Corso di storia contemporanea per studenti ed insegnanti delle scuole superiori di Milano
Anche quest’anno l’Istituto Pedagogico della Resistenza ha approntato un corso
di storia contemporanea per gli studenti e gli insegnanti delle scuole
superiori di Milano e provincia. La tematica in discussione ha avuto come tema:
“Dalla Resistenza alla Costituzione: l’esperienza delle repubbliche
partigiane”. Gli incontri, organizzati con l’ANPI provinciale di Milano, con
l’ANRP (Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, dall’Internamento e
dalla Guerra di Liberazione) e con l’Istituto Storico della Resistenza di
Novara, sono stati quattro, ogni giovedì, dal 13 marzo, alle ore 15, presso
l’aula magna del Liceo scientifico Severi, Bastioni di Porta Volta, n° 16.
La prima lezione ha trattato la tragica esperienza degli Internati Militari
Italiani (IMI) nei campi di concentramento polacchi e tedeschi dall’armistizio
dell’8 settembre 1943 in poi.
La seconda, che si recupera oggi, 10 aprile, dal prof. Setter, tratta un quadro
complessivo della vita partigiana in montagna.
Il terzo incontro ha ripercorso l’esperienza della repubblica partigiana
dell’Ossola. Il quarto, una analisi complessiva sul valore intrinseco della
Costituzione, nata appunto da quelle lotte e da quelle sofferenze.
Un iniziale inquadramento storico nel primo incontro è stato prodotto dal prof.
Tiziano Tussi. I relatori sono stati testimoni di quegli avvenimenti, come il
prof. Guido Petter, il dott. Claudio Sommaruga, la prof.ssa Alba Dell’Acqua, ed
il prof. Omodeo Zorini, ed esperti costituzionalisti come il prof. Carlo
Smuraglia.
Il corso ha voluto approfondire i caratteri di continuità tra la Resistenza,
nelle sue diverse sfaccettature, e la promulgazione della nostra Costituzione
che, come ognuno sa, è “la spina dorsale del nostro apparato legislativo”. Ai
proponenti del corso queste tematiche paiono importanti per cercare di tenere
vivo un interesse, da molte parti attaccato per poterlo spegnere
definitivamente, attorno a questioni di fondo del nostro vivere sociale.
La scuola deve essere investita da approfondimenti storici che non vanno mai
dimenticati. Parlare di questi problemi, come di altri, simili, legati alla
contemporaneità serve anche a fare avvicinare i giovani studenti a questioni
purtroppo compresse nei programmi di storia contemporanea. Anche se il decreto
Berlinguer del 1986 ha imposto lo studio della storia contemporanea nel corso
dell’ultimo anno scolastico, tale riforma si è avvitata su una scuola che per
molti aspetti è rimasta troppo legata a laccioli burocratici interni ed
esterni. La mancanza di fondi e di flessibilità amministrativa fanno correre il
rischio, ad ogni riforma che si pensa di introdurre, di fare rimanere la scuola
rimanere avvinghiata alle sole preoccupazioni formali senza poter così incidere
realmente sul terreno cultuale.
Gli organizzatori del corso in oggetto intendono rispondere praticamente a
queste preoccupazioni proponendo un approfondimento di studio della
contemporaneità storica che negli ultimi due anni in cui era stato fatto aveva
avuto una buona rispondenza tra studenti ed insegnanti.
Un lavoro “artigianale” che dovrebbe trovare nella continuità della proposta un
tornaconto in termini di sensibilizzazione critica.
(Tiziano Tussi)