www.resistenze.org - osservatorio - mondo - politica e societą - 12-01-15 - n. 526

Non possiamo essere tutti  «Charlie hebdo»

Amedeo Curatoli

11/01/2015

Noi Occidentali, siamo tutti Charlie Hebdo? No, impossibile. Nella parte del mondo in cui viviamo c'è una scandalosa polarizzazione di ricchezza e povertà: ad un'esigua minoranza di miliardari fa riscontro una massa infinita di povera gente oppressa e sfruttata e anche una massa di chi vive addirittura al di sotto della soglia di povertà. In questa parte del mondo minoritaria (rispetto al globo terrestre) c'è un pugno di Stati con alla testa gli Usa,  che comprende Inghilterra, Francia, Germania, Italia ecc. dedito alla spoliazione e allo sterminio dei rimanenti popoli d'Asia, Africa e America Latina.

Tralasciamo la tratta dei Neri, il genocidio dei popoli pre-colombiani gli innominabili crimini del colonialismo, (sempre ad opera di questo pugno di Stati). Dimentichiamo anche due guerre mondiali, nate nel seno stesso dell'Occidente per una rissa sanguinosa (che ha coinvolto l'intero mondo) fra due gruppi di predoni (impersonati dai suddetti Stati), che volevano ri-spartirsi tutte le terre emerse e i relativi popoli perché le vecchie zone del loro dominio terroristico e delle loro rapine economiche (dette pudicamente: 'sfere d'influenza') non soddisfacevano più la loro sete di supremazia.

La piccola borghesia occidentale di "sinistra" (che si sta rivelando sempre di più imperialismo-compatibile) ci dirà annoiata: «Uffa..che palle!…queste cose noi di sinistra le sappiamo, non ce le venite a  raccontare proprio a noi…. ma che c'entrano con quello che è accaduto a Parigi?». Va bene, dimentichiamo (per un attimo, ma solo per un attimo) le morte stagioni e parliamo e della presente e viva e il suon di lei. E' un suono di bombe, la successione dei presidenti americani, da Roosevelt in poi fino all'attuale Obama è una sfilza di fomentatori di guerre che stanno tenendo il mondo con il fiato sospeso. Ce ne sarebbe di che fare vignette su questa galleria degli orrori, no? Due bombe atomiche sul Giappone (Truman); guerra in Corea (Heisenower), guerra in Vietnam (Kennedy-Johnson-Nixon); hanno spianato la Serbia (Clinton,con l'attiva collaborazione di D'Alema e Dilibomber, poi hanno eliminato Milosevic); hanno sfondato l'Irak, un milione e mezzo di morti, soprattutto civili innocenti e centinaia di migliaia di bambini e hanno impiccato Saddam Hussein (i due Bush); poi è stata la volta dell'Afghanistan e poi della Libia, bombe al napalm partite dall'Italia e dalla Francia sotto lo sguardo amorevole e attento di Obama.

Rossanda voleva fare le brigate internazionali contro il "dittatore" Geddafi e quasi certamente sarà stata contenta quando gli hanno fatto fare la fine di un cane; e poi ancora la Siria e ancora una volta la sinistra imperialismo-compatibile  è schierata contro il "dittatore" Bashar al-Assad. (In questi mesi e giorni, Obama, che è stato adorato dalla sinistra imperialismo-compatibile cerca, attraverso i disordini nazisti che sta fomentando in Ukrania, lo scontro diretto con la Russia. Ma questa cosa la mettiamo tra parentesi perché ora ci interessa parlare del mondo arabo in generale).

Tutti i paesi del Terzo mondo in cui un posto di preminenza lo aveva la religione musulmana, hanno espresso a suo tempo leader laici, Mossadegh, Nasser, Nimeiri, Saddam Hussein, Geddafi, per citare i più noti e i più caratterizzati politicamente, alcuni dei quali hanno fatto esplicitamente riferimento ad una certa forma di socialismo. Sono stati abbattuti, tutti, con intrighi, colpi di Stato e aggressioni militari dall'imperialismo Usa-Europa e dai traditori delle loro nazioni. Si aggiunga a ciò il crollo dell'Unione sovietica.

Che cosa è accaduto? Che invece di una possibile direzione laica, la lotta antimperialista contro gli Usa e contro l'Europa è stata, alla fine, impugnata da una religione. Questo dato di fatto storico, alimentato e vivificato dall'imperialismo stesso (i reazionari sollevano pietre che si fanno ricadere sui piedi), non va a genio ai sottili palati degli "antagonisti" di cui fanno parte, sicuramente, "il Manifesto" in Italia e "Liberation" in Francia.

Prima, il nemico mortale dell'Occidente era il comunismo, ora invece è il terrorismo islamico. All'epoca nazista non c'era la TV. Oggi la potenza mediatica super goebelsiana del 'Mondo Libero' dispone di migliaia e forse decine di migliaia di canali sintonizzati su questa quotidiana, martellante, demonizzazione dell'islamismo a cui non c'è scampo. Vedemmo una volta un innominabile personaggio leghista mostrare la canottiera (horribile visu!) con una scritta blasfema anti-Islam. C'è differenza tra costui e chi ha disegnato Maometto che sodomizza un ragazzino?

Noi che scriviamo siamo marxisti, abbiamo ereditato la grande idea di materialismo dalla saggezza borghese degli albori (quando la borghesia era rivoluzionaria) e da Feuerbach. La lotta contro ogni forma di religione è l'ABC del marxismo. Ma, come diceva Lenin, il marxismo non è un materialismo che si limita all'ABC. Bisogna saper lottare contro la religione e spiegare materialisticamente l'origine della fede. La lotta contro la religione non può essere 'ideologica' nel senso di  astratta, e meno che mai un'invettiva blasfema che porti offesa alle decine e centinaia di milioni di esseri umani che credono in dio.

Sempre l'umanità, di fronte ai fenomeni paurosi e imprevedibili della  natura ha immaginato un al di là che le desse finalmente una sicurezza, e per converso, una forza di resistere ai mali e ai pericoli della vita terrena. Anche il capitalismo, divenuto poi un sistema definitivamente putrefatto senza più neanche un barlume di civiltà, ha fatto gravare sul mondo cataclismi incomparabilmente peggiori di quelli di epoca preistorica.

Solo la lotta rivoluzionaria che porti alla distruzione di questo sistema l'avrà progressivamente vinta su ogni forma di oscurantismo. Senza legare il destino della religione a questa prospettiva storica, l'anticlericalismo, qualunque sia l'abito ideologico che indossa, porterà lustro al dominio imperialista del mondo.

L'uccisione dei vignettisti parigini ha avuto un rilievo mediatico mondiale. Piccoli, insignificanti trafiletti, per lo più notizie di agenzia senza commenti, sono riservati (quando si tratta di perdite  particolarmente gravi e sarebbe scandaloso nasconderle del tutto) alle stragi quasi quotidiane di povera gente ad opera dei droni Usa.


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