www.resistenze.org - cultura e memoria resistenti - linguaggio e comunicazione - 09-05-13 - n. 453

Connessioni pericolose: una sorveglianza occulta nella grande rete
 
Intervista a Marcos Dantas
 
Coryntho Baldez * | resistir.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
03/05/2013
 
Le grandi società private che operano su internet, come Google e Facebook, non usano soltanto l'enorme quantità di dati disponibili relativi agli utenti come fonte di reddito. Esse sono in grado oggi, secondo Marcos Dantas professore presso la Scuola di Comunicazione (ECO) della UFRJ (Università Federale di Rio de Janeiro, ndt) di esercitare un controllo preciso dei soggetti politici ed etici.
 
"Queste società possiedono informazioni sulle nostre abitudini quotidiane e gusti, sulle scelte educative, religiose e politiche, che lo Stato non ha", dice Dantas che tiene corsi di "Sistemi e tecnologie della comunicazione" e di "Economia politica della comunicazione".
 
In questa intervista, il professore afferma che circa il 70% delle comunicazioni via internet nel mondo sono nelle mani di una sola società americana: Level 3 Communications. A suo parere, ciò che finanzia la costruzione di immense infrastrutture fisiche, necessarie al funzionamento di internet - "il mondo virtuale è mera ideologia" - è il capitale finanziario.
 
Marcos Dantas non crede che il movimento Cyberpunk, guidato da Julian Assange, che difende la crittografia come mezzo per conservare i diritti civili e la sovranità del popolo, sia una soluzione per democratizzare internet. Per questo, a suo parere, è necessario un ampio processo di mobilitazione politica che metta in discussione il potere delle grandi multinazionali che controllano la rete.
 
UFRJ Plural - Molti di coloro che difendono e contribuiscono a costruire un internet libero, come Julian Assange, fondatore di Wikileaks, temono che esso diventi il centro per la sorveglianza dei cittadini da parte degli Stati imperialisti. Qual è la sua opinione a riguardo?
 
Marcos Dantas - Penso che sia una preoccupazione importante, lucida e necessaria. Ma, a questo proposito, esiste anche il controllo della vita dei cittadini da parte delle grandi multinazionali capitaliste. Non interessa solo lo Stato. Vorrei anche dire che lo Stato è molto meno preoccupante. Questo perché, se lo Stato è democratico, può anche essere sorvegliato dai cittadini. Le grandi società private no. La gente non sa quello che si fa coi suoi dati. E le organizzazioni private non solo controllano e rendono tali informazioni la fonte di un sacco di soldi, ma possono anche avere un controllo etico e politico sugli individui. E, alla fine, essere una fonte di informazioni per lo Stato stesso.
 
UFRJ Plural - L'informativa sulla privacy di Google è stata bersaglio di critiche. All'inizio di questo mese alcuni governi europei hanno deciso di investigarla ulteriormente. Perché?
 
Marcos Dantas - Essi temono esattamente che aziende come Google, Facebook, Microsoft e Apple sostituiscano lo Stato nel controllo del cittadino. Ed iniziano a prendere in considerazioni le informazioni da tenere e come guidare le pratiche delle persone in funzione dei loro interessi e non dell'interesse pubblico. Queste società non sono pubbliche e, oggi, sono in possesso di un'enorme quantità di informazioni su tutti noi ogni giorno, abitudini e gusti, che lo Stato non ha. Esse hanno informazioni sulla nostra salute, il nostro livello di istruzione, le nostre scelte politiche, religiose, cose che lo Stato non ha. Con questo, ora hanno il potere di guidare la vita dei cittadini.
 
UFRJ Plural - Gli utenti di Google e dei social network, in particolare Facebook, hanno idea dell'utilizzo delle loro informazioni private per ottenere profitti, sopra le loro teste?
 
Marcos Dantas - No. Ti dirò di un caso personale che sto vivendo in questo momento. Pochi giorni fa, ho comprato uno smartphone più moderno. E ho appena scoperto che se voglio trasferire un file da numeri di telefono che sono sul mio computer al dispositivo, devo gettarlo in una nuvola informatica (cloud computing ndt) controllata da Microsoft. La commessa ha detto che è possibile fare questo trasferimento solo in questo modo. Ma io non fornirò le mie informazioni private ed i miei contatti a Microsoft. Sono stato molto chiaro. Ho detto che non me ne faccio nulla della nuvola. Io vivo sulla Terra, non tra le nuvole. Quindi, non voglio trasferire i miei dati a Microsoft.
 
UFRJ Plural - Questo si verifica per qualsiasi sistema operativo?
 
Marcos Dantas - Ne ho comprato uno con Windows Phone [sistema operativo mobile sviluppato da Microsoft] marchio Nokia. Ma con il sistema Android è la stessa cosa. Quando qualcuno compra uno smartphone, la prima cosa che fa è la connessione a internet. Apri un indirizzo su Google, se Android o Microsoft, se Windows Phone. Da allora in poi, ogni trasferimento che viene fatta dallo smartphone, scaricare un dato o impostare un ordine del giorno, passerà attraverso i server di queste due società. Per esempio, se segnassi su un apparecchio l'ordine del giorno dell'intervista che stiamo facendo, sarebbe registrata da Microsoft. Vale a dire, la mia vita quotidiana è controllata. Quando le persone usano lo smartphone per qualsiasi tipo di operazione, non hanno la consapevolezza che stanno lavorando gratis per queste aziende. E' il plusvalore più assoluto che esista al mondo, un lavoro gratuito per arricchire Bill Gates. E' un potente trasferimento di informazioni attraverso le quali, queste organizzazioni, possono controllare il mondo.
 
UFRJ Plural - Ma non c'è il rischio che le informazioni migrino verso Stati a carattere imperialista per farne un controllo politico sui cittadini?
 
Marcos Dantas - Non ho alcun dubbio che nella storia degli Stati Uniti, le grandi aziende, nel corso dei secoli, dai tempi della famosa Standard Oil, sono sempre state strumenti della politica imperialista statunitense. E viceversa, cioè, lo Stato ha aperto la strada per l'espansione delle sue grandi imprese. Le nuove società americane come Google e Microsoft, se già non lo sono, saranno strumenti del potere imperialista, una simbiosi perfetta.
 
UFRJ Plural - Ci sono iniziative di rete con potenziale libertario, come Wikileaks e anche siti e blogger che fanno circolare informazioni omesse dai media tradizionali. Queste iniziative non sono ancora in grado di controbilanciare l'influenza che il grande capitale ha su internet?
 
Marcos Dantas - No, perché sono basate su principi, nella mia valutazione, fuorvianti. Non pongono la critica del capitale come fondamento delle loro proposte. Se ciò non accadrà, queste iniziative rimarranno su un piano idealista. Ovviamente, permetteranno di attirare l'attenzione e metteranno in guardia la società che un altro mondo è possibile, il che è un aspetto positivo. Ma esse non mettono in discussione il cuore del problema, il fatto che chi alimenta questo ingranaggio sono i rapporti di produzione capitalistici e del capitale.
 
UFRJ Plural - La primavera araba è ricordata come esempio di ciò che internet può essere, anche al servizio di movimenti di massa democratici, un nuovo modo di fare politica. Qual è la sua opinione a riguardo?
 
Marcos Dantas - In realtà hanno sovrastimato queste tecnologie. Sono state usate come mezzo di comunicazione, quindi sono estremamente efficienti. Invece di prendere il telefono per chiamare qualcuno per un incontro, posso utilizzare Twitter o Facebook e farlo con molta più velocità. Ma le grandi manifestazioni non sono spontanee. Vi faccio un esempio di un tempo in cui internet non esisteva. Nel 1968, uno studente, Edson Luis,  fu ucciso a Rio de Janeiro e una settimana dopo 100.000 persone erano in strada per protestare contro la dittatura militare. Ma questo fatto è stato solo la scintilla che ha generato una mobilitazione straordinaria. Era già in atto da tempo un processo di dibattito politico tra studenti universitari, come tra i partiti politici clandestini attivi. Se, ipoteticamente, discussioni e riunioni che dovevano vagliare le azioni di resistenza fossero avvenute nelle reti di amicizia su Facebook, la polizia sarebbe arrivata subito dopo la prima riunione. Un altro esempio è stato quando Collor (de Mello, presidente del Brasile 90/92 ndt) era imputato e invitò il popolo ad indossare i colori verde oro. Come già per la mobilitazione contro il governo, i brasiliani usarono invece il nero come protesta, in una manifestazione nazionale che non ha avuto bisogno di Twitter o Facebook per accadere. E nella Primavera araba uno dei leader delle proteste in Egitto era un dirigente di Google. Questo dice tutto.
 
UFRJ Plural - Può essere considerato preoccupante che tutte le comunicazioni internet in America Latina verso l'Europa o l'Asia passino dagli Stati Uniti?
 
Marcos Dantas - Peggio di così. Circa il 70% delle comunicazioni via internet nel mondo sono nelle mani di una sola società americana chiamata Level 3 Communications.
 
UFRJ Plural - Come funziona?
 
Marcos Dantas - A rigore, per come funziona internet, ci vuole una grande struttura fisica. Il mondo virtuale è mera ideologia. Sono necessari cavi, satelliti, torri, server in tutto il mondo. E' una struttura molto costosa. Fare un blog è cosa abbastanza a buon mercato, basta averne il tempo, ma non sarebbe possibile senza questa struttura fisica, che richiede miliardi di dollari di capitale. Dato che è molto costosa, poche organizzazioni al mondo possono fare gli investimenti necessari per costruirla e farla funzionare. O lo Stato costruisce questo tipo di struttura e oggi non lo fa più o lo faranno le grandi società finanziarie. E questo è esattamente il capitale finanziario che si trova dietro Level 3 Communications, AT & T, British Telecom e Telefonica. In sostanza, le strutture di comunicazione servono al capitale finanziario nei trasferimenti di fondi in tutto il mercato mondiale.
 
UFRJ Plural - Queste reti passano allora attraverso i centri di potere del capitale finanziario?
 
Marcos Dantas - Sì e ovviamente i centri del potere militare. A partire dal tempo della telegrafia, questa infrastruttura ha sempre avuto, sopra l'equatore, una direzione orizzontale, cioè Stati Uniti, Europa e sempre più, il Giappone. Nel sud del mondo ha una direzione sud-nord, dal Sud America verso gli Stati Uniti e l'Europa. Poi, naturalmente, se vi è una grave crisi internazionale, questa impostazione può pesare sulla bilancia. Se il Brasile vuole fare comunicazione oggi con l'Africa, dovrà passare necessariamente attraverso l'Europa.
 
UFRJ Plural - Julian Assange afferma che la Cina sta offrendo ad alcuni paesi africani la costruzione di una dorsale per le infrastrutture di accesso a internet in cambio di grandi contratti commerciali. E si punta alla possibilità di istituire un nuovo colonialismo del XXI secolo. Come valuti questo problema?
 
Marcos Dantas - Proprio allo stesso modo, nel XIX secolo, gli inglesi hanno costruito le ferrovie in Brasile e Argentina. In Brasile, a San Paolo, per il trasporto del caffè. E in Argentina, a Buenos Aires, per la carne. In India, hanno costruito una ferrovia importante perché avevano bisogno di spostare il loro esercito, perché la lotta era dura. Pertanto, i media sono sempre stati uno strumento fondamentale per il potere geopolitico. E la Cina sta costruendo una potenza geopolitica alternativa agli Stati Uniti, guardando i loro interessi molto ben considerati. Sa dove si può espandere e con molta intelligenza.
 
UFRJ Plural - Perché?
 
Marcos Dantas - Perché l'Africa è un continente che è stato completamente abbandonato dall'Occidente, dopo essere stato saccheggiato fino allo sfinimento. E' un fastidio per il grande capitale avere a che fare con questa regione. Quando stanno per uccidersi in una guerra e gli umanisti cercano di intervenire per prevenire il genocidio, quale è la reazione del grande capitale e dei suoi governi? Lasciano che si uccidano! Questo è ciò che sempre accade in varie parti dell'Africa. Sono intervenuti in Mali perché c'è l'uranio, la materia prima che interessa alla Francia, perché il 70% dell'energia del paese è nucleare. Così la Cina, con la vecchia strategia di muoversi verso l'anello più debole, è in espansione in Africa per costruire delle teste di ponte per un progetto strategico di lungo periodo.
 
UFRJ Plural - Vi è un controllo sotterraneo, invisibile, della grande rete. Ma ci sono tentativi di rendere ufficiale il controllo dei contenuti prodotto su internet. E' il caso di due leggi che sono state in discussione al Congresso degli Stati Uniti, Stop Online Piracy Act (SOPA) e Protect IP Act (PIPA, Prevenzione delle minacce online alla creatività economica e furto della proprietà intellettuale). Perché queste iniziative non si sono realizzate?
 
Marcos Dantas - Nonostante i miei amici cyber-attivisti pensino che abbia a che fare con la loro lotta, che condivido e ritengo importante, la ragione è però un'altra. Il fatto è che il grande capitale non è ancora d'accordo su come fare questa regolamentazione. E la SOPA lo ha mostrato molto bene. Da una parte Hollywood e dall'altra Google. Mancano ancora alcuni accordi politici e giuridici tra le grandi aziende capitaliste affinché queste leggi si facciano.
 
UFRJ Plural - E quali sono queste divergenze?
 
Marcos Dantas - La questione più importante per il capitale oggi non è la terra, ma il diritto intellettuale. Si tratta di brevetti, marchi, diritti d'autore. Il capitale oggi si muove sopra un tipo di valore che non è merce, vale a dire qualcosa di appropriabile e mutevole. Quando il panettiere vende una mezza dozzina di pani, il cesto resta senza sei unità di pane. E la cassa del fornaio è aumentata con i soldi usati per comprare il pane, frutto del lavoro della persona che li ha acquistati. C'è stato vero scambio, uno scambio equivalente. Quando il cinema mette un film sul mercato, rimane con un film in meno sullo scaffale. Vi è una capacità infinita di riprodurlo. Qui non c'è scambio, ma una licenza. Quindi, abbiamo bisogno di creare sistemi per garantire che le persone che vedono il film non lo possano replicare a costo zero. Questo sistema in linea di principio è il riconoscimento del diritto d'autore.
 
UFRJ Plural - E per garantirlo è richiesta una serie di controlli?
 
Marcos Dantas - Sì. Poiché il riconoscimento del diritto d'autore, di per sé, non garantisce che le persone non "piratino", si creano strutture fisiche per questo, come il DRM [Dispositivo per limitare la diffusione e la duplicazione di copie di contenuti digitali]. Un altro tipo di controllo è l'accesso ai contenuti tramite pagamento, come è il caso della Pay TV o nuovi sistemi smartphone. Le strutture sono create per garantire che le persone abbiano accesso solo a una canzone o un film, se hanno un particolare terminale collegato ad una rete pagata. Questo tipo di commercializzazione su cui si basa la redditività di Hollywood ed altre industrie culturali ancora non si adatta ancora, per intero, ad un altro modello di business proposto da Google, per Apple e, infine, per aziende nate nel sistema reticolare cioè, nel sistema di rete.
 
UFRJ Plural - Dimmi di più su questo nuovo modello.
 
Marcos Dantas - La redditività di questo modello di business che Google sta cercando di costruire è totalmente fondata su informazioni e la negoziazione di tali informazioni. Si tratta di un modello che difende la liberazione delle pratiche sociali, vale a dire, le persone possono fare quello che vogliono sulla rete. Ma, come abbiamo detto prima, tutto questo movimento è monitorato, manipolato, trattato con potenti algoritmi, con l'obiettivo di vendere informazioni.
 
UFRJ Plural - E quelle leggi che prevedono il blocco di siti web accusati di violazione del copyright potrebbero andare contro questo modello?
 
Marcos Dantas - Esattamente. Google propone un'alternativa. Vi faccio un esempio. Se tutti avranno uno smartphone, dovrà essere collegato a un negozio, che sia iTunes, Nokia o Samsung. Analogamente, anche il lettore Blu-ray [evoluzione del lettore dvd, ndt] deve essere collegato ad un negozio. Nel momento in cui tutti saranno sulla rete, sarà loro possibile costruire questo patto.
 
UFRJ Plural - Il movimento Cypherpunk sostiene la crittografia come mezzo per preservare i diritti civili delle persone e anche la sovranità e l'autodeterminazione dei popoli. Come valuta questa proposta?
 
Marcos Dantas - Può essere un'alternativa interessante, ma come già insegnava Norbert Wiener, il codice è una questione di tempo. In primo luogo, è una cosa che richiede un investimento tecnico, un'organizzazione che lavora per la crittografia. I grandi Stati nazionali ci lavorano sopra in funzione di interessi strategici. Ma gli Stati Uniti in questo momento, mostrano grande preoccupazione perché dicono di subire gli attacchi di cyber-invasori. E quasi non vi è paese più crittografato degli Stati Uniti. Quindi, non so se questo è il problema.
 
UFRJ Plural - E qual è la questione?
 
Marcos Dantas - Penso che dovremmo passare attraverso un processo politico che metta in discussione il potere del grande capitale che controlla la rete di grandi dimensioni e che da lì controlla la vita dei cittadini.
 
16 Aprile 2013
 
(*) Intervista pubblicata nell'edizione del 15/04/2013 di UFRJ Plural, bollettino elettronico del Coordinamento della comunicazione della UFRJ.
 
L'originale è in www.plural.ufrj.br/007/entrevista.php
 
 

Resistenze.org     
Sostieni una voce comunista. Sostieni Resistenze.org.
Fai una donazione o iscriviti al Centro di Cultura e Documentazione Popolare.

Support a communist voice. Support Resistenze.org.
Make a donation or join Centro di Cultura e Documentazione Popolare.