www.resistenze.org - cultura e memoria resistenti - storia - 28-04-09 - n. 271

da Calendario del Popolo, maggio 1949
trascrizione a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
25 aprile - 1° maggio
 
Due date, venticinque aprile e primo maggio, hanno un significato solo: difesa della pace e liberazione da ogni tirannia
 
Questo del 1949 è il 60° "primo maggio" ed a seguire di anno in anno in questa ricorrenza si identificano varie tappe importanti del movimento operaio, paese per paese ed in tutto il mondo.
 
Nato nel momento in cui i partiti o i gruppi operai dei più importanti paesi si riunivano a Parigi, il 14 luglio 1889, per ricostituire il partito mondiale della classe operaia, cioè per creare la seconda Internazionale dei lavoratori (1) esso significò la concorde volontà di lotta per una rivendicazione economica: le otto ore di lavoro. Ma il modo stesso con cui questa rivendicazione era posta, la trasformava in battaglia politica e come battaglia politica la classe operaia di tutto il mondo accettò il "primo maggio".
 
Questa battaglia fu estesa a tutte le rivendicazioni e combattuta con tenacia, fin quando non si insinuò tra le file dei combattenti il tradimento riformista. Per l'Inghilterra, per la Germania, per la Francia questo tradimento portò la classe operaia, nel 1914, con la prima guerra mondiale, ai piedi dell'imperialismo. Ma nel corso della stessa guerra, il 7 novembre 1917, la classe operaia e contadina di uno sterminato paese (la sesta parte del mondo) conquistò il potere e dal 1918, ogni primo maggio fu per quel popolo festa del socialismo realizzato e segnò un grande passo in avanti nella costruzione e nel consolidamento della nuova società senza classi.
 
I lavoratori delle altre nazioni d'Europa uscite, vincitrici o vinte, dall'inganno e dalla rovina della guerra trovarono nella loro coscienza di classe la forza della ripresa nel tempo stesso in cui, sotto la guida della terza Internazionale (1919) Si formavano in tutto il mondo i partiti comunisti; ed ogni primo maggio, da allora, fu segno di battaglia e di riscossa finché l'imperialismo non organizzò in tutto il mondo, mediante il fascismo, la repressione terroristica contro la classe operaia e contro la parte rivoluzionaria dei contadini e degli intellettuali.
 
Il fascismo, sviluppatosi particolarmente in Germania e volto a sottomettere il mondo al dominio tedesco, era stato, al suo nascere, cullato dall'imperialismo internazionale. In Italia prima, poi in Germania, poi in Austria, poi in Spagna, il primo maggio fu soppresso come festa dei lavoratori o ridotto a manifestazione ufficiale del governo repressore. Lunghi, tristi, durissimi primi di maggio nella clandestinità delle carceri, nell'esilio. Ma i giorni che corsero dal 25 aprile 1945, insurrezione dell'Italia del nord contro l'oppressore, all'ultima battaglia decisiva del primo maggio a Berlino che portò l'indomani, alla conquista di Berlino, e pochi giorni dopo alla resa incondizionata della Germania, riaprirono alla classe operaia di tutto il mondo le vie della libertà.
 
Dal 1945, festa dei lavoratori ricordo della liberazione, hanno un significato solo: ripresa della lotta dei lavoratori contro ogni oppressione economica e politica fino alla completa liberazione.
 
Come già dopo la prima guerra mondiale, la reazione imperialistica internazionale serra di nuovo le sue file e si avventa contro le classi lavoratrici con oscure trame di nuova guerra: si trova, però, questa volta, di fronte ad uomini, in tutto il mondo, ricchi di dure esperienze di lotta i quali difenderanno accanitamente la loro libertà e la loro volontà di pace: il loro "primo maggio".
 
(1) Fu votato un o.d.g. nel quale, in memoria dei martiri di Chicago (1° maggio 1886), fu deliberata un'annua manifestazione da attuarsi in tutto il mondo ogni primo maggio.
 
In Italia la festa del 1° maggio fu dal fascismo sostituita, dal 1923, con quella del 21 aprile (natale di Roma) ripristinata con la liberazione il 1° maggio 1945.