www.resistenze.org - cultura e memoria resistenti - poesia e letteratura - - n. 255

E’ morto Harold Pinter, uomo libero e grande amico dei popoli, grande amico del popolo serbo e jugoslavo
 
di Enrico Vigna - portavoce del Forum Belgrado per un mondo di Eguali, Italia
 
04/01/2009
 
Il 25 dicembre 2008 è morto all’età di 78 anni, un grande amico dei popoli, considerato il più grande scrittore inglese del dopoguerra, poeta, attore e regista. Ricevette nel 2005 il Premio Nobel per la Letteratura, ma durante la sua vita furono decine le onorificenze e i riconoscimenti internazionali, tra cui la Legion d’Onore francese, il Premio Europeo per la Letteratura, il Premio Pirandello, il Premio Shakespeare e il Moliere d’Onore. Vinse anche il Premio Fondazione Serba della città di Kragujevac e nel novembre 2006 fu eletto d’onore quale membro dell’Accademia delle Scienze e delle Arti Serba.
 
A causa della sua totale libertà di pensiero ed il suo coraggio nel denunciare i crimini e le ingiustizie contro i popoli, Pinter è sempre stato osteggiato e denigrato dai più grandi mass media occidentali. Nonostante questo, egli non ha mai disertato dal suo impegno di libero pensatore e implacabile accusatore dei crimini e delle politiche imperialiste statunitensi, inglesi e della NATO.
 
Egli diceva sempre che avere l’ostilità della stampa asservita ai potenti, era per lui un onore, come e più di ricevere un onorificenza: “… io so che sono attaccato e denigrato perché penso con la mia testa… la tradizione vuole che la gran parte degli scrittori di successo evitino di pensare, accettino e scrivano… chi esce da questi confini e usa la sua testa diventa scomodo o un nemico…”.
 
Pinter è sempre stato dalla parte della giustizia, della verità e dei popoli, fino alla fine della vita, con intatta coerenza. Egli fu il primo intellettuale inglese a condannare pubblicamente con espressioni dure l’invasione USA dell’Iraq, definendola: “… un atto di banditismo e di terrorismo di stato, che dimostra l’assoluto disprezzo per il Diritto Internazionale…”.
 
Quando vi fu l’aggressione della NATO contro la Repubblica Federale Jugoslava, la quasi totalità dell’elite intellettuale e politica inglese si scatenò nei media britannici contro Pinter, il quale pubblicamente e in vari articoli attaccò duramente Tony Blair (allora primo ministro inglese), con veemenza: “…Come può Mr Blair, con la sua ipocrita morale cristiana, definire le “cluster bombs” (bombe a frammentazione, ndt), che fanno a pezzi bambini e civili, un atto di civiltà contro la barbarie?… Queste bombe sono una barbarie! Così come il bombardamento della RFJ è un atto illegale, immorale, pazzo e stupido…”.
 
Più volte egli si è scontrato pubblicamente con l’ex primo ministro inglese Blair, arrivando a definirlo un “genocida”. In ogni manifestazione di piazza a Londra egli prendeva la parola per smascherare i veri obiettivi della guerra contro la RFJ, dietro cui vi erano solamente gli interessi dell’imperialismo USA ed occidentale, da lui sintetizzati come un piano globale di “dominazione ed affermazione brutale di potere”.
 
“…Diciamo noi la verità. La verità è che a nessun Clinton, a nessun Blair interessa alcunché dei kosovari albanesi…Questi bombardamenti e questa guerra, vogliono solo barbaramente dimostrare chi è il più forte: il potere USA garantito attraverso la NATO ed i suoi missili. Tutto ciò mira a consolidare una cosa: l’egemonia statunitense sull’Europa. Questo deve essere capito ed a questo bisogna resistere e impedirlo…”.
 
Pinter si schierò anche contro l’illegale Tribunale NATO dell’Aja, aderendo al ICDSM e denunciando il sequestro del Presidente jugoslavo Milosevic e la brutalità dell’operazione del suo rapimento, completamente fuori da qualsiasi legalità internazionale. Chi, come il sottoscritto, fu tra i fondatori del CIDSM in Italia sa bene quanto era difficile allora avere e tenere quella posizione, sommersi anche a sinistra da ingiurie e accuse.
 
Questo e tanto altro è stato Harold Pinter, un coerente militante della pace, della giustizia, della verità. Un intellettuale libero che, nonostante ingiurie ed insulti ricevuti, si è sempre posto negli avvenimenti della storia contemporanea, a partire dalla sua coscienza e dalla parte della ragione degli aggrediti e delle vittime dell’imperialismo, senza paura e senza timore di essere penalizzato nel suo lavoro e nella sua carriera artistica. D’altro canto, egli ha sempre affermato che: “…Non sono un artista, prima di tutto sono un uomo…”.
 
E così sarà sempre ricordato dagli uomini liberi, dai popoli aggrediti che lo hanno avuto al fianco, da chiunque cerca la verità e la giustizia.
 

 
Di seguito pubblichiamo tre articoli che ampliano il pensiero e la figura di Harold Pinter  
A cura di Enrico Vigna, portavoce del Forum Belgrado per un mondo di Eguali, Italia
4 gennaio 2009
 
Anniversario del bombardamento Nato della Repubblica Federale Jugoslava
 
di Harold Pinter
 
24/03/2005
 
Gradirei leggervi un estratto del libro, potente e importante, di Eve Ann Prentice, la Guerra di una Donna, sull’azione della Nato in Serbia.
 
“La piccola vecchia signora sembrava che avesse tre occhi. Ad un’analisi più attenta, era l’effetto della granata che era finita sulla sua fronte e l’aveva uccisa. Una delle sue scarpe era stata strappata via ed i rapanelli che lei aveva appena comperato al mercato, giacevano come schizzi di sangue vicino alla sua mano distesa.
 
Subito i morti sembravano pressoché camuffati tra macerie, pezzi li legno e vetri infranti ma una volta che cominciavi ad osservare, i corpi erano dappertutto, alcuni coperti con tovaglie o lenzuola, altri che giacevano semplicemente esposti la dove erano caduti. Non c’era un pollice quadrato di muro, albero, macchina o essere umano che non fosse stato torturato dalla granata. Case che ore prima erano state graziose, con i loro recinti di legno e le finestre incorniciate dai fiori sbocciati, adesso erano crivellate dai colpi dell’artiglieria. Vedove in nero, appoggiate al cancello del loro orto, singhiozzando nel fazzoletto, osservavano i loro vicini morti, stesi tra vetro rotto, alberi divelti, auto bruciate, biciclette contorte.
 
Proprio vicino ai cadaveri erano sparpagliate borse di plastica, con sparsi attorno pacchetti, uova, frutta, freschi di mercato ma che ormai non sarebbero più stati mangiati.
 
Era Venerdì 7 Maggio 1999 nella città meridionale di Nis; e la Nato aveva commesso un errore. Invece di colpire un edificio militare vicino all’aeroporto, a circa tre miglia, i bombardieri avevano lasciato cadere il loro carico letale in un groviglio di viuzze vicino al centro cittadino. Almeno trentatre persone vennero uccise e un’altra ventina subì ferite tremende; brandelli di mani, piedi, braccia completamente volati via, addomi e toraci sventrati da frammenti di metallo volanti.
 
Questo non era stato un bombardamento “ordinario”, se può esistere una cosa del genere. L’area era stata colpita da bombe a grappolo, congegni progettati per causare, alla loro esplosione, una dispersione mortale di frammenti di metallo roventi. Il governo jugoslavo aveva accusato l’Alleanza di aver usato queste armi in altri attacchi che avevano abbattuto civili ma l’indicazione ad Ovest era stata irrisa con sdegno”.
 
Il bombardamento di Nis non era nessun ‘errore’. Il generale Wesley K Clark, all’inizio dei bombardamenti Nato, dichiarò: “noi stiamo portando sistematicamente e progressivamente attacchi, distruzione, degrado, devastazione e alla fine- a meno che il Presidente Milosevic acconsenta alle richieste della comunità internazionale- distruggeremo queste forze e le loro installazioni e i loro appoggi”. Le ‘forze’ di Milosevic, come noi sappiamo, includevano stazioni della televisione, scuole, ospedali, teatri, case di anziani- e la piazza del mercato di Nis. Era in effetti una rappresentazione fondamentale della politica della Nato per terrorizzare la popolazione civile.
 
Io vi chiederei di comparare quelle immagini della piazza del mercato di Nis con le fotografie di Tony Blair con suo figlio appena nato che era contemporaneamente su tutte le prime pagine. Che bel papà e che bel bambino. La maggior parte dei lettori non avrebbe messo in relazione il padre orgoglioso con l’uomo che aveva lanciato bombe a grappolo e missili all’uranio impoverito sulla Serbia. Come noi sappiamo, dagli effetti dell’uranio impoverito usato in Iraq, nel prossimo futuro in Serbia nasceranno bambini che non sembreranno così carini come il piccolo Leone. Ma loro non avranno i loro ritratti nei giornali.
 
Gli Stati Uniti furono determinati ad intraprendere la guerra contro la Serbia per una e una sola ragione: affermare il proprio dominio sull’Europa. E sembra molto chiaro che non si fermeranno là. Nel mostrare il loro disprezzo per le Nazioni Unite e la Legge Internazionale, gli Stati Uniti hanno aperto la via a più oltraggi alla morale, più “interventi umanitari”, più dimostrazioni della loro indifferenza al destino di migliaia e migliaia di persone, più bugie, più stupidaggini, più sadismo casuale, più distruzione.
 
Ed il governo della Gran Bretagna segue la causa con un’ansia che può meritare solamente il nostro disgusto. Noi siamo di fronte ad una macchina brutale, spietata e malvagia. Questa macchina deve essere riconosciuta per quello che è e affrontata.
 
Questo intervento è stato tenuto alla Conferenza dei Balcani del Comitato per la Pace, nella Sala Conway, il 10 Giugno 2000
 

 
Estratto da The Guardian, 28 luglio 2001
 
Liberare Milosevic, dice Pinter
 
di Fiachra Gibbons
 
Il drammaturgo Harold Pinter è entrato a far parte di una campagna per liberare l'ex leader serbo Slobodan Milosevic.
 
Pinter, che era un feroce oppositore del bombardamenti NATO della Serbia e una volta ha definito la politica degli Stati Uniti per la ex Jugoslavia come "bacia il mio culo o ti darò un calcio in testa", ha detto che l'estradizione di Milosevic al processo del Tribunale per crimini di guerra all'Aia è stata illegale.
 
"Credo che il suo arresto e la detenzione da parte del tribunale penale internazionale è incostituzionale, e va contro la Repubblica Jugoslava e il diritto internazionale. Essi non hanno il diritto di processarlo", ha detto.
 
La sua decisione di dare il suo nome al Comitato Internazionale per la Difesa di Slobodan Milosevic, una coalizione di attivisti di sinistra e dei diritti umani, e di simpatizzanti Serbi, costituito nel mese di marzo, segue anni di critica di ciò che egli vede come una moralità dell’occidente differenziata per i Balcani e una " persecuzione " dei serbi…
 
…Pinter dice anche che, se Milosevic deve essere giudicato, l'ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton dovrebbe unirsi a lui sul banco degli imputati per il lancio di milioni di "bombe a grappolo che amputano a pezzi i bambini _ da quei coraggiosi bombardieri che volano a 15000 piedi. E questo è un atto che [Tony] Blair, con il suo cristianesimo moralista, applaude… ".
 
Egli ha inoltre indicato il bombardamento della stazione televisiva di Belgrado da parte della NATO come un "assassinio" e ha sentito "vergogna di essere britannico".
 
Alla petizione per liberare Milosevic hanno aderito finora circa 1.200 persone…tra i gruppi britannici la Campagna per la Pace di Cambridge e i Cristiani contro l’aggressione della NATO, sono stati tra i primi a firmare.
 

 
Da The Guardian, Venerdì 3 agosto 2001
 
Harold Pinter, Premio Nobel per la Letteratura 2005:
 
«…La Corte NATO-USA che giudica Slobodan Milosevic è sempre stata totalmente illegittima. Impossibile considerarla come un tribunale serio. La difesa di Milosevic è potente, convincente ed irrefutabile….»
 
Pinter: non starò in silenzio
 
Intervista di Matthew Tempest.
 
E’ la nozione di giustizia transnazionale o sovrannaturale che tu contesti?
 
No, assolutamente no. Ritengo che questa corte sia illegittima e senza una propria legittimità a livello internazionale. Penso che sia una corte ispirata dal modello americano, voglio dire fu Madaleine Albright (ex segretario di Stato degli USA) a darle vita. E’ una corte parziale, priva di fondamento legale.
 
Io credo che una Corte Penale Internazionale sia molto necessaria e infatti, come lei sa, ci fu un intero movimento di pressione per ottenere una Corte Penale Internazionale, per la cui istituzione ci fu il voto di centinaia di Stati, ma con l’opposizione degli Stati Uniti, i quali non permettono che abbia luogo, perché dicono che nessun cittadino americano potrà mai essere chiamato in giudizio, per questo loro non accetteranno mai questa Corte.
 
In aggiunta hanno affermato che qualora dei cittadini americani dovessero esser citati, probabilmente questi sarebbero dei marines.
 
Hanno detto ciò?
 
Sì,. Beh, non hanno detto esattamente i marines, dissero che in base ad alcune delle clausole dello Statuto della Corte: “…Sarebbero perseguite azioni che noi invece riteniamo opportune, incluse quelle militari”. Il quale significa azioni portate avanti dai marines.
 
Così in questa particolare faccenda, non contesteresti che sia processato Milosevic se ci fosse anche un processo anche a Blair e a Clinton?
 
Questo è un altro problema, prima di tutto penso che Milosevic debba essere processato da una corte appropriata, imparziale accettata a livello internazionale.
 
Questa corte non lo è.
 
Vorrei aprire una parentesi a tal proposito: uno dei tuoi colleghi, Henry Porter, stamane, ha scelto di discutere delle mie idee e ricordando il mio pensiero su Pinochet, affermava che la mia posizione dell’epoca fosse in contrasto con quell’attuale.
 
Ciò non è vero affatto, perché quando parlai di Pinochet, dissi che avrebbe dovuto aver un processo in una corte adatta, e se questa fosse in Spagna o in Cile, questo non aveva importanza.
 
Un’altra cosa che vorrei aggiungere, sebbene abbia già mandato una lettera alla redazione, riguarda la maniera curiosa con cui il Guardian abbia riportato una mia dichiarazione.
 
Il Guardian ha asserito che io abbia affermato che “Milosevic è innocente”. Questa citazione veniva attribuita a me! E’ pura menzogna. E chi ha riportato questa notizia deve vergognarsi di se stesso. E penso anche che il Guardian si debba prendere una parte di responsabilità per l’accaduto.
 
E’ piuttosto curioso che il Guardian, tanto blasonato e rispettato, ritenga tutto ciò giusto solo per avere un’ottima prima pagina, ma “Milosevic è innocente, afferma Pinter”, non è un buon titolo da prima pagina. E’ una bugia. Non ho mai detto questo. Il fatto che possano arrivare a far ciò, lo considero deplorevole.
 
Ciò su cui voglio parlare è come sia facile per la propaganda fare il proprio lavoro, e per i dissidenti essere derisi.
 
Ci fu un quantitativo enorme di propaganda su Milosevic. Ci raccontarono che era responsabile della morte di 100000 persone. Questo naturalmente non fu mai provato e ovviamente non era vero.
 
Fu definito “il macellaio di Belgrado”. Fu chiamato Hitler, e così via. Avevano già inculcato nella testa dell’opinione pubblica che era colpevole, un genocida. Credo che ciò debba esser provato da una Corte che però sia adatta allo scopo.
 
Hai toccato un argomento su cui è facile essere derisi. Ti sei esposto a un mare di risate difendendo Milosevic, che è il nemico numero uno in occidente. Al di là dei tuoi timori circa la tua reputazione, ovviamente non sei un apologeta di Milosevic.
 
(Ridendo) Per niente.Ho solo affermato che venga consegnato ad un tribunale appropriato, la cui procedura sia legalmente posta in essere. Ma non credo che stia succedendo ciò.
 
Dopo tutto, è stato più o meno rapito e portato all’Aja. I politici jugoslavi lo hanno consegnato solo perché hanno ricevuto 1,3 miliardi di dollari dagli USA, è un evidente caso di corruzione. Tornando a Clinton e Blair - vorrei dire che li considero dei criminali. La stessa azione della Nato è illegale, illegittima, contro il diritto internazionale e sprezzante della Carta dell’ONU.
 
Perciò è un atto da banditi, bombardare i civili è un atto da assassini, e loro lo facevano deliberatamente. Come lei sa, da 15000 piedi nel cielo, non un pilota Nato ha ricevuto un graffio, mentre loro spazzarono via persone riducendole a pezzi grazie all’uso delle cluster bomb e dell’uranio impoverito, i cui effetti ancora non conosciamo. Ci vuole tanto tempo prima che si manifestino, sebbene in Iraq gia s’intravedano.
 
Credo che queste persone abbiano agito in maniera davvero brutale, i Governi di Usa e Gran Bretagna si sono comportati come efferati criminali. E non verranno mai citati in giudizio. Non da questa Corte, perché loro sono la Corte.
 
Tu affermi che fu più di un rapimento, fu un oltraggio alle procedure parlamentari?
 
Esatto, le procedure parlamentari furono bypassate. Non sto dicendo che Milosevic non sia responsabile…, ma ciò che viene omesso dal pubblico dibattito e dalla stampa e’ che si trattava di guerra civile. E poi l’UCK, sostenuta dagli Usa, non fu solo un’organizzazione di banditi ma fu anche responsabile, e lo è ancora ora più che mai, della pulizia etnica in corso in Kosovo negli ultimi nove mesi..
 
Perché consideri uno specifico incidente- quello della stazione televisiva a Belgrado - una atto terroristico, mentre erano in corso i ben peggiori bombardamenti sui civili con le cluster bombs?
 
Non ho detto che è stato peggiore del bombardamento con le cluster. Esso spicca come evidente atto di assassinio, poiché non c’era personale militare della stazione televisiva. C’erano donne truccate. Furono spazzate via. Non credo che si tratti di incidente, perché la Nato lo giustificò per bocca del suo distinto portavoce Jamie Shea. Dissero che era per fronteggiare la propaganda serba. E’ assurdo. Tante persone morirono e penso che sia un atto di assassinio giacché le Convenzioni di Ginevra stabiliscono che in nessuna situazione di guerra i civili possano essere colpiti, a meno che questi non intraprendano azioni ostili, cioè lanciando bombe o impugnando pistole. Le ragazze truccate non avevano pistole. Su questa questione controversa ci furono numerose critiche ai media britannici e occidentali, che non fecero reportage dal campo, ma si limitarono a trasmettere in diretta numerosi briefing dalla sede Nato di Bruxelles, in maniera assolutamente acritica.
 
Noi pensavamo che le terrificanti bombe fossero molto precise, e non penso che sia stato colpito qualche obiettivo militare. Ciò che colpirono furono la stazione TV e l’ambasciata cinese, anziani, ospedali e scuole. Non credo che si tratti di incidente. Colpirono tutto ciò che poterono, e distrussero pressoché tutte le infrastrutture del paese.
 
E’ un atto criminale al di sopra di ogni livello, ma gli Usa e i paesi aderenti alla Nato lo definiscono “intervento umanitario”. Penso che sia un’espressione melensa che sarà smentita dalla storia. Ammesso che noi si abbia una storia, visto che quella che si studia è frutto delle elucubrazioni del potere americano.
 
Pensi che troppa attenzione vada alla cattura dei militari, visto che verosimilmente la loro sarà una deposizione più diretta sui massacri facendo sì che Milosevic e gli altri politici se n’escano con le mani meno sporche?
 
Le mani di Clinton rimangono incredibilmente pulite, vero? E il sorriso di Tony Blair largo come sempre. Vedo queste maschere con profondo disprezzo. Così tante persone in occidente che si fingono arbitri di moralità sono così patetici, veramente pericolosi e il modo in cui la stampa accetta tutto ciò che costoro sostengono è molto, molto pericoloso.
 
Tornando su ciò che ho detto a proposito della derisione dei dissidenti. La mia posizione è stata definita comica. Costoro considerano che le altre 1000 persone che la pensano come me siano comiche? Tutti i dissidenti sono comici?
 
C’è una tradizione nel ceto intellettuale britannico che è quella di ridicolizzare ogni forza non politica che vuole occuparsi di temi di politica, specialmente se questi vengono dalla sfera dello spettacolo, del teatro e dell’arte, si pensa che siano solo dilettanti, vero? …mezze seghe. A dire il vero in nessuno dei paesi in cui sono stato- Francia, Spagna, Italia, Grecia e persino negli Usa- c’è una concezione simile. Ma qui si.
 
Bene, io non intendo semplicemente andar via, scrivere le mie opere teatrali ed essere un bravo ragazzo. Intendo rimanere indipendente ed occuparmi di politica. E’ un mio diritto.