www.resistenze.org - osservatorio - mondo - politica e società - 30-04-08 - n. 226

Riecco quelli di RSF… con l’ossessione di Cuba e la memoria corta
  
Perugia, “Festival internazionale del giornalismo”
Libertà di stampa e diritti umani – domenica 13 aprile 2008
 
Diritti umani, democrazia, libertà di stampa ... i diritti politici e le libertà civili possono essere garantite se e solo se i giornalisti possono fare il loro lavoro liberamente. Quando l'indipendenza dei media è minacciata, a rischio sono i fondamenti delle libertà individuali"
 
Così il programma ufficiale della manifestazione perugina annuncia l’incontro sul tema con l’immancabile esule cinese che da Parigi comunica con i blogger cinesi, l’immancabile kosovara che in premessa rivendica la sua battaglia contro “il dittatore Milosevic”, il solito Robert Ménard di Reporters Sans Frontières…
 
Niente di nuovo, stesso canovaccio: ovviamente nessun rappresentante di media liberi, ma liberi veramente, liberi da un padrone (pardon, “investitore azionista”) magari perché espressione di cooperative, di auto-organizzazione, di comunità di base, magari perché prodotto di finanziamenti di un gruppo di Stati… (è un fatto nuovo, no?)
 
Già sul concetto di STAMPA LIBERA, quindi, ci sarebbe da riflettere, obiettare e scrivere lungamente, ma lasciamolo qui per venire invece alla spettacolare contraddizione fra il tema annunciato e così ampiamente argomentato nel programma, e la presenza di RSF nel parterre degli “addetti ai lavori”. Anzi RSF risulta fra i collaboratori del Festival medesimo.
 
Come può RSF parlare, valutare e manifestare per la “libertà” e “l’indipendenza” del giornalismo quando essa stessa è dipendente da finanziamenti particolari, proprio nel senso che provengono da una precisa parte? Il suo presidente a vita-padrone, il sig.Robert Ménard, ha infine dovuto pubblicamente ammettere (2005) di ricevere fondi USA dalla NED (National Endowment for Democracy), dall’IRI, dal Cuban Freedom Center: chi sono questi finanziatori?
 
La NED fu creata dal Governo di Ronald Reagan nel 1983, con l’obbiettivo di debilitare i Governi che si oppongono alla politica estera di Washington grazie alla sua poderosa capacità di penetrazione economica: creata per portare pubblicamente a termine quello che aveva fatto segretamente la CIA per decenni, segnalava il New York Times nel marzo del 1997. Spende 30 milioni di dollari all'anno per appoggiare partiti politici, sindacati, movimenti dissidenti e mezzi informativi in dozzine di Paesi.
 
Nel settembre del 1991, Allen Weinstein, patrocinatore della legge sulla NED, dichiarava al Washington Post: Oggi molto di quello che facciamo lo faceva già la CIA in maniera segreta 25 anni fa.
 
Carl Gershman, primo presidente della NED, spiegò la ragione d’essere della Fondazione nel giugno del 1986: Sarebbe terribile per i gruppi democratici di tutto il mondo presentarsi come finanziati dalla CIA. Ci siamo resi conto di questo negli anni 60 e per questo motivo mettemmo fine a tutto ciò. E perché non potevamo continuare a farlo, abbiamo creato la NED
 
L’IRI (Internacional Republican Institute) è il braccio propagandistico del Partito Repubblicano.
 
Il Cuban Freedom Center, riceve fondi da USAID, il suo inventore nonchè capo èl’ex agente della CIA, Frank Calzón, amico personale di Robert Ménard, ex dirigente del gruppo terrorista Abdala, ex dirigente della FNCA, finanziatrice e mandante del terrorista noto continentalmente Luis Posada Carriles
 
Questi sono i finanziatori imparzialmente e generosamente schierati a difesa delle libertà, tanto imparziali che Ménard con la sua cosiddetta ONG si dimentica di difendere alcuni giornalisti (vedi licenziati o detenuti negli USA, a Guantanamo, in Colombia, in Spagna, ecc.ecc...) mentre non dimentica di inneggiare alla ritrovata libertà dell’Irak invaso (“decenni di privazione totale di libertà di stampa sono finiti con il bombardamento del Ministero dell’Informazione, il 9 aprile a Bagdad- dalrapporto annuale 2004 di RSF) e di Haití dopo il golpe contro Aristide (“La libertà di stampa recuperata: una speranza da mantenere”-luglio 2004), e valga solo come esempio fra i tanti che si potrebbero elencare.
 
Lo stupore per questa contraddizione l’abbiamo girato agli organizzatori dell’evento –di cui forse nessuno era presente in sala…- e a RSF, rappresentata da Domenico Affinito, vice presidente della sezione italiana.
 
Affinito ha frettolosamente accennato ad un processo contro un non meglio identificato giornalista vinto in Francia da RSF, proprio in merito alle fonti di finanziamento di Ménard…
 
Ad Affinito sfugge che è lo stesso Ménard che ha ammesso i finanziamenti sopra ricordati…, quindi non ci è dato intendere a quale processo fa riferimento e su quali contese.
 
Lo stesso si è invece ampiamente diffuso –ma guarda che stranezza!- su Cuba… che sarebbe la responsabile di una campagna contro RSF: ci ha caldamente invitato a saper distinguere fra il progetto socialista e la realtà, dove la Sanità funziona ma c’è ben altro, e i fiancheggiatori di Cuba come Gianni Minà devono ammetterlo… e via con un appassionato pistolotto di 5 minuti.
 
Ma l’Affinito non ha affatto risposto ad un’altro nostro rilievo, che più che a RSF era posto genericamente alla categoria “giornalisti”, oltrechè agli organizzatori dell’evento specifico.
 
Come mai i giornalisti italiani continuano a dar fiducia a RSF? quando fuori da questo Paese il discredito o almeno il dubbio è forte, quando addirittura RSF è stata allontanata dall’ONU e recentemente l’UNESCO ha annunciato l’interruzione definitiva di ogni rapporto con RSF, escludendo qualsiasi futura collaborazione. E perché? per mancanza di etica nelle sue azioni, per l’interesse al sensazionalismo, per la pretesa di ergersi a tribunale inquisitore dei Paesi in via di sviluppo... e per i suoi precedenti.
 
Ce n’è abbastanza per trattare RSF almeno con le pinze… se proprio bisogna trattarci!
 
Il Vice presidente ha ripetuto la storiella della campagna cubana dicendo che si è trattato solo di un allontanamento per alcuni anni dal Comitato Diritti Umani (che evidentemente sarebbe sotto il potere di Cuba) che all’epoca era presieduto dalla Libia… Paese notoriamente non democratico…
 
Sull’UNESCO non ha dato segni di buona memoria, eppure la clamorosa chiusura delle relazioni è di poco più di un mese fa. Forse non era certo di poter affermare che Cuba governa anche l’UNESCO.
 
Ha infine vantato l’appartenenza alla “sinistra” del presidente RSF-Italia, Mimmo Candito, e ha vantato pure l’adesione di Ennio Remondino, sempre ascrivibile alla sinistra…
 
E noi, ingenui e sconfortati utenti del giornalismo italiano, siamo qui a domandarci ancora una volta come, non un giornalista-di-sinistra ma semplicemente un giornalista-onesto professionista, possa ignorare la montagna di evidenze sul senso delle azioni di RSF di cui abbiamo solo dato qualche cenno, mentre anche solo girando per il web l’informazione è misurabile in tonnellate di carta.
 
Come ignorare o accettare l’assurdità di un difensore dei diritti umani che arriva a difendere la tortura “per salvare la vita di innocenti”?
 
Come non domandarsi se esiste un nesso fra il finanziamento offerto da Taiwan a RSF a gennaio 2007, l’impegno dichiarato da Ménard in quell’occasione per una campagna contro la Cina… e l’attuale improvvisa contestazione a quel Paese dietro il trompe-l’oeil del Tibet?
 
Noi utenti di questa stampa piatta, ignorante, superficiale e pecorona siamo sconfortati…
 
Chissà se l’esule cinese che da Parigi mette in ebollizione i blogger in Cina obbligando il Governo a permettere il transito delle notizie potrebbe aiutare anche i nostri giornalisti salvandoli dall’ignoranza e dalla pecoronaggine?
 
AsiCubaUmbria - asicubaumbria@libero.it