www.resistenze.org - cultura e memoria resistenti - antifascismo - 16-05-04

da: "Coord. Naz. per la Jugoslavia" <jugocoord@tiscali.it>

http://www.edit.hr/lavoce/040510/politica.htm
Da "La Voce del Popolo" (Fiume - Rijeka)
10 maggio 2004
Celebrata sul Monte Maggiore La Giornata della Vittoria e dell'Europa

Contro il fascismo uniti croati, italiani e sloveni


MONTE MAGGIORE – Tradizionale appuntamento, ieri, nella spianata antistante l’ex Casa di riposo dell’INA sul Monte Maggiore. Come sempre, i combattenti antifascisti e gli antifascisti, assieme ai loro ospiti, hanno celebrato la Giornata della vittoria, la Giornata dell’Europa e gli anniversario della ricostituzione della I Brigata "Vladimir Gortan" e della Conferenza circondariale dell’USAOH. Anche quest’anno, la manifestazione ha attirato sul Monte Maggiore, nonostante le incerte condizioni del tempo, migliaia di persone.

Tra gli ospiti, il generale Petar Stipetic, inviato personale del capo dello Stato Stjepan Mesic, i presidenti delle Regioni litoraneo-montana Zlatko Komadina e Istriana Ivan Jakovcic, i sindaci di numerose municipalità istriane e del litorale, deputati al Sabor, ecc. Il primo a prendere la parola, è stato Miho Valic, a nome dei combattenti antifascisti istriani e litoraneo-montani. "I combattenti della Guerra popolare di liberazione, unicamente in Croazia vengono sottovalutati.

Noi, finora, abbiamo sopportato tantissimo cercando a tutti gli indirizzi la resa dei diritti acquisiti, toltici dall’ex Governo accadizetiano. Ora l’HDZ è nuovamente al potere ma le belle parole di Ivo Sanader non ci soddisfano. Egli riconosce i nostri meriti nella lotta antifascista, ma non la nostra dignità visto che siamo sempre discriminati. Per questa ragione, chiediamo al Governo e al Sabor di venire equiparati nei diritti con i combattenti della guerra patriottica.

In caso contrario, saremo costretti a mettere a conoscenza del fatto tutte le istituzioni internazionali più importanti", ha detto Valic, aggiungendo che "non si può accedere all’UE se non si riconoscono tutte le norme di comportamento civile". Ai convenuti si sono indi rivolti anche i vicepresidenti dell’Associazione nazionale dei combattenti antifascisti Vinko Šunjara e Miljenko Bencic. Ambedue hanno messo in rilievo che il fascismo, purtroppo, non è stato ancora completamente sradicato.

Per queste ragioni, è necessaria l’esistenza del movimento antifascista, che deve essere forte, compatto e deciso. A nome dei combattenti antifascisti italiani, ha parlato Ferruccio Pastrovicchio. "In occasione della Giornata della vittoria sul nazifascismo, della Giornata dell’Europa, del 60.esimo anniversario dalla ricostituzione della I Brigata ‘Vladimir Gortan’ e della Conferenza circondariale dell’USAOH per l’Istria è doveroso ricordare la nostra gloriosa lotta antifascista e rendere onore a coloro che diedero la vita per la libertà della nostra terra.

Dopo lo svolgimento di detta Conferenza, si formarono numerose unità e compagnie, battaglioni e brigate. Qui va inserita anche la formazione del battaglione ‘Pino Budicin’, simbolo dei combattenti istriani di nazionalità italiana fino alla costituzione della 43.esima Divisione istriana – massima formazione militare quale garante dell’anticipazione dell’applicazione delle storiche decisioni di Pisino per la liberazione e l’unione dell’Istria alla Patria.

Dobbiamo ricordarci in Istria che contro il fascismo in Istria si oppose tutto il popolo di componente multietnica – croati, italiani e sloveni. Queste forze partigiane, guidate dall’eroico compagno Tito sono state unite fino alla vittoria finale. Gli italiani di queste terre, lottarono con dignità per una società libera, democratiche e per i diritti nazionali e sociali. Un grande merito va attribuito anche alla formazione dell’Unione degli Italiani dell’Istria e di Fiume e del Litorale sloveno nella mobilitazione degli italiani per la salvaguardia e la garanzia dei diritti partitetici di tutti i combattenti della LPL nella costituzione del nuovo Stato. Oggi, dobbiamo rivendicare con forza i valori dell’antifascismo come l’unica grande cultura civile del nostro Paese e impedire che nella società si presentino e si diffondano pericolosi cascami di natura fascista".

Tutti i relatori, durante i loro interventi, sono stati interrotti da fragorosi applausi ogniqualvolta hanno fatto il nome di Josip Broz Tito, la cui immagine era posta al centro del palco. Al termine dei discorsi, si è svolto un programma artistico-culturali e, a tutti quanti, è stato offerto l’immancabile rancio partigiano.

Silvano Silvani

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