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La crisi del COVID 19: nuovo prodotto della crisi sistemica capitalista

Marie Nassif-Debs *
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

14/04/2020

Nel 2002, sono apparsi all'interno dei paesi capitalisti, in particolare negli Stati Uniti, i segni di una grave crisi derivante dalle politiche neoliberiste perseguite sin dagli anni '80 e sviluppate dalla coppia Reagan-Thatcher, approfittando del revisionismo di destra che ha condotto Gorbaciov alla guida dell'Unione Sovietica.

Questa nuova crisi capitalista è esplosa nel 2008, lasciando il proprio marchio nero sulle vite di decine di milioni di operai e impiegati, i quali hanno perso il proprio lavoro, per non parlare di oltre due miliardi di persone nel mondo che sono precipitati in stato di estrema povertà…Tutto questo è accaduto in un momento storico in cui i sistemi capitalistici si stavano appropriando del denaro dei depositi bancari per offrirlo alle maggiori banche e compagnie finanziarie, al fine di assicurare il proprio controllo sulle risorse mondiali e sulle vite delle persone.

Contemporaneamente, il declino delle forze favorevoli al cambiamento nel mondo dopo il 1990, vale a dire dopo il crollo del muro di Berlino e il collasso dell'Unione Sovietica e del movimento socialista hanno facilitato il capitalismo nella realizzazione di nuovi e più aggressivi progetti. Ciò avviene con la corsa agli armamenti e l'organizzazione di guerre di tipo preventivo regionale, soprattutto in Medio Oriente, le quali hanno coinciso con numerosi colpi di Stato in ogni parte del mondo, specialmente in America Latina e negli ex paesi socialisti dell'Europa Orientale. Questo ha portato alla creazione di nuove organizzazioni terroristiche che hanno adottato lo sciovinismo religioso e settario, ovvero quello etnico-tribale. Ciò succedeva a livello globale.

Economicamente e socialmente parlando, in un momento nel quale il movimento dei lavoratori era divenuto debole ed i partiti socialdemocratici erano passati sotto il controllo della borghesia, specialmente nell'Unione Europea, le forze capitaliste, e in particolare l'oligarchia finanziaria, sono stati in grado di disgregare le forze produttive strappando loro  una parte importante delle conquiste che avevano ottenuto durante la seconda metà del XX secolo. Tali conquiste riguardavano la stabilità del posto di lavoro, le garanzie sociali e assicurative, ed il welfare come l'istruzione e la sanità di base, soprattutto a seguito di un deliberato e sistematico attacco al pubblico settore, ai suoi servizi ed alle attività produttive, che sono state poste in vendita attraverso la privatizzazione.

Si ritiene necessario concentrare qui l'attenzione sui servizi sanitari ed in particolare su quanto oggi ci rivela la pandemia da Coronavirus.

Ricordiamo tutti le battaglie combattute negli Stati Uniti per l'ampliamento delle prestazioni di sicurezza sociale e tutela sanitaria, durante il primo mandato di Barack Obama, e come esse sono finite con la subordinazione del Governo alla volontà e agli interessi delle compagnie assicurative. Ricordiamo anche come la previdenza sociale e la salute pubblica siano state colpite a beneficio del settore privato.

Anche in Libano, la sicurezza sociale non è stata risparmiata dagli attacchi portati dal settore privato e il budget del Ministero della Salute è stato speso in ospedali privati, a spese della funzionalità degli ospedali pubblici, molti dei quali sono stati chiusi negli anni precedenti.

Queste flagranti violazioni dei diritti della persona umana all'accesso ai servizi sanitari, che hanno caratterizzato i primi venti anni del terzo millennio, hanno avuto un impatto negativo sui paesi del mondo nel suo insieme, con l'eccezione di Cuba (e forse della Cina), le quali hanno posto gli esseri umani e la loro salute al centro dei loro interessi. Di fronte alla diffusione delle epidemie, questi effetti negativi si sono rivelati col disprezzo per l'integrità e la vita dell'essere umano e con l'accesso ad adeguati servizi sanitari riservato ai soli ricchi.

Dopo che i nemici della sicurezza sociale hanno disgregato questi meccanismi ed investito lo Stato del ruolo di garantire i trattamenti sanitari per ridurre la diffusione delle epidemie, la salute dei cittadini, nei paesi capitalisti, è divenuta una merce, soggetta al meccanismo della domanda e dell'offerta. Inoltre, nei paesi capitalisti, i gruppi di interesse hanno controllato i servizi sanitari attraverso la ricerca scientifica, che hanno finanziato solo in modo conforme ai propri interessi e con i profitti che via via ottenevano dal commercio dei farmaci e dei trattamenti prodotti nei loro laboratori.

Di conseguenza, non si può rimanere sorpresi dalla confusione in cui sono precipitati i governi dei paesi capitalisti di fronte all'arrivo della pandemia da Coronavirus, e nemmeno si è rimasti stupiti del tentativo di ritenere la Repubblica popolare cinese responsabile del suo scoppio… Allo stesso modo non ha sorpreso l'incapacità di questi sistemi di proteggere la propria popolazione, compresa l'incapacità di fornire gli strumenti necessari di protezione primaria (maschere, guanti, disinfettanti ...).

Questa incapacità di affrontare l'epidemia era causata dalla chiusura delle fabbriche che producono queste forniture e e dell'improntitudine dei relativi ministeri della salute nel non fare scorta di tali rifornimenti, perché ritenuti non necessari.

Questa nuova crisi capitalista, che appare all'ombra di una ingravescente ed estesa recessione economica di dodici anni, è una rivelazione su cosa attende il mondo dopo la pandemia da COVID 19. Tutto ciò che si trarrà dalla crisi sarà una grave depressione. E, come risultato di ciò, una significativa e globale cessazione della produzione ed un aumento sostanziale del tasso di disoccupazione ... per non parlare del fatto che la fine di questa mortale pandemia, e dell'attuale quarantena, è sconosciuta a tutti.

Questo scenario funesto, sia dal punto di vista umano, economico e sociale, richiede alle forze progressiste di superare le precedenti divisioni e di unirsi intorno ad un programma strategico. Un programma che dovrebbe innanzitutto prevenire l'espansione della crisi del capitalismo nei confronti della classe lavoratrice globale, degli oppressi e degli sfruttati e che possa assicurare ad ogni persona, senza alcuna eccezione, il diritto di accedere alle cure, ai farmaci ed ai vaccini necessari per superare in sicurezza questa epidemia. E richiede altresì che le centinaia di partiti in tutto il mondo (compreso il Forum Arabo della Sinistra ALF, Arabian Left Forum) si incontrino nella prospettiva di tutelare la vita umana ad ogni costo.

In ogni caso deve essere elaborato un programma chiaro che dica in dettaglio come affrontare gli ostacoli economici e politici che verranno dopo l'epidemia di Coronavirus… il che significa costruire un nuovo ordine globale che metta fine allo sfruttamento informandosi al seguente principio: "da ciascuno secondo le sue capacità, a ciascuno secondo i suoi bisogni"

Beirut, il 14 aprile 2020

*) Ex Segretaria generale aggiunta del PCL, Coordinatrice del Forum della Sinistra araba


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