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Bombardamento Usa in Siria: Tre considerazioni invitano alla prudenza

Michel Collon | investigaction.net
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

07/04/2017

Quando veniamo tempestati da notizie a proposito di un "massacro" finalizzate a giustificare i bombardamenti degli Stati Uniti è fondamentale portare alla memoria i precedenti storici. Nel 2013, Damasco era già stata accusata ma l'indagine ufficiale delle Nazioni Unite (ancorché fortemente infiltrata da parte degli Usa) non era riuscita a individuare le responsabilità.

1. Riflettere attentamente!

Quando veniamo tempestati da notizie a proposito di un "massacro" finalizzate a giustificare i bombardamenti degli Stati Uniti è fondamentale portare alla memoria i precedenti storici.

Nel 2003, le "armi di distruzione di massa" erano già servite come pretesto a George Bush per far precipitare l'Iraq in un inferno. All'epoca l'avevamo chiamata menzogna, una "media-menzogna": non ci credevamo. Ora tutti lo riconoscono, ma per gli iracheni è troppo tardi.

Nel 2013, Damasco era già stata accusata di un attacco con armi chimiche ma l'indagine ufficiale delle Nazioni Unite (ancorché fortemente infiltrata da parte degli Usa) non era riuscita a individuare le responsabilità. Per contro, il Massachusetts Institute of Technology (USA) aveva accusato i ribelli.

Nei miei scritti, ho spiegato come ogni guerra è preceduta da una grande bugia dei media (Vietnam, Panama, Iraq, Jugoslavia, Palestina, Afghanistan, Libia, Siria, Costa d'Avorio). Si tratta di una tecnica tesa a condizionare l'opinione pubblica. Conviene non lasciarci manipolare, ma riflettere.

2. Chi ha interesse a questa provocazione?

Non essendo sul posto, non pretendo di sapere cosa è successo. Del resto, in un caso del genere, nessuno può parlare con certezza. Ci vorrebbe un'indagine, imparziale, che richiederebbe un certo tempo. Ieri, ho notato che nella rivista francese Challenges, gli esperti militari francesi mettevano in discussione la responsabilità dell'esercito siriano.

La prima domanda da porsi è: chi ha interesse a questo? Qual è la situazione attuale in Siria? Le organizzazioni terroristiche stanno perdendo sempre più terreno. Al-nusra aveva occupato diverse decine di città intorno ad Hama, ma la contro-offensiva dell'esercito siriano aveva liberato l'85% dei territori perduti e avanzava verso le basi di Al-nusra. Nel momento in cui il confronto armato è favorevole a Damasco, perché dovrebbe commettere la stupidità di usare queste armi, inutili e provocare l'opinione pubblica internazionale?

Qualunque cosa si pensi del governo di Damasco, ci si deve comunque sempre chiedere qual è, in questo momento, il suo interesse e quello degli altri? Non è l'opposizione, in gravi difficoltà, a vedere in un intervento internazionale la sua unica salvezza?

Gli Stati Uniti avevano appena determinato che sarebbero stati i siriani a decidere se Assad fosse stato o meno al suo posto. La negoziazione, bloccata dal 2011, si è finalmente avviata. Quali sono le forze interessate a sabotare questa trattativa? Qualunque cosa dicano i nostri mezzi di comunicazione, il presidente siriano ha ancora il sostegno di gran parte della sua popolazione.
Si noti che la base siriana bombardata è stata utilizzata principalmente per colpire l'Isis nei dintorni di Palmira. Che cosa è successo dopo il bombardamento degli Stati Uniti? L'Isis ha attaccato l'esercito siriano.

3. Verificare la credibilità!

Dunque l'esercito statunitense ha bombardato la base siriana di Al-Chaayrate da dove sarebbero partite le armi chimiche. Ma un momento, si protesta contro l'uso di armi chimiche e quindi si bombarda un magazzino di armi chimiche a rischio di causare un grande inquinamento? È logico questo?

L'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPAC), che ha curato la distruzione delle scorte dichiarate da Damasco nel settembre del 2013, ha detto nel gennaio 2016 che questo deposito è stato completamente distrutto (La Dépêche, fr, 5 gennaio, 2016). Seymour Hersh, noto giornalista statunitense (Premio Pulitzer) ha dimostrato che i ribelli erano stati riforniti di armi chimiche.

Per farsi un'idea, bisogna sempre ascoltare anche i "cattivi". Damasco aveva informato le Nazioni Unite che un convoglio di dodici camion provenienti dalla Turchia avevano trasportato sostanze tossiche verso Idlib, ma le Nazioni Unite non avevano indagato. Sono le stesse che sono state presumibilmente bombardate dall'esercito siriano? Non bisognerebbe fare un'indagine prima di tutto?

I fatti accadono quando la coalizione USA-Europa è accusata di aver ucciso più di settecento civili a Mosul (Iraq) e Raqa (Siria). Due pesi, due misure? Differenze? Il 17 marzo, i siriani hanno abbattuto un aereo israeliano che ha violato lo spazio aereo e sostenuto i terroristi attorno Palmira. Quale giornale ha indagato sul fatto?

Come capire questi avvenimenti? Nel 2013, Trump si era opposto a un bombardamento, ripetendo nella sua campagna che Washington non avrebbe dovuto intromettersi nei conflitti in Medio Oriente. Promesse elettorali, tutti i presidenti degli Stati Uniti hanno fatto queste promesse, anche George W. Bush!

Tuttavia, il 57% dei cittadini degli Stati Uniti hanno dichiarato che il presidente di turno deve occuparsi di meno degli affari degli altri paesi e di più dei loro problemi. Trump aveva compreso che occorreva ripetere questo messaggio per essere eletto.

Ma al momento l'establishment degli Stati Uniti innesca una pressione enorme per riaffermare lo scontro. I trafficanti d'armi si rallegrano e sollecitando i paesi europei a raddoppiare le loro spese militari a scapito della spesa sociale.

Questo porterebbe ad un grave conflitto con la Russia e la Cina. Viviamo in un mondo sempre più pericoloso. È urgente ricreare un movimento internazionale contro la guerra. Cominciando dal monitorare le notizie.

Come scrivevamo nel 2008 con l'arrivo di Obama, la politica degli Stati Uniti non è decisa da un solo uomo e il presidente è, in buona sostanza, un impiegato. Delle forze superiori decidono: le principali multinazionali. Preoccupate del declino degli Stati Uniti, cercano ripari. Gli strateghi USA sono divisi, la campagna lo dimostra.

Il mondo diventa sempre più pericoloso e sempre più complesso. E' quindi necessario analizzare minuziosamente ciò che sta accadendo negli Stati Uniti e dove va il mondo. Questo è il tema del prossimo libro di Investig'Action: Il mondo secondo Trump, di Lalieu e Collon in uscita ad aprile.


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