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N.  0 - 11 novembre 2004 - Tribunale Aia NOTIZIE


Cronache, Documentazioni, Informazioni, Aggiornamenti
su e dal processo del Tribunale Penale Internazionale dell’Aja per i crimini nella ex Jugoslavia, TPIJ

Premessa
Breve storia informativa




Premessa


Con questo numero abbiamo deciso di costituire, all’interno del sito “ Resistenze” e delperiodico “ Nuove Resistenti”, una rubrica fissa periodica: Tribunale Aja Notizie, di INFORMAZIONE sullo svolgimento del Processo del Tribunale Penale Internazionale per i crimini nella ex Jugoslavia, che si svolge all’Aja, più conosciuto come Processo Milosevic.

Abbiamo deciso questo ulteriore sforzo, sostanzialmente per tre motivi, uno è per contribuire a rompere un assordante e letale silenzio mediatico ( tranne pochissime e validissime eccezioni indicate in fondo) che ha posto in un limbo fatti, documentazioni, analisi, testimonianze, tutte fortemente storiche e provate, quindi vere,  legate allo svolgimento del procedimento, però scomode o “politicamente scorrette”, cioè non funzionali agli obbiettivi politici di questo Tribunale e di chi lo ha inventato, finanziato e faticosamente continua a sostenerlo. Un obbiettivo quindi di fare informazione per ricercare verità e giustizia, contro manipolazioni e mistificazioni,riportando testimonianze, dichiarazioni, documenti, analisi, traduzioni dalle fonti, veicolazione di materiali prodotti e indicazioni per approfondimenti, che possano aiutare chiunque sia interessato, a conoscere, sapere, pensare, per poter capire; un ulteriore modo per dare voce a chi non ha voce, nel solco degli intenti di fondo del sito.

Il secondo motivo è il convincimento profondo che le vicende dell’aggressione e distruzione della Jugoslavia, non sono vicende o aspetti locali, ma hanno una valenza storica e strategica, per il dipanarsi dei passaggi futuri (…di guerre e conflittualità ), degli scenari internazionali, europei e non solo. Quindi anche questo proseguimento o “passaggio successivo” delle guerre jugoslave, qual’è questo processo, ha una valenza estremamente pericolosa ed indicativa, degli scenari futuri riservati a popoli renitenti o resistenti, ed alle loro leadership, al di là di indirizzi ideologici o di loro limiti o errori. Una motivazione quindi legata alla questione dell’annichilimento del “diritto internazionale”, nelle sue forme generali che erano state, seppur spesso contraddittoriamente, acquisite. E quindi la riapertura di una riflessione su questo tema non certo secondario per il destino dei popoli e del loro futuro, …quindi anche del nostro.

La terza motivazione è legata all’inaspettato interesse che il sito “Resistenze” sta riscontrando, con migliaia di lettori fissi ed attenti, non riconducibili solo a fasce di militanti, ma a soggetti coscienti che cercano un informazione diretta, costruttiva e larga, non ingabbiata in armature ideologiche, che spesso, seppur con intenti positivi, finisce per rivolgersi a chi già la pensa in un certo modo, non riuscendo ad arrivare a fasce meno militanti, ma non per questo meno attente o sensibili. Questo era stato all’inizio uno degli intenti della Redazione del sito, che finora è stato praticato con dignitosi risultati, visti i tempi e la situazione. Ci auguriamo di contribuire anche con questo lavoro.  

“…Per tenere testa alla menzogna, - “universale” almeno quanto la guerra è “infinita”, - è necessario stabilire un rapporto altrettanto stringente, anche se totalmente rovesciato, tra modi del discorso e “ ricerca della verità”…”.     ( A. Asor Rosa )

Enrico Vigna (Associazione SOS Yugoslavia, Tribunale R. Clark per i crimini della Nato in Jugoslavia)





Breve Istoria informativa


Questo Tribunale è stato istituito nel maggio 1993, con la Risoluzione 827 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu  ( un potere non contemplato nella stessa Carta dell’ ONU), per indagare su crimini commessi durante le guerre jugoslave ( dal 1 gennaio1991 al 1999, Croazia, Bosnia e Kosovo), su precise pressioni degli USA; è stato impostato per avere una durata massima di 15 anni.E’ costituito da 14 giudici, con tre collegi giudicanti in primo grado composti ciascuno da tre giudici e una Camera d’appello composta da 5 magistrati.L’audizione dei testimoni si svolge con un sistema di interrogatori e contro- interrogatori, sia per l’accusa che per la difesa; i giudici possono intervenire direttamente e decisionalmente nello svolgimento delle udienze, togliendo la parola alla difesa o negando la possibilità di domande “non inerenti”.

Attualmente i detenuti sono oltre 40, i ricercati sono 26 e  altri 15, di cui non si sa il nome perché le  incriminazioni sono segrete; ma si presume che gli imputati potenziali possano essere oltre 150 (statisticamente oltre il 90% serbi ed il resto croati, musulmani e nessun albanese); ancora oggi i due più ricercati sono l’ex presidente della repubblica Serba di Bosnia Karadzic e il generale Mladic dell’esercito serbo di Bosnia .L’ex Presidente jugoslavo S. Milosevic, uno degli imputati, non ha voluto nominare nessun avvocato difensore, scegliendo l’autodifesa, avendo dichiarato questo Tribunale illegittimo e illegale, fuori dalle norme del diritto internazionale e ordinario fino a qui conosciuti.L‘accusa è stata sostenuta inizialmente da Louise Arbour, poi da Carla Del Ponte, oggi il procuratore è G. Nice.

Il sostentamento economico ( si parla di 110 milioni di dollari annuali) di questo Tribunale, viola lo statuto dell’Onu, che nell’articolo 32, sancisce che le spese dei vari Tribunali internazionali debbono essere contemplate nei costi del bilancio generale dell’Onu stesso. Al contrario, durante questi anni, gli unici effettivi versamenti economici e fornitura di attrezzature tecniche sono stati “donati” dal governo USA; nel solo periodo 1994-1995 sono stati stanziati 700.000 dollari in contanti e 2,3 milioni in assistenza tecnica. Mentre nel maggio 1999 il governo Usa ha regalato altri 500.000 dollari di “incentivo” per il “buon funzionamento”, attraverso un progetto per l’esterno.

La stessa indipendenza di organi giudicanti, sancita dall’articolo 16 dello statuto Onu, dove è stabilito che gli stessi debbono agire in modo indipendente e non influenzati da governi o paesi, è completamente violata dal ruolo che la Nato ha nel indicare, decidere, sancire chi sono i colpevoli e chi le vittime. Basti ricordare le Conferenze stampa, veri e propri comizi inquisitori della ex segretaria di stato USA, la signora M. Albright…definita da una dei giudici la “ vera madre del Tribunale”. ( Nei numeri seguenti del Notiziario sull’Aja, metteremo le documentazioni ufficiali e le indicazioni pubbliche di queste argomentazioni).

In questo Tribunale sono sistematicamente violate tutte le regole fondanti il criterio, sancito nel Diritto Internazionale, di “giusto processo”: per esempio non tiene separati l’accusa dal giudizio; non garantisce il diritto ad un processo celere ( per il solo Milosevic, si parla di una durata che potrebbe arrivare anche al 2008); nega di fatto la parità tra accusa e difesa; non definisce in modo chiaro il concetto della prova necessaria per dare una condanna; non contempla la possibilità di un appello con una diversa corte; addirittura dà il diritto al procuratore di processare due volte per gli stessi reati, in caso un imputato fosse assolto, ma lo stesso diritto non lo ha chi è stato condannato…; nega la presunzione di innocenza fino a che non si è condannati; chiunque è solo sospettato dagli investigatori del TPIJ può essere arrestato fino a 90 giorni, senza saperne il motivo; sono accettate testimonianze anonime; possono testimoniare investigatori al posto di testimoni, che restano segreti; nel punto 92 del suo statuto è stabilito che le testimonianze e accuse sono ritenute credibili, a meno che l’accusato possa provare il contrario; non è rifiutato il “sentito dire” come prova.

E’ negato il concetto fondamentale del “diritto all’innocenza” fino alla sentenza, presupponendo così la colpevolezza prima del giudizio, oltre alla concezione retroattiva del diritto penale; i regolamenti possono essere modificati in qualsiasi momento per iniziativa del Presidente o del Procuratore. Tramite il punto 46 dello statuto può rifiutarsi di dare la parola a qualsiasi avvocato della difesa, così come rifiutare alla difesa la consultazione di documenti probatori se secretati ( punto 66); sono inoltre ammesse testimonianze scritte e l’identità di molti testimoni d’accusa è coperta dal segreto, impedendo così, di fatto, la possibilità della difesa di avere strumenti conoscitivi ed elementi decisivi per controbattere le accuse.
E così via, una sequela di violazioni e calpestamenti di qualsiasi norma giuridica internazionale.
In questi ultimi due anni si svolge il processo contro S. Milosevic e quindi tratteremo molto di questo, ma cercheremo anche di fornire notizie, informazioni e documentazioni sugli altri procedimenti, per aiutare a capire la natura dei processi, delle varie accuse e quindi capire bene, cos’è questo Tribunale.

Enrico Vigna (Associazione SOS Yugoslavia, Tribunale R. Clark per i crimini della Nato in Jugoslavia)



Per ulteriori documentazioni e informazioni :

http://www.icty.org
http://www.sloboda.org.yu

http://www.icdsm.org
http://www.pasti.org