www.resistenze.org - cultura e memoria resistenti - storia - 19-03-13 - n. 445

Marx vive
 
Pavel Blanco Cabrera* (PCM) | comunistas-mexicanos.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
14/03/2013
 
"Il 14 marzo, alle due e quarantacinque pomeridiane, ha cessato di pensare la più grande mente dell'epoca nostra. L'avevamo lasciato solo da appena due minuti e al nostro ritorno l'abbiamo trovato tranquillamente addormentato nella sua poltrona, ma addormentato per sempre." Engels
 
I contributi di Karl Marx sono vigenti; la sua opera - elaborata insieme con il suo intimo compagno F. Engels - sviluppata e arricchita da V. I. Lenin, costituisce la guida per l'emancipazione del proletariato e di tutta l'umanità.
 
Marx è stato un uomo di teoria e d'azione; con lui la dissociazione tra l'essere e il pensare, vecchio problema della filosofia, venne superata per la prima volta, poiché, come indicato nelle Tesi su Feuerbach non si tratta solo di interpretare il mondo ma di trasformarlo.
 
La sua opera non si limita al Manifesto del Partito Comunista, né a Il Capitale, è molto più ampia, perché nulla di umano gli fu estraneo; ma ogni scoperta scientifica, ogni tesi da lui sollevata, arma gli sfruttati e tutte le classi subalterne contro gli sfruttatori, contro la classe dominante, la classe borghese. Studiarla integralmente, assimilare la dialettica, è una necessità per i rivoluzionari che aspirano a cambiare il mondo.
 
Sorprendente l'attualità della sua conclusione scientifica, nello studiare il modo di produzione basato sulla proprietà privata e sul lavoro salariato, che il sordido segreto dello sfruttamento capitalistico è il plusvalore.
 
Il marxismo è il materialismo dialettico, il materialismo storico, l'economia politica, il socialismo scientifico, e deve esser assimilato integralmente da tutti i lavoratori. Già c'erano tendenze positiviste, dogmatiche, meccanicistiche, che mettevano di lato il materialismo dialettico danneggiando la teoria rivoluzionaria.
 
Marx integrò fortemente alla sua opera la dittatura del proletariato, la violenza rivoluzionaria come levatrice della Storia, la classe operaia come soggetto della Storia, sotterratrice del capitalismo. Sorprendente è che alcuni che si definiscono suoi seguaci neghino ognuno di questi elementi imprescindibili. Marx si sarebbe scagliato con la sua penna affilata contro questi "accademici" che li negano, che cercano di addolcirlo convertendolo in "teoria critica", annullando il suo carattere sovversivo, di parte, deciso a non lasciarsi incatenare nelle pareti dell'università. Che errore compiono coloro che vogliono limitarlo a un democratico, un umanista, un sognatore. Il Prometeo di Treviri fu un uomo di Partito, un militante, un cospiratore, e scrisse non per dare sfoggio, non per cercare un dottorato, ma per dare elementi alla lotta di classe. Non fece dell'accademia un comodo rifugio, assunse le conseguenze del rivoluzionario di professione: la persecuzione, l'esilio, la fame.
 
Quanti danni fanno coloro che negano la teoria nei fatti, questi pragmatici che non hanno la disciplina e l'abnegazione che lo studio e la produzione teorica necessitano, ma anche coloro che fanno una "teoria" che in nulla contribuisce, che cercano di modificare il marxismo-leninismo, che per ego cercano di pubblicare con il suo nome testi illeggibili per la nostra classe. Dobbiamo arricchire il marxismo strettamente legati al conflitto sociale, al rafforzamento dei partiti comunisti, tenendo conto degli sviluppi della scienza, le esperienze del proletariato.
 
Marx ed Engels hanno sempre sottolineato la necessità per il proletariato di costituirsi in classe, ma anche il carattere internazionalista della sua lotta; la parola d'ordine lanciata agli inizi della Rivoluzione del 1848 è più che mai viva: Proletari di tutti i paesi, unitevi! Per affrontare il capitale internazionale, l'imperialismo eufemisticamente chiamato globalizzazione o mondializzazione. Che si tratti di messicani, o tedeschi, o nordamericani, venezuelani, colombiani, cubani o greci, oggi la lotta dei lavoratori è contro il potere monopolistico, è classe contro classe; oggi, la lotta è tra capitale e lavoro.
 
Nella Critica del programma di Gotha e in vari testi Marx ha definito un'alternativa anticapitalista, il socialismo-comunismo, non usò mezzi termini per tatticismo. Su Il Manifesto, con Engels ha insistito sul fatto che i comunisti devono presentarsi con il proprio programma, con franchezza, senza nascondersi, dati i limiti storici del capitalismo. Oggi alcuni si dicono marxisti, ma quando si parla dell'alternativa al capitalismo la definiscono post-capitalismo, o dicono che sarà oggetto di discussione in seguito. Marx pose nome e contenuto, si chiama socialismo-comunismo e si basa sulla dittatura del proletariato, sulla socializzazione dei mezzi di produzione.
 
Marx resta in vigore oggi che l'economia prosegue i cicli che lui ha scoperto e si trova in crisi. Invano l'hanno dato per morto tante volte, poiché ritorna sempre nella coscienza della classe lavoratrice e di tutti gli oppressi.
 
Marx il comunista, l'uomo di Partito, il giornalista di classe e democratico, il rivoluzionario, l'internazionalista, l'uomo della teoria e della pratica, Marx è vivo.
 
* Primo Segretario del Partito Comunista del Messico (PCM)
 
  

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