www.resistenze.org - cultura e memoria resistenti - scienza - 27-12-02

Da "La Voce del GAMADI" di gennaio 2003
"Questioni della Scienza", a cura di Andrea Martocchia

L'istruzione negli U.S.A.

Il 22 novembre scorso su "The Mirror", un quotidiano inglese, sono apparsi i risultati di una inchiesta molto significativa, realizzata dalla National  Geographic Society statunitense, in base alla quale ben l'ottanta per cento dei cittadini degli USA non ha la più pallida idea di dove si trovi l'Iraq.

"The Mirror" ha preso spunto da questo per realizzare un proprio veloce sondaggio. Cento persone sono state prese a caso nel giro di pochi minuti sulla Times Square di Broadway, nel centro di New York, e sono state messe dinanzi ad un mappamondo. Innanzitutto dovevano indicare dove si trova l'Iraq.

Tra gli intervistati c'era persino un poliziotto, che ci ha pensato per molti minuti, ed alla fine ha messo il dito più o meno sulla posizione dell'Austria ed ha esclamato: "Ah, ecco, l'Iraq dovrebbe essere questo!". "The Mirror" cita molte altre risposte sconcertanti. Significativa, ma non certo esaltante, quella di un barbuto lavoratore, che ci ha fatto pure la rima, esclamando più o meno: "Non importa, non si sa, tanto nulla ne resterà!". Si riferiva chiaramente alle conseguenze della guerra di aggressione promessa dal Presidente Bush. Anche altri hanno risposto con ingiurie ed esclamazioni contro Saddam. Una ragazza invece si è vergognata: "A me interessa la politica estera - sono contraria a qualsiasi tipo di conflitto... Dunque certo dovrei sapere dove si trova l'Iraq... ma temo che le mie conoscenze geografiche non siano come dovrebbero essere..."

Pure una signora di mezz'età si è vergognata; un'altra si è offesa, e ha balbettato: "Certo che si trova nel Medio Oriente, solo che non riesco a ricordare esattamente...". Altri hanno fatto riferimento ai paesi vicini, ma senza saper trovare l'Iraq sul mappamondo.

Sono state poste anche altre domande. Solo poco più di venti persone hanno saputo mettere in relazione al-Qaeda ed i Taliban con l'Afghanistan... Tuttavia, solamente uno degli intervistati su sei è stato capace di trovare l'Afghanistan su di un mappamondo. Ma c'è di peggio: ogni dieci ce n'era uno che non sapeva nemmeno indicare l'America sul mappamondo!

Ovviamente, quelli che hanno saputo trovare subito l'Iraq sul mappamondo si sono dovuti vergognare per gli altri, per il livello culturale dei loro concittadini. Qualcuno è stato persino aggressivo: "Noi americani non siamo mica così stupidi come pensate!", ha detto un venticinquenne più istruito degli altri. In effetti, il breve "sondaggio popolare" ha dato l'occasione ad alcuni per commentare sul fatto che i mass media "non informano correttamente" su questioni tanto enormi da riguardare il coinvolgimento militare del paese. Questo problema dei mass media è sicuramente un problema vero e grave, ma chiaramente il problema molto molto più di fondo è quello del livello di istruzione medio dei cittadini statunitensi. Questo problema di fondo non è dovuto tanto i mass media - che semplicemente riflettono la società, e che sappiamo bene quale ruolo dis-informativo siano sempre deputati a svolgere -, bensì piuttosto al sistema educativo, dunque innanzitutto al sistema scolastico.

Secondo la National Geographic Society, solo circa la metà dei giovani statunitensi è in grado di indicare paesi europei come la Francia o la Gran Bretagna sulla carta geografica... L'ignoranza di massa negli Stati Uniti d'America è dovuta al livello infimo delle loro scuole dell'obbligo, ed al fatto che l'educazione superiore è una educazione d'elite, che si paga molto cara poiché è interamente gestita da privati. Lo stesso Presidente Bush è una persona ben poco istruita, tanto da creare imbarazzo in una serie di "gaffes" dinanzi a giornalisti ed uomini politici già prima che venisse eletto.

Un discorso a parte va fatto per il sistema universitario e della ricerca scientifica negli USA. Bisogna dire infatti che, da una parte, i cittadini statunitensi che possono permettersi di continuare gli studi fino alla laurea ed oltre, stanti le tasse di iscrizione esorbitanti dei "campus" statunitensi, sono un'infima minoranza nella popolazione. Tuttavia, chi riesce ad accedere alla "torre d'avorio" riceve una formazione di altissimo livello, in quanto di soldi negli istituti USA ne girano molti - soprattutto ovviamente per i settori di interesse per l'impresa privata, e per gli studi nei settori strategici. Questa ricchezza di risorse finanziarie comporta un "drenaggio" enorme di cervelli da tutto il mondo verso gli USA. Succede così che, mentre i cittadini statunitensi sono in media profondamente ignoranti, gli USA attraggono e sfruttano - tramite contratti a tempo e borse di studio di vario genere - le migliori risorse intellettuali di tutto il pianeta.

Il "sondaggio" del giornale inglese mi ha fatto pensare ad un aneddoto raccontatomi qualche anno fa. Luogo: Roma, Via dei Fori Imperiali, in una giornata qualsiasi con tanti turisti. Una coppia statunitense si avvicina ad una mia amica e chiede: "Scusi, dov'è il Colosseo?". "Come dov'è? È questo!". "Ah, questo qui? Lo pensavamo più grande"...