www.resistenze.org - osservatorio - mondo - politica e società - 23-02-16 - n. 577

Lotta per la limitazione della giornata di lavoro

La lotta per la conquista delle 8 ore di lavoro ha compiuto 150 anni ed è "un nodo centrale nella lotta di classe, sempre sotto il fuoco e sempre nella necessità di essere sostenuto e difeso."

Filipe Diniz * | odiario.info
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

12/02/2016



Nel 1866 la Prima internazionale, al Congresso di Ginevra, stabilì la rivendicazione delle 8 ore di lavoro quotidiane. Il Congresso operaio americano, che si svolse nello stesso anno, avanzò una richiesta identica.

Una richiesta pienamente attuale. Più che attuale, permanente: un nodo centrale nella lotta di classe, sempre sotto il fuoco, sempre nella necessità di essere sostenuto e difeso.

L'incredibile sviluppo delle forze produttive e dei mezzi di produzione in questi 150 anni giustifica non solo una radicale riduzione dell'orario di lavoro – quotidiano e nel limite delle 35 ore settimanali – ma anche condizioni di produzione in grado di liberare l'umanità da ogni costrizione economica e mancanza di benessere. Ma quanto sta accadendo va nel verso opposto e l'impoverimento dei lavoratori è ovunque accompagnato dallo sfruttamento intensivo del lavoro. Solo per citare il nostro Paese, secondo i dati Ocse, ogni lavoratore ha lavorato in Portogallo 1857 ore nel 2014, contro le 1.849 del 2012 [In Italia, 1.734 nel 2014 e 1.733 nel 2013, ndt].

La limitazione dell'orario di lavoro è presente in ogni svolta storica. E ad ogni contraccolpo reazionario essa è uno dei primi obiettivi da distruggere. Per intensificare lo sfruttamento, senza dubbio. Ma più ancora per indebolire la forza dei lavoratori, per ritardare, interrompere e bloccare la loro consapevolezza e organizzazione di classe. Ciascuna delle "tre otto" storiche (otto ore di lavoro, otto ore di riposo, otto ore di tempo libero) è una minaccia per il capitale, la cui offensiva si concentra sia sul tempo di lavoro che su quello restante. Disarticolando gli orari in modo arbitrario e anarchico, "flessibilizzando" le mansioni, intromettendo le imprese nel tempo libero, promuovendo e massificando il consumo dei mezzi d'informazione e di intrattenimento ideologicamente formattati. Ampliando ai rapporti sociali generali l'alienazione del processo di produzione.

La lotta per la riduzione delle ore di lavoro è la lotta dei lavoratori per il loro tempo. Il tempo dello studio, della conoscenza, della cultura, dell'organizzazione. Della comprensione del movimento della storia e del proprio inserirsi in esso. Otto ore creano tutta la ricchezza. Le altre 8 + 8 creeranno le condizioni perché essa sia equamente distribuita.

(*) Pubblicato su Avante n° 2202, dell'11 febbraio 2016.


Resistenze.org     
Sostieni Resistenze.org.
Fai una donazione al Centro di Cultura e Documentazione Popolare.

Support Resistenze.org.
Make a donation to Centro di Cultura e Documentazione Popolare.