www.resistenze.org - cultura e memoria resistenti - scienza - 07-01-04

ISTITUTO DI STUDI COMUNISTI
KARL MARX – FRIEDRICH ENGELS
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Battaglia per le Idee,
Apocalisse e prospettive della vita degli uomini.


Parte prima.

Rai 3 ha mandato in onda nella trasmissione “ Enigma” la puntata “Apocalisse”, in prima serata alle ore 20.30.

La trasmissione inizia sostenendo che partendo dall’Apocalisse di Giovanni, del nuovo testamento, si individua a partire dal 2002 (5762 del calendario ebraico) l’inizio della fine del mondo che culminerà nel 2006 ( 5766 del calendario ebraico ) con la guerra mondiale e l’olocausto nucleare.
Il vescovo di Ivrea, Bettazzi, tende a dare una visione storica del libro di Giovanni, sostenendo che essa raffigura la venuta del Cristo sulla Terra nella forma della dissimulazione, stante le condizioni di repressione e clandestinità dei cristiani nella seconda metà del I secolo dc.
In chiusura del suo intervento dice che quando fu chiesto a Cristo circa la fine del mondo, rispose che neppure il padre suo, Dio, lo sapeva.
Il Presentatore: la Bibbia il libro sacro dell’Occidente.

Intervieni, esperto di religioni esoteriche e delle sette, contesta l’interpretazione di Bettazzi, opponendovi quella tradizionale di apocalisse appunto. Sostiene che quella di Bettazzi non costituisce affatto la lezione maggioritaria all’interno dello stesso vaticano e che anzi tende a perdere consensi a favore della tradizionale, che incontra inoltre il sostegno anche di altre religioni, sia pure in forme diverse.
Giorello, filosofo della scienza, dichiara che lui non getterebbe l’immaginario apocalittico come immagine prescientifica e ferma poi l’attenzione sulle paure degli uomini di oggi.

In questa visione sostiene che lo stesso Newton, padre della fisica meccanica, vedeva nella Bibbia la chiave dell’Universo e la fine del mondo; che egli stesso aspettava la fine del mondo, l’Apocalisse nella descrizione di Giovanni, che avrebbe segnato l’inizio del regno di dio sulla Terra.
Dinucci, parla di un orologio atomico messo a punto da scienziati americani, che segna il pericolo di avvicinamento di una guerra mondiale e quindi della fine della Terra e che tale orologio segna adesso le 23.53 l’ora X è appunto le 24.00, o mezzanotte.

La trasmissione tende a presentare una serie di fatti più o meno gravi, esasperandoli da una parte ed immettendoli in un unico quadro ne esponenzia l’effetto catastrofico e premonitore della fine del mondo: la Sars, i terremoti, i black out, il cado dell’estate del 2003, ecc.
Sviluppa così un terzo filo, dopo quello Bertazzi – Giorello, quello cioè di essere queste fatti segnale di allarme di aver chiesto troppo alle risorse del pianete, ecc. ecc.

Sviluppa, poi, le conseguenze circa le ipotesi di un super terremoto e di un super Tsumani, enorme cataclisma causato da eruzioni vulcaniche ed individua anche un vulcano in particolare.
Giorello, non è vero che la Natura è madre, collaborare con la natura ma senza la visione che sia madre, ma nella coscienza che essa costituisce pericolo per la vita del genere umano e per gli uomini.

Non potevano certo mancare le cadute di stelle e comete sulla Terra.
La “documentazione” si basa su di un passo di Giovanni, che fa scaturire dalla caduta di una stella la fine della Terra.
Ora a parte il fatto che giovanni evidenzia la teoria delle stelle fisse, ma poi l’intero passo è pieno di contraddizioni, prima dice che non c’è più nulla dopo tale impatto e poi parla di distruzioni di 1/3, di un altro terzo del pianeta, degli animali, ma parla prima di erba verde che viene distrutta ma questo in un evento successivo alla caduta della stella, ecc. ecc.

Presentatore - Problemi che la Natura può creare al nostro Pianeta, ma problemi che l’uomo crea alla Natura: l’uomo.

E qui si parla del Club di Roma, riunitosi appunto in Roma nel 1970 ed in cui venne affidato ad un gruppo di lavoro del MIT una indagine sulle possibilità di sopravvivenza della Terra.
Tale rapporto parla di una fine nei prossimi 100anni e quindi entro il 2070 per degrado irreversibile ambientale, esaurimento delle risorse, incremento demografico, sviluppo economico insostenibile, inquinamento. In una parola: la catastrofe.
Presentatore: La Scienza invece di dare certezze finisce per darci ansie.

Bettazzi. -  L’attesa in quanto desiderio di cercare altrove da noi la soluzione dei problemi e le prospettive future, altrove, cioè, dall’impegno quotidiano.
Newton diversamente da Galilei sapeva distinto la rivelazione dalla scienza.
Il punto allora è quello di non affidare a mitiche attese, a messianiche attese di fine dei problemi di natura fantastica o anche divina, la soluzione dei problemi che ci stanno dinanzi, ma impegnarsi nel quotidiano con l’ausilio della Scienza nel risolvere i problemi e costruire cognizioni migliori per il futuro.
 Commento.

Al di là delle varie stupidaggini, il punto da fermare è la non poi tanto sottile strategia che sottende l’intera trasmissione: la chiesa cambia tattica!
Avoca a sé, e rivendica per sé, la visione ottimistica, la speranza dell’uomo e sulla bontà dell’uomo, lasciando alla scienza ed agli uomini in genere la visione pessimistica sul futuro degli uomini e della Terra e della vita
.

La Scienza si trova così inchiodata a legittimare le scelte del capitalismo, a seguirne gli esisti catastrofici del sistema capitalistico e quindi informando di sé la visione pessimistica ed apocalittica della classe della borghesia, assunta a visione del mondo e quindi pessimismo sull’uomo.

Si inchioda giacché deve attribuire ad un uomo genericamente inteso le responsabilità dello stato di cose presenti. Si inchioda perché per giustificare deve leggere unicamente alcuni dati, nascondendone altri, mistificandone ancora di più, al fine di far uscire fuori quel quadro senza futuro per l’uomo. La cosa non è affatto nuova, a sciocchezze sul calcolo della fine della terra siamo abituati da tempo, specie agli scientifici ed inoppugnabili calcoli matematici di Eddinghton et similia ed alle storie dell’entropia, alla perdita di energia della Terra e la morte per entropia del Pianeta. A differenza che del passato, e ben messo in evidenza da Andrei Zdanov, qui si combinano i due momenti che in passato erano distinti e dove la chiesa aveva il ruolo di pessimista dei pessimisti e la scienza comunque ottimista e si coordinano i due elementi e dove alla chiesa viene dato il ruolo di sponda, di speranza, di ottimismo ed alla scienza ed ai laicismo e consequenzialemente al materialismo il ruolo di pessimismo e di catastrofismo e visione catastrofistica.

Cambiano, se si dovesse confermare tale tendenza, i caratteri dell’empiriocriticismo.
Ovviamente le cose stanno in maniera ben diversa da come la commissione agit-prop dell’imperialismo tende a presentare le cose. Qui ci interessa fermare la nuova strategia che sembrerebbe profilarsi, in una seconda parte una disamina più scientifica ed esatta dello stato del Pianeta.