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RCWP-CPSU: Basta col capitalismo che genera guerre! Il futuro dell'umanità non può che essere socialista!

International Communist Press, ICP sol.org.tr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

19/04/2018

Partito Comunista Operaio Russo - Partito Comunista dell'Unione Sovietica (RCWP-CPSU) sull'escalation imperialista e la posizione dei comunisti

La Direzione politica del Comitato centrale del Partito comunista operaio russo dell'Unione Sovietica (RCWP-CPSU) ha rilasciato una dichiarazione il 16 aprile inerente alla sua posizione sull'escalation della guerra imperialista. Sotto il titolo "Basta col capitalismo che genera le guerre! Il futuro dell'umanità può essere solo socialista!", la dichiarazione ha valutato la provocazione legata al caso Skripal e quella successiva sull'attacco alla Siria, evidenziando la rivalità imperialista e la posizione che deve essere presa dai comunisti.

Secondo la dichiarazione, l'imperialismo USA-NATO che sta intensificando la sua sfida verso le potenze capitaliste sempre più forti di Russia e della Repubblica Popolare Cinese, ha deciso di trasformare la primavera del 2018 in "una primavera di isteria militare e di acutizzazione del pericolo militare". "Un nuovo stadio nell'aggravamento di questa lotta interimperialista è legato al fatto che, dopo la distruzione dell'URSS alla fine del secolo scorso, il mondo apparentemente unipolare è tornato a essere multipolare". Il RCWP ha identificato la battaglia tra questi poli come il tentativo di controllare e sfruttare le risorse delle ex repubbliche sovietiche, nonché per mantenere il dominio e l'influenza nei paesi precedentemente alleati dell'URSS come Cuba, Vietnam, Libia, Siria, ecc...

La dichiarazione ricorda che gli imperialisti cercano di evitare di ricordare un'altra primavera quella esattamente di cento anni fa quando il proletariato russo, conquistando il potere politico nel 1917 con una uscita rivoluzionaria dalla Prima Guerra Mondiale, aveva presentato un esempio rivoluzionario ai proletari della Germania e dell'Impero austro-ungarico nel 1918. Diceva: "Senza queste rivoluzioni in Russia e in Germania, gli imperialisti avrebbero distrutto i popoli molto prima della completa vittoria di un bandito su un altro".

È stato sottolineato nella dichiarazione che l'attuale scontro interimperialista con provocazioni come il caso Skripal e l'arrogante bombardamento del territorio della Siria sovrana evidenziano un "fascismo di esportazione, quando gli interessi reazionari del capitale finanziario in politica estera ricorrono alle estreme misure della violenza, mentre nella politica interna, l'imperialismo mantiene standard di correttezza nel portare avanti la democrazia borghese".

La dichiarazione del RCWP ha sottolineato che è cruciale per i Partiti Comunisti e Operai, insieme con le forze di opposizione progressiste dell'Occidente, comprese quelle in Gran Bretagna e negli Stati Uniti: "costruire un potente fronte mondiale contro la guerra e rifiutare di prendere posizioni di difensivismo nazionale sostenendo gli imperialisti delle proprie nazioni".

"I popoli sono stati preparati ad arte a essere suddivisi in mondo civilizzato e mondo islamico, mondo russo e mondo americano, ecc." e a tal proposito la dichiarazione ha avvertito: "Prima o poi, questo apre alla possibilità di mettere le nazioni l'una contro l'altra nel nuovo massacro imperialista, che sarà molte volte più pericoloso delle prime due guerre mondiali". Aggiungendo: "Le autorità russe oggi, esprimendo gli interessi del capitalismo russo, sostengono le giuste lotte della Siria e del Donbas, ma è la rinascita del capitalismo russo che è il più colpevole del crollo dell'Unione Sovietica e del campo socialista... Dobbiamo vedere l'intera catena degli eventi per capire le vere cause di questi fenomeni. Il capitalismo è guerra."

La Direzione politica del CC di RCWP-CPSU ha infine esortato tutti i Partiti Comunisti del mondo e tutti i lavoratori a utilizzare il 1° maggio per parlare non solo dei diritti sociali dei lavoratori, ma anche contro la minaccia di un nuova guerra mondiale, contro gli incendiari e i predicatori di una simile guerra, contro l'escalation dell'isteria militare e simili atti di aggressione imperialista diretta intrapresa dagli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna e dalla Francia contro la Siria sovrana con il falso pretesto di contrastare l'uso di armi chimiche.


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