www.resistenze.org - cultura e memoria resistente - scienza - 30.07.02

L'articolo che segue uscira' su "La Voce del GAMADI" di settembre 2002


Questioni della Scienza a cura di A. Martocchia

IDEOLOGIA DOMINANTE E MATERIALISMO DIALETTICO

Secondo l'opinione prevalente, per come essa e' rappresentata sui media, la societa' in cui viviamo sarebbe una delle piu' tolleranti e liberali mai esistite nella storia dell'uomo. Gli intellettuali entusiasti di questa civilta' la definiscono "occidentale", come se quest'ultimo  fosse di per se un attributo positivo, e ci annoverano come parte del "mondo libero", contraltare di quelle altre societa', di quegli "altri mondi" verso i quali, secondo loro, dovremmo provare, a seconda dei casi, diffidenza, senso di superiorita', paura o disprezzo.

Questi commentatori ci "educano" costantemente, ci spronano a sentirci diversi e migliori, ritengono se stessi scevri da pregiudizi ed abitudini "incivili" e, soprattutto, "liberi", molto piu' "liberi" e "progrediti", per usi e costumi, di quanto lo si possa essere ad esempio nei paesi socialisti o nella cultura araba (cito questi perche' sono di solito i loro bersagli preferiti!). Nella polemica contro i paesi socialisti costoro usano spesso l'accusa tremenda di "totalitarismo",  che richiama alla "assenza di liberta'", mentre contro le culture  religiose piu' distanti da noi si usa come un'arma l'accusa infamante  di "fondamentalismo". Tuttavia, un moderato buon senso e' sufficiente a ridimensionare tanta boria, tanto fanatismo "occidentale": basta far notare che dai paesi socialisti, in termini di diritti civili (tutele sociali, condizione della donna, lavoro, convivenza tra genti diverse,...), abbiamo moltissimo da imparare, e che rispetto al problema del "fondamentalismo" la cultura cristiana e quella ebraica (attorno alle quali si e' sviluppata la "civilta' occidentale") hanno ben poco da insegnare - tra Crociate, Inquisizione, clerico-nazismo e sanguinosa occupazione della Palestina.

Richiamandosi di volta in volta ai padri del pensiero liberale, specialmente di scuola anglosassone (particolarmente in voga, da qualche  anno, il filosofo Popper, teorico della "societa' aperta"),  i commentatori "illuminati" e benpensanti che cantano le lodi della "cultura occidentale" celebrano innanzitutto se stessi ed i loro predecessori-protettori, ma non sanno spiegarci ne' il significato profondo, reale delle parole che usano - come "democrazia" o "liberta'" - ne' tantomeno il motivo per cui a parole e concetti cosi' nobili corrispondano situazioni effettive di grave ingiustizia e pericolo, generate proprio nel "nostro" mondo, con il suo livello di consumi, la sua ingiusta distribuzione delle risorse, la sua tendenza insopprimibile ad inglobare e colonizzare le altre culture, senza certo chiedere "il permesso" o "scusi", quando si tratta di bombardare un paese o di avvelenare qualche popolazione.

E' per questi motivi che la continua e reiterata "suonatina di piffero" in onore e gloria della "civilta' occidentale, libera e democratica" non convince piu' nessuno, e dimostra solamente il suo carattere "ideologico", in senso negativo, cioe' della ideologia come "falsa coscienza". Lor signori parlano costantemente di "democrazia", ma non  si pongono mai il problema di come si crea e di come si manipola il consenso nella nostra societa'! E cosa dovrebbe essere la "liberta'" per un disperato del Bangladesh, costretto dal bisogno a raggiungere illegalmente l'Italia a bordo di una imbarcazione di fortuna o all'interno di una cella-frigorifero?

Norberto Bobbio su "Repubblica" del 24 febbraio scorso fa una condivisibile critica delle religioni e giustamente rivendica il valore della laicita'. Ma per questa giusta critica usa alcuni argomenti sbagliati, che dimostrano la sua internita' alla ideologia dominante,  e dunque scarsa indipendenza e liberta' di giudizio su certi argomenti. Come esempio del ruolo nefasto delle religioni nei conflitti tra i popoli, Bobbio usa quello dei Balcani, parlando di una "guerra serba", poiche' evidentemente e' stato informato male: nessuno gli ha raccontato del ruolo avuto dal Vaticano o dai mujaheddin? Non avendo altre chiavi di lettura che questa, basata sulla contrapposizione astratta tra "laicita'" e "fanatismo religioso",  Bobbio non riesce a spiegare perche' scoppiano le guerre ed i  conflitti fratricidi, e deve invocare "una volonta' malvagia, insita nella stessa natura animale dell'uomo". Ma in questa maniera egli  assomiglia ai preti, perche' usa il moralismo anziche' l'analisi  scientifica dei fenomeni, cioe' lo studio razionale e basato sulle  osservazioni.

Questo e' quello che succede usando le parole ("laicita'", "giustizia", "liberta'", "democrazia", eccetera) fuori dal contesto storico concreto,  in cui i concetti sono sorti e vanno applicati. E' solamente calando i  concetti astratti nella realta' materiale, mettendoli alla prova, con  l'uso della dialettica, che essi acquistano un reale significato. E' questo il grande insegnamento del materialismo dialettico. Chi usa le  parole ed i concetti in modo del tutto astratto, idealistico, come se  essi avessero una vita propria in un immaginario "mondo delle idee",  rischia di tradirne, addirittura di capovolgerne il significato. Proprio  questo e' quanto avviene di norma nella tanto celebrata "cultura  occidentale".