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Nel Bicentenario della nascita di Engels. Dal socialismo utopico al socialismo scientifico *

Víctor Manuel ** | elmachete.mx
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

29/11/2020



Se è vero che il Prometeo di Treviri è stato colui che ha portato il fuoco della conoscenza al mondo, Engels ha distribuito questo fuoco marxista a tutta la classe operaia. Engels è stato il miglior divulgatore che Marx potesse avere. Solo una mente tanto geniale come quella di Engels poteva capire e semplificare la complessità del marxismo - che a quel tempo pochi capivano - alle masse sfruttate. Si dedicò sempre a orientare e educare il proletariato. Ne è prova L'evoluzione del socialismo dall'utopia alla scienza. Questo testo nasce da un altro, molto più grande e complesso, l'Anti-Dühring, perché a quel tempo la filosofia di Dühring minacciava di spaccare il movimento del Partito socialista tedesco e di formare intorno ad esso un nuovo partito "socialista". Prima di ciò, Engels aveva già aiutato i socialisti francesi a lottare contro le concezioni piccolo-borghesi molto diffuse nel loro movimento. Agli inizi del 1880 aveva scritto articoli sul socialismo scientifico per la rivista L´Egalité e, su richiesta del suo amico Paul Lafargue, riassunse tre articoli dell'Anti-Dühring in modo indipendente dall'opera, nell'estate dell'anno seguente. Questa richiesta era motivata dall'intenzione di presentare in maniera chiara e sintetica la concezione marxista - e conseguentemente, il socialismo scientifico - al movimento operaio che si dibatteva tra concezioni riformiste e piccolo-borghesi.

Lafargue lo tradusse nel 1880, con il nome Socialismo utopico e socialismo scientifico, per una rivista francese e più tardi come opuscolo. Quest'opera ebbe un tale impatto sulle menti francesi che presto fu tradotto in polacco [Socyjalizm utopijny a naukowy, ndt] e poi, due anni dopo, Engels redasse l'edizione in tedesco. Appena alla seconda edizione (1892) era stato tradotto in 10 lingue.

I

Engels inizia il primo dei suoi tre opuscoli spiegandoci l'origine del socialismo - per così dire - moderno. Come ogni ideologia, nasce dalle condizioni materiali nelle quali si trova una determinata società. Ci spiega come questa sia un'estensione del razionalismo illuminista del XVIII secolo, ma che nonostante quest'ultimo generi il socialismo moderno, altro non era che l'idealizzazione della volontà della nascente borghesia. Quindi, Engels lo descrive nel seguente modo:

La rivendicazione dell'eguaglianza non si limitò più ai diritti politici, essa doveva estendersi anche alla posizione sociale dei singoli; non si dovevano sopprimere semplicemente privilegi di classe, ma le stesse differenze di classe. La prima forma con cui la nuova dottrina fece la sua comparsa fu così un comunismo ascetico che si ricollegava a Sparta e spregiatore di tutti i godimenti della vita.

È qui, in mezzo alle concezioni piccolo-borghesi del socialismo utopico, che emergono i suoi tre esponenti più rappresentativi: Saint-Simon, Fourier ed Owen. Engels fa notare qualcosa di più importante: nonostante nelle loro concezioni il proletariato avesse una parte importante, non intendevano liberare il proletariato dalla borghesia, ma tutta quanta l'umanità ad un tempo, ponendo, primariamente, le basi di una società razionale e giusta all'interno del capitalismo, in modo che il proletariato potesse liberarsi da ogni oppressione.

Ma il capitalismo non aspetta che le menti maturino. Entra invece sulla scena economica sconvolgendo l'ordine sociale, facendo maturare le contraddizioni di classe. All'epoca di questi tre socialisti utopici, il capitalismo iniziava appena a dimostrare il suo potere con la nascente grande industria, terza tappa del capitalismo. Presto, le lotte proletarie iniziarono a prendere una piega più forte e aggressiva di prima, e diedero uno schiaffo alle illusioni del socialismo utopico.

Owen, che era più filantropico che rapace, diede ai suoi dipendenti condizioni di vita, in qualche modo, dignitose sia per loro che per le famiglie: scuole per bambini, giorni di riposo, giornate di lavoro ridotte, ecc. In più, quando chiuse una fabbrica di cotone per quattro mesi, i suoi operai disoccupati ricevettero il salario intero per tutto il tempo di sospensione delle attività lavorative. La comunità creata da Owen non conosceva l'alcolismo, i giudici, i poliziotti, ma c'erano però le condizioni per vivere dignitosamente. Forse questo fu uno dei grandi meriti di Owen, dimostrare che il proletariato non era ignorante e rozzo per natura, ma gli bastava avere delle condizioni favorevoli per potersi sviluppare e crescere, per lasciarsi indietro lo stereotipo del proletario ignorante. Nonostante questo successo, la struttura sociale di Owen non fu ben vista dai borghesi suoi pari di allora. Owen voleva combattere le condizioni di miseria in Irlanda e propose alla borghesia la creazione di queste colonie comuniste. Tuttavia, la borghesia non aveva interesse nel migliorare le condizioni del proletariato, ma di estrarre sempre più plusvalore, e l'avventura di Owen per diffondere il suo comunismo per il mondo non poteva resistere alle grandi spese progettuali, all'apatia della borghesia e alle condizioni di competizione contro gli altri grandi industriali. Nonostante questo fallimento, il nome di Owen va legato alla lotta del proletariato inglese.

II

Nel secondo articolo è la filosofia in Germania ad essere oggetto di studio. I greci erano stati dei dialettici innati. Tuttavia, questa dialettica gradualmente venne oscurata dalla metafisica, finché Hegel alla fine la ripristinò, anche se in modo idealista. Tuttavia, lasciò in eredità un metodo dialettico che il marxismo avrebbe riscattato nel prossimo futuro.

Tutto fluisce, tutto si trova in costante movimento: la società, il pensiero, le ideologie, ecc., e solo la dialettica ci permette di avere un punto di vista corretto. Per il metafisico, i fenomeni si studiano in modo isolato e fisso, e la sua unica logica, la logica formale, si riassume in un "sì, sì; no, no", "una cosa esiste o non esiste", "è impossibile che una cosa nello stesso tempo sia sé stessa ed un'altra". Questa concezione metafisica ha costituito un ritardo nella scienza, ma una necessità nella formazione del pensiero umano. Contrapponendo la dialettica alla metafisica, Engels scrive:

Parimenti ogni corpo organico, in ogni istante è e non è il medesimo; in ogni istante elabora materie tratte dall'esterno e ne secerne delle altre, in ogni istante cellule del suo corpo muoiono e se ne formano di nuove; dopo un tempo più o meno lungo la materia di questo corpo si è completamente rinnovata, sostituita da altri atomi di materia, cosicché ogni essere organizzato è costantemente il medesimo e pure un altro. Considerando le cose con maggiore precisione, noi troviamo anche che i due poli di una opposizione, il positivo e il negativo, sono tanto inseparabili l'uno dall'altro quanto contrapposti e che malgrado tutto il loro carattere contraddittorio si compenetrano vicendevolmente; troviamo del pari che causa ed effetto sono rappresentazioni che hanno validità come tali solo se le applichiamo ad un caso singolo, ma che nella misura in cui consideriamo questo fatto singolo nella sua connessione generale con la totalità del mondo, queste rappresentazioni si confondono e si dissolvono nella visione della universale azione reciproca, in cui cause ed effetti si scambiano continuamente la loro posizione, ciò che ora o qui è effetto, là o poi diventa causa e viceversa.

La filosofia trovò il suo metodo più coerente nella logica di Hegel, nella sua dialettica. Il modo in cui la società, la storia, la natura sono concepite trova in Hegel una attribuzione di movimento e processo costanti. Sebbene Hegel non abbia saputo può risolvere in modo materialista questi stessi approcci, egli pose in modo conseguente il metodo dialettico come metodo per analizzare la realtà. Il grado di sviluppo della scienza, gli stessi limiti della sua conoscenza e il carattere di classe di Hegel non gli permettevano di andare oltre la dialettica, ossia, fino al materialismo.

La lotta mortale tra il proletariato e la borghesia iniziava a mostrare episodi sempre più frequenti e violenti. Le basi della società perfetta e razionale di Hegel iniziarono ad esser smentite dai fatti. Si diede uno sguardo al passato e si scoprì che la storia delle società era la storia delle lotte di classe, e la società prussiana, con tutto l'hegelianismo, non era esente da contraddizioni di classe.

Conseguentemente il socialismo appariva adesso non più come scoperta accidentale di questa o di quella testa geniale, ma come il risultato necessario della lotta tra due classi formatesi storicamente: il proletariato e la borghesia. Il suo compito non era più quello di approntare un sistema quanto più possibile perfetto della società, ma quello di indagare il processo storico economico da cui necessariamente erano sorte queste classi e il loro conflitto, e scoprire nella situazione economica così creata, il mezzo per la soluzione del conflitto.

L'umanità aveva adesso un compito concreto e di massima importanza: determinare il meccanismo per il quale la società si muove. Sarà il genio di Marx a rispondere a questa domanda scoprendo la concezione materialistica della storia e la rivelazione del segreto della produzione capitalistica mediante il plusvalore. Così nacque il socialismo scientifico.

III

La concezione marxista della storia è la concezione materialista dello sviluppo dell'uomo. Sono le condizioni materiali a determinare le idee, ed il grado di sviluppo delle forze produttive determina il livello della sovrastruttura, mentre la lotta di classe (escludendo la società comunista primitiva) è stata il motore della storia fino al capitalismo.

L'ordine della società è l'ordine della volontà della classe dominante. La borghesia ha spodestato i signori feudali per potersi sviluppare. Non fu un semplice cambio di potere, ma una rivoluzione, dove la classe nascente, la borghesia, rovesciò l'ordine feudale per insediare l'ordine della concorrenza, dell'esportazione delle merci nel mondo e dell'estrazione di plusvalore dal proletariato "libero". Il servo, legato al feudo, venne liberato per entrare in una nuova forma di alienazione. Gli "uomini liberi" potevano, per diritto naturale, avere la loro proprietà privata; se non ne avevano una che potesse fornirgli le fonti di vita, potevano allora vendere la loro capacità di lavoro, la loro forza lavoro, in cambio di un salario per poter sopravvivere. Il capitalismo divorava tutto, lo trasformava a sua immagine e somiglianza. Le nuove colonie, scoperte dalla navigazione in America, erano la fonte di metalli preziosi che si convertirono in moneta per l'Europa industriale, incrementando la circolazione di merci e il pagamento non in natura.

Con il capitalismo industriale, un nuovo mostro sociale era nato: le crisi capitaliste di sovrapproduzione. Adesso non era più una crisi locale di un paese, nemmeno la crisi di una nazione; adesso la crisi si espandeva in tutto il mondo, colpendo in maggior misura in una nazione rispetto che in un'altra. Il mercato si era internazionalizzato e ogni suo processo interno sostiene ora processi di transizione che riguardano altri territori.

Nelle crisi la contraddizione tra produzione sociale e appropriazione capitalistica perviene allo scoppio violento. La circolazione delle merci è momentaneamente annientata; il mezzo della circolazione, il denaro, diventa un ostacolo per la circolazione; tutte le leggi della produzione e della circolazione delle merci vengono sovvertite. La collisione economica raggiunge il suo punto culminante: il modo della produzione si ribella contro il modo dello scambio.

Adesso tutto era chiaro per il proletariato, la sua condizione di miseria non era naturalerazionale, era il prodotto degli interessi di classe che si esprimevano nella lotta di classe. Solo una concezione scientifica poteva spiegare ciò che stava succedendo nel mondo capitalista: il marxismo. E con il marxismo nasce il socialismo scientifico. Solo con le menti maestre del loro tempo, Marx ed Engels, si può parlare di una teoria del proletariato, di una scienza della storia per il proletariato e di una visione corretta del mondo. Il proletariato aveva adesso una nuova arma, sua unica bussola per emanciparsi. Il proletariato passò dal socialismo utopico al socialismo scientifico.

*) Testo inedito per El Machete, edizione digitale. Nel quadro del Bicentenario della nascita di Friedrich Engels. Il titolo del testo di Engels nell'edizione italiana è L'evoluzione del socialismo dall'utopia alla scienza, disponibile qui: https://www.resistenze.org/sito/ma/di/cl/madcev.htm [ndt]

**) Membro della Sezione Ideologia del CC del Partito Comunista del Messico (PCM)


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