www.resistenze.org - cultura e memoria resistenti - storia - 04-09-08 - n. 240

da PdCI Torino - www.pdcitorino.it/dettaglio_news.php?idnew=302
 
Agosto 1968 – Agosto 2008: il pericolo di destra nei partiti comunisti
 
di Massimo Ciusani
 
Agli inizi degli anni 60 in Cecoslovacchia i rapporti di produzione socialisti furono instaurati in tutti i settori dell’economia. Furono radicalmente trasformate la struttura sociale e di classe della società, ma ci fu una grave sottovalutazione dell’influenza delle ex classi sfruttatrici e delle loro capacità di attivarsi nelle condizioni create dalla pressione ideologica del mondo capitalista. Ci fu un’attenuazione della lotta contro l’ideologia borghese, contro concezioni e tendenze pericolose e sempre più frequenti e gravi furono le sortite dei nazionalisti e dei revisionisti, i quali esaltavano la repubblica borghese, il suo preteso democraticismo ed in particolare il principio del pluripartitismo. Nel partito vi furono chiare manifestazioni di indecisione nel combattere tali idee e tendenze pericolose. Si permise di occupare posti di elevata responsabilità a persone con posizioni antisocialiste e revisioniste.
 
Nel gennaio 1968 il compagno Antonin Novotny, comunista dal 1921, membro del Comintern, detenuto nei campi di concentramento nazista, Primo Segretario del Comitato Centrale del PCC, deve lasciare la carica. Prende il suo posto un losco figuro come Aleksandr Dubcek che non orienta assolutamente il partito verso un’intensificazione della lotta contro l’opportunismo di destra sempre più attivo. Le forze ex sfruttatrici, i cui interessi erano stati colpiti dalla vittoria della rivoluzione socialista, approfittano dell’indebolimento della direzione del partito per prendersi la rivincita della sconfitta subìta nel febbraio del 1948. Diverse organizzazioni controrivoluzionarie cominciano ad operare apertamente.
 
Gli opportunisti di destra presenti in posizioni chiave negli organi di partito mascherano le loro vere posizioni ed adottano strumentalmente parole d’ordine quali “migliorare il socialismo”, “democratizzare”, “umanizzare”. L’aspirazione a distruggere la base economica del socialismo, la proprietà statale dei mezzi di produzione, viene giustificata con la teoria del cosiddetto “socialismo di mercato” e porta alla restaurazione del capitalismo nella sfera della produzione e del commercio. Le forze di destra operano sempre più apertamente per il distacco della Cecoslovacchia dai Paesi della Comunità socialista e per orientare la sua politica estera in direzione dei paesi capitalistici.
 
Agli inizi di agosto del 1968 si scatena una campagna di provocazioni con lo scioglimento della milizia popolare che aveva avuto un ruolo essenziale nella vittoria della classe operaia sulla borghesia nel febbraio 1948. Si apre la caccia contro gli operai che si oppongono ai tentativi controrivoluzionari. E’ ormai chiara la minaccia per il socialismo. Gli operai ed i lavoratori cecoslovacchi, sottoposti all’attacco degli opportunisti e dei revisionisti interni non riescono a sostenere l’assalto della controrivoluzione e dei nemici esterni del socialismo con le loro sole forze. Migliaia di comunisti internazionalisti, di operai, membri del CC del PCC e del governo in quei giorni di duri ed aspri scontri, si rivolgono ai partiti fratelli ed ai governi dei Paesi del Patto di Varsavia chiedendo aiuto per il popolo cecoslovacco in difesa delle conquiste socialiste. Assolvendo il loro dovere internazionalista, cinque Paesi socialisti fratelli (URSS, Polonia, Ungheria, RDT e Bulgaria) decidono di portare aiuto ai popoli della Cecoslovacchia nella loro lotta alla controrivoluzione, in difesa del socialismo, del progresso, della democrazia.
 
L’entrata in Cecoslovacchia, il 21 agosto di 40 anni fa, delle truppe dei cinque Paesi socialisti alleati impedì alla reazione interna ed internazionale di attuare il loro progetto criminale. Questo atto di solidarietà internazionalista aiutò i lavoratori della Cecoslovacchia ad unire e moltiplicare le loro forze nella lotta contro il revisionismo e a ripristinare una giusta direzione e linea politica. I mesi successivi all’agosto del 1968 furono caratterizzati da una forte ed acuta lotta delle forze marxiste-leniniste all’interno del PCC contro quelle controrivoluzionarie, revisioniste e moderate e l’opportunismo di destra venne indicato come male estremo per la vita del partito. Al posto del rinnegato Dubcek venne eletto Primo Segretario del CC il compagno Gustav Husak la cui direzione è subito indirizzata alla completa epurazione degli elementi di destra e al completo superamento delle cause della crisi che aveva tormentato il partito e la società.
 
I fatti dell’agosto 1968 dimostrarono - non cadendo nel capitolazionsmo, nel tradimento e nell’opportunismo come sarebbe poi successo nel 1989 - la solidità delle conquiste socialiste, la forza dell’internazionalismo proletario e la capacità di difesa dei comunisti.