www.resistenze.org - cultura e memoria resistenti - storia - 18-10-11 - n. 381

da Partito del Lavoro del Belgio - http://www.ptb.be/weekblad/artikel/francealgerie-cinquantenaire-du-massacre-du-17-octobre-1961.html
Traduzione dal francese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
Cinquantesimo anniversario del massacro del 17 ottobre 1961
 
11/10/2011
 
Il 17 ottobre 1961, la polizia di Parigi ha represso nel sangue una manifestazione pacifica del Fronte di Liberazione Nazionale algerino. Più di cento morti, centinaia di feriti; diffusa la pratica della tortura. La Francia ha così mostrato il suo vero volto, di colonialista e oppressore. Cinquant'anni dopo, il governo non ha riconosciuto i fatti.
 
Quentin Vanbaelen
 
I graffiti sui parapetti della Senna, ricordano gli omicidi commessi. (Foto http://jahrasta.skyrock.com/2992286133-Repression-du-17-octobre-1961-pour-nas-pas-oublier.html)
 
Il 17 ottobre 1961 segna uno degli eventi più significativi e dolorosi della guerra di Algeria, che contrappose tra il 1954 e il 1962 il governo coloniale francese al popolo algerino. La guerra fece tra le 600.000 e 1 milione e mezzo di vittime. Il Fronte di Liberazione Nazionale (FLN) costituiva la principale organizzazione della resistenza, in lotta per l'indipendenza. Il paese è stato una delle ultime colonie francesi. Come in tutte le colonie, gli autoctoni erano discriminati, e qualsiasi manifestazione per la rivendicazione di diritti o di indipendenza era sistematicamente repressa nel sangue.
 
L'FLN godeva di un notevole sostegno tra la popolazione, da cui conseguiva un massiccio appoggio alla lotta armata in Algeria e anche in Francia. A quel tempo, molti algerini erano immigrati per lavoro in Francia, nelle cui metropoli operava la logica coloniale. Gli immigrati erano sottopagati e spesso trattati peggio dei francesi, in particolare dalle forze di polizia che non esitano ad usare la violenza. Esisteva un razzismo istituzionalizzato, che condannava gli immigrati a vivere ai margini, nelle baraccopoli.
 
La repressione arriva in Francia
 
Il movimento di liberazione divenne attivo anche in Francia. Il prefetto di polizia a Parigi a quel tempo era Maurice Papon, distintosi durante la seconda guerra mondiale per la collaborazione con il governo Vichy e il coinvolgimento nella deportazione di molti ebrei nei campi di concentramento.
 
Nel 1961, avendo l'ordine di eliminare il sostegno al FLN in Francia, creò un'unità speciale, la Forza di polizia ausiliaria, incaricata della repressione della resistenza algerina. Questa forza fece ampio uso della tortura. Gli arresti brutali si moltiplicarono mentre la Senna restituiva un numero crescente di corpi di algerini annegati, vittime di queste pratiche selvagge.
 
La goccia che fece traboccare il vaso arriva il 5 ottobre 1961. Maurice Papon ha decretato il coprifuoco a Parigi, solo per i nordafricani. Questa misura razzista è intesa a provocare il FLN al fine di screditarlo. La Francia spera ancora di potersi ritirare dall'Algeria con onore, conservando la dominazione sul Paese e l'influenza nella regione. Ma per far questo, è necessario spezzare la resistenza. Si demonizza l'FLN e si cerca di criminalizzarlo per indebolirlo.
 
Tuttavia, la risposta sarà pacifica. Il Fronte chiama tutti gli algerini a Parigi per una manifestazione serale il 17 ottobre, sfidando il divieto e mostrando la valenza della resistenza popolare, nel cuore stesso della Francia, contro la colonizzazione e l'imperialismo. La parola d'ordine degli organizzatori è chiara: protesta pacifica, divieto di portare qualsiasi arma e l'invito di portare la famiglia. Il popolo di origine algerina sostiene in massa l'iniziativa: circa 30.000 persone partecipano alla manifestazione.
 
Purtroppo, la trappola tesa da Papon è pronta. Presto la polizia comincia ad arrestare i manifestanti. Piovono colpi di manganello e le forze dell'ordine sparano in mezzo alla folla. L'iniziativa pacifica si trasforma in una carneficina. Ovunque si moltiplicano i massacri sui militanti algerini. Parigi sembra un campo di battaglia. Le strade sono piene di vetri rotti e pozzanghere di sangue. Centinaia di manifestanti sono ammessi nei pronto soccorsi. Oltre 6.000 sono arrestati, ammassati sui cellulari e condotti con la forza al Palazzo dello Sport di Porta de Versailles. Qui, molti sono vittime di percosse e torture. Alcuni arresti, molto arbitrari, si protraggono fino a tre giorni in condizioni disumane e spesso accompagnati da percosse. Ad oggi, il numero esatto dei morti non è noto. Le stime più realistiche parlano di 100 - 300 persone solo nella sera del 17, senza contare le centinaia di vittime e feriti dei giorni successivi, per la brutalità reiterata della polizia.
 
Negazione e oblio
 
Fin dall'inizio, il governo ha imposto la censura. Eppure i fatti sono così enormi e scandalosi che la maggior parte dei giornali, senza avanzare dati o troppi dettagli, denunciano la violenza della polizia. Le procedure investigative che seguono avranno difficoltà ad accedere ai dati, perché la prefettura di polizia insabbia con tutti i mezzi.
 
Questo evento scioccante segna le coscienze dell'epoca. Il governo, infatti aveva introdotto la violenza coloniale dentro Parigi. Emergeva con chiarezza che nel regime coloniale francese in Algeria, ogni giorno era un 17 ottobre ...
 
Cinquant'anni dopo, nessuna indagine ufficiale è stato pubblicata. Il governo francese non è mai stato condannato e non ha mai riconosciuto il massacro del 17 ottobre 1961. Ogni sforzo è proteso a ignorare e dimenticare. L'ideologia imperialista è rimasta ben viva e i successivi governi francesi hanno sempre cercato di mantenere un dominio neocoloniale sul Maghreb, installando al potere uomini come Ben Ali. Oggi, fortunatamente, la rivoluzione tunisina è riuscita a invertire la tendenza.
 
Per ulteriori informazioni
 
Sono stati scritti numerosi libri sulla guerra di Algeria e sul massacro del 17 ottobre 1961. Ecco alcune fonti interessanti, per maggiori informazioni sul tema:
 
Libri in lingua francese:
- Octobre 1961 : un massacre à Paris, Jean-Luc Einaudi, Éditions Pluriel, 2011, 12 €, et La bataille de Paris : 17 octobre 1961, Jean-Luc Einaudi, Points, 2007, 7,5 €.
- Le 17 octobre 1961 : un crime d’État à Paris, Collectif, La Dispute, 2001, 19 €.
- Meurtres pour mémoire, Didier Daeninckx, Folio policier, 1998, 5,70 €.
 
Film:
- Ici on noie des Algériens, de Yasmina Adi. Sortie le 17 octobre 2011.
- Nuit noire. 17 octobre 1961, de Alain Tasma, sorti le 19 octobre 2005.
 
BD :
- Octobre noir, Didier Daeninckx et Mako, Ad Libris, 2011, 13,5 €.
 
Altre informazioni e fonti disponibili su www.17octobre61.org
 
 

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