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Soldi per la salute, non per le bombe!

Partito Comunista Rivoluzionario di Francia (PCRF) | pcrf-ic.fr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

30/06/2021

Mentre la pandemia di Covid-19 non è ancora risolta, con il rischio di una quarta ondata il prossimo autunno, il pericolo di una guerra su vasta scala si sta intensificando nel contesto di una corsa agli armamenti in tutto il mondo.

L'anno scorso, infatti, la diminuzione del numero di armi nucleari nel mondo ha subito un ulteriore rallentamento. Secondo la relazione annuale dell'Istituto internazionale di ricerca per la pace di Stoccolma, le potenze nucleari modernizzano i loro arsenali o addirittura alcuni li ampliano. "Stiamo osservando programmi di modernizzazione nucleare molto importanti in tutto il mondo e in tutti gli Stati dotati di armi nucleari", con "un aumento dell'importanza attribuita alle armi nucleari nelle loro strategie militari. ", afferma un ricercatore di questo istituto.

Le scorte di armi nucleari sono aumentate da 9380 a 9620 in un anno e il loro numero di missili e di forze operative abbinate è aumentato di 105 unità in un anno, arrivando a 3825, di cui circa 2000 in "stato di allerta operativo elevato" (in cui il missile può essere lanciato in pochi minuti). Se gli Stati Uniti e la Russia possiedono ancora oltre il 90% delle armi nucleari mondiali, il numero di testate nucleari aumenta tra le altre potenze nucleari. La Repubblica Popolare Cinese possedeva 350 testate nucleari all'inizio del 2021 (30 in più rispetto al 2020), superando la Francia: 290 (stabile), Regno Unito: 225 (+10), Pakistan: 165 (+5), India: 156 (+6) e Israele: 90 (stabile).

Questa marcia indietro sul disarmo nucleare globale è accompagnata da un aumento dei bilanci militari globali. L'anno scorso per il quarto anno consecutivo è stato battuto il record di 2000 miliardi di dollari. Gli Stati Uniti, rappresentando il 39% della spesa militare mondiale del 2020, hanno aumentato la spesa militare per il terzo anno consecutivo, raggiungendo 778 miliardi di dollari, il 4,4% in più rispetto al 2019. Per il 26° anno consecutivo, la Repubblica Popolare Cinese ha aumentato la spesa militare raggiungendo i 252 miliardi di dollari nel 2020, con un aumento dell'1,9% rispetto al 2019 e del 76% rispetto al decennio 2011-2020.

La Francia, ottava nella classifica mondiale delle spese militari, ha superato la soglia dei 2 per cento del PIL destinato alla spesa militare nel 2020. La quinta maggiore spesa nel 2020 è quella del Regno Unito con un totale di 59,2 miliardi di dollari.

L'India (con 72,9 miliardi di dollari), il Giappone (con 49,1 miliardi di dollari), la Corea del Sud (con 45,7 miliardi di dollari) e l'Australia (con 27,5 miliardi di dollari) rappresentano le maggiori spese militari nella regione Asia-Oceania, con un aumento tra il 2019-2020 e nel decennio 2011-2020.

Per quanto riguarda la Russia, per il secondo anno consecutivo la sua spesa militare è aumentata raggiungendo 61,7 miliardi di dollari, con un aumento del 2,5% nel 2020.

Anche diversi paesi dell'America del Sud, del Medio Oriente e del continente africano hanno visto aumentare la spesa militare.

Questa politica generalizzata di preparazione alla guerra ha la sua origine nell'aggravamento della crisi generale del capitalismo nel suo ultimo stadio, l'imperialismo. L'aggravarsi della tendenza alla caduta del tasso di profitto, le sue contraddizioni, la sua putrefazione e il suo carattere distruttivo rendono necessario per i monopoli dei paesi del centro imperialista, di conquistare nuove risorse e nuove quote di mercato per lo smaltimento della merce prodotta e per l'esportazione del capitale.

Questo aumento delle spese militari avviene nel mezzo della pandemia Covid-19, mentre il sistema sanitario è stato saturato a più riprese da ondate successive e il personale sanitario è esaurito, senza alcuna politica di assunzione e di avanzamento di carriera in vista. Non ci sono soldi per finanziare l'assistenza sanitaria, ma ci sono soldi per rafforzare gli arsenali nucleari e aumentare le spese di guerra?

Oggi il popolo lavoratore deve esigere un arresto immediato dell'aumento delle spese militari e degli arsenali nucleari e un riorientamento del denaro destinandolo a finanziare i servizi pubblici che rispondono ai nostri bisogni vitali.

Inoltre, poiché il capitalismo porta la guerra "come le nuvole portano la tempesta", è questo sistema distruttivo e omicida che deve essere messo in discussione, per procedere, attraverso la rivoluzione, alla sua sostituzione con una società socialista-comunista che, socializzando i mezzi di produzione e di scambio, potrà rispondere in modo durevole ai bisogni delle popolazioni e del territorio, a partire dal bisogno di vivere in pace.


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