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I militaristi statunitensi iniziano l'occupazione delle regioni deboli del pianeta: Ci sarà la risposta della Cina?
 
Enrique Muñoz Gamarra | elpravda.blogspot.it
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
06/02/2013
 
Articolo del nostro stimato compagno Enrique Muñoz Gamarra, sociologo peruviano specializzato in geopolitica e analisi internazionale.
 
Sappiamo già che la contraddizione principale di questo tempo è quella tra gli Stati Uniti e la Cina. Pertanto, qui cercherò di parlare di questo confronto. In realtà, è un confronto che già si sta preparando al Pentagono. Dovrà accadere presto o tardi. E con ciò, purtroppo, inizia a diventare visibile lo spettro della Terza Guerra Mondiale. E sicuramente lo hanno già capito bene, sia Washington che Pechino. Senza dubbio.
 
Per prima cosa diamo uno sguardo alla Cina. La sua ascesa è stata rapida. Non dimentichiamo che nel 2009 la Cina era già il più grande esportatore del mondo. Nel 2010 diventa la seconda più grande economia mondiale. Nello stesso anno (2010) l'accordo economico strategico, Usa-Cina, stabilito nel 1979, viene abolito. Poi l'Europa diventa il principale partner commerciale della Cina. E, infine, dallo scorso anno (2012) è il primo partner commerciale del mondo. E gli ultimi dati che ho a portata di mano indicano che l'uso globale dello yuan come valuta di regolazione del commercio internazionale e degli investimenti è continuato ad aumentare nel 2012.
 
Adesso diamo uno sguardo anche agli Stati Uniti. La crisi ha avuto effetti devastanti in questo paese. Il fallimento economico continua ad esser qui ancora molto grave. In primo luogo, l'incidenza della manifattura nella sua economia si è ridotta dal 28% nel 1953 all'11% nel 2010 (1). Inoltre, l'economia degli Stati Uniti avanza, sempre più, verso un'economia di servizi e il suo debito, naturalmente, non è solo di 16 miliardi di dollari, come sono soliti riferire nella stampa occidentale, ma di 180 miliardi di dollari (privato, sanitario e sicurezza sociale) e, questo è sempre più in aumento, qualcosa di veramente terribile.
 
E di conseguenza, il sinistro gruppo di potere di Washington, in realtà, la grande borghesia finanziaria del mondo, non è in grado di risolvere nemmeno la questione siriano-iraniana. E il tempo è il suo peggior nemico, poiché, più trascorre e più la sua situazione si fa ancora più complicata. Inoltre, sentendosi anche il paese più fortemente armato e militarizzato al mondo, si concentra sulla guerra. Questo è inevitabile. Attualmente lo scontro strategico tra gli Stati Uniti e la Cina si svolge su tre scenari: il Golfo Persico (Iran e Siria); il Sud-Est asiatico, dove ci sono quattro punti di conflitto (Mare meridionale della Cina, Taiwan, Giappone e penisola coreana); infine l'Africa, dove l'attacco è ancora fresco, nel caso del Mali e dove, secondo la diplomazia russa, l'assalto militare sarebbe stato il doppio di quello realizzato in Libia, senza dimenticare, ovviamente, i casi di Somalia, Sudan, ecc.
 
Ma vediamo con più attenzione:
 
Due note essenziali per comprendere meglio questo conflitto (USA-Cina).
 
In primo luogo è bene sempre considerare la tendenza storica dell'imperialismo, ossia la guerra. A tal proposito ho detto in un precedente articolo che: "Prima di tutto dobbiamo esser sufficientemente onesti nel dire che in ogni caso ci sarà uno scontro inter-imperialista, o per dirlo semplicemente, la Terza Guerra Mondiale. Il confronto armato tra gli Stati Uniti, la Russia e la Cina è una questione di tempo. È vero, non ci sarà l'anno prossimo né improvvisamente nel 2014 o 2020. Ma ci sarà sicuramente. Questa è la tendenza storica dell'imperialismo che si adatta bene con la sua essenza guerrafondaia. Inoltre, non dimentichiamo che i grandi cambiamenti avvenuti nel corso della storia sono avvenuti sulla base di grandi conflitti."(2)
 
E, in secondo luogo, è sempre bene prendere in considerazione, almeno in questa fase, le seguenti informazioni: "La politica attuale di Washington è quella di mantenere la supremazia militare in Asia, ma una corsa agli armamenti con la Cina potrebbe far si che la guerra fredda ci sembri una miseria. L'economia dell'Unione Sovietica rappresentava solo un quarto di quella statunitense, quando si è prodotta quella corsa agli armamenti. Se gli Stati Uniti entreranno in un serio processo di questo tipo con la Cina, gli statunitensi potrebbero dimenticarsi di Medicare (assistenza sanitaria), della sicurezza sociale e della maggior parte di ciò che il governo USA spende con il suo denaro" (3).
 
E un post scriptum a tutto questo, è che la Cina, anche con l'attuale rallentamento, è una potenza economica in crescita. I suoi capitali hanno cominciato a penetrare in maniera decisa nei mercati, europeo e statunitense. Le sue riserve internazionali ora superano i tre miliardi di dollari. Le sue banche "... sono le più redditizie del mondo, rappresentando già un terzo dei profitti bancari globali" (4). Senza contare che in precedenza, nel 2010, la Cina aveva già consumato il 40% dei metalli di base del mondo (alluminio, rame, piombo, stagno e nichel) (5).
 
Alcune note sulla Cina:
 
Prima di tutto, alcuni dati: La popolazione della Cina è di 1,3 miliardi di persone. La classe operaia è di 400 milioni persone (6). Il Partito Comunista Cinese ha oltre 80 milioni di membri. Il suo esercito, l'Esercito Popolare di Liberazione (EPL), ha più di 2 milioni di soldati, è il più grande esercito del mondo.
 
Cominciamo questa nota sottolineando che in Cina recentemente vi è un forte investimento nella terra. Da poco la popolazione urbana ha superato quella rurale. L'entità dello stimolo a questo settore è quasi uguale a quello che negli Stati Uniti hanno dato ai finanzieri e ai banchieri. Le note a questo proposito ci dicono: "Dal 2006, le autorità hanno investito fino a 6 miliardi di yuan (750.000 milioni di euro) per lo sviluppo rurale, vale a dire, quasi quanto il pacchetto di stimolo varato dall'amministrazione Obama dopo la crisi finanziaria del 2008. Il 95% del popolo cinese già conta su strade, linee telefoniche e fornitura di energia elettrica, gas e acqua" (7).
 
Hong Kong ha chiuso per il 19° anno consecutivo come la migliore "economia di mercato". Per la stampa occidentale, "l'economia più libera del mondo". In realtà, uno dei centri finanziari più competitivi del sistema imperialista attuale. Si considera la fabbrica del mondo. Non dimentichiamo che dal 1976, dopo la morte di Mao, lì viene applicata una frenetica politica economica neoliberista. Certo, ciò (delocalizzazioni industriali) ultimamente iniziano a spostarsi verso i paesi transfrontalieri come la Thailandia e l'Indonesia per i miseri salari che vi sono lì. Alcune note a questo proposito: "Il Segretario finanziario ad interim di Hong Kong, K. C. Chan, ha accolto con favore questo giovedì (01/10/2013) la classificazione di Hong Kong come l'economia più libera del mondo per il diciannovesimo anno consecutivo. Secondo l'Indice di libertà economica 2013 pubblicato dalla Heritage Foundation degli Stati Uniti e dal quotidiano Wall Street Journal, Hong Kong ha ottenuto 89,3 punti, ben al di sopra della media mondiale del 59,6. Tra i 10 fattori di libertà economica valutati, Hong Kong mantiene la sua posizione di leader nella libertà commerciale e finanziaria, occupa il secondo posto nella libertà di investimento e diritti di proprietà, e sale dal terzo al secondo posto in libertà d'affari. Pur sottolineando che l'interazione economica di Hong Kong con la parte continentale della Cina è diventata più intensa e sofisticata, e le connessioni commerciali e finanziari sono cresciute in modo significativo, il rapporto afferma che Hong Kong continua a dimostrare un alto grado di resistenza economica e rimane uno dei centri finanziari e commerciali più competitivi del mondo" (8).
 
Inoltre, la Cina è già il principale partner commerciale dell'Europa. Questa nota è molto importante che, tra le altre, ci indica lo sposamento degli Stati Uniti da questa regione. Il dato è il seguente: "Gli ultimi dati di Eurostat mostrano che il valore totale del commercio sino-europeo nel mese di luglio è stato di 35.600 milioni di euro, circa 49.400 milioni di dollari. Questa cifra supera di 800 milioni di euro il valore del commercio tra l'Unione Europea e gli Stati Uniti e rappresenta il 13,4% del totale delle importazioni e delle esportazioni della regione"(9).
 
E, cosa più importante, la Cina avanza nel suo sistema d'armamento. I sistemi di posizionamento e di navigazione via satellite cominciano a svilupparsi rapidamente. In realtà il sistema di posizionamento è una arma super-strategica estremamente importante, soprattutto, nella presente congiuntura in cui i sistemi di difesa militari (dispiegamento dei mezzi distruzione e delle unità di combattimento) hanno un collegamento diretto con i sistemi satellitari che comprende inoltre la guerra delle comunicazioni. Ad esempio, nel caso del GPS statunitense, questa è un'arma usata come hardware militare che supporta, in questo momento, i sistemi di difesa di quasi tutti i paesi del mondo e che potrebbe non funzionare in caso di guerra. Questo, nel caso della Cina, lo sviluppo del suo sistema di posizionamento serve, né più né meno, per ottenere un elenco più completo e dettagliato delle basi militari statunitensi a livello planetario, in particolare per stabilire il controllo dei lanci di missili balistici verso gli Stati Uniti e i suoi alleati in Asia (Giappone, Corea del Sud e Taiwan). Per questo, non sono state per nulla gratuite le urla del Pentagono per il lancio del missile da parte della Corea del Nord, il 12 dicembre 2012.
 
Quindi, da quanto sopra, la Cina non vuole continuare ad esser dipendente dal sistema di posizionamento (GPS) statunitense e ha cominciato a sviluppare il proprio dal 2000. Adesso, il suo sistema di posizionamento, Beiduo, dopo dieci anni di intensa preparazione, ha avuto enormi progressi e dal 27 dicembre 2012 ha iniziato ad operare nel settore civile. Certo, c'è ancora molto da sviluppare, ma si dice che nel 2015 completerà i 30 satelliti (il GPS funziona con 33 satelliti) e, quindi, aumenterà la sua copertura geografica dell'intero pianeta. Il 29 dicembre 2012, la Cina ha invitato i paesi asiatici ad utilizzare il suo sistema di navigazione. Alcune note a questo proposito indicano quanto segue: "L'Ufficio di Navigazione Satellitare della Cina ha aggiunto che i suoi piani includono l'estensione del servizio a tutto il mondo per quest'anno, a partire dalla regione Asia e Pacifico. I tecnici cinesi affermano che il Beidou è in grado di identificare la posizione di un utente con una tolleranza di circa 10 metri e la sua velocità con una precisione fino a 0,2 metri al secondo" (10). Inoltre, non dimentichiamo che ci sono anche il sistema di posizionamento della Russia, Glonass, e dell'Europa, Galileo.
 
Inoltre preoccupa profondamente gli Stati Uniti il progresso dell'armamento anti-satellitare in Cina. Questo è stato eseguito, più o meno, come segue: In data 11 gennaio 2007, la Cina ha condotto il primo test del missile di questo tipo, che si è conclusa con la distruzione di un proprio satellite meteorologico. Il secondo test è stato sviluppato con il missile balistico KT-2 e battezzato in Occidente come SC-19 e si è svolto l'11 gennaio 2010. E l'ultimo è stato effettuato pochi giorni fa, l'11 gennaio 2013, e avrebbe dato esiti molto importanti per le sue proiezioni future. Nella nota si legge: "Secondo alcune valutazioni pubblicate in precedenza, gli specialisti militari statunitensi suppongono che il progetto denominato DN-2, è stato progettato per distruggere i satelliti in orbita geostazionaria posti a circa 20.000 km d'altezza. La creazione di un tale sistema permetterà alla Cina di essere l'unico paese al mondo in grado di abbattere i sistemi globali di posizionamento satellitare, in particolare i GPS". La nota continua: "Il sistema cinese, in caso il test abbia esito positivo, potrà aprire una nuova fase nella corsa agli armamenti nello spazio e richiederà per gli USA vaste e costose contromisure... Questo è il secondo esempio di creazione da parte cinese di un nuovo tipo di missile, in grado di cambiare le regole in campo militare. Il primo di questi sistemi è il missile balistico antinave DF-21D. Allo stesso tempo, inutile dire che i test causeranno una reazione politica negativa negli Stati Uniti e avranno conseguenze dannose per relazioni sino-statunitensi " (11).
 
Si dice anche che la Cina sarebbe in possesso di maggior armamento strategico di quanto stimato. In ciò è stata sorprendente la nota che ha diffuso la CNN il 1 dicembre 2011 per quanto riguarda le testate nucleari che avrebbe la Cina e che non sarebbero nell'ordine delle 80 e 400, come si era sempre detto, ma di circa 3000 o forse di più. E' stata una nota che è stato sostenuta dalle affermazioni fatte da Philip Karber e Nick Yariosh al Telegraph di Londra (12).
 
E il conflitto propriamente detto:
 
Primo: lo scontro USA-Cina nel Golfo Persico (Iran e Siria):
 
In principio dobbiamo sapere che la Cina ha grandi investimenti in Iran. Sono stati firmati importanti progetti d'investimento da entrambi i governi essenzialmente concentrati sullo sfruttamento del petrolio. Dopo le sanzioni commerciali e il blocco alla commercializzazione di questo combustibile, stabilito dall'Unione Europea e dagli Stati Uniti, la Cina ha continuato normalmente a fare affari con questo paese. Anzi, si dice, anche in misura maggiore, il che dimostra che la Cina è molto interessata nel rapporto con questo paese.
 
La Cina supporta fortemente l'Iran. Le note a questo proposito dicono le seguenti: "In risposta ad una maggiore ostilità occidentale verso l'Iran, il Generale Maggiore dell'Esercito cinese, Zhang Zhaozhong, ha dichiarato che la Cina non esiterà a proteggere l'Iran, anche se ciò comportasse la Terza Guerra Mondiale". Inoltre, l'ambasciatore cinese presso le Nazioni Unite ha avvertito il direttore generale della AIEA (Agenzia internazionale per l'energia atomica) Yukiya Amano, di non creare prove "senza fondamento per giustificare un attacco contro l'Iran per arrestare il suo controverso programma nucleare "(13).
 
Oggi la Russia e la Cina mantengo la loro fermezza nel respingere la pretesa degli Stati Uniti di occupare l'Iran e la Siria.
 
Secondo: lo scontro USA-Cina nel sud est asiatico, dove confluiscono quattro punti di scontro il Mar meridionale Cinese, Taiwan, il Giappone e la Penisola coreana:
 
Nel Mar Meridionale Cinese:
 
Il Mar Meridionale Cinese è la regione più sensibile (punto debole) che i militaristi statunitensi hanno trovato per colpire la Cina. In ciò è stato molto importante la mancanza di chiarezza sulla sovranità di un gruppo di isole e isolotti, come Parece, Spratly le scogliere Scarborough, Natuna, ecc, che sono contese da diversi stati, tra cui la Cina, le Filippine, Indonesia, Vietnam, Brunei, Malesia, Taiwan, Cambogia e Thailandia.
 
In effetti, questa è una regione assolutamente strategica, molto importante sia per l'uno che per l'altro imperialismo, quindi, in quanto qui circola la metà delle merci che vengono scambiate in tutto il mondo e un terzo del traffico marittimo mondiale passa attraverso questo corridoio. Inoltre in questa regione vi è la terza maggiore Area di libero commercio del mondo, vale a dire, l'ASEAN, in cui la partecipazione della Cina è di primo livello, visto che solo un anno dopo dalla firma del TLC Cina-ASEAN (dal 1° gennaio 2010 all'agosto 2011), la Cina è diventata il principale partner commerciale del blocco (14).
 
Inoltre è molto importante il controllo della piattaforma marittima Indo-Pacifico. È la principale rotta attuale dell'energia mondiale e una delle ragioni principali per cui le potenze imperialiste, fondamentalmente gli Stati Uniti, la Cina, la Russia e l'India, hanno messo gli occhi su questa regione. In particolare lo Stretto di Malacca è molto importante, per essere la porta d'ingresso al Mar Meridionale Cinese. Su questo abbiamo già parlato in più di una occasione in articoli precedenti. Qui gli Stati Uniti hanno posizionato una flotta di navi da guerra. Singapore ha accettato questa situazione.
 
Le provocazioni dei militaristi degli Stati Uniti in questa regione sono stati persistenti. L'apice del conflitto è stata il 22 aprile 2012. I militaristi degli Stati Uniti, con il presidente filippino Benigno Aquino, il più recalcitrante anti-cinese, che in un occasione aveva chiesto ad alta voce l'intervento militare degli Stati Uniti nella regione, hanno creato una situazione di guerra, quando agli ordini di questo presidente, il ministro degli Esteri dello stesso paese, Albert de Rosario, ha chiesto al resto dei paesi della regione di prendere posizione in merito alla "questione" del Mar Meridionale Cinese. Si è trattato di un vile tradimento della decisione del senato filippino che nel 1991, aveva deciso di chiudere tutte le basi militari statunitensi nel paese. Poi, come è da prevedere, hanno compiuto, tra il 16 e il 27 aprile 2012, esercitazioni navali congiunte con gli Stati Uniti. Naturalmente, la risposta della Cina è stata immediata e anch'essa ha condotto esercitazioni militari navali congiunte con la Russia tra il 22 e il 27 aprile 2012 nel Mar Giallo.
 
Attualmente il conflitto è molto teso. Ci sono una serie di provocazioni che danneggiano pesantemente la sicurezza e la stabilità della regione. L'ultima è la citazione delle Filippine nei confronti della Cina davanti a un tribunale d'arbitrato delle Nazioni Unite, il 22 gennaio 2013, per la sovranità di alcune isole nel Mar Meridionale Cinese. Di fatto una situazione istigata dal Pentagono. La questione non poteva provenire da un'altra parte. "Le Filippine hanno esaurito tutte le vie politiche e diplomatiche per trovare una soluzione pacifica al nostro contenzioso marittimo con la Cina", ha detto in una conferenza stampa il ministro degli Esteri filippino, Albert del Rosario.
 
A Taiwan:
 
E' molto grave l'ingerenza statunitense a Taiwan. Anche in questo caso vi è l'istigazione contro la Cina. Le ultime note che ho a portata di mano in questa materia ci indicano che gli Stati Uniti hanno concordato con Taiwan la vendita di un insieme di armi di grande valore strategico, tra cui, 30 elicotteri d'attacco Apache che giungeranno nell'isola quest'anno (2013), 60 elicotteri di trasporto Black Hawk entro il 2014 e attrezzature anti-missili puntatori Patriot Advanced Capability-3 (PAC-3) per il 2015 che, secondo gli Stati Uniti, sarebbero parte degli impegni assunti nell'Accordo delle Relazioni con Taiwan, approvato dal Congresso degli Stati Uniti nel 1979. Il relativo accordo è stato sigillato in una riunione ai primi di gennaio 2013, tra il senatore statunitense James Inhofe, e il presidente di Taiwan Ma Ying-jeou. (15).
 
Naturalmente la Cina non è tranquilla, con questa situazione. Esiste un paese che può stare tranquillo, quando potenze straniere che non hanno niente a che fare con i suoi vicini, li incitano allo scontro contro di lui? Certo che no. Per questo il 16 gennaio 2013 la Cina ha espresso sdegno per le presunte vendite di armi a Taiwan da parte degli Stati Uniti. Dichiarando che tiene conto il principio di una sola Cina, accettata da entrambi nel 1979. "La nostra ferma opposizione alla vendita di armi statunitensi a Taiwan è chiara e nota a tutti", ha detto Yang Yi, portavoce dell'Ufficio per gli Affari di Taiwan del Consiglio di Stato cinese, nel corso di una conferenza stampa. Come si ricorderà la Cina ha stabilito relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti il 1° gennaio 1979. I tre comunicati congiunti firmati dai due paesi nel 1972, 1979 e 1982, rispettivamente, sono stati molto importanti nelle relazioni internazionali dei due paesi. In ciò è ancora più importante la dichiarazione firmata il 17 agosto 1982, dove gli Stati Uniti si impegnarono a non chiedere una prolungazione della sua politica di vendita di armi a Taiwan. (16).
 
In Giappone:
 
Qui la questione è relativa al disabitato arcipelago Senkaku / Diaoyu, composto da cinque isole e tre rocce che, secondo alcuni rapporti, possiede ricchi fondali per la pesca. La tensione è esplosa nel settembre 2012, quando Tokyo ha annunciato l'acquisto di tre delle isole controverse che erano in mano private. Questo ha scatenato violente proteste anti-giapponesi in Cina, nazione che rivendica il suo diritto storico sull'arcipelago. Da allora, entrambi i paesi hanno intensificato drasticamente la sorveglianza sia per via aerea che per via navale nella zona.
 
In realtà ciò è parte di una più ampia strategia in corso di attuazione da parte del Pentagono contro la Cina in questa regione, in questo caso, utilizzando il Giappone. Le denunce e proteste di questo paese sono state puntuali: "Negli ultimi anni, le Forze Aeree di Autodifesa del Giappone hanno aumentato i loro pattugliamenti diretti alla Cina nel Mar Orientale Cinese, in quanto secondo le statistiche, le incursioni aeree degli aerei giapponesi che realizzano missioni di ricognizione sulle coste della Cina hanno avuto un incremento del 44 per cento nel periodo compreso tra gennaio e settembre di quest'anno (2011)", ha affermato il 26 Ottobre 2011 il portavoce del Ministero della Difesa Nazionale della Cina, Yang Yujun (17).
 
Ma le provocazioni del Giappone contro la Cina hanno anche avuto toni temerari. Così è stato, quando il 22 dicembre 2012 aerei da guerra giapponesi F-15 hanno intercettato un velivolo cinese che stava effettuando missioni di sorveglianza marittima a circa 150 miglia di distanza dalle isole Diaoyu che la Cina considera parte del suo spazio aereo. La reazione della Cina è stata immediata: "La Cina è in allerta per l'invio di aerei da guerra nello spazio aereo del Mar Orientale Cinese da parte del Giappone, ha detto il 25 Dicembre, 2012, Hua Chunying, portavoce del Ministero degli Affari Esteri del paese asiatico. Secondo i mezzi di comunicazione, la Forza Aerea di Autodifesa del Giappone ha inviato sabato, 22 dicembre 2012, aerei da combattimento F-15 nella zona per intercettare un aereo cinese diretto alle Isole Diaoyu per svolgere una missione di sorveglianza marittima" (18).
 
Sempre nello stesso comunicato la Cina ha criticato il piano di dispiegamento degli F-35 nella Stazione Aerea Iwakuni dei Corpi della Marina nella prefettura di Yamaguchi, Giappone, nel 2017, come rivelato dal Segretario della Difesa USA Leon Panetta, il 18 di dicembre. (19).
 
La Cina si ritrova nella necessità di prendere decisioni. A quanto pare lo scontro non è da scartare. Le note in merito dicono che: "Il rifiuto del Giappone di negoziare sullo status delle isole contese dell'arcipelago di Senkaku (Diaoyu) significa che la Cina deve prepararsi per la guerra, ha affermato martedì (15 gennaio 2013) il generale cinese Liu Yuan". Aggiungendo poi: "Per ora il Giappone si concentra sulle provocazioni. Non abbiamo altra scelta, che prepararci alla guerra. Se si tratta di uno scontro armato, non lo temiamo, ma vorremmo mettere in guardia il Giappone: non c'è bisogno di convertire le nostre relazioni bilaterali, così necessarie per entrambi i paesi, in sanguinose relazioni sul campo di battaglia" (20).
 
E, la risposta del primo ministro giapponese (negli stessi giorni), Shinzo Abe, è stata la seguente: "Per quanto riguarda le isole Senkaku, non ho cambiato la mia posizione di difendere decisamente queste isole e lo spazio di mare adiacente. Non esistono possibilità di negoziazioni su questa questione" (ibid). Una situazione che rifiuta a titolo definitivo, il dialogo e le conversazioni è una direttiva del Pentagono, per molestare la Cina nel più profondo delle loro aspirazioni geopolitiche: il Mar Meridionale Cinese.
 
Allo stesso tempo la Cina ha espresso domenica 23 Dicembre 2012 la sua ferma opposizione alla Legge di Autorizzazione di Difesa Nazionale approvata dal Congresso statunitense in quei giorni dove si menzionano le isole Diaoyu (dove riconosce l'amministrazione del Giappone su di esse) e Taiwan (approvazione della vendita di armi). In una dichiarazione scritta, il portavoce del Ministero degli Affari Esteri della Cina, Hua Chunying, ha affermato: "La Cina è profondamente preoccupata e fortemente contraria ai contenuto che la riguardano nella Legge di Autorizzazione di Difesa Nazionale". (21).
 
Al di là di tutte queste preoccupazioni, la suddetta legge è stata firmata dal presidente Barack Obama il 4 gennaio 2013. Una questione che minaccia la stabilità in questa regione e apre le porte allo scontro. In particolare la Cina ha descritto questa legge come una grave interferenza nei suoi affari interni e assolutamente contraria ad ogni fiducia reciproca strategica.
 
E nella penisola coreana:
 
Sappiamo che gli Stati Uniti praticamente occupano la Corea del Sud. E' avvenuto dopo la guerra di aggressione del 1950-1953. Fino a questo momento non è stata firmata la pace, nonostante Pyongyang (capitale della Corea del Nord) lo richieda in modo permanente. Gli Stati Uniti si arroga di rappresentare la Corea del Sud in questa materia e non contenti dell'occupazione della Corea del Sud vorrebbero occupare anche il nord, vale a dire, la Repubblica Popolare Democratica di Corea (RPDC).
 
E in virtù di questo obiettivo gli Stati Uniti hanno qui una buona quantità d'armamento strategico e di difesa missilistica. Le provocazioni nel corso di quest'ultimi tempi sono stati persistenti: costanti esercitazioni navali con presenza delle forze statunitensi comprese portaerei, ecc.
 
Adesso la questione è la proposta di creazione di un gran comando militare in Corea del Sud, una sorta di NATO asiatica, diretta naturalmente dagli Stati Uniti, in primo luogo contro la Corea del Nord e, dopo, contro la Cina. "Washington sta cercando di trasformare l'ex comando delle Nazioni Unite in Corea del Sud in un comando delle forze internazionali, al fine di creare una versione asiatica della NATO. È quanto afferma una nota del Ministero degli Esteri della Corea del Nord. Attualmente il meccanismo militare istituito ai tempi della Guerra di Corea (1950-1953) non è subordinato alle Nazioni Unite, ma all'amministrazione degli Stati Uniti, rivelano i diplomatici"(22).
 
Naturalmente la Corea del Nord non è stata immobile. La Commissione di Difesa Nazionale della Corea del Nord, ha lanciato il 24 gennaio 2013, un forte avvertimento agli Stati Uniti, in particolare, in risposta ad una risoluzione arbitraria di sanzioni adottata martedì 22 Gennaio 2013, dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite contro il lancio del suo razzo Unha-3 lo scorso 12 dicembre 2012. La Corea del Nord è stata molto chiara nel dire che i colloqui a sei e la dichiarazione congiunta del 19 settembre cesseranno di esistere e non sarà possibile in futuro alcun dialogo sulla denuclearizzazione della penisola coreana, anche se ci sono dialoghi e trattative per garantire la pace e la sicurezza nella regione. Infatti in un comunicato pubblicato dall'agenzia di notizie KCNA, la Commissione di Difesa Nazionale ha dichiarato: "In questa nuova fase del nostro confronto con gli Stati Uniti, non nascondiamo il fatto che i razzi satellitari a lungo raggio che lanciamo e il test nucleare di alto livello che effettueremo saranno diretti contro il nostro nemico giurato, gli Stati Uniti", afferma il comunicato (23).
 
Non possiamo nemmeno dimenticare gli avvertimenti precedenti. Mi ricordo e non posso dimenticare perché sono frasi celebri scritte dai rivoluzionari nordcoreani in un cartello appeso da un edificio a Pyongyang, che diceva: "Se gli imperialisti ci attaccano, allora noi li polverizzeremo". E per questo che adesso gli Stati Uniti ci pensano, uno, due, tre ... e molte volte, prima di attaccare la Corea del Nord. In altre parole questo paese teme una guerra nucleare, perché sa benissimo che dopo questo conflitto semplicemente non potrà essere ciò che è ora, ovvero, una potenza imperialista. Saranno disposti gli Stati Uniti a sfidare la sorte?
 
Terzo: lo scontro USA-Cina in Africa:
 
La presenza cinese in Africa sta diventando sempre più forte. Vi è un flusso molto importante di capitali cinesi verso questa regione, e da lì giungono a Pechino 2 milioni di barili di petrolio. Senza contare che dal 2009, dopo aver superato l'Europa, la Cina è diventato il maggiore partner commerciale dell'Africa. Ciò ha portato il Segretario di Stato Hillary Clinton ad affermare, che alcuni paesi, con chiaro riferimento alla Cina, stanno applicando qui (in Africa) un atroce neocolonialismo. In particolare la Cina ha investito in questa regione, solo tra il 2010 e il 2012, l'importo di 101.000 milioni di dollari. Una cifra che travolge persino il FMI. Aggiungiamo qui una nota molto importante: "Un rapporto della Banca Mondiale del 2009 ha stimato che gli impegni finanziari cinesi in progetti infrastrutturali in Africa sono passati da meno di 1.000 milioni di dollari all'anno nel periodo 2001-2003 a circa 1.500 milioni all'anno nel periodo 2004-2005, per raggiungere almeno 7.000 milioni nel 2006. Nel mese di luglio 2012, il presidente cinese Hu Jintao ha offerto 20.000 milioni di dollari in prestiti ai paesi africani per i prossimi tre anni. Il calcolo del totale degli investimenti cinesi dal 2010 al 2012 è 101.000 milioni di dollari" (24).
 
Di fronte a questa situazione gli Stati Uniti cominciano a sviluppare una politica aggressiva sulla regione. Infatti adesso punta a 35 nazioni. Il suo comando Africom è in intensa attività. Naturalmente, la questione è quella di contenere la Cina, militarmente, dunque, si approccia a queste 35 nazioni africane, non con investimenti finanziari o economici, ma con le armi e la guerra. Non ha altra scelta. Vediamo cosa dice la stampa internazionale: "D'accordo con il Comando Africa US (AFRICOM), il Pentagono prevede di dispiegare soldati nei 35 paesi africani nel 2013 .... Naturalmente, i militari degli Stati Uniti, già hanno un significativo controllo e presenza sul campo africano. Per esempio, la "base più attiva di droni, Predator, che operano in Afghanistan si trova a Camp Lemonnier a Gibuti .. come ha riferito il The Washington Post gli aerei statunitensi di sorveglianza stanno attualmente operando da basi segrete in Burkina Faso, Mauritania , Uganda, Etiopia, Gibuti e Kenya, con piani in corso per aprire una nuova base nel sud del Sudan" (25).
 
La sanguinosa operazione militare contro la sovranità del Mali ha avuto inizio l'11 gennaio 2013 per opera della Francia sotto la guida del Pentagono e sotto il titolo di "Operazione Gattopardo", si tratta di un intervento di rapina per il controllo delle materie prime, in particolare oro, uranio , petrolio ecc…, che questo paese ha nelle sue viscere. Una questione che arriva dopo il fallimento del Pentagono in Siria. Qui l'attenzione è rivolta al contenere la Cina, che come abbiamo visto sopra ha una forte presenza in questa regione. In una precedente analisi avevo indicato che "...ora siamo in attesa di altre occupazioni, probabilmente, accadranno in Africa o in America Latina, vale a dire, nelle zone più deboli del pianeta. Non dimentichiamo che la macchina da guerra statunitense è già in una febbrile attività in Asia Pacifico"(26).
 
Inoltre, non dimentichiamo che l'accordo strategico militare russo- cinese rimane stabile
 
Prima di tutto notiamo che i paesi BRICS sono molto inquieti ultimamente. Hanno avuto il loro incontro a New Delhi il 10 gennaio 2013. Non dimentichiamo che la Cina è un pilastro in questa organizzazione. Alcune note che ho potuto trarre dalla stampa russa indicano quanto segue: "Nell'incontro, i responsabili alla sicurezza del BRICS, hanno sottolineato la necessità di coordinare le azioni, sia all'interno del gruppo sia in altre piattaforme internazionali come le Nazioni Unite e il Consiglio di Sicurezza… Nella riunione i funzionari hanno affrontato le questioni internazionali più cruciali, come la situazione in Medio Oriente, Nord Africa, i problemi di sicurezza informatica, la lotta contro il terrorismo internazionale e la pirateria del mare" (27).
 
In concreto, la reazione di Russia e Cina continua. Questo è molto importante. Proviene dalla fine del 2011. Esattamente dal vertice del Forum di Cooperazione Economica dell'Asia-Pacifico (APEC) nel novembre 2011 nella base ultra segreta dell'esercito statunitense nelle Hawaii, dove l'esigenza statunitense, come l'occupazione di Siria e Iran e, soprattutto, la svalutazione della yuan, venne gettata. Parallelamente si è rafforzata l'alleanza strategica militare tra la Russia e la Cina. Ciò è il cuore di ciò che sta accadendo a livello internazionale e che spesso viene dimenticato. All'epoca venne affermato quanto segue. "E' davvero incredibile l'ultimo colpo di scena geopolitico nel mondo. In primo luogo la reazione di Russia e Cina contro le gravi provocazioni militari, soprattutto, con lo scudo antimissimili in Europa, ma anche per la questione del Medio Oriente (Siria), il Mar Meridionale Cinese e per le sospette coincidenze nelle manovre militari delle forze aereonavali degli Stati Uniti, di fronte a Honolulu, base ultra segreta degli Stati Uniti alle Hawaii, proprio quando si stanno incontrando i principali leader del mondo nell'ultimo Vertice del Forum di Cooperazione Economica Asia-Pacifico (APEC)" (28).
 
Ma in sostanza, questo si deve alla forza dell'alleanza militare di Russia e Cina. E' il motore della conformazione della struttura multipolare nel mondo. Le ultime note che ho a portata di mano su questo argomento dicono che: "La Russia e la Cina hanno in programma di intensificare la loro cooperazione in materia di difesa missilistica in risposta al crescente potenziale di difesa missilistica in tutto il mondo degli Stati Uniti, ha dichiarato mercoledì 09 gennaio 2013 il Segretario del Consiglio di sicurezza russo, Nikolai Patrushev" (29). Interessante nota.
 
Prendo spunto da ciò per filtrare alcuni dati sulla Russia rispetto allo stesso punto:
 
Aggiungo qui una nota in riferimento al conflitto russo-statunitense che si è verificato alla fine del 2011: il perfido attacco all'ambasciatore russo Vladimir Titorenko in Qatar. La nota, più o meno, dice così: "L'aumento delle tensioni globali tra l'Oriente e l'Occidente è esplosa negli ultimi quindici giorni, quando l'Ambasciatore russo Vladimir Titorenko e due dei suoi collaboratori di ritorno dalla Siria, sono stati brutalmente attaccati e mandati all'ospedale dalle forze di sicurezza del Qatar aiutate dalla CIA e dal M16 britannico che cercavano di ottenere l'accesso alle valigie diplomatiche contenenti informazioni dell' intelligence siriana dato che gli Stati Uniti stanno inviando in Siria e Iran i mercenari di Al Qaeda sostenuti dagli statunitensi che hanno rovesciato il governo libico" (30).
 
L'attuale forza della dirigenza russa alla prepotente politica estera espansionistica nordamericana si esprime nel loro rifiuto all'ingresso di capi militari statunitensi nel loro paese. La nota ci dice che: "La Cancelleria russa conferma che è stato negato il visto all'ammiraglio Jeffrey Harbeson, che dal 2010 al 2011 è stato comandante della base statunitense di Guantanamo Bay, a Cuba. Questo venerdì, il Vice Ministro degli Esteri della Russia, Andrei Denisov, ha risposto alla domanda dell'agenzia Interfax sulla "lista nera" degli statunitensi che sono coinvolti in sanzioni per violazione dei diritti umani, ha dichiarato che la Russia "ha già negato l'ingresso a un generale che fu comandante di Guantanamo". La notizia del rifiuto d'ingresso per l'ex capo di Guantanamo è apparsa il 19 dicembre dello scorso anno, ma allora la Cancelleria russa non commentò il fatto "(31).
 
Inoltre ha avviato, sabato 19 gennaio 2013, importanti esercitazioni navali nel Mediterraneo. Si dice, che si tratta delle più grandi esercitazioni navali nel corso dell'ultimo decennio, con la partecipazione delle più grandi flotte della Marina da guerra russa. La nota internazionale afferma che: "Sotto il comando dello Stato Maggiore Generale delle Forze Armate è iniziata sabato nel Mar Nero e nel Mar Mediterraneo, secondo il servizio stampa del ministero della Difesa. In questi esercizi partecipano navi da guerra del Mar Nero, le flotte Baltico e del Nord: l'incrociatore di missili "Moskva", una grande nave antisommergibile "Severomorsk", navi da guardia, di sbarco e di appoggio, così come forze dell'aviazione e di difesa aerea, riferisce il rapporto"(32).
 
Nel frattempo gli Stati Uniti vengono allontanati dai mercati asiatici
 
Così è. Qui vorrei evidenziare un fatto di particolare importanza per l'economia mondiale che si è verificato di recente, proprio al VII vertice dell'Asia orientale aperto il 20 novembre 2012 nella capitale cambogiana di Phnom Penh, con la partecipazione dei leader dei dieci paesi membri dell'Associazione delle Nazioni del Sudest Asiatico (ASEAN, Brunei, Cambogia, Indonesia, Laos, Malesia, Myanmar, Filippine, Singapore, Thailandia e Vietnam) e otto partner di dialogo (Australia, Cina, India, Giappone, Nuova Zelanda, Corea del Sud, Russia e Stati Uniti), e dei rappresentanti di diverse istituzioni finanziarie internazionali, dove si è composta la conformazione ufficiale dell'Associazione Economica Integrale Regionale (RCEP, acronimo inglese). Secondo alcuni analisti, se si concretizzerà, sarà la più grande area commerciale del mondo che supererà anche la stessa Unione europea. Ma quello che è successo lì, infatti, non è fa per nulla piacere agli Stati Uniti, poiché li è stata respinta la partecipazione di questo paese in questa nuova "Associazione Economica Integrale Regionale" in formazione. Una situazione gravissima se si considera l'importanza di questa regione nell'economia globale nel suo complesso. Questo fatto è davvero umiliante per questo paese e, naturalmente, assolutamente taciuto dalla stampa occidentale. Più trascorre il tempo e più lo scostamento degli USA dai principali mercati in tutto il mondo è inesorabile.
 
Un nota puntale a questo proposito: "Se la creazione della Comunità di Stati Latinoamericani e dei Caraibi (CELAC) nel marzo 2011, a Caracas, è stata identificata come la nascita di un emisfero post-nordamericano, quello che è successo a Phnom Penh, capitale del Regno di Cambogia, a novembre 2012 si qualifica come la nascita del mondo post-nordamericano .... In un vertice tenuto in questo regno della penisola indocinese, i Capi di Stato e di Governo di 15 paesi dell'Asia che comprendono più della metà della popolazione mondiale hanno annunciato la formazione di un ampio partenariato economico regionale che esclude gli Stati Uniti, atto qualificato come l'umiliazione più grande che ha subito Washington nella sua storia ... Il presidente Barack Obama ha partecipato al vertice di Phnom Penh entusiasta con l'idea di giungere alla realizzazione di un'associazione trans-pacifica capitanata da Washington che escludesse la Cina, proposito a cui la sua diplomazia aveva lavorato intensamente .... Paradossalmente, le nazioni del sud-est asiatico più la Cina, India, Giappone, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda presenti al Vertice hanno deciso diversamente e gli Stati Uniti sono stati esclusi"(33).
 
E, infine, una nota recente molto importante in cui si prefigura che la Cina risponderà agli Stati Uniti in Africa:
 
Lunedi 28 Gennaio 2013, Xi Jinping, il presidente della Cina, si è riunito a Pechino con i membri del Burò Politico del Comitato Centrale del PCC (34).
 
Il mondo come lo conosciamo è in un vortice di guerra, sappiamo bene, istigato da chi. Il punto è che non si ferma, ma al contrario, dopo la carneficina in Libia ha continuato con grande furia in Siria. Prima l'avevano fatto in Jugoslavia, Iraq e Afghanistan.
 
Pochi giorni fa, il 26 gennaio 2013, la Cina ha provato il suo primo aereo militare da trasporto pesante (Y-20). E, quasi in parallelo, è stato inoltre completato con successo un test di un missile da intercettazione a medio raggio con base terrestre sul proprio territorio e con tecnologia propria.
 
Quindi, cosa dirà Xi Jinping di fronte a questa situazione?
 
Il suo preambolo è stato il seguente: "La Cina aumenterà il suo sviluppo ricercando un ambiente internazionale pacifico, e salvaguardando e promovendo la pace mondiale... Il perseguimento del cammino dello sviluppo pacifico della Cina è stato difficile, dal momento che è stato fissato attraverso l'ardua esplorazione e incessante pratica del PCC fin dalla fondazione della Repubblica Popolare Cinese nel 1949... La Cina ha proposto i cinque Principi della Coesistenza Pacifica, ha istituito e attuato una politica estera pacifica e indipendente, ha solennemente promesso di non cercare mai l'egemonia e l'espansione, e ha sottolineato che rimarrà sempre una forza leale alla salvaguardia della pace nel mondo... Durante il XVIII Congresso Nazionale del PCC celebrato nel mese di novembre 2012, il Partito ha definito gli obiettivi della costruzione di una società moderatamente prospera entro il 2021 e un paese socialista prospero, forte, democratico, culturalmente avanzato, armonioso e moderno per 2049".
 
Ma la sua parola non è finita li, continua con... "Seguiremo il cammino dello sviluppo pacifico, ma mai abbandoneremo i nostri legittimi diritti e mai sacrificheremo gli interessi fondamentali della nostra nazione".
 
A buon intenditore, poche parole. La domanda è: la Cina ha interessi in Africa? Cari lettori a voi la risposta...
 
NOTE:
 
1 - "Perché l'innovazione non salverà l'economia degli Stati Uniti." Autore: Robert J. GORDON. Articolo pubblicato il 23 dicembre 2012, in: The Wall Street Journal.
 
2 -"Sconfitta strategica dei militaristi statunitensi in Siria?". Autore: Enrique Muñoz Gamarra. Articolo pubblicato il 19 dicembre 2012, in: www.enriquemunozgaamarra.org
 
3 - "Dovremmo essere preoccupati che la Cina supererà gli Stati Uniti? Notizia apparsa il 29 aprile 2011, in: spanish.china.org.cn.
 
4 - "Una crisi bancaria anche in Cina?". Articolo pubblicato il 30 Agosto 2012 in Crisi del XXI secolo.
 
5 - "La Cina continua a crescere e i prezzi delle materie prime battono in ritirata in tutto il mondo": Autore: Malanie Stern. Articolo pubblicato il 24 agosto 2012, in: Crisi del XXI secolo.
 
6 - "Cresce lo sfruttamento nei paesi indipendenti, migliorano le condizioni della classe operaia cinese." Articolo pubblicato il 28 Gennaio, 2013, in: Civiltà Socialista.
 
7 - "Cosa possiamo aspettarci dalla Cina nei prossimi anni?". Autore: Marc Vandepitte. Articolo pubblicato il 13 dicembre de2012, in: Rebellion.
 
8 - "HK coronata economia più libera del mondo per il 19° anno consecutivo" Articolo pubblicato il 10 Gennaio 2013, in: Spanish.News. Cn
 
9 - "La Cina è diventata il principale partner commerciale dell'Unione europea", pubblicato nel. http://www.dailymotion.com/video/xlr014_china-se-convierte-en-el-mayor-socio-comercial-de-la-union-europea_news CCTV spagnolo.
 
10 -. "Lo Stato asiatico non vuole dipendere dal sistema di navigazione nordamericano." Articolo pubblicato il 27 Dicembre 2012, in: Russia Today.
 
11 - "La Cina prepara una terza prova dell'arma anti-satellitare." Autore: Kashin Vasily. Articolo pubblicato 13 gennaio 2013, in: La Voce della Russia.
 
12 - "Asia: Dalla guerra fredda alla guerra mondiale.". Articolo pubblicato il 13 dicembre 2011, in: Global Research.
 
13 - "L'esercito cinese programma grandi manovre militari nei pressi del Pakistan in risposta agli Stati Uniti." Autore: Joseph Watson & Yi Han, articolo pubblicato il 15 dicembre 2011, in: www.kaosenlared.net
 
14 - "Il Mare che (diciamo) scontrerà la Cina con gli Stati Uniti" Autore:. Abraham Zamorano. Articolo pubblicato il 13 ottobre 2011, in: BBC World.
 
15 - "Gli USA venderanno equipaggiamenti militari a Taiwan, nonostante la ferma opposizione della Cina" pubblicato il 10 gennaio 2013, in: Russia Today.
 
16 - "Cina ribadisce l'opposizione alla vendita di armi statunitensi a Taiwan." Articolo pubblicato 16 gennaio, 2013, in: Popolo in Linea.
 
17 - "Missioni di riconoscimento del Giappone attentano agli interessi della Cina, dice il Ministero della Difesa." Notizia pubblicata il 26 ottobre 2011, in: Xinhua.
 
18 - "La Cina è in allerta per l'invio di aerei da combattenti da parte del Giappone nel Mar Orientale della Cina". Articolo pubblicato il 26 Dicembre 2012, in: Popolo in Linea.
 
19 - "Ministero della Difesa cinese rifiuta energicamente la legge di autorizzazione di difesa degli Stati Uniti." Articolo pubblicato 27 Dicembre 2012, in: spanish.china.org.cn.
 
20 -. "La Cina presenta le armi e la mappa delle Senkaku (Diaoyu)". Articolo pubblicato il 15 Gennaio 2013, in: Russia Today.
 
21 - "La Cina respinge fermamente la legge di autorizzazione di difesa degli Stati Uniti" Notizia pubblicata il 23 dicembre 2012, in: spanish.china.irg.cn
 
22 - "Nuova alleanza: Gli Usa cercano di "creare una versione asiatica della NATO". Articolo pubblicato il 14 Gennaio 2013, in: Russia Today.
 
23 - "La Corea del Nord annuncia test nucleari e balistici contro gli Stati Uniti", pubblicato il 24 gennaio 2013, in: Ria Novosti.
 
24 - "Perché l'Africa si rivolge verso la Cina". Autore: Kwei Quartey. Articolo pubblicato il 29 dicembre 2012, in: Rebellion.
 
25 - "Mali e il reparto d'Africa: Autore: Ben Schreiner. Articolo pubblicato il 14 Gennaio 2013, in: Global Research.
 
26 - "La sconfitta strategica dei militaristi statunitensi in Siria? Autore: Enrique Muñoz Gamarra. Articolo pubblicato il 3 dicembre 2012, in: www.enriquemunozgamarra.org
 
27 - "I paesi del BRICS si rendono conto del peggioramento del sistema economico e politico mondiale." Articolo pubblicato il 11 gennaio 2013, in: Ria Novosti.
 
28 - "Bombardieri per i negoziatori. Il vertice a Honolulu si è trasformato in una dimostrazione della potenza militare nordamericana." Autore: Alexander Drabkin. Articolo pubblicato il 22 novembre 2011, in: Sito web di Giosafat S. Comin.
 
29 - "La Nuova Guerra Fredda: Russia, Cina per la Coordinata Risposta Globale contro lo scudo antimissile degli USA ". Articolo pubblicato il 10 Gennaio 2013, in: Ria Novosti e Global Research.
 
30 - "La Cina si unisce alla Russia, ordina all'esercito di prepararsi per la Terza Guerra Mondiale." Articolo pubblicato l'8 Dicembre 2011, in: https://lahoradedespertar.wordpress.com
 
31 - "La Russia vieta l'ingresso nel paese all'ex capo di Guantanamo". Articolo pubblicato il 19 gennaio 2013, in: Diario Octubre.
 
32 - "La Russia inizia grandi esercitazioni navali". Un articolo pubblicato il 19 gennaio, 2013, in: La Voce della Russia.
 
33 - "La nascita di un mondo post-nordamericano". Autore: Manuel E. Yepe. Articolo pubblicato il 23 Dicembre 2012, in: Rebelion.
 
34 - " Xi Jinping: la Cina manterrà lo sviluppo pacifico". Articolo pubblicato il 29 gennaio 2013, in: spanish.china.org.cn
 

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