www.resistenze.org - cultura e memoria resistenti - scienza - 15-12-11 - n. 390

da Aleksandr A. Kusin, Marx e la tecnica, Gabriele Mazzotta Editore, Milano, 1975
trascrizione a cura di Valerio e pubblicazione a cura del CCDP
 
Aleksandr Abramievic Kusin
 
Marx e la tecnica
 
Indice
 
Introduzione
 
Marx dedicò la sua esistenza alla lotta rivoluzionaria della classe operaia: tutta la sua attività pratica e teorica fu volta a questo fine. Come osserva Paul Lafargue, Marx lavorò sempre col preciso intendimento di trasporre nella prassi i risultati della sua ricerca e di fornire al movimento socialista una base scientifica.[1]
 
Marx studiò a fondo le più svariate scienze e i più svariati settori dell'attività umana: lo sviluppo economico e politico della società, l'arte militare, la storia dell'arte, la matematica, la storia della tecnica del suo tempo. «Il cervello di Marx», scrive Paul Lafargue, «era armato di un'incredibile quantità di teorie filosofiche e di fatti concernenti la storia e le scienze naturali.»[2]
 
Sulla base di questi elementi di fatto e studi critici, Marx creò la sua geniale teoria dello sviluppo della società umana, in cui viene lucidamente espressa l'intrinseca legge della storia universale, e l'apparente accidentalità degli eventi viene spiegata attraverso la loro causa materiale generale.[3] Egli formulò la sua teoria del processo storico in una serie di lavori di carattere economico, filosofico e sociologico. Già nel 1842 scrisse diversi articoli in cui chiarì i nessi reciproci che uniscono lo Stato e il diritto alle condizioni oggettive materiali dell'esistenza. Nel 1845, in La sacra famiglia, mise in evidenza il concetto di «condizioni materiali dell'esistenza» e mostrò come sia impossibile comprendere la realtà storica prescindendo dall'analisi dell'industria, del modo diretto di produzione dell'esistenza di ciascun periodo.[4]
 
Per analizzare più a fondo la produzione materiale, scoprirne la natura e il contenuto e stabilirne il ruolo nella storia della società, Marx rivolse la sua attenzione a quell'elemento inscindibile dalla produzione che è la tecnica, comprendendo sotto questo termine i mezzi di lavoro creati artificialmente dall'uomo.[5]
 
Marx cominciò a studiare la letteratura riguardante la tecnica e la storia della tecnica a partire dal 1845. Nel 1847, in Miseria della filosofia, si occupò appunto dello sviluppo dei perfezionamenti tecnici; a questo proposito, egli mise in luce il rapporto che intercorre tra sviluppo della tecnica e mercato mondiale ed espose le cause e gli stimoli che stanno alla base delle invenzioni e delle scoperte. In questa opera viene reso manifesto il nesso di causalità esistente tra concentrazione dei mezzi di produzione e divisione del lavoro, e la fabbrica viene definita come categoria economica. Inoltre, è messo in evidenza lo sviluppo della macchina, dal semplice utensile al sistema di macchine a propulsione automatica, e il suo ruolo come forza produttiva.[6]
 
Dal 1850 al 1858 Marx studiò molte opere, soprattutto in lingua tedesca, riguardanti la tecnologia e la storia della tecnica. Tra le altre, sono da ricordare le pubblicazioni di Johann Heinrich Moritz Poppe, professore di tecnologia a Tubinga (1776-1854), e precisamente: Trattato di tecnologia generale (Lehrbuch der allgemeinen Technologie); La fisica con particolare riguardo al suo impiego nelle arti, manifatture e altre utili applicazioni produttive (Die Physik vorzueglich in Anwendung auf Kuenste, Manufacturen und andere nueteliche Gewerbe); Storia della tecnologia (Geschichte der Technologie); l'opera dell'agronomo e studioso di tecnologia Johann Beckmann (1739-1811), Contributi alla storia delle invenzioni (Beytrage zur Geschichte der Getwerbekunde) e la Filosofia della manifattura (Philosophie des Manufactures) del chimico ed economista inglese Andrew Ure (1778-1875 ); il saggio del matematico, meccanico ed economista inglese Charles Babbage Sull'economia del macchinario e delle manifatture (On the Economy of Machinery and Manufactures) ecc.
 
In tal modo, Marx ricavò dai più autorevoli lavori pubblicati tra la fine del XVIII secolo e la prima metà del XIX, i quali contenevano un ricco materiale di dati, gli appunti per una storia della tecnica: i Quaderni sulla tecnologia (Hefte zur Technologie). In Per la critica dell'economia politica, terminata nel 1859, viene condotta una fondamentale trattazione del materialismo storico; nella Prefazione si dice: «Nella produzione sociale della loro esistenza, gli uomini entrano in rapporti determinati, necessari, indipendenti dalla loro volontà, in rapporti di produzione che corrispondono a un determinato grado di sviluppo delle forze produttive materiali.»[7] Più avanti si afferma: «A un dato punto del loro sviluppo le forze produttive materiali della società entrano in contraddizione con i rapporti di produzione esistenti, cioè con i rapporti di proprietà (che ne sono soltanto l'espressione giuridica), dentro i quali tali forze produttive per l'innanzi si erano mosse. Questi rapporti da forme di sviluppo delle forze produttive si convertono in loro catene. E subentra allora un'epoca di rivoluzione sociale.»[8] La tecnica, in quanto componente primaria delle forze produttive, è un fattore essenziale del processo storico.
 
Negli anni compresi tra il 1860 e il 1863 Marx proseguì i suoi studi tecnico-economici per la seconda parte del libro Per la critica dell'economia politica, cui contava cu aggiungerne una terza: Sul capitale in generale. Egli studiò i rapporti degli ispettori di fabbrica relativi al periodo 1855 -'59 e le opere di D. Ricardo, A. Smirh e altri.
 
Per chiarire i nessi intercorrenti tra macchina e utensile, egli seguì al Geologisches Institut un corso pratico sui lavori del professor Willis.
 
In una lettera del 28 gennaio 1863 indirizzata a Engels cosìdichiara: «Inserisco qualche cosa nel capitolo sul macchinario. Vi sono qui alcune questioni curiose, che io nella prima stesura ignoravo. Per venir in chiaro di esse, mi sono riletto da cima a fondo i miei sunti di tecnologia.»[9]
 
Con l'aiuto dell'ampio materiale tratto dalla storia della tecnica e sulla base dei suoi studi sul processo produttivo, Marx investigò problemi quali la cooperazione, la divisione del lavoro e la manifattura, la macchina e la grande industria, la legge generale dell'accumulazione capitalistica, l'accumulazione primitiva e altri ancora. Frutto di questa scrupolosa ricerca sulla tecnica e sulla storia della tecnica, fu un'ampia serie di manoscritti: i quaderni preparatori a Il Capitale (V, XIX e XX quaderno). Questi appunti furono utilizzati per la redazione del XII e di altri capitoli di Il Capitale (soprattutto il XIII) e di alcune altre opere.
 
I manoscritti preparatori a Il Capitale (V, XIX e XX quaderno) meritano una particolare attenzione. Questi quaderni non devono essere considerati come semplice raccolta di fonti e di progetti, ma devono essere ritenuti vere e proprie ricerche tecnico-economiche, tecnico-sociali e tecnico-storiche. Essi contengono tra l'altro un'analisi dello sviluppo della tecnica e dell'utilizzazione delle possibilità offerte dalla natura e dalla scienza nella produzione. In essi viene mostrato il ruolo svolto dalle macchine nello sviluppo della produzione e dell'intera società, e vengono esplicitati in particolare i nessi socioeconomici che sottendono il progresso tecnico e l'influsso esercitato dall'introduzione delle macchine sul valore delle merci, sul plusvalore, come anche sul profitto, sul salario ecc.
 
I quaderni contengono inoltre una fondamentale esposizione delle modalità oggettive che presiedono all'invenzione di macchine. Vengono ampiamente descritte le varie operazioni del processo produttivo nella loro successione tecnica. Particolare interesse riveste il XIX quaderno, in cui vengono analizzati la nascita e lo sviluppo della produzione mediante macchine. Marx non si era proposto comunque di scrivere un'opera sulla storia della tecnica, sebbene lo ritenesse un lavoro indispensabile. Assorbito com'era dalla lotta rivoluzionaria e dalle ricerche che il momento storico rendeva assolutamente necessarie in funzione di essa, lasciò alle generazioni future il compito di redigere una storia della tecnica.
 
Nelle opere di Marx e, in particolare, in Il Capitale, sono contenute singole tesi riguardanti la tecnica e la sua storia, ma anche considerazioni socioeconomiche, politiche, filosofiche e altre che poggiano su realtà tecniche e tecnico-storiche.
 
Le sue riflessioni sulla tecnica sono state utilizzate da molti autori che hanno scelto come campo d'indagine la storia della tecnica, la produzione industriale, la divisione del lavoro e altri problemi. Nel 1935 Ch. I. Gaber pubblicò il saggio Il problema del macchinario in Marx.
 
Nell'opera Il pensiero di Marx sulle forze produttive, la base materiale e la tecnica A. A. Sworykin conduce un esame approfondito dell'analisi marxiana dei mezzi tecnici che resero possibile la Rivoluzione industriale del XVIII secolo. Egli dedica la sua attenzione anche alle ricerche di Marx sul sistema automatico di A. Ure, sul principio del carattere continuo e meccanico della fabbricazione e su altri problemi.
 
Nell'opera di A. A. Sworykin e S. W. Schuchardin, Il pensiero di Karl Marx sul progresso tecnico, vengono esposte le principali tendenze del progresso tecnico stabilite da Marx (sviluppo della chimica, automatizzazione ecc.). Il presente lavoro costituisce un tentativo di esporre il pensiero di Marx su una serie di problemi legati alla tecnica e alla sua storia, nonché alle leggi dello sviluppo.
 

[1] Cfr. P. Lafargue, Ricordi personali, in AA. W., Ricordi su Marx, Roma, Ed Rinascita, 1951.
[2] Ibid., p. 49.
[3] Loc. cit.
[4] Cfr. K. Marx e F. Engels, La sacra famiglia, Roma, Editori Riuniti, 1954.
[5] Cfr. K. Marx, Il Capitale, I, Roma, Editori Riuniti, 1964, p. 212.
[6] Cfr. K. Marx e F. Engels, Miseria della filosofia, in K. Marx e F. Engels, Opere complete, VI, Roma, Editori Riuniti, 1973, pp. 190 sgg.
[7] K. Marx, Perla critica dell'economia politica, Prefazione, Roma, Editori Riuniti, 1957, p- 10.
[8] Ibid., p. 11
[9] Marx a Engels, 28 gennaio 1863, in K. Marx e F. Engels, Carteggio, IV, Roma, Editori Riuniti, 1951, p. 158.
 
 

Resistenze.org     
Sostieni una voce comunista. Sostieni Resistenze.org.
Fai una donazione o iscriviti al Centro di Cultura e Documentazione Popolare.

Support a communist voice. Support Resistenze.org.
Make a donation or join Centro di Cultura e Documentazione Popolare.