www.resistenze.org - osservatorio - mondo - salute e ambiente - 19-10-20 - n. 764

L'esempio di Cuba nel campo della salute del popolo mostra che può esistere un'altra via

Partito Comunista di Grecia (KKE) | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

19/10/2020

L'organizzazione del KKE di Larissa ha organizzato il 17/10/2020 un evento sul tema "Cuba: la rivoluzione nella salute del popolo e la sua dimensione internazionalista". L'evento, guidato dall'ambasciatore cubano Zelmys María Domínguez Cortina, si è svolto a sostegno della richiesta di consegnare il premio Nobel per la pace alla brigata medica "Henry Reeve", come minimo omaggio agli eroici medici cubani, discendenti della rivoluzione socialista.

L'evento è stato introdotto da Elisaios Vagenas, membro del CC del KKE e capo del Dipartimento delle Relazioni Internazionali del CC del KKE, che ha dichiarato:

"Cari compagni e compagne:

Questo evento del Partito, nonostante le difficili condizioni, cerca di far luce su questioni cruciali riguardanti la salute del popolo, attraverso l'esempio dei successi della Rivoluzione cubana. Questo perché i lavoratori devono poter contare su tutte le conoscenze che li aiutino ogni giorno, ogni ora, in ogni momento ad affrontare questo sistema di sfruttamento, di oppressione, di decadimento del sistema sanitario pubblico e della vita umana a favore dei profitti di pochi, dei monopoli.

Non lo "affronteremo dopo", come suggeriscono alcuni apologeti della via capitalista, che si sforzano invano di umanizzarlo. Bisogna affrontare ora il virus pricipale e fondamentale: il capitalismo! Consideriamo che il miglior modo di farlo è utilizzare l'esempio del contributo della Rivoluzione cubana nel campo della sanità pubblica.

La pandemia ha mostrato il volto più abominevole del capitalismo, con milioni di persone senza sicurezza sociale in tutto il mondo, con i sistemi di sanità pubblica in stato di smantellamento, con mancanza di medici, infermieri e instrastrutture adeguate, incluso nei paesi capitalisti più forti, che sono orgogliosi dei loro arsenali nucleari e dei loro aerei da guerra supersonici, mentre lasciano milioni di cittadini alla mercé della pandemia. La pandemia ha messo in luce l'orrenda essenza di questo sistema che insegna ai nostri figli nelle scuole che è presumibilmente "una via a senso unico" e "la fine della storia". Questa realtà ripugnante è il profitto capitalista che è al di sopra di tutto, è quello che promuove i conflitti e gli antagonismi anche sui farmaci e i vaccini che possono salvare milioni di vite.

All'estremo opposto di questa orribile situazione si trova Cuba, un paese che da anni subisce le azioni intraprese contro di essa dagli USA e dall'UE, così come la calunnia e la menzogna dei mezzi di comunicazione borghesi, un paese e un popolo che hanno adottato un cammino di sviluppo differente e per questa decisione soffrono da molti anni un blocco economico e commerciale dalla potenza economica e politico-militare più forte del pianeta, gli USA, l'imperialismo statunitense.

Con il suo alto livello di servizi sanitari pubblici e gratuiti, così come la sua assistenza medica internazionalista in decine di paesi e migliaia di medici cubani, sia durante che prima della pandemia, Cuba, l'"isola della Rivoluzione", ha guadagnato il rispetto di milioni di lavoratori in tutto il mondo, è diventata un esempio tangibile di solidarietà e "isola di umanità" nell'oceano della barbarie capitalista. Non è un caso che il KKE abbia sostenuto incondizionatamente la richiesta di consegna del Premio Nobel per la Pace al Contingente Internazionale di Medici Specializzati in Situazioni di Disastro e Gravi Epidemie "Henry Reeve" di Cuba per la sua lunga tradizione di contributo volontario, solidale e disinteressato che ha mostrato offrendo il suo prezioso aiuto in casi di disastri e gravi epidemie a oltre 3.5 milioni di persone in tutto il mondo.

Cari amici e compagni:

Permettetemi di concludere questo breve intervento con un riferimento al grande rivoluzionario, Che Guevara, dato che la settimana scorsa, il 9 ottobre, è stato il 53° anniversario del suo atroce assassinio.

Come molti di voi già sanno, egli studiò medicina e nel 1960, ossia un anno dopo la Rivoluzione Cubana, rivolse un discorso agli studenti della Facoltà di Medicina de L'Avana. A un certo punto disse che qualche mese prima, a L'Avana, alcuni studenti appena laureati in medicina non volevano andare a lavorare nei campi e chiedevano anche un pagamento extra per farlo.

Il Che, che in quel discorso aveva affermato che tutti "siamo figli del nostro ambiente", sottolineò che "dal punto di vista del passato", ossia la situazione prima della Rivoluzione, questo era "più che logico", perché le famiglie di tutti loro avevano pagato per i loro studi e loro stessi cercavano un riconoscimento. Il riconoscimento - come ben sappiamo - nel quadro del capitalismo è dominato dall'idea che si misura in denaro, secondo la "dimensione del portafoglio".

E il Che si chiese in quel discorso, cosa sarebbe successo se i laureati non avessero pagato gli studi, se fossero stati figli di operai e contadini? Rispose che allora sì, sicuramente "sarebbero andati subito e con grande entusiasmo ad assistere i loro fratelli. Chiederebbero incarichi di maggiore responsabilità e più lavoro per dimostrare che tutti gli anni di studio non sono stati vani". E aggiunse che: "Questo avverrà tra 6-7 anni, quando si diplomeranno i nuovi studenti, i figli della classe operaia e dei contadini".

Oggi, cari compagni, la Rivoluzione ha assicurato l'istruzione e l'assistenza sanitaria gratuita a tutto il popolo cubano, dimostrando a tutti i popoli che può esserci un altro modo in cui le attuali necessità contemporanee non siano una merce. Dove i lavoratori del lavoro intellettuale e dell'alta specializzazione scientifica non separeranno l'interesse individuale o di gruppo dall'interesse sociale, non reclameranno la maggior parte del prodotto sociale totale e la società lotterà in modo che a predominare sia un'attitudine differente nei confronti del lavoro, per arrivare al punto in cui il denaro e i profitti finiranno nella "pattumiera" della storia e al suo posto ci sarà un più alto livello di organizzazione della società, il socialismo-comunismo".


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