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Tutto Marx: Cos'è la falsa coscienza?

Marx Memorial Library | morningstaronline.co.uk
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

06/03/2023

La Marx Memorial Library analizza un concetto chiave per comprendere come l'ideologia della classe dominante diventi il "senso comune" della gente comune.

La falsa coscienza è un termine usato per descrivere il modo in cui gli strati sfruttati, oppressi o svantaggiati della società accettino, assimilino e anzi difendano o promuovano attivamente idee che in ultima analisi agiscono contro i loro stessi interessi.

Può applicarsi a singoli individui, alla classe operaia nel suo complesso o a settori di essa. È strettamente correlata all'idea di egemonia (vedi Domande e Risposte 82 [https://morningstaronline.co.uk/article/c/full-marx-number-81-what-do-we-mean-hegemony]) e ai concetti marxisti di alienazione, reificazione e feticismo (vedi Domande e Risposte 51 [https://morningstaronline.co.uk/article/f/why-do-marxists-use-terms-fetishism-reification-alienation-and-what-do-they-mean]).

La "falsa coscienza" si manifesta spesso come il cosiddetto "senso comune". Tra gli esempi vi è l'idea che il capitalismo, l'"impresa privata", il profitto, il "mercato" siano semplicemente come appaiono. Che chi ha potere o guadagna di più lo fa perché è più brillante o lavora più duramente di tutti noi; che le differenze di opportunità o di posizione sociale tra uomini e donne siano naturali, determinate dai geni; che lo status quo corrisponda semplicemente a "come funziona il mondo" e non possa essere cambiato.

La falsa coscienza è legata al continuo mutare della base economica e sociale del capitalismo. Marx ed Engels hanno dichiarato che:

"Le idee della classe dominante sono in ogni epoca le idee dominanti, cioè la classe che è la potenza materiale dominante della società è in pari tempo la sua potenza spirituale dominante".

"La classe che dispone dei mezzi della produzione materiale dispone con ciò, in pari tempo, dei mezzi della produzione intellettuale, cosicché ad essa in complesso sono assoggettate le idee di coloro ai quali mancano i mezzi della produzione. Le idee dominanti non sono altro che l'espressione ideale dei rapporti materiali dominanti, sono i rapporti materiali dominanti presi come idee: sono dunque l'espressione dei rapporti che appunto fanno di una classe la classe dominante, e dunque sono le idee del suo dominio". [Marx - Engels, Opere Complete [1845-1846], Editori Riuniti, 1972, Roma, vol. V pg 44, 46]

Marx ed Engels sostenevano che la falsa coscienza si applica in particolare alle idee astratte, come i diritti di proprietà, "cioè [alle] idee che assumono sempre più la forma dell'universalità. Infatti ogni classe che prenda il posto di un'altra che ha dominato prima è costretta, non fosse che per raggiungere il suo scopo, a rappresentare il suo interesse come interesse comune di tutti i membri della società, ossia, per esprimerci in forma idealistica, a dare alle proprie idee la forma dell'universalità, a rappresentarle come le sole razionali e universalmente valide". [ibidem]

Il termine "falsa coscienza" fu usato per la prima volta da Engels, che sottolineò come non si trattasse semplicemente di un assorbimento passivo delle idee e dei valori della classe dirigente, ma implicasse un'acquiescenza attiva nell'adozione e nello sviluppo di tali idee: "un processo che è compiuto, è vero, dal cosiddetto pensatore con coscienza, ma con una falsa coscienza". [Marx e Engels, Opere Complete [Carteggio 1893-1895], Engels a Mehring, Editori Riuniti, 1977, Roma, vol. L pg 109]

La falsa coscienza era un aspetto dell'ideologia ma, dichiarava Engels, era stata trascurata dai marxisti a causa della "stupida rappresentazione degli ideologi, secondo cui, poiché noi neghiamo alle diverse sfere ideologiche che hanno una funzione nella storia, un'evoluzione storica indipendente, negheremmo ad esse anche ogni efficacia storica". [ibidem]

Negli anni '30 Gramsci sviluppò ulteriormente la nozione di falsa coscienza come parte della sovrastruttura politica, come veicolo per la realizzazione dell'egemonia capitalista - l'insieme dominante ma mutevole di norme culturali e ideologiche che determinano i confini di ciò che si può o non si può dire senza suscitare il ridicolo o l'antagonismo e che aiuta il sistema esistente ad affrontare le proprie contraddizioni, adattarsi e sopravvivere.

La falsa coscienza è in parte una conseguenza dell'egemonia della propaganda, delle istituzioni dello Stato capitalista, compresi l'istruzione e i media, che incoraggia, e per alcuni individui premia, l'obbedienza, la sottomissione e il conformismo.

Ma si manifesta - e si rafforza - in molteplici modi nella vita quotidiana. Si esprime, ad esempio, nel feticismo delle merci, ovvero nel modo in cui le relazioni tra le persone (lavoratori e proprietari) vengono inquadrate come relazioni tra cose (denaro e prodotti).

Il feticismo delle merci nasconde il fatto che le relazioni tra persone e prodotti riflettono le relazioni tra persone e che quindi possono essere cambiate.

La falsa coscienza si rivela soprattutto nel conformismo: la necessità di mantenere un lavoro per pagare l'affitto o il mutuo, sfamare i figli, riscaldare la casa, godere di un lusso occasionale viene vista come normale, lo stato naturale delle cose, mentre coloro che raccolgono i frutti del vostro lavoro stanno semplicemente godendo dei diritti di proprietà.

In definitiva, la falsa coscienza legittima il potere della classe dominante.

Marx ed Engels dichiararono che "in ultima analisi, le idee dominanti di una società sono le idee della sua classe dominante" - legittimando una situazione in cui una classe ha il potere. Come dice Terry Eagleton, l'ideologia è "un elemento di quella complessa struttura di percezione sociale che assicura che la situazione in cui una classe sociale ha il potere sulle altre sia vista dalla maggior parte dei membri della società come 'naturale', o non sia vista affatto".

Ma (soprattutto nei suoi aspetti culturali) "l'ideologia non è mai un semplice riflesso delle idee di una classe dirigente: al contrario, è sempre un fenomeno complesso, che può incorporare visioni del mondo contrastanti, persino contraddittorie".

Engels, ad esempio, dichiarò che l'arte è molto più ricca e "opaca" della teoria politica ed economica perché meno esplicita, meno puramente ideologica. Sfidare la falsa coscienza non è quindi (solo) una questione di educazione politica e di argomentazione sociale. Come dimostrano le eccellenti pagine sulla cultura di questo giornale, la battaglia è importante anche nella sfera culturale.

Il critico letterario Ernst Fischer ha dichiarato che l'arte può (e che la buona arte lo fa sempre) trascendere i limiti ideologici del suo tempo "offrendoci intuizioni sulla realtà".

La falsa coscienza è l'antitesi della coscienza di classe, dello sviluppo di una "classe per sé". La coscienza di classe implica la creazione di una controcultura che veda oltre i limiti del capitalismo.

Questo compito è fondamentale laddove le contraddizioni del capitalismo sono più evidenti: nei luoghi di lavoro, nei sistemi di trasporto o di approvvigionamento energetico, nella catena alimentare, nella crisi climatica.

Ma è fondamentale anche nei quartieri, nelle comunità, nella vita quotidiana.

Nei decenni successivi al crollo del "socialismo reale" in Unione Sovietica e successivamente altrove, non ultimo (ad esempio) in Jugoslavia (che aveva un modello di organizzazione sociale e di impegno politico molto diverso) alcuni a sinistra hanno avuto dubbi su se stessi.

Alcuni hanno persino pensato che il capitalismo rappresentasse "la fine della storia", che l'interesse privato e lo sfruttamento fossero lo stato inevitabile dell'umanità.

Ma il socialismo è sopravvissuto - e sopravvive - non da ultimo a Cuba, nelle circostanze forse meno propizie, grazie alla consapevolezza e all'impegno dei lavoratori e delle comunità nel proteggere le conquiste della loro rivoluzione. E le idee socialiste continuano a ispirare le lotte per la giustizia sociale e il progresso in tutto il mondo.

Anche in Gran Bretagna, la resistenza all'escalation della crisi economica del capitalismo e il sostegno alle lotte per il lavoro, la retribuzione, le condizioni e il salario sociale riflettono la crescente consapevolezza che le cose possono e devono cambiare.

Al centro del concetto di materialismo storico di Marx c'è la consapevolezza che non è la coscienza a determinare l'esistenza delle persone, ma è la loro esistenza sociale a determinare la loro coscienza.

Tuttavia, la forma che la coscienza assume può variare. Come ha sottolineato Gawain Little in un articolo di questo giornale, l'egemonia esercitata dal capitale è in un costante processo di rifacimento e riconfigurazione.

Come ha sostenuto, "non è sufficiente proporre alternative, e nemmeno lottare per conquistare le persone. Dobbiamo cambiare il 'senso comune' stesso della società, consentendo alle persone di immaginare un futuro al di là del capitalismo".

Questa è probabilmente la sfida più grande che tutti i socialisti devono affrontare oggi.

* * *
L'annuale orazione sulla tomba di Karl Marx nel cimitero londinese di Highgate si terrà domenica 12 marzo; i dettagli e i link alle precedenti Full Marx Q&A (questa è la numero 93) si trovano sul sito della Marx Memorial Library, www.marx-memorial-library.org.uk.

https://www.marx-memorial-library.org.uk/education/full-marx

Il materiale che sfida la falsa coscienza nella cultura e nelle arti, tra cui una serie di cortometraggi sull'arte, la letteratura, lo sport, la religione e i media, realizzati con il sostegno del Communication Workers Union, è disponibile sul sito web di Culture Matters, www.culturematters.org.uk.


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