www.resistenze.org - cultura e memoria resistenti - linguaggio e comunicazione - 11-07-04

da "La Voce del GAMADI"di giugno 2004

Come cambia il mondo della comunicazione (2)


di Mauro Pascolini

Quelli che produciamo di seguito sono solo esempi per chiarire quanto abbiamo scritto nelle puntate precedenti circa l'informazione fasulla, pertanto vanno trattati come tali, tuttavia abbiamo cercato esempi chiarificatori dei concetti espressi.

Anche chi non s'intende di calcio, in particolare in questi ultimi tempi, può apprezzare le performances del Milan di quest'anno perché ce lo propinano in tutte le salse e il nostro Presidente del Consiglio, contemporaneamente presidente del Milan, le assaggia tutte. Non vi domandate niente?

E del Presidente-allenatore che nepensate? Emilio Fede (direttore del tg4) :"Lui è veramente un grande allenatore".(sic)

Una notizia si può cambiare in mille modi, come abbiamo detto, tuttavia è stato veramente singolare e allarmante il modo in cui i giornali del 21 marzo 2004 hanno riportato la notizia della grandissima manifestazione per la pace del giorno precedente che ha visto circa due milioni di persone in piazza solo a Roma e centinaia di milioni in tutto il mondo. Bene! Molti Quotidiani (compresi i democratici La Repubblica, Il Corriere della Sera e ; il Messaggero e più ovviamente tutti i giornali di destra) il giorno successivo uscivano con l'articolo di testa che, parlando della manifestazione, sottolineava a caratteri cubitali "l'aggressione subita da Fassino" e "le spaccature all'interno della sinistra". Complimenti. Cui prodest?

Prendiamo un esempio di politica internazionale che ha fatto molto discutere e che ci offre molti risvolti per suffragare le nostre tesi.
La situazione di Cuba.

Cuba e la Corea del Nord costituiscono esempi di paesi che hanno intrapreso la via del socialismo e per questo, non per altri motivi, danno molto fastidio. Anche perché la loro esperienza è molto positiva nonostante i boicottaggi e gli embarghi. Gli Stati Uniti d'America tentano di abbatterle a cannonate, ma contemporaneamente inviano tramite le loro agenzie di stampa notizie ...di vario tipo. La più eclatante, ma non nuova, è quella che questi due paesi mangiano i bambini. Le persone di una certa età sono avvezze a questo tipo di propaganda tipica della DC anni 50 e del Maccartismo made in USA. Tuttavia oggi c'è ancora qualcuno che ci crede.

Ma le armi della comunicazione sono anche meno grezze come quando si racconta che a Cuba ci sono tantissimi dissidenti che vivono una vita grama, quando questi (un numero decisamente limitato) sono proprio coloro che ricevono dollari in quantità dagli Stati Uniti e che fanno la vita dei nababbi frequentando discoteche e ristoranti ai quali nemmeno noi italiani (normali) ci possiamo avvicinare.

Oppure quando si dice che sono stati arrestati 75 giornalisti perreati di opinione: dei 75 arrestati solo 4 erano realmente giornalisti e tutti erano (sono) prezzolati dagli Uniti e dalla mafia Cubano Americana di Miami per sovvertire l'ordine costituito (il socialismo) a Cuba con attentati e provocazioni.

Ben pochi sanno, perché le fonti di informazione non se ne sono occupate, che in uno di questi attentati perpetrato sempre dai signori di Miami è morto un giovane italiano, amico di Cuba, Fabio di Celmo e che il padre di questo, Giustino, un industriale ligure è ora rimasto a vivere all'Havana impegnandosi con Fidel nella resistenza agli attentati terroristici di Miami.

O quando si lascia passare, una notizia "pelosa" dicendo che Cuba è povera, ha bisogno di aiuto ecc. Senza aggiungere che Cuba è il paese più progredito dell'America Latina, dove c'è una mortalità infantile minore che in tutto il continente (nord e sud) , dove nessuno muore di fame, dove tutti hanno un'educazione di altissimo livello completamente gratuita, dove una medicina all'avanguardia garantisce ai cubani la salute e molti medici, dall'isola caraibica, vengono inviati dal governo ad aiutare gratuitamente popolazioni in difficoltà dell'America Latina o dell'Africa; a Cuba infine c'è un'equità di trattamento per tutti i cittadini e dove è garantita una casa e l'alimentazione basilare a tutti. Ma tutto questo, forse perché troppo ovvio, non viene mai riportato dalle fonti di comunicazione.

Oppure quando si parla del "turismo sessuale" senza mettere in risalto che il governo cubano è impegnato molto attivamente contro questo fenomeno che oggi riguarda un numero sempre minore di persone che, tra l'altro, sono le ultime propaggini del retaggio culturale che definiva Cuba prima della Rivoluzione "il bordello degli Stati Uniti" ma, soprattutto, senza tener conto che sono gli stranieri, gli italiani, tedeschi, ed altri i porci globalizzati che cercano le cosiddette jinetere (cavallerizze) ostentando i propri dollari e pensando magari di essere anche dei conquistadores.

Quando invece si parla di democrazia a Cuba si dimentica l'etimologia e il significato reale di questa parola. Molti giornalisti scambiano la democrazia con il pluripartitismo. Bene, a Cuba il popolo (il soggetto e l'oggetto della democrazia) partecipa alla vita sociale e politica e conta molto più di quanto non possiamo fare noi, europei caduti in disgrazia, per non parlare del popolo degli Stati Uniti che nel proprio paese non conta veramente niente e, probabilmente, di quello che combina il proprio presidente (e governo) ne sa molto poco.

Passiamo ad un esempio di comunicazione artefatta molto ricorrente negli ultimi tempi: la guerra nell' Iraq che viene chiamata "operazione di polizia" oppure "intervento di aiuti umanitari" a questo paese. Già questa, di per sé, è una notizia falsa visto che è evidente, spero a tutti, che le sporche guerre all'Afghanistan e poi all'Iraq vengono ovviamente fatte per la conquista di pozzi petroliferi.
Ma veramente credete che interieserciti e una poderosa macchina mediatica, in un momento di crisi come questo si mobilitino per l'amore della "democrazia" per cacciare il cattivo dittatore e ristabilire libere elezioni (cioè quel concetto falsato di democrazia di cui abbiamo parlato) e la pace stabilita con la guerra?

Vi ricordate la favola raccontata da Omero nell'Iliade con il romantico rapimento della bellissima Elena da parte di Paride e che, secondo la mitologia, aveva scatenato la guerra di Troia? Sappiamo bene che non furono questi i motivi di quella guerra ma il controllo, importantissimo per i commerci, dello stretto dei Dardanelli. Lo sapeva anche Socrate che diffidava dal credere nelle "favole false" e allora non ci vergogniamo a crederci ancora negli anni tremila?

Veramente pensate che il terrorismo, arma subdola usata (da sempre) dal Potere per mantenersi in vita, nasca dagli iracheni e non da chi ha venduto loro le armi ed ha sfruttato l'antico concetto del "divide et impera" fra stati, popolazioni, religioni, etnie per godere dell'egemonia su terre da conquistare?

E della trasformazione mediatica di mercenari in eroi che ne pensa- te? Naturalmente mantenendo il rispetto sulla vita di chiunque, ma tenendo sempre presenti i milioni di vittime che sono state causate in Iraq dal decennale embargoattuato dall'occidente?

Di chi era amico Saddam? Chi l'ha armato? Chi era quel pover'uomo che hanno fatto vedere decine di volte in televisione con barba lunga, occhi stralunati e una lampadina da medico che gli illuminava la dentatura come si fa con i cavalli?

Pensate solamente alle guerre cosiddette "etniche" scatenate in Africa e che tuttora insanguinano, senza via d'uscita, quel meraviglioso continente. Ma veramente sia- mo così ingenui da non pensare che ci sia qualcosa dietro come oro, diamanti o semplice sfruttamento a tutto tondo di quelle terre generose e di quelle popolazioni pacifiche e inermi (prima, perché ormai le armi gliele hanno vendute o regalate)?

E della pubblicità cosa pensate? Non ci si accorge che ce la incartano e infiocchettano con giochi di parole, situazioni paradossali o, talvolta, divertenti ma che è tutto falso, artefatto, avvolgente, insinuante (senza contare i veri e propri imbrogli) … ed infine che i costi della pubblicità li paghiamo noi sul prodotto?

Facciamoci tutte queste domande e tutte le altre che sicuramente ci verranno in mente, ma non attendiamoci risposte dal di fuori. L'unica che potremo accettare viene da noi stessi.

trascrizione a cura del Ccdp