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Uragani, cambiamenti climatici e devastazione

Ángel Guerra Cabrera | lapupilainsomne.wordpress.com
Traduzione da cubainformazione.it

14/09/2017

Quest'anno è stato prodigo di disastri naturali. Solo dal 17 agosto ad oggi gli Stati dei Caraibi e gli USA hanno sofferto l'impatto degli uragani Harvey, Irma, José e Katia. Il 7 settembre, il Messico ha sentito le devastazioni di uno dei più grandi terremoti della sua storia e quasi contemporaneamente del ciclone Katia. Il primo ha devastato Juchitán e tutto l'istmo di Tehuantepec a Oaxaca, oltre a colpire numerosi comuni del Chiapas ed il secondo ha flagellato le zone di Veracruz e Tamaulipas. Ci sono più di 90 morti per entrambi i fenomeni.

La questione degli uragani e quanto stia influendo il cambiamento climatico nella sua periodicità, l'aumento di categoria e, quindi, nel suo potere distruttivo e capacità di minacciare la vita ed i beni, è una questione della massima importanza per i popoli ed i governi dell'area dei Caraibi e del Golfo del Messico, compresi gli USA. Ci sono schiaccianti prove scientifiche sull'incidenza del cambiamento climatico sulla generazione di eventi meteorologici estremi. Nei giorni del passaggio di Harvey attraverso gli USA, alcuni ben noti ricercatori lo hanno affermato categoricamente.

E' il caso di James Hansen, ex responsabile del cambiamento climatico alla NASA e con funzioni analoghe alla Columbia University, che ha dichiarato al portale Democracy Now: "Come conseguenza dei cambiamenti nella composizione dell'atmosfera, causati principalmente dalla combustione di combustibili fossili, il pianeta si sta riscaldando ed il livello del mare ha cominciato ad aumentare poiché l'oceano si sta riscaldando ed il ghiaccio si sta sciogliendo. Il volume del vapore acqueo nell'atmosfera sta aumentando poiché l'atmosfera si sta riscaldando e, pertanto, la quantità di acqua che cade durante queste tormente è maggiore a causa del riscaldamento globale causato dall'uomo. Le tormente elettriche, i tornado e le tormente tropicali ottengono la loro energia dall'energia latente nel vapore acqueo. Queste tormente sono in gran parte il risultato degli effetti causati dall'essere umano".

Da parte sua, il sito web Carbon Breef pubblica un'eloquente mappa che riflette lo studio dell'influenza del cambio climatico su 144 eventi meteorologici estremi analizzati in 138 rivisti articoli scientifici https://www.carbonbrief.org/mapeo-como-el- cambiamento climatico colpisce-eventi-meteo-end-around World-.

E, senza dubbio, il capitalismo è la causa principale del cambiamento climatico. Finché persiste l'irrazionale e suicida attuale modello di produzione e consumo, non sarà possibile sradicare l'origine di ciò che John Saxe-Fernandez chiama collasso climatico. Tuttavia, sono fiducioso che non dovremo aspettare il rovesciamento del capitalismo per progredire nella lotta contro lo sconquasso del clima. Si può ottenere molto coll'educazione delle persone su questo gravissimo pericolo e nell'organizzare lotte popolari che forzino gli stati capitalisti ad adottare misure che riducano le cause e gli effetti del fenomeno. Il fatto che Trump rappresenti una corrente che nega il cambiamento climatico nel paese capitalista storicamente più inquinante e dissipatore, rafforza la necessità che la sinistra ed i governi rivoluzionari e progressisti pongano in testa alla loro agenda la lotta contro questo flagello.

Per ora, è urgente la solidarietà con i paesi colpiti dagli uragani di questa stagione, soprattutto con i poveri o bloccati dagli USA e anche con gli svantaggiati in qualsiasi paese. È stato perverso il quasi totale silenzio mediatico sul devastante passaggio di Irma per Cuba, la nazione più devastata, o colpita, da un'estremità all'altra del suo territorio, da questo evento. In contrasto al fatto che l'isola, insieme al Venezuela, ha avviato azioni di solidarietà con gli stati caraibici più colpiti, come Antigua e Barbuda.

Cuba ha dimostrato di fronte a Irma la coscienza politica, disciplina, organizzazione e la previsione che la rendono unica. Se si osserva il corso di questo uragano lì, si comprende che solo per questi fattori, l'esperienza di protezione civile accumulata in maniera massiccia dai cubani e le misure straordinarie di protezione adottate, è stato possibile evitare ulteriori perdite umane e di attenuare quella di beni materiali.

Dopo il passaggio di Irma attraverso l'isola, immediatamente uno moltitudine umana, animata e supervisionata da Raúl, cominciava, acceleratamente, i lavori di recupero che, in alcuni casi, richiederanno molto tempo.


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