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La Cina diventa il terzo esportatore mondiale di armi

Macarena Vidal Liy | odiario.info
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

24/03/2015

Questo sarebbe un articolo fattuale, se fosse possibile trattare come semplicemente di fatto la questione della produzione e del commercio mondiale di armi. Due cose possono esser legate: nel momento in cui il capitalismo si dibatte in una delle più profonde crisi della sua storia, il commercio mondiale di armi cresce del 16% tra il 2010 e il 2014.

La Cina è adesso il terzo esportatore di armi del mondo. Anche se la sua percentuale sul totale globale è solo del 5%, molto sotto il 58% che sommano i due grandi – Stati Uniti e Russia - , le sue forniture all'estero sono esplose negli ultimi 5 anni. In questo periodo le sue vendite di armi sono cresciute del 143% rispetto al quinquennio precedente, secondo la relazione pubblicata dall'Istituto d'Investigazione per la Pace Internazionale di Stoccolma (SIPRI).

Commercio internazionale di armi

In tutto il mondo, il volume di commercio di armi è cresciuto nel periodo tra il 2010 e il 2014 del 16% rispetto al quinquennio 2005-2009. L'aumento del flusso si è verificato principalmente per l'Asia, rappresentando il 48% delle importazioni, il Medio Oriente (22%) e il continente americano (10%), mentre il volume di vendite per l'Europa è diminuito del 36%.

Gli Stati Uniti continuano ad essere il principale esportatore di armamenti convenzionali, con il 31% del totale, registrando un aumento del 23% del suo volume di vendite negli ultimi 5 anni. Questo paese è quello che ha una rosa più diversificata di clienti, 94, dei quali il maggiore è la Corea del Sud, che compra il 9% del totale. La Russia, ossia il principale rivale, consegue anch'esso un'ampia crescita delle sue esportazioni nel 2010-2014, 37%, cioè il 27% del totale delle esportazioni, con l'India - il principale compratore del mondo - come il migliore dei suoi 56 clienti. A seguire la Cina e, al quarto e al quinto posto nella lista di fornitori di armi, la Germania e la Francia, con un 5% a testa. Il Regno Unito non è più trai cinque grandi esportatori. Tre paesi confinanti con l'India - Pakistan, Bangladesh e Birmania - concentrano il 68% delle vendite di armi cinesi. Il Pakistan è, di gran lunga, il miglior cliente della Cina. Il Paese che ai diplomatici cinesi piace disegnare come un "amico in qualsiasi circostanza" e che il presidente Xi Jinping ha annunciato di visitare nei prossimi mesi, riceve il 41% degli armamenti che il gigante asiatico esporta.

In questa sua consolidazione come fornitore globale di armi, la Cina vende ora a 38 paesi, 18 dei quali sono africani. Così, ha fornito tre fregate all'Algeria e droni alla Nigeria. La sua portata giunge anche in Venezuela che ha comprato veicoli blindati e aeronavi d'addestramento e trasporto, indica il SIPRI. Sull'aumento della vendita che l'ha portata dal nono posto mondiale che occupava nel 2005-2009, al terzo posto attuale, la Cina afferma che "è sempre prudente e responsabile nelle sue esportazioni di armi". Pechino, assicura il portavoce del suo Ministero degli Esteri Hong Lei, insiste sul fatto che questo commercio "deve avere come obiettivo il miglioramento della capacità di autodifesa del paese ricettore, non pregiudicare la pace e la stabilità mondiale o regionale e la non ingerenza negli affari interni di altri paesi".

Gli acquisti
nel quinquennio di Pechino all'estero calano del 42%

Precisamente, la Cina, il secondo paese del mondo come dimensione di organico militare, si trova in pieno processo di modernizzazione e professionalizzazione delle sue Forze Armate. La sua spesa militare è aumentata in percentuali superiori al 10% nell'ultimo lustro. Dando espressione ai progressi nella sua industria di Difesa, si è resa meno dipendente dalle importazioni. Se nel 2005-2009 era il maggior compratore del mondo, ha ceduto adesso questo posto al suo rivale militare regionale, l'India. Tra il 2010 e il 2014 i suoi acquisti di armi sono scesi del 42% in relazione al quinquennio precedente. Il suo principale fornitore è stata la Russia, che gli ha proporzionato il 61%. La Francia gli ha venduto il 16% e l'Ucraina il 13%.

Gli elicotteri costituiscono uno dei principali componenti degli acquisti dalla Russia e dall'Ucraina. La Cina, che ha collocato l'enfasi della sua modernizzazione militare nelle sue forze di mare e aria, aveva tradizionalmente patito problemi nella produzione di motori propri per aeronavi che garantissero sufficiente qualità. Negli ultimi cinque anni, indica il SIPRI, Pechino ha continuato a importare un grande numero di motori russi e ucraini per aeronavi da combattimento, trasporto e addestramento e per navi da guerra.

I media ufficiali cinesi promettono "progressi" per quest'anno nella produzione di aerei militari propri. La miglior aeronave di trasporto di produzione nazionale, il Xian Y-20, sarà pronta per la consegna "prossimamente", assicurava a inizio di questo mese l'agenzia ufficiale Xinhua, citando Tang Changhong, capo-ingegnere aggiunto della Corporazione Industriale di Aviazione della Cina (AVIC). Inoltre la maggior aeronave anfibia cinese, la AG600, che sarà utilizzata nelle operazioni di salvataggio, effettuerà il suo primo viaggio nel prossimo anno, secondo la Xinhua.

L'India, principale importatore mondiale

L'India è stato il maggior importatore di armi del mondo nel periodo 2010-2014, rappresentando il 15% del totale globale, secondo il rapporto pubblicato dall'Istituto d'Investigazione per la Pace Internazionale di Stoccolma (SIPRI). In questo quinquennio le acquisizione indiane di armi crescono del 140% in relazione ai cinque anni precedenti e sono tre volte maggiori rispetto ai suoi due principali rivali regionali, la Cina e il Pakistan.

"L'India, al momento, ha fallito per quanto riguarda la produzione di armi competitive del proprio disegn e continua a dipendere dalle importazioni", segnala il SIPRI nella sua relazione sulle tendenze nel commercio di armi mondiale. Tra il 2010 e il 2014 il principale fornitore dell'India è stata la Russia, che ha fornito il 70% del totale. Israele ha fornito il 7% dei suoi acquisti e cosa che rappresenta una rottura con il comportamento precedente di Nuova Deli e una conferma della buona sintonia con Washington negli ultimi anni, gli Stati Uniti gli hanno venduto il 12%. Prima del 2005-2009, l'India appena importava armi statunitensi.

"Appare una tendenza di crescita nelle importazioni dagli Stati Uniti", segnala il SIPRI. Le acquisizioni dagli Stati Uniti tra il 2010 e il 2014 sono state 15 volte superiori a quelli del quinquennio precedente e ciò include armi avanzate come aeronavi anti-sottomarini. Nel 2014 sono stati concordate acquisizioni ulteriori, includendo 22 elicotteri di combattimento.

L'Arabia Saudita è il secondo principale compratore globale.


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