecia non sia utilizzata come trampolino di lancio per gli imperialisti.
- Che la base di Souda e tutte le basi militari straniere in Grecia siano chiuse.
- Il ritiro delle truppe greche dalle missioni all'estero.
- Nessuna partecipazione delle forze militari greche nelle missioni imperialiste all'estero.
- Di rafforzare la lotta per il disimpegno dalla NATO e dall'UE.
- Di rafforzare la lotta comune e la solidarietà dei popoli contro la guerra imperialista e il sistema che la genera".


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