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da: vocedelgamadi@yahoogroups.com - 12 gennaio 2005
L'articolo che segue appare sul numero di febbraio 2005 de LA VOCE DEL G.A.MA.DI.:

Presentazione del testo: Materialismo dialettico e conoscenza della natura
Intervento di Andrea Martocchia (co-autore)

"Regressivi" ed "Intellettualisti"


Il livello impressionante di evoluzione delle conoscenze scientifiche e  delle nuove tecnologie è sotto gli occhi di tutti. Tale evoluzione  velocissima porta con se problemi inediti, molto seri, che tutta  l'umanità deve affrontare. Tra questi ne posso menzionare solo alcuni  in questa sede:

1) il pressante fabbisogno di energia e di risorse, che causa le guerre;
2) l'inquinamento, dovuto ai consumi sfrenati delle stesse (energia e risorse), e le sue conseguenze sulla biosfera e sul clima globale;
3) il carattere più o meno democratico delle tecnologie elettroniche, informatiche e della comunicazione;
4) l'applicazione massiccia delle biotecnologie e la conseguente manipolazione del vivente - compresa la manipolazione della natura umana, intesa come corredo genetico.

È possibile analizzare questi fenomeni in una maniera che sia, a sua volta, scientifica?
Sicuramente è possibile, anche se non sempre lo si fa. In particolare,  dovrebbe essere naturale per chi si definisce marxista usare l'analisi  scientifica nell'affrontare i grandi temi: ma non sempre questo avviene.

Nel grande calderone della "sinistra", le reazioni all'avanzamento scientifico-tecnologico sono disparate.

I regressivi

Qualcuno vede che le cose non vanno, e se la prende addirittura con la  scienza e la tecnologia in se e per se: inveisce contro "la scienza" e  contro "lo sviluppo" e tesse le lodi di utopistici "bei tempi andati"  nei quali "non c'era la TV" , "non c'erano i telefonini" oppure "non  c'erano le automobili"... Questa categoria di persone io la definirei  quella dei "regressivi". I regressivi pensano che "il progresso non  esiste", perciò non possono vedere la differenza che passa tra avere a  disposizione gli antibiotici e non averli, tra poter prendere  l'aereoplano e non poterlo prendere, tra avere i filtri per  potabilizzare l'acqua e non avere acqua, tra usare il trattore ed usare  la zappa.

I regressivi sono però tutti, ed esclusivamente, persone occidentali  bene istruite che usano il sistema sanitario pubblico, prendono l'aereo  quando ne hanno bisogno (previo lamentarsi se le hostess ti trattano  male), bevono l'acqua del rubinetto di casa o addirittura la comprano  imbottigliata al negozio, e scelgono volentieri, nella vasta gamma di  prodotti agricoli, biologici o meno, che il mercato offre loro, quelli  più esotici e strani.

Gli intellettualisti

Un'altra categoria di persone "di sinistra" che si pongono il problema  del progresso scientifico-tecnologico, ma in un modo abbastanza  diverso, è quella che io vorrei definire degli "intellettualisti".

Gli intellettualisti assomigliano ai regressivi perché anch'essi sono  istruiti, prendono l'aereo, bevono acqua pura o addirittura minerale, e  mangiano ogni giorno una cosa diversa. A differenza dei regressivi,  però, gli intellettualisti non si lamentano, viceversa essi gioiscono  perché sostengono che tutto è sotto controllo, grazie alle loro  brillanti intelligenze.
Secondo gli intellettualisti, infatti, ormai il mondo, soprattutto il  mondo occidentale, è in mano a chi conosce, non a chi possiede. Cioè,  i lavoratori ormai, secondo loro, sono diventati tanto istruiti e tanto  tecnologizzati da governare le macchine e da non soffrire più per la  fatica del lavoro. Questo proletariato così evoluto e "ripulito",  anche detto "general intellect", secondo loro oramai non è più  "alienato" poiché ha scavalcato ed ha reso inutili i padroni delle  macchine, cioè la classe dei capitalisti. I capitalisti perciò oramai  non conterebbero più nulla, mentre gli intellettualisti dominerebbero  il mondo occidentale, e dunque tutto il mondo.

Gli intellettualisti però purtroppo non vedono che la loro istruzione  è stata possibile solo grazie al sistema scolastico pubblico, che oggi  viene distrutto e privatizzato; in qualche caso, il loro livello di  istruzione è direttamente proporzionale ai soldi di mamma e di papà.
Gli intellettualisti non vedono nemmeno che le macchine che essi usano  (il computer, la videocamera, il cellulare) sono così complicate che  loro non riuscirebbero mai a fabbricarle da soli, e se adesso possono  usarle e lavorarci è solamente perché glielo consente qualche padrone  capitalista, qualcuno che realmente possiede i mezzi di produzione e  tutti i brevetti con cui fabbricare quelle macchine. Se perdessero il  lavoro e venissero licenziati dal padrone, gli intellettualisti  sarebbero costretti a spendere dei bei soldi per ricomprare quelle  macchine al negozio, oppure resterebbero senza questi loro bei  giocattolini. Privati delle macchine, e non possedendo veramente le  tecnologie - cioè: i brevetti, e tutto l'immenso bagaglio di  conoscenze e materiali di cui è fatta una macchina - anche gli  intellettualisti si sentirebbero perduti, nudi, indifesi, come degli  analfabeti o come dei poveretti del Terzo Mondo.

Marxisti immaginari

Sia i regressivi che gli intellettualisti sono degli idealisti, perché  ragionano a prescindere dai dati di fatto, e talvolta persino contro  l'evidenza dei fatti. Perciò essi sono dei "marxisti immaginari", e  rendono un pessimo servizio alla "sinistra".

Sia l'atteggiamento regressivo che quello intellettualista vanno  combattuti, perché entrambi sono atteggiamenti elitari, da figli di  papà che non vedono i problemi reali. Per capire e risolvere i  problemi reali bisogna innanzitutto conoscere, e poi bisogna assumersi  le proprie responsabilità nel concreto. Bisogna essere materialisti, e  bisogna essere dialettici, perché bisogna essere in grado di vedere  tutte le cose nei loro reciproci rapporti.

Scienza e Tecnologia vanno espropriate ai padroni, sottratte al  controllo dei capitalisti, e trasferite, distribuite ai lavoratori.  Solo in questa maniera esse potranno adempiere ai loro compito, a  favore e non contro l'umanità.



Materialismo dialettico e conoscenza della natura

Autore: Comitato Scientifico G.A.MA.DI.
Edizioni Aracne, Roma 2004, euro 15
Isbn: 88-7999-770-X


Indice:

PRESENTAZIONE
di Vincenzo Brandi: F. Engels nella Dialettica della Natura

PARTE PRIMA

Giuseppe Stalin
Lezione Universitaria sul materialismo dialettico (1939)

Mao Tse Tung
Materialismo Dialettico (dal volume V delle Opere Scelte)

Ludovico Geymonat
L'esigenza di una nuova concezione del mondo e il problema di una nuova
cultura

Federico Martino
Riflessioni sulla "Dialettica della natura" di F. Engels

Silvano Tagliagambe
Epistemologia e Materialismo Dialettico per L. Geymonat

PARTE SECONDA:
IL MATERIALISMO DIALETTICO NELLE SCIENZE

Domenico Anastasia
Il Big Bang non esiste

Andrea Martocchia
La Rivoluzione Galileiana

Federico Engels
L'umanizzazione della scimmia

Mauro Cristaldi
Haldane: una biografia comparata

Vincenzo Brandi
La chimica come scienza moderna e il materialismo dialettico

Francesco Saverio De Blasi
Matematica e materialismo dialettico

Bruno De Vita
L'attualità del materialismo dialettico nel più moderno mezzo di
comunicazione: l'emittente televisiva

CONCLUSIONI
di Andrea Martocchia


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Gruppo Atei Materialisti Dialettici (GAMADI)
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